Ciao sono Marilena è soffro di ansia e attacchi di panico e cardiofobia da quando ho 25 anni adesso ho 44 anni da due anni prendo anche la sertralina da 50 e 5 gocce di ansiolin al bisogno ma non riesco del tutto a liberarmi di questo mostro!ho una vita frenetica per il lavoro e 2 bimbi e questi disturbi di malessere generale e costante mi limitano la vita, ma combatto ogni giorno qualsiasi cosa anche prendere la macchina per accompagnare i miei figli mi mette ansia (ma lo faccio ugualmente) ma i pensieri negativi mi accompagnano pensando di avere un infarto da un momento al altro pensando di avere un tumore che nessuno vede ecc… le ho provate tutte ho speso tanti di quei soldi che avrei potuto comprare 2 case e non so veramente come risolvere
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18 NOV 2024
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Gentile Marilena,
grazie per aver condiviso la sua storia, che certamente non deve essere facile da affrontare giorno dopo giorno. L’ansia, gli attacchi di panico e la cardiofobia possono essere estremamente invalidanti, soprattutto in una vita già così piena di responsabilità tra lavoro e figli. È evidente quanto impegno e forza metta nel continuare a vivere al meglio delle sue possibilità, nonostante il peso costante di questi pensieri e sensazioni che la accompagnano.
È importante riconoscere il coraggio che dimostra ogni giorno, anche nelle azioni più semplici