come faccio a vivere come le persone normali?

Inviata da gaia · 15 ott 2024 Autorealizzazione e orientamento personale

ciao a tutti, mi chiamo Gaia, vent'anni.
penso di essere quel tipo di persona che con certi disturbi ci è nata.
soffro di paranoie pesanti, non dormo, sono estremamente suscettibile a quello che mi viene detto, ho quasi perennemente un senso di angoscia nel petto, vivo von una base di vergogna nei miei confronti e penso di essere bloccata in questo senso di "vittimismo" che mi rovina completamente la visione che ho sul mondo e su me stessa.
so che mi direte di andare da uno psicologo, so che siete qui per questo, ma non ce la faccio, non ho il coraggio di chiamare, non ho più le forze per combattere contro me stessa (e pochi sono disposti ad aiutarmi, se non nessuno).
penso che sono qui giusto per farvelo sapere, per tanti probabilmente non avrà nemmeno senso questo messaggio.
è da quando ne ho memoria che nella mia testa ce solo tanta confusione, angoscia, vergogna e il nulla più totale, diciamo che vado a periodi.
l'apatia forse è un meccanismo di difesa che ho sviluppato nel tempo, non lo so, è l'unica cosa che penso mi aiuti ad andare avanti, ma sono arrivata ad un punto dove nemmeno quello basta, mi manca la motivazione per crescere, per lavorare, per fare le cose che mi piacciono, forse per vivere in generale.
sono stufa, questo volevo dirvi.
sono già stata da un paio di psicologi, ma entrambe le volte sono stata abbandonata senza tanti problemi, so che sarebbe mio compito mantenere un certo tipo di costanza, ma non ho questa capacità.
sono arrivata alla conclusione che nessuno mi verra veramente ad aiutare e io non ne ho più le forze.
ho pensato a farla finita, spesso quando avevo 14/15 anni, mi tagliavo alle medie, ogni tanto mi capita ancora.
forse il mio scopo nella vita è soffrire? non capire perché il mio cervello funziona come funziona, mah.
ringrazio chi ha letto il mio papiro deprimente e confuso, ciao ciao

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Miglior risposta 16 OTT 2024

Gentile Gaia,
È un gesto coraggioso il tuo, quindi grazie per aver condiviso i tuoi pensieri e le tue emozioni. E' importante che tu abbia deciso di parlare di ciò che stai vivendo.
Sembra che tu stia attraversando un momento molto difficile, e capisco quanto possa essere pesante sentirsi intrappolata in un ciclo di sofferenza e apatia, ma non sei sola in questo e la sofferenza non deve essere il tuo destino.
Quando ti senti sopraffatta, ricorda che esistono delle linee di ascolto telefoniche che possono sostenerti nel momento di sofferenza o apatia in cui credi di non farcela. Ogni passo, per quanto piccolo, è un passo che scegli di fare verso la cura di te stessa!
L'età che stai affrontando, negli anni il cui la stai vivendo, rappresentano una fase particolarmente critica della vita e se riscontri queste difficoltà nella vita di tutti i giorni o non riesci ad affrontare da sola la risalita verso il benessere, è bene affidarsi a qualcuno che può aiutarti a stare meglio.
È normale sentirsi sopraffatti, specialmente quando le esperienze passate con la terapia non sono state positive, ma ricorda che ogni professionista è diverso e potrebbe essere utile cercare qualcuno con cui ti senti a tuo agio.
Se hai bisogno di parlare ulteriormente o di esplorare strategie per affrontare queste sensazioni, sono qui per discuterne insieme.

Un caro saluto,
Dott.ssa Claudia Cianchi

Dott.ssa Claudia Cianchi Psicologo a Roma

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IERI, 17 OTT 2024

Cara Gaia,
Mi dispiace per il profondo malessere che stai vivendo e che ti sei sempre portata... Sembra che tu ora sia in una modalità di spegnimento totale, da te riferito con questo senso di apatia. Una modalità che si attiva quando senti che l'unico modo per far fronte a qualcosa che vivi come pericoloso/doloroso è l'immobilità, perché senti di non aver altre risorse per farlo...

Tuttavia, questa richiesta d'aiuto che sembra lasciata lì è quella piccola traccia di vitalità, di autoconservazione che ti può ancora aiutare a venire fuori da questo ottundimento.

