Ansia e paura di impazzire, di perdere tutto.

Buongiorno, ho 43 anni. Sono madre di due figli e moglie. Fin da giovane ho dovuto combattere con paure, idee, ansie. Quasi tutte avevano la caratteristica di essere quasi auto provocate... Come mi venisse lo spiacevole impulso di auto analizzarmi e mettermi alla prova... Come non volessi restare tranquilla. La cosa mi sarà capitata più o meno 5 volte nella mia vita. Per fare un esempio... Avevo forse 12 anni e alla TV c'era un transessuale che raccontava la sua esperienza. Mentre lo guardavo, mi sembrava provare attrazione verso il suo volto, erano ancora evidenti tratti maschili. Di li a poco, iniziò a prendermi l'ansia che mi piacessero le femmine. Continuavo a rimuginare, non riuscivo a bloccare questa paura; mi mettevo alla prova e guardavo le mie compagne di classe per testare se mi piacevano... Avevo paura di provare per loro interesse. Ricordo che la mia mente era molto offuscata a causa di queste ansie che avevo dentro... Come un continuo auto tormentarmi che non riuscivo a frenare. La cosa, con il tempo svanì e quando ci pensavo, con il senno di poi, la ricordavo con il sorriso. Purtroppo però queste esperienze le ho vissute anche in altre occasioni. Per un periodo smisi di andare a Messa, perché ero presa da una sorta di ansia anticipatoria di svenire mentre ero in Chiesa, mi autoprovocavo i sintomi... Sudorini, agitazione eccetera. Mi sembrava che gli altri mi guardassero come fossi matta... Stesse sensazioni le provai alla guida della macchina, avevo paura di perdere il controllo, di impazzire alla guida... Per un periodo ansia anticipatoria quando dovevo salire al volante. Tutti episodi risolti con il tempo e senza interventi. Cercavo di parlare con mia mamma, mi diceva che anche lei ha passato queste cose.
Quando provavo queste sensazioni, la mia mente era come fosse annebbiata, irreale. E anche questo alimentava ansia... di impazzire. Con il primo figlio, molto voluto, ho avuto la paura che mi venissero in mente idee di fargli del male, e ne pativo della cosa. Sensi di colpa che mi facevano soffrire, testa annebbiata e senso di irrealtà; non mi sono goduta il primo mese e mezzo di maternità.
Soffrivo nella paura di poter impazzire, mi auto analizzavo ogni atteggiamento. Mi dicevo nella mente "... Ecco allora stai impazzendo". Già dalla sala parto, ricordo di essere uscita con la testa sbandata, confusa, irreale... E il sentirmi così mi faceva stare in ansia.... Arriviamo ad oggi. Premetto che sono infermiera, soffro anche di ipocondria. In ogni reparto che ho lavorato, mi sono fatta venire tutte le malattie che vedevo nei pazienti. Attualmente lavoro in psichiatria. Sono impegnata come madre. Ultimamente, con l'avvicinarsi dell'ultimo mese della scuola , ho iniziato a sentire stanchezza.... A volte mi arrabbiavo, presa da mille impegni dopo scuola (accompagna agli sport, prendi il piccolo, appuntamenti vari)... A volte neppure il tempo di respirare. Mio marito lavora tutto il giorno, io con i turni, ho da gestire da sola tutte queste attività. Verso il 20 maggio, mi è venuto un potente raffreddore che mi ha portato stanchezza e debolezza mentale. Da quella debolezza mentale, devo tuttora riprendermi. Questa volta sembra molto dura. Ho iniziato a riprovare di nuovo quel senso di sbandatezza, di paura di non riuscire più a gestire figli e famiglia, di diventare matta da un momento all'altro. La mia testa è di nuovo mitragliata da film catastrofici su quello che sarà da questa situazione, mi vedo ricoverata nel reparto dove lavoro. Mi sento moooolto meno lucida e presente, purtroppo sforzandomi di apparire tale; ho paura di diventare/essere schizofrenica, analizzo ogni pensiero che faccio... Guardo i miei pazienti e mi sembra di specchiarmi. Come fossi analista di me stessa. Non riesco a vivere appieno la mia giornata, mi sento in una nebbia... Tutto questo non lo so controllare e la cosa mi crea un ansia a circuito chiuso. È come se quella testa chiusa dal raffreddore, adesso fosse chiusa per i pensieri negativi che non riesco a frenare. Anche qui parlo con me stessa e mi dico "Dai! Allora se sei pazza, fai un gesto da pazza!". Tutto questo mo fa perdere gioia, e senso di essere presente appieno a quello che faccio. Mi auto impressiono, penso che magari a breve non sarò più capace di fare nulla. È molto difficile tenere a freno queste ansie... Anzi direi impossibile... Magari leggo su internet qualche testimonianza di chi le ha e per un po' torno quella di giorni fa... Poi senza volerlo... Sprofondo di nuovo. Stavolta noto anche una fastidiosa fotofobia quando sono così, che mi fa rendere ancora tutto più difficile. Ho paura, tanta... Di non uscirne. Quando stavo bene, ero molto accurata... Tenevo a mente ogni cosa, data, orario... Adesso faccio fatica, anche perché ho in primis l'ansia di perdere il controllo di tutto. E mi chiedo se questa testa piena e "ubriaca", soporosa prima o poi svanirà. Passo a stare bene 5 minuti poi mi parte un automatico pensiero flash negativo... E giù nel vortice. Ho paura.