Vorrei solo essere felice

Inviata da Sab · 3 giu 2024 Autorealizzazione e orientamento personale

Quando instauro un'amicizia. Ho la costante sensazione che l'altro non ci tenga davvero. Ho la costante sensazione che sia mia/o amica/o solo perché vuole qualcosa in cambio, o perché in fondo non mi conosce poi così bene.
Perché dentro di me mi sento un mostro. Ogni volta che creo una nuova amicizia e sento ciò che ho detto mi comporto in maniera estrema per vedere come l'altra persona reagisce. Non lo faccio apposta, ma dopo mi rendo conto che è quello il motivo.
Inoltre creo schemi sul perché le persone si siano comportate in un determinato modo o abbiano detto una determinata cosa, ma magari è solo nella mia testa.
Evito le persone affinché mi cerchino per vedere se poi lo fanno. Mi sento sempre sola e diffidente nei confronti delle altre persone.
Ma mi sento in colpa per questo, perché non voglio rovinare tutto.
Anche se dentro di me sono ancora convinta di quello che penso, e il pensiero di cambiare mi mette a disagio perché penso che se lo facessi, non potrei mai più accettarmi che le persone ci tengano e sarebbe anche peggio. Anche se poi tutto ciò che fanno non è mai abbastanza per farmi capire che in realtà ci tengono. Scrivo questo perché vorrei iniziare una terapia. E prima di iniziarla, avendo avuto cattive esperienze, vorrei capire come vengo risposta per farmi un'idea della persona con cui intraprenderó la terapia. Quindi chiedo, quali potrebbero essere le motivazioni del mio comportamento e quale approccio sarebbe il migliore per superare questa situazione?

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Miglior risposta 4 GIU 2024

Cara Sab,
che tipo di percorso ha intrapreso in passato e su cosa ha lavorato? Sentiva di fidarsi nella relazione con il suo psicologo/a o era solita mettere in discussione ciò che le diceva? Questi sono aspetti importanti su cui riflettere per comprendere come poterla aiutare al meglio. Avrei perciò necessità di incontrarla in uno spazio più strutturato al fine di stabilire se sia utile avviare un percorso insieme. Se lo desidera mi scriva in privato per concordare un primo colloquio gratuito.
Un caro saluto
Dott.ssa Vita

Dott.ssa Antonella Vita Psicologo a Padova

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10 GIU 2024

Salve Sab, da ciò che racconta mi viene da pensare che lei abbia avuto modo di fare esperienze, anche molto precoci, tali da aver innescato queste convinzioni circa le relazioni che instaura. Magari ciò è avvenuto in un passato remoto, in famiglia o adolescenza, in quanto portiamo dentro di noi dei copioni appresi e sulla base dei quali impariamo a pensare a noi stessi, agli altri e a noi relazionati agli altri. Ci sono diverse domande in cerca di risposta: perché/quando/come ha appreso che gli altri agiscono per un tornaconto personale? Perché si sente un mostro e, quindi, suppongo, non degna di reali attenzioni o affetto? Questo potrebbe essere un punto di partenza per una lettura dei suoi schemi relazionali. Spero possa intraprendere un percorso con il professionista che sceglierà e che possa aiutarla a trovare le risposte che cerca perché sono dentro di lei.
Un caro saluto!
Dott.ssa Mara Iannone

Dott.ssa Mara Iannone Psicologo a Napoli

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7 GIU 2024

Cara Sab, grazie per la condivisione, mostrarsi fragili non è mai semplice. E questo vale sia all'interno della relazione terapeutica che nelle amicizie. La dinamica che racconta è sicuramente più complessa di come appare ad un primo sguardo.
Credo che la domanda principale a cui rispondere sia, lei cosa cerca e cosa si aspetta da un'amicizia?
Solo partendo da come vediamo noi stessi, possiamo poi capire come gli altri ci vedono e cosa pensano di noi.

Resto a disposizione qualora volesse approfondire, anche con sessioni online.