Prendila al volo. Prenditi la mano di qualcuno, Gaia... Hai ancora tanto tanto tempo per ri-scoprire che anche tu puoi avere una vita significativa seppur con qualche sofferenza o disagio.

Ciò che devi fare non è rincorrere l'assenza di questa sofferenza, ma provare a relazionarti ad essa diversamente.

Non devi combattere contro te stessa, Gaia. Non devi remare contro te stessa ma remare a tuo favore con remi nuovi di zecca.

Un caro saluto.

Dott.ssa Fabiana Navarro Psicologo a Centurano

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IERI, 17 OTT 2024

Gentile Gaia,

Capisco che si senta stanca e sopraffatta, e che trovare la forza per affrontare tutto sembri impossibile. Essere bloccata in un ciclo di sofferenza e confusione può portare a una sensazione di isolamento e impotenza, ma il fatto che abbia condiviso quello che prova è un passo importante.

Anche se ha già provato con psicologi in passato senza successo, questo non significa che non ci sia una via d'uscita o che nessuno possa aiutarla. È comprensibile che la costanza sia difficile quando si vive con questo peso. A volte, trovare il giusto supporto richiede tempo, e non deve sentirsi in colpa per questo.

Il fatto che stia cercando un modo per esprimere quello che sente è già una forma di resistenza, un modo per non cedere completamente. Non è sola, e ci sono persone che potrebbero essere pronte ad ascoltarla e sostenerla.

Dr. Matteo Piccioni Psicologo a Torino

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IERI, 17 OTT 2024

Buongiorno Gaia, mi spiace che veda il migliorarsi, superare certi meccanismi e andare dallo psicologo come un "combattere contro me stessa", a parer mio è tutt'altro. Le spiego la mia visione se vuole. Un percorso psicologico sicuramente prevede una buona dose di impegno, costanza e lavoro ma di certo non per snaturare se stessi ma per cercare di capire cosa fa soffrire e come raggiungere ciò che si vuole essere. A volte è più facile evitare di affrontare certe cose, lo capisco bene, ma questo non permette di poterle superare e elaborare. So che può essere difficile, ma le consiglierei di pensarci perchè altrimenti rimane bloccata in questo limbo pesante e difficile. Mi spiace per quello che sta vivendo. Non sempre ci si sente di intraprendere un percorso psicologico, però è importante tenere a mente che possa essere una possibilità. Le auguro il meglio.

Dott.ssa Erica Farolfi Psicologo a Forlì

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16 OTT 2024

Gentile Gaia,
da quanto scrive si evince purtroppo che sta attraversando una fase di depressione del tono dell'umore e quindi di grande autosvalutazione tanto da fare a volte pensieri autolesionistici.
Tuttavia dice anche che "va a periodi" e questo vuol dire che a periodi di forte malessere ne seguono altri in cui si sente meglio.
In effetti, nella vita tutto è soggetto inesorabilmente a cambiamenti e questa legge vale anche per diverse psicopatologie tra cui la depressione nervosa per cui l'atto del suicidio, oltre ad essere crudele e violento, toglie irreversibilmente la possibilità di sperimentare i cambiamenti positivi che in questa patologia possono essere anche spontanei.
Quanto all'efficacia della cura, sia psicoterapica che farmacologica occorre impegno e continuità da parte del terapeuta ma soprattutto da parte del paziente e, come lei stessa ha riconosciuto, questa continuità non c'è stata.
Lei ha 20 anni e quindi ha tutto il tempo per curarsi e uscire da questa crisi magari con l'aiuto dei suoi familiari e di qualche persona amica se lei ora ha difficoltà a prendere una qualsiasi iniziativa.
La esorto a non mollare e le invio cordiali saluti.
Dr. Gennaro Fiore
medico-chirurgo, psicologo clinico, psicoterapeuta a Quadrivio di Campagna (Salerno).

Dott. Gennaro Fiore Psicologo a Quadrivio

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16 OTT 2024

Ciao Gaia, grazie per aver condiviso ciò che stai passando, e mi dispiace che tu ti senta così. Voglio dirti che non sei sola in quello che provi, anche se in questo momento può sembrare così. Le emozioni che descrivi — l’angoscia, la vergogna, l’apatia — sono reali e pesanti, ed è comprensibile che ti sembri difficile chiedere aiuto o mantenere la costanza con uno psicologo.

