Che senso ha continuare?

Inviata da LibellulaFiore13 · 7 ago 2024 Autorealizzazione e orientamento personale

Salve, ho ventun’anni. Sono una studentessa e per la maggior parte della mia vita sono sempre stata un’eccellenza a livello scolastico: sempre medie particolarmente alte, maturata col massimo in un liceo classico e con una media del 28 in una delle università più difficili della mia città. Eppure, niente di quello che faccio mi soddisfa effettivamente; anzi, è da quando ne ho memoria che non mi piace effettivamente mai niente e che non provo delle sensazioni positive a lungo termine. Sin da quando ero piccola non sono mai riuscita a completare uno sport e ne ho cambiati una decina e ho sempre avuto problemi sociali, sin dalle elementari in cui ho cambiato classe perché ero eccessivamente gelosa delle mie amiche, invidiosa di alcune bambine (tanto da strappare i capelli a una di loro) e “troppo vivace”, citazione di una delle maestre che mi diede del maschio. Strano è un ricordo che ho di me che, da bambina, decisi che sarei cambiata e sarei diventata fredda, indifferente ai sentimenti ed effettivamente da lì in poi fu così: ad oggi sono chiusissima di carattere e chiunque attorno a me mi percepisce così, eccetto mia madre che lo definisce uno “scudo” e la mia fidanzata che dice che altrimenti non sarei vegana e non avrei una tale cura degli animali. Per me non esiste lo stare tranquilli, o sono estremamente felice o estremamente triste, non c’è una via di mezzo e anche nel leggere questa stessa frase in rapporto a quella scritta poco sopra mi rendo conto della mia incoerenza. Tutte le persone intorno a me hanno sempre complimentato la mia intelligenza, talvolta commentando in maniera negativa la mia eccessiva maturità in relazione agli anni, ma non ho mai visto questo in maniera dispregiativa. Personalmente, mi reputo una persona particolarmente logica e razionale eccetto per quando l’argomento si sposta sul mio aspetto fisico: lì, dove so di avere particolari difetti, il mio muro di certezze crolla. Non mi reputo inguardabile né particolarmente brutta per i canoni estetici ad oggi, certo c’è da dire che ho anche ricevuto un bel po’ di avance nella mia vita ma allo stesso tempo la mia razionalità mi porta a vedere in maniera particolare i miei difetti estetici, specie inerenti al peso o alla mia “asimmetria facciale”. Nel corso degli anni sono passata dal pesare 78kg x 1,70 a 50kg, per poi ritornare al mio peso iniziale vacillando sempre tra una tentata anoressia e una forma ossessiva di binge-eating. Sono sempre stata particolarmente timida e introversa, motivo per cui la maggioranza delle mie relazioni sono state online sin dai 12 anni, la prima importante durata tre anni circa di cui non ricordo assolutamente nulla e la seconda verso i 15 durata un annetto dove ricordo soltanto i traumi sia fisici durante gli incontri in presenza che gli abusi mentali. Per i miei 17, la mia prima relazione seria non a distanza, durata fino ad oggi; una relazione coronata da tante diversità caratteriali, bugie e tradimenti dall’altra parte, mani alzate in più occasioni sia da me che da lei e così via. Una persona che ho sempre amato, ma che ad oggi sta iniziando ad appesantirmi e a farmi sentire male e soffocata, tanto da non riuscire a parlarle senza provare nervosismo. Da quando sto con lei i miei scatti di rabbia sono peggiorati precipitosamente, forse a causa di tutto il rancore che purtroppo provo a causa delle sue azioni e che mi ha portato a questo livello di esasperazione. Voglio dividere le colpe, per questo dirò che anche io ho avuto un rapporto ambiguo con un mio amico ma mai niente che sia sfociato in intimità mentale o fisica al di fuori del rapporto di amicizia, semplicemente una relazione amichevole particolarmente stretta, che però non vista di buon occhio tra maschio e femmina. Lei, dal suo canto, ha una personalità che definirei istrionica ed eccessivamente vittimistica e nonostante sia ormai in terapia non vedo grandi cambiamenti. Con la mia famiglia, rapporto pessimo. Mio fratello più piccolo di sette anni non ha molte cose in comune con me, com’è ovvio che sia, mia madre ha una personalità fredda e distaccata, è rigida come una roccia ed è una persona iper solitaria, con me non è mai andata d’accordo (probabilmente perché le ricordo sua sorella con cui ha litigato anni fa) mentre con mio fratello è sempre stata particolarmente affettuosa, disparità così ovvie che persino i miei amici notano ma che lei nega con disprezzo e disdegno. Mio padre, d’altro canto, è sempre stato poco presente e ha cercato di colmare il tutto con regali sfarzosi e viaggi costosi, tentando di elevare la qualità della nostra vita e del nostro status sociale che infatti, ora come ora, è alto, e a livello caratteriale è molto più vicino a me. Ho fatto coming out sulla mia bisessualità con entrambi eppure mia madre ha sempre il commento di disgusto nonostante dica di accettarmi, esattamente come esprime sempre il suo desiderio di volere un nipote da parte mia, cosa che mi fa sentire meno donna, perché non posso assicurarle di averlo. Per anni ho sofferto di depressione senza riuscire a lavarmi o ad alzarmi dal letto, tutto veniva fatto con inerzia e ad oggi mi ritrovo con una personalità permalosa, irascibile, nevrotica e indifferente a qualsiasi tipo di attività senza la possibilità di consultare effettivamente un terapeuta o uno psicologo perché, sinceramente, i miei genitori i quali dovrebbero pagare le mie sedute mi vedrebbero non solo come una vergogna, ma anche come uno spreco di denaro (parole loro). Ho sempre amato dipingere, scrivere, disegnare, sono sempre stata propensa all’’imparare le lingue eppure non ho voglia di alzarmi per fare nulla di tutto questo. L’unica cosa che mi fa stare meglio è l’idea di viaggiare, infatti la mia attuale vita non si basa sul presente ma sulla speranza di andare fuori in futuro, a costo di perdere tutto: amori, amici, parenti (con cui tra l’altro non ho nessun tipo di rapporto se non in occasioni di festività). Nemmeno avere rapporti intimi mi piace più, anzi, al pensiero provo una certa sensazione di nausea e disgusto e non so perché, forse perché non mi piaccio io? O non mi piace la mia partner? Ho omesso di dire che forse questa è la prima volta che parlo in maniera sincera, perché purtroppo sono una bugiarda e ho mentito su tantissime cose per gran parte della mia vita, a partire dalla mia prima relazione dove mi identificavo con un nome diverso dal mio e dicevo di avere problemi vitali e che probabilmente sarei deceduta, cosa grave e che mi fa credere che fosse un mio desiderio nascosto che tramutavo in una (fittizia) realtà. Ad oggi, con i viaggi, l’unico modo che ho di salvare la mia giornata è per mezzo di musica di un certo tipo e film/canzoni/videogiochi/cartoni che mi ricordino tempi e mondi inesistenti, fantasy, lontani da quello in cui vivo io. Sono stanca e i pensieri suicidi iniziano ad accavallarsi l’uno sull’altro, tanto da star iniziando a perdere la paura di provare dolore. Che senso ha continuare?

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