Un caro saluto,
Dr.ssa Luisa Vignozzi

Dr.ssa Luisa Vignozzi Psicologo a Montespertoli

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5 GIU 2024

Buongiorno Sab,
grazie per la sua condivisione .
da cio che racconta , delle sue titubanze nel fidarsi degli altri e nella modalita' che gli altri hanno di istaurare relazioni di amicizia con lei non sincere ,si evidenzia una fragilita' e insicurezza di accettare se stessa ma in primo luogo di vedersi e conoscersi cosi com e ' .
Se lei vuole intraprendre un percorso di terapia, si potrebbe certamente lavorare sull'immagine che Lei ha di sè e di come si relaziona in primo luogo a se stessa per poi lavorare sulle relazionocon gli altri.
Provi a riflettere cosa pensa di fare per sè in terapia , cosa si aspetta e vorrebbe che accdesse? Come vorrebbbe essere aiutata ?
Da qui potra' iniziare per rivolgere la sua richiesta d'aiuto con un intento che seppur poco chiaro potrà essere accompagnata a chiarire e focalizzare dal terapeuta che sceglierà.
Restando disponibile, anche online , se vorrà per ulteriori approfondimenti non esiti a contattarmi.
Cordialmente .
Dr.ssa Alessandra Petrachi

Dott.ssa Alessandra Petrachi Psicologo a Rimini

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5 GIU 2024

Gentile,
è chiaro che qualcosa in lei la "freni" nei rapporti interpersonali con lo scopo di proteggerla. Il punto è: da che cosa cerca protezione? Cosa teme di svelare agli altri? La sua mancanza di fiducia, in sostanza, cela un'insicurezza di base che andrebbe esplorata per capirne le ragioni e cercare di superarla.
Per ulteriori informazioni resto a disposizione.
Un caro saluto,
Nicola Villani

Dott. Nicola Villani Psicologo a Pavia

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4 GIU 2024

Sab, buon pomeriggio.
Sarà importante partire dalla cosa che sembra la più semplice ma in realtà non lo é.
Tornare ad essere tua amica.
Tornare a ciò che senti e provi.
E soprattutto lavorare su questo senso di colpa che sembra impedirti di essere spontanea.
Sono disponibile per un eventuale colloquio online gratuito.
Un caro saluto.
Dott.ssa Maria Rosaria Petrillo

Dott.ssa Maria Rosaria Petrillo Psicologo a Infernetto

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4 GIU 2024

Buongiorno,
sono rimasta molto colpita dal titolo della sua richiesta, "Vorrei solo essere felice".
La sintomatologia che lei descrive e che poi le cagiona questa tristezza di cui sono intrise le sue parole è chiaramente la punta di un iceberg da analizzare a costo di dover affrontare anche momenti travagliati e difficili, riaprire vecchie ferite probabilmente mal rimarginate.
La diffidenza nell'altro e la stima del grande valore della propria fiducia sono tutti ingredienti "sani" nella ricetta della vita quotidiana, finché le dosi non diventano eccessive e squilibrate, minando l'armonia del risultato finale che poi è la vita di tutti i giorni. Combattere il sintomo ha ben poco senso, ogni sintomo è inserito un sistema strutturato, lei dovrà indagare a fondo le cause del sintomo ed essere pronta ad accettarle. Probabilmente la sua consapevolezza e conseguente richiesta di aiuto fanno intuire che finalmente è pronta per affrontare questa parte di sé.
Le auguro di cuore di poter incontrare il/la giuto/a terapeuta per percorrere questo viaggio impegnativo.
Cordialmente.
dott. Giada Di Veroli

Giada Di Veroli Psicologo a Roma

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4 GIU 2024

Gentile Sab,
la prima relazione è sempre con noi stessi, dobbiamo amare prima noi e poi gli altri.
Quando crediamo di non meritare amore possiamo assumere dei comportamenti ambivalenti come quelli che descrive.
Un percorso con un professionista in un contesto non giudicante la aiuterebbe a capire il suo vero valore e a non giudicarsi in modo così critico.
Resto a disposizione per ulteriori informazioni
Un cordiale saluto
Daniela Rega