Il fatto che tu abbia già cercato supporto in passato dimostra che, nonostante tutto, c’è una parte di te che vuole stare meglio. Anche se ora ti senti esausta e senza forze, sappi che è normale sentirsi così quando si combatte con qualcosa di così profondo per tanto tempo.

Hai già dimostrato molto coraggio scrivendo qui e parlando apertamente delle tue difficoltà. A volte il primo passo può sembrare impossibile, ma anche piccoli passi, come cercare di parlare con qualcuno di cui ti fidi, possono fare una grande differenza.

Non devi affrontare tutto da sola, e non è mai troppo tardi per cercare il supporto giusto, anche se in passato non è andata come speravi. Ti incoraggio a non mollare e a trovare una strada che ti faccia sentire compresa.

Diletta Bardazzi Psicologo a Firenze

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16 OTT 2024

Cara utente, la sua stanchezza è comprensibile visto che è da una vita che lotta, ma se è qui a scrivere vuol dire che ancora non vuole arrendersi. Ovviamente un aiuto da parte di un professionista è necessario soprattutto per quanto riguarda il suo desiderio di morire. Sono pensieri questi che bisogna affrontare per la sua salite e sicurezza.
Mi dispiace che in passato le sue esperienze con psicologi siano andate male, ma la invito a non arrendersi. Se adesso non se la sente di andare da uno psicologo non c'è nulla di male, quando si sentirà pronta chiederà aiuto, l'importante e che non si arrenda.
Scrive che sente che il scopo nella vita è soffrire, ma nessuno è nato per soffrire, nemmeno lei. Le auguro di trovare le forze e il coraggio per chiedere una mano sperando che stavolta sia quella giusta.

Distinti saluti, dr. Morgione Massimo

Dottor Massimo Morgione Psicologo a Torino

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16 OTT 2024

Ciao Gaia, se non riesci a portare a termine un percorso significa che non è l'approccio che fa per te. Hai bisogno di confrontarti non di essere giudicata. La sofferenza fa crescere prima del dovuto e le persone ti trattano per la tua età non per quello che senti e che vivi. Se vuoi ti offro un incontro gratuito per poterti dare alcuni consigli su come riuscire a gestirti almeno nelle situazioni più problematiche...una chiacchierata non fa mai male....spero di sentirti presto.
Ciao.
Marna

Dott.ssa Marina Brusadelli Psicologo a Cisano Bergamasco

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16 OTT 2024

Gentile Gaia,
Dal suo racconto è abbastanza evidente la confusione che sta vivendo ora, tuttavia riesce bene a descrivere in parole ciò che sta vivendo e questo è un punto di partenza importante. Lei parla di apatia come meccanismo di difesa e se riflettessimo sul fatto che è qui a descrivere ciò che prova? Forse il suo scopo nella vita è proprio quello di cercare continuamente uno scopo? Se le va insieme di affrontare questi aspetti possiamo parlarne nel corso di un primo colloquio

Marika Porricelli Psicologo a Cardito

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16 OTT 2024

Cara Gaia, non posso che sentirmi dispiaciuto nell'ascoltare del peso che stai portando e comprendo quanto debba essere difficile vivere con questi sentimenti di confusione, angoscia e vergogna che sembrano non lasciarti tregua. Non c’è nulla di banale o inutile nel tuo messaggio: ciò che hai scritto esprime un dolore profondo e autentico, e condividere quello che provi è già un passo importante.

Quello che descrivi (il senso di vuoto, l'apatia, l’incapacità di trovare una motivazione per fare anche le cose che solitamente ti piacciono) è un segnale del fatto che stai attraversando una fase davvero complessa e faticosa. Il fatto che tu abbia provato a chiedere aiuto in passato, ma non ti sia sentita realmente supportata, può aver reso ancora più difficile trovare la forza per andare avanti. Sappi, però, che chiedere aiuto non è segno di debolezza, ma anzi un atto di grande coraggio. E anche se ora ti sembra impossibile, ci sono professionisti che possono e vogliono veramente aiutarti, senza lasciarti sola.

La sensazione di essere "bloccata", il sentirti vittima delle tue stesse emozioni e il pensiero che forse il tuo scopo sia "soffrire" sono riflessi di un dolore che è stato con te per molto tempo. È normale che, quando il dolore è così presente, sembri difficile pensare che le cose possano cambiare. Ma il fatto che tu abbia scritto qui dimostra che, nonostante tutto, dentro di te c’è ancora una parte che desidera trovare una via d'uscita, che vuole che le cose vadano diversamente.

