Come gestire due famiglie

Sono una ragazza di 21 anni, ho una sorella più piccola, i miei genitori si sono separati 14 anni fa ed entrambe siamo state affidate a famiglie affidatarie separate perché i miei genitori sono caduti in depressione e non erano in condizioni di tenerci con loro e curarsi allo stesso tempo.
A 10 anni siamo rientrate da mio padre io e mia sorella, da lì in avanti per me è stato un susseguirsi di rinunce, fatiche, faccende di casa, depressione, ossessione per i buoni risultati a scuola, zero vita sociale, tanti problemi con i compagni conviventi di mia madre, conflitti continui, ansia, insonnia e a 16 anni fino ai 18 circa sono entrata e poi uscita da un problema di anoressia nervosa diagnosticata.
A 18 anni mi sono ritrasferita a casa dei miei affidatari, questo ha giovato molto alla mia pace, alla fine ho preso due diplomi, ottimo voto di uscita alle superiori. Poi il caos, non volevo prendere la patente, non capivo cosa fare all’università, ho litigato con i miei affidatari pesantemente e d’impulso sono tornata da mia madre tagliando i contatti con loro. Da lì in avanti ho assistito a scene di violenza fisica, psicologica e economica su mia madre dal suo nuovo compagno convivente. A casa di mio padre ho cercato pace ma sono ricaduta nel loop mamma-serva-donna delle pulizie-infermiera-caregiver con lui e mia sorella.
Nel frattempo avevo trovato un lavoro full time nella ristorazione in cui ho fatto esperienza, per un periodo breve ho vissuto da sola, ho subito maltrattamenti e un abuso sessuale da un collega (impunito), però valuto positivamente questa esperienza perché avevo dei capi molto buoni e di animo vero.
A settembre 2023 mi sono decisa e mi sono immatricolata a un corso di Ingegneria dei materiali del Politecnico, ho deciso di cambiare l’impegno sul lavoro con un contratto a chiamata sempre dove lavoravo prima da full time. Mi sono iscritta a scuola guida, ho intrapreso un percorso con uno psicologo molto competente e sono tornata a fare un po’ la girovaga tra casa di mamma e compagno e casa di papà e sorellina.
Il mio primo anno accademico è stato un disastro, troppo preso sotto gamba da me, ho preferito lavorare che studiare, ho iniziato una relazione con un ragazzo che mi ama molto e che io amo ma che mi toglie tempo, il tutto entro questo caos familiare solito di cui ho scritto prima, che spesso mi ostacola negli studi (esempio: una notte per un litigio furibondo tra mia madre e il compagno lui è venuto in camera mia e mi ha svegliata alle 3 di notte per farsi dare ragione).
Io ho cambiato lavoro e ho orari migliori (part time settore vendite-retail) e guadagni migliori ma non spaziali, per quest’anno ho impostato per l’uni l’impegno part time per non rinunciare ne al lavoro ne alla mia carriera universitaria.
Recentemente ho fatto pace con i miei affidatari (che mia madre odia) e vorrei tanto tornare a stare da loro ma questo comporterebbe la follia di mia madre e abbandonare mio padre che secondo me ha bisogno di me.
L’altra idea è di andare a vivere da sola (ho escluso l’idea di compagno o coinquilini perché non posso sopportare l’idea di altro caos), questa scelta sarebbe meno conflittuale ma più costosa per me.
Mi servirebbe un consiglio o un parere su cosa fare per vivere serena, avere più energie e studiare e lavorare senza sopportare gli stress della famiglia.
Ovviamente la discussione si sta portando avanti anche con il mio psicologo che è ultra competente.
Vi ringrazio per una vostra eventuale risposta