Blocco relazionale
Salve, sono una ragazza e ho 24 anni. Mi trovo in una situazione difficile da spigare ma cercherò di essere più chiara e completa possibile.
L'anno scorso mi sono lasciata con il mio ex fidanzato dopo 3 anni e mezzo, la storia aveva già alti e bassi ma ci siamo amati da morire e lui è stato il mio pilastro. In concomitanza è morto il mio animale domestico e per me è stato come se il mondo mi fosse caduto addosso. Il mio cuore si è automaticamente chiuso dopo quella perdita (dell'animale), un'enorme dolore difficile da sopportare. Questo per me è stato un momento chiave durante quell'anno perché c'è stato un cambiamento radicale del mio comportamento, penso un modo per affrontare il lutto. Semplicemente mi sono concentrata su di me, sui miei studi, avendo anche delle soddisfazioni, mi sono sentita la centro. E' come se volutamente avessi voluto essere rigida nelle cose che mi circondavano in modo da farmi scudo. In ogni caso, è stato comunque un momento di crescita. Adesso va meglio.
Dopo tutta questa premessa, ritorno all'argomento principale: nel mio corso di studi mi sono affezionata a un ragazzo (anche prima di lasciarmi con il fidanzato), ma è stata solo una bella amicizia, lui mi è stato vicino etc.
Lui mi è sempre piaciuto fisicamente. Quando mi sono lasciata diciamo che ci siamo avvicinati, io ho sempre voluto mantenere le distanze per il fatto di essermi lasciata da poco per cui non volevo prenderlo in giro. Insomma, le cose vanno avanti, creiamo una intesa, ma è sempre stato tutto burrascoso, all'inizio forse era un pò piu preso (e per inizio intendo, un mese dalla frequentazione), poi non so cosa sia successo, ma è come se l'interesse verso di me si fosse affievolito. Quindi sono stati più o meno 8 mesi in cui io cercavo un avvicinamento ma lui me lo dava solo nel momento in cui glelo chiedevo, ci ho parlato molte volte per capire se magari avesse reso una sbandata per me oppure no, gli ho lasciato carta bianca sul fatto che potevamo chiudere se effettivamente non sentiva ciò che provava di dire. Alla fine siamo arrivati ad oggi, io gli chiedo sempre attenzioni, direttamente e indirettamente, a volte si creano delle discussioni per questo. Ma vedo che lui non è presente, non ci vediamo, non crea pretesti per vederci, è come se non gli cambiasse nulla se io ci sono i meno per lui. Addirittura ha detto di amarmi ma credo siano parole buttate al vento. Parlandoci poco tempo fa, esprimendogli tutto questo, lui non fa altro che dirmi che è stupido, che non sa comportarsi in una relazione, dice che la voglia c'è ma che è pigro. Io non so cosa pensare, non ho mai avuto una situazione simile. Dopo aver fatto questo preambolo, ricado sulla domanda principale in questione: ma perché io ci sto ancora? E' una cosa che non riesco a spiegarmi, faccio tanto per lui, cerco di esserci, di creare delle basi solide su cui costruire questa fantomatica relazione, ma vedo che tutto questo viene smontato. Mi chiedo allora effettivamente io cosa cerco in lui, se mi ci sono aggrappata in qualche modo, se pur sapendo di non avere niente in comune ci sto ancora. So che non siamo fatti per tutti, so che nelle relazioni il partner non si cambia, si trovano dei piccoli compromessi e si cresce insieme. Ebbene, sapendo che allor a a questo punto, lui non è fatto per me, io perché mi aggrappo a lui e chiedo attenzioni che dovrebbero essere spontanee (secondo me ovviamente, come una semplice chiamata o un messaggio), mentre ricevo solo assenze e silenzi durante la giornata. Io credo che quando qualcuno è interessato a qualcosa o qualcuno, cerchi di coltivarla. Lo sento ''mio'' o meglio, più vicino solo nel momento in cui andiamo a letto insieme. Non so se lui abbia dei problemi a relazionarsi come dice. Sicuramente ci sarò anche io che sbaglio in qualche modo. Ma perché non riesco a lasciarlo andare?