Vorrei anche dirti che ciò che stai vivendo non è una condanna, e non sei destinata a sentirti così per sempre. Il dolore che senti non definisce il tuo valore come persona, e ci sono modi per affrontarlo. Anche se il percorso di terapia in passato non è andato come speravi, ciò non significa che tu non possa trovare il supporto di cui hai bisogno. A volte è una questione di trovare il giusto terapeuta o il giusto approccio, qualcuno che sappia camminare con te in questo viaggio con empatia e rispetto.

Se ti sembra troppo difficile prendere il telefono e cercare un terapeuta, potrebbe essere utile parlare prima con una persona fidata che possa supportarti nel fare questo passo. Anche solo avere un sostegno in questo potrebbe rendere tutto meno pesante.

Il fatto che tu abbia pensato a "farla finita" in passato e che ti capiti ancora di farti del male è qualcosa che richiede attenzione e cura immediata. Non meriti di stare così male. Se ti senti sopraffatta, ti incoraggio a cercare subito qualcuno con cui parlare, sia un professionista o una linea d’ascolto.

Non sei sola, Gaia, e non devi portare questo peso da sola. Anche se può sembrare che nessuno sia disposto ad aiutarti, esistono persone pronte a farlo, e non devi fare tutto questo percorso in solitudine.

Ti mando un pensiero di vicinanza e spero che tu possa trovare la forza per fare il prossimo passo. Se vorrai continuare a condividere sarò a disposizione per ascoltarti, un abbraccio virtuale.

Dott. Luca Vocino

Dott. Luca Vocino Psicologo a Bergamo

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16 OTT 2024

Buongiorno cara
Mi spiace della tua sofferenza.
La vita è fatta anche di sofferenza, tuttavia, e'utile farsi aiutare per non soffrire più.
E fondamentale, che tu faccia dei colloqui con uno psicoterapeuta, per non soffrire più.
Puoi fare la terapia online se vuoi.
Dottoressa Patrizia Carboni
Psicologa Psicoterapeuta
Roma

Dott.ssa Patrizia Carboni Psicologo a Roma

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16 OTT 2024

Gentile Gaia,
si comprende come stia soffrendo e voglia essere capita. Però poi è probabilmente destinata a rimanere ferita per lievi segnali di distacco o disapprovazione da parte dell'altro. Anche se non sembra, immagino possa esserci molta rabbia. Che da un lato può essere verso gli altri o la natura, che non sente sufficientemente benevoli e dall'altro verso sè stessa, in forma di auto-attacco.
Può dare validità sia alla sua ricerca di compassione sia alla sua rabbia. Verso gli altri se l'hanno francamente trattata male può certamente esprimere rabbia. E può dare un senso anche alla rabbia e alla compassione verso sè stessa. Può ruotare la prospettiva di 180 gradi e notare come se lei fosse una sua amica probabilmente conviverebbero sia la compassione sia la rabbia.
Magari può scrivere questi sentimenti rivolgendosi a sè stessa o (se la cosa suona troppo estraniante) verso un'ipotetica amica che stesse vivendo la sua esatta situazione e i suoi stessi sentimenti. Sarebbe un possibile modo di processare quanto le succede dandoci un po' di distanza.
È possibile poi che al di là di tutto senta l'angoscia esistenziale. Prendere realmente contatto con tale sentimento (che magari si annida nel petto o in altri momenti nella pancia) non è facile ma può essere la base per costruire il suo sentimento complementare: bisogna prima capire com'è il vuoto per poterlo colmare.
Grazie per la sua condivisione
Un cordiale saluto
Dott. David Maddalon