Dott.ssa Daniela Rega Psicologo a Rimini

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4 GIU 2024

Buongiorno,
La ringrazio per la fiducia riposta in Guidapsicologi e nei suoi professionisti. Il suo vissuto emotivo in merito alle amicizie è un aspetto che potrebbe essere indagato in una terapia cognitivo-comportamentale nell'ottica di comprendere dove abbia preso forma e, a partire da ciò, dare inizio ad un percorso terapeutico che passa dalla consapevolezza delle proprie ferite emotive alla formazione di nuove modalità di relazionarsi all'altro e di percepire i rapporti. Infatti, la terapia cognitivo comportamentale considera l'importanza della storia di vita dell'individuo, ma si focalizza sull'aumentare il benessere soggettivo nel presente. Perciò, un obiettivo terapeutico potrebbe essere imparare e sviluppare strategie comportamentali per interagire con l'altro, come esprimere i propri pensieri ed emozioni in modo assertivo, risolvere conflitti e raggiungere compromessi.

Spero possa esserle stata d'aiuto,
rimango disponibile ad essere contattata privatamente.

Ricevo online se interessata.

Buona giornata,
Dott.ssa Ilaria De Mola.

Dott.ssa Ilaria De Mola Psicologo a Milano

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4 GIU 2024

Gentile Sab, mi dispiace per quello che sta affrontando. Sicuramente la sua insicurezza di base non la aiuta nelle relazioni e questi schemi che si attivano sul "non essere abbastanza" rafforzano il suo evitamento. Le consiglio un percorso di psicoterapia cognitivo comportamentale per lavorare sulle migliori strategie a disposizione per farla respirare col mondo. Sono a disposizione, un abbraccio

Dott.ssa Maria Vittoria Ardosigli Psicologo a Palermo

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4 GIU 2024

Buongiorno Sab,
comprendo la situazione difficile che sta vivendo e La ringrazio per la preziosa condivisione.

Le cause andrebbero ricercate ripercorrendo lo stile di attaccamento che ha avuto nei confronti del o della suo/a caregiver e poi, nel rapporto che ha avuto e che ha con entrambe le figure genitoriali.

Ciò che mi trasmette è una fortissima angoscia abbandonica e persecutoria, ma ci si può lavorare per raggiungere uno stato di equilibrio interno.

Resto a disposizione per informazioni e per, eventualmente, accompagnarla in questo percorso, anche online.

Cordialmente,
dott.ssa Veronica Bartolini

Dottoressa Veronica Bartolini Psicologo a Perugia

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4 GIU 2024

Buongiorno da dove nascono questi pensieri?
Da dove nasce la colpa?
Le consiglio dei colloqui con uno psicoterapeuta
Per superare, le varie problematiche.
Dott.ssa Patrizia Carboni
Roma

Dott.ssa Patrizia Carboni Psicologo a Roma

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4 GIU 2024

Gentile Sab,
La sua descrizione rivela un profondo senso di insicurezza e sfiducia nelle relazioni. Questo potrebbe derivare da esperienze passate di delusione e/o traumi emotivi. Sentirsi come se gli altri siano interessati a lei solo per ottenere qualcosa in cambio, e il bisogno di testare continuamente l'amicizia, sono segni di una possibile bassa autostima e ansia sociale.

Un approccio terapeutico che potrebbe aiutarla è la Terapia Cognitivo-Comportamentale (CBT), che lavora per identificare e modificare schemi di pensiero negativi e comportamenti disfunzionali. Inoltre, l'approccio basato sulla Terapia Dialettico-Comportamentale (DBT) potrebbe essere utile per gestire le emozioni intense e migliorare le relazioni interpersonali.
La terapia sistemica, invece, analizza i modelli operativi interni e lo stile di attaccamento, per individuare le radici del malessere.

È fondamentale trovare un terapeuta con cui si senta a proprio agio e compresa.

Cordiali saluti,
Dott.ssa Diana Sala

Dott.ssa Diana Sala Psicologo a Milano

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