Vorrei solo essere una persona normale
Salve,
confesso di vergognarmi un po' a esprimere pubblicamente, nonostante la forma anonima, il mio disagio; ho la sensazione che sia un atteggiamento patetico volto solo all'autocommiserazione, ma in questi giorni lo stress emotivo che ho raggiunto è stato talmente caotico che ho sentito il bisogno urgente di urlare.
Ho 27 anni e vivo con i miei genitori; ho un lavoro che adoro e mi trovo benissimo con i miei colleghi (infatti non trovo alcuna fatica nell'essere pendolare, perché posso rilassarmi o leggere durante il tragitto). All'esterno ho la battuta pronta, sono empatico e dicono che sia molto intelligente. Eppure, la mia solitudine mi attanaglia sempre di più, perché non ho amici e non ho tantomeno mai avuto una relazione sentimentale. Sono in ferie da una settimana e passare le giornate senza compagnia mi ha creato un dolore che non pensavo si potesse raggiungere. E' da giorni che soffro di insonnia, perché questi pensieri sono diventati ossessivi. Sono anni che non esco con qualcuno, e non riesco a trovarmi nuove compagnie. Come si fa? Come fanno gli altri a conoscersi e a piacersi?
Ho provato con dei gruppi online per avere qualcuno con cui dialogare - e mi sono innamorato di un utente che con grande garbo e gentilezza mi ha rifiutato; però ogni volta che cerco di organizzare un incontro dal vivo, mi dicono che sì, nel caso ti avverto, oppure che al momento non hanno tempo. E così gli altri vanno avanti con la propria vita, mentre io rimango indietro; e mi sono ritrovato a leggere costantemente tutte le chat, soprattutto di quella persona, per capire cosa abbia sbagliato o per rivivere quelle sensazioni positive.
E anche uscendo nei bar la sera (perché le pareti della mia stanza sono diventate strette e asfissianti) mi ritrovo sempre a bere un cocktail da solo, perché le persone hanno già la loro compagnia di amici, non avendo bisogno di ampliare la propria cerchia sociale.
Questa solitudine che dura da almeno sei anni mi ha portato a vedere il mondo come un'entità astratta, senza forma e senza colore, un palcoscenico dove io mi ritrovo con una parte da idiota - esattamente come nel Macbeth. Io stesso non mi riconosco più. Cosa sono queste mani? Perché cammino? Perché respiro? Cosa ci faccio qui? Un senso di disgusto per la vita stessa mi ha preso per la gola e non mi sta lasciando andare.
Forse io non merito amicizie o amore perché sono una brutta persona, o perlomeno troppo strana per avere una vita normale. Se tutti riescono ad avere una vita normale e io no, significa che io sono il problema. Anche per quanto riguarda l'amore, se nessuno vede in me nulla di buono, nulla di attraente, se nessuno ha mai espresso interesse per me, significa che non valgo nulla. Ho ottenuto soltanto rifiuti e per me innamorarmi significa solo soffrire e sentirmi sempre inadeguato.
Sono appassionato di letteratura, arte e cinema, ma nonostante questo mi sento un totale idiota che non sa imbastire una conversazione o farsi piacere. Sono stufo di sentirmi così perso, così strano, sono semplicemente stanco. Oggi ho toccato il fondo: dopo l'ennesima notte d'insonnia, ho avuto impulsi autolesionisti e ho pensato che non avrebbe fatto alcuna differenza alle persone se io fossi ancora vivo o no; infatti, come nel Macbeth, sono solo una comparsa nel palcoscenico del mondo e la vita andrà avanti senza di me. Non sono indispensabile per nessuno. Non avete idea di quanto PAGHEREI per avere una vita normale, perché sono stufo marcio di essere così impacciato nei confronti della vita. Vorrei solo essere una persona normale.