Dott. David Maddalon Psicologo a Treviso

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16 OTT 2024

Ciao Gaia,
grazie per aver condiviso con noi questo vissuto.
Sappi che lo spazio di ascolto che stai cercando esiste e ne hai la dimostrazione qui. Spesso trovare uno spazio di ascolto interiore può essere più difficile. Non è sempre facile trovare la spiegazione a ciò che ci accade e a volte sentirsi vittima o fare la vittima possono essere sinonimi agli occhi degli altri. Da ciò che hai scritto sento che il coraggio di fare il primo passo l'hai avuto, hai chiamato ed hai chiesto aiuto. Ciò che a volte può venire a mancare non è tanto il coraggio, quanto la fiducia, in sé stessi e negli altri. Non è la costanza che manca perché questa da sola non riesce a portare avanti un percorso. Spesso la fiducia viene appresa dall'ambiente che ci circonda, non sempre questo è in grado di farcela sperimentare ma la vita ci offre delle possibilità e degli spazi in cui questa può essere coltivata.
Continua a cercare e non demordere, cerca il tuo scopo, quella luce in fondo al tunnel che sembra così lontana, ma c'è.
Ci sono molte persone intorno a te pronte ad aiutarti, cercale nei luoghi giusti.
Buona scoperta di te stessa e degli altri!

Dott.ssa Barbara Rubini

Barbara Rubini Psicologo a Terni

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16 OTT 2024

Capisco perfettamente quanto tu possa sentirti persa e sopraffatta. Le tue parole trasmettono un profondo dolore e una fatica che mi toccano molto. È normale sentirsi così quando si combatte contro un malessere così profondo e persistente.

Non sei sola in questo

Molte persone si trovano ad affrontare difficoltà simili e sentono il bisogno di aiuto. Il fatto che tu abbia cercato aiuto in passato, anche se le esperienze non sono state positive, dimostra la tua forza e la tua volontà di stare meglio.

Perché non riesci a continuare la terapia?

Capisco che sia difficile continuare una terapia, soprattutto quando non si vedono subito dei miglioramenti e quando si ha la sensazione di non essere compresi. Ma è importante ricordare che la terapia è un percorso, e a volte ci vuole tempo per vedere dei risultati.

Potresti provare a riflettere su cosa ti ha impedito di continuare le terapie precedenti. Forse non hai trovato lo psicologo giusto, o magari le tue aspettative erano troppo alte. Parlarne con qualcuno di cui ti fidi, come un amico, un familiare o un altro professionista, potrebbe aiutarti a chiarire questi aspetti.

So che ti senti stanca e che hai paura di non farcela, ma ti prego di non arrenderti. Il suicidio non è la soluzione. La vita, anche quando sembra difficile, può riservare delle sorprese e delle gioie inaspettate.

Cosa puoi fare ora?

Parlane con qualcuno di cui ti fidi: Un amico, un familiare, un insegnante o un medico di base potrebbero essere in grado di ascoltarti e di offrirti un sostegno concreto.
Cerca un nuovo terapeuta: Non tutti gli psicologi sono uguali. Trovare un professionista con cui ti senti a tuo agio è fondamentale per costruire un rapporto di fiducia e per iniziare un percorso terapeutico efficace.
Unisciti a un gruppo di auto-aiuto: Condividere le proprie esperienze con altre persone che stanno affrontando difficoltà simili può essere molto utile.
Prenditi cura di te stessa: Anche se ti senti giù, cerca di dedicare del tempo alle attività che ti piacciono, di mangiare in modo sano e di fare attività fisica.
Non aver paura di chiedere aiuto: Ci sono molte risorse disponibili per le persone che soffrono di disturbi mentali. Non esitare a contattare un centro di ascolto o un servizio di emergenza psicologica.

Dott. Alessandro Cancellieri Psicologo a Genova

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16 OTT 2024

Mi dispiace per la sua situazione.
Per una corretta comprensione, la sua situazione deve essere approfondita:

Le offro alcuni spunti di riflessione:

Questa angoscia è questo senso di vergogna verso se stessa su cosa si basa?
Quali sono i pensieri che ci sono alla base?
Concretamente, parlando a motivo di essere angosciata e di provare vergogna per se stessa?

Spesso la nostra angoscia, la nostra vergogna per noi stessi il senso di incompetenza e di svalutazioni di se stessi è basata su un vero motivo concreto ma semplicemente sui nostri pensieri.
Seguendo la logica del “io penso che sia così, quindi deve essere così“. Lo penso quindi è vero, è vero perché lo penso.

Questa logica di ragionamento è solamente disfunzionale e falsa. I nostri pensieri non solo prova di verità né profezie non sono infallibili possono sbagliare.

Spesso noi prendiamo senza nemmeno accorgercene, per vero i nostri pensieri e adattiamo i nostri comportamenti a conferma di quei pensieri e quindi entriamo in un circolo vizioso.

Questo senso di angoscia in questo senso, vergogna sono sempre presente 24 su 24 oppure a momenti sì e altri no?
Anche questo è un altro, aspetto che bisognerebbe approfondire e su cui si può lavorare.

Questi sono soltanto alcuni spunti su cui iniziare una riflessione.

Resto a disposizione, se ha necessità mi contatti.




Dott. Luca Ferretti Psicologo a Ponsacco

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16 OTT 2024

Cara Gaia,
innanzitutto ti ringrazio di aver condiviso il tuo malessere. È normale sentire di aver perso le speranze nelle psicoterapie dopo un passato di “fallimenti” con queste. Ma ognuno di noi è differente ed è bene che tu riesca con il tempo a trovare un professionista con cui tu ti senta a tuo agio e supportata.
Non devi permettere che la sofferenza e lo sconforto diventino il tuo destino. Hai una età in cui tutto è in divenire e ciò spesso può essere frustrante. Con un supporto psicologico puoi iniziare a concentranti sui tuoi valori e obbiettivi che dovrebbero diventare la tua guida per crescere serenamente in base ai tuoi peculiari desideri.
Sei stata molto coraggiosa a chiedere un aiuto ed è questa l’idea che se ti senti sprofondare noi ci siamo per tendere una mano e riportarti su verso il tuo benessere. Ma insieme.

Rimango a disposizione
Cordialmente
Dott.ssa Covini

Dott.ssa Sofia Covini Psicologo a Milano

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16 OTT 2024

Cara Gaia,
comprendo il peso delle tue parole e la sofferenza che traspare dal tuo messaggio. Il senso di confusione, l’angoscia, la mancanza di motivazione, e l’apatia che descrivi sono sentimenti che possono sembrare insormontabili, e posso immaginare quanto ti senti stanca e sola in questo percorso. Tuttavia, voglio dirti che il fatto che tu abbia trovato la forza di esprimere queste emozioni e di condividerle è già un segnale di coraggio e un passo importante verso la ricerca di aiuto.

Comprendo che hai avuto delle esperienze non positive con alcuni psicologi in passato, e che questo ti ha lasciata con la sensazione che nessuno possa veramente aiutarti. Questo può accadere, ma non significa che non ci siano altre persone pronte a supportarti nel modo giusto. Ogni percorso terapeutico è diverso, e talvolta può essere necessario trovare il professionista con cui si sente una vera connessione e fiducia.

Mi rattrista leggere che hai pensato di farla finita, e che hai affrontato momenti di autolesionismo. Voglio che tu sappia che esistono altre strade e che meriti di ricevere il supporto adeguato per affrontare queste emozioni. La tua sofferenza non è uno scopo di vita: è un sintomo di qualcosa che può essere compreso e alleviato con il giusto aiuto.
Anche se ora può sembrare difficile, ti incoraggio a cercare un nuovo sostegno, che potrebbe essere uno psicoterapeuta o anche un servizio di ascolto più immediato, come i centri di supporto telefonico per persone in crisi. Il solo fatto di parlare delle tue emozioni con qualcuno potrebbe alleviare una parte di questo peso.
Il percorso può sembrare lungo, ma ti assicuro che c’è sempre una possibilità di cambiamento e miglioramento. Ti meriti di non sentirti più così sola in questa lotta e di ritrovare una connessione con te stessa e con il mondo.
Se senti di non poter affrontare questo momento da sola, ti invito caldamente a considerare di contattare un centro di supporto, magari iniziando con un’associazione o un servizio che non richieda un impegno immediato, ma che possa offrirti uno spazio sicuro in cui esprimerti.
Spero che tu possa trovare il coraggio di continuare a chiedere aiuto e a credere che ne valga la pena.
Un caro saluto,
Dott.ssa Pinella Chionna

Dott.ssa Pinella Chionna Psicologo a Mesagne

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16 OTT 2024

Salve Gaia, mi spiace molto per la situazione che descrive poichè comprendo il disagio che può sperimentare e quanto sia impattante sulla sua vita quotidiana. Ritengo fondamentale che lei possa richiedere un consulto psicologico al fine di esplorare la situazione con ulteriori dettagli, elaborare pensieri e vissuti emotivi connessi e trovare strategie utili per fronteggiare i momenti particolarmente problematici onde evitare che la situazione possa irrigidirsi ulteriormente.
Credo che un consulto con un terapeuta cognitivo comportamentale possa aiutarla ad identificare quei pensieri rigidi, disfunzionali e maladattivi che le impediscono il benessere desiderato mantenendo la sofferenza in atto e possa soprattutto aiutarla a parlare con se stessa utilizzando parole più costruttive.
Credo che anche un approccio EMDR possa esserle utile al fine di rielaborare il materiale traumatico connesso ad eventi del passato che possono aver contribuito alla genesi della sofferenza attuale.
Resto a disposizione, anche online.
Cordialmente, dott FDL

Dott. Francesco Damiano Logiudice Psicologo a Roma

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16 OTT 2024

Buongiorno,
mi dispiace molto che lei provi un'angoscia così profonda, di cui mi sento di dirle che non ha alcuna colpa.

La modalità che lei vede in sé e che ha raccontato sono proprio ciò che non le consente di affidarsi con costanza ad un percorso. È come se lei si fosse già arresa e si aspetti che qualcun altro faccia dei passi al suo posto.

Penso che gli psicologi dai cui è stata questi passi
li abbiano fatti, ma probabilmente non li ha visti.

Le auguro di riuscire ad avere fiducia nella relazione terapeutica e che lei possa essere agganciata positivamente da un professionista che la aiuti a conoscersi nel suo funzionamento.

Non si arrenda!
dott.ssa Alessia Serio

Alessia Serio Psicologo a Torino

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16 OTT 2024

Buongiorno Gaia,
ho letto con molta attenzione il suo messaggio e posso solo immaginare il peso che sta portando da così tanto tempo. Vorrei iniziare dicendo che, nonostante possa sentirsi sola in questo momento, il fatto che abbia avuto la forza di condividere tutto questo è già un segnale importante, e significa che c’è una parte di lei che non si è arresa completamente, anche se può sembrare così.
Comprendo quanto sia difficile convivere con questo senso di angoscia e confusione. Il senso di vergogna, l’apatia e la paura di non farcela possono rendere tutto ancora più pesante. Quando descrive l'apatia come un meccanismo di difesa, ha colto un punto centrale: il nostro cervello spesso cerca di proteggerci in qualche modo, anche se queste strategie non sempre funzionano a lungo termine.
Capisco che l'idea di cercare un aiuto professionale possa sembrare impossibile ora, soprattutto dopo esperienze passate che non sono andate come sperava. A volte, trovare il giusto professionista richiede tempo e può essere doloroso sentire di non essere stati capiti o sostenuti come si dovrebbe, tuttavia, questo non significa che lei non meriti di ricevere aiuto. Il fatto che si senta "bloccata" non è una condanna, ma una condizione che può essere affrontata e modificata, passo dopo passo.
Ha accennato a pensieri molto profondi e preoccupanti, come l’idea di “farla finita”. Vorrei dirle che questi pensieri, per quanto dolorosi, non sono insoliti quando si prova un senso di disperazione così forte, però è fondamentale non affrontare tutto questo da sola. Capisco che possa sentirsi senza forze, ma è proprio in momenti come questi che l’aiuto esterno diventa essenziale.
Inoltre, non deve affrontare tutto in una volta. Anche solo fare un piccolo passo, come parlare con qualcuno che possa comprendere davvero cosa sta vivendo, può fare la differenza. E se ora non se la sente di riprendere un percorso psicologico, ci sono altre strade da esplorare, anche solo un primo passo verso qualcuno che possa ascoltarla senza giudizio.
Se sente di volerlo fare, sono qui per lei, per sostenerla nel modo che ritiene più adatto.
Le invio un abbraccio virtuale e resto a disposizione.
Cordiali saluti,
Dott.ssa Camilla Persico

Camilla Persico Psicologo a Carrara

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16 OTT 2024

Cara Gaia,
Dalle tue parole si percepisce il tuo senso di malessere. Scrivi che sei nata così e che Non hai la forza di andare da uno psicologo ma stai comunque chiedendo aiuto e proprio per questo ti invito a contattare qualcuno che possa aiutarti ad affrontare questi ostacoli che ti invalidano. Ricorda però che non esiste una bacchetta magica e che il lavoro di terapia e’ un lavoro di collaborazione che ti permetterà di acquisire strumenti che ti aiutino a diventare il terapeuta di te stesso.
Cari saluti.
Dott.ssa Nike Valentini

NIKE VALENTINI Psicologo a Alba Adriatica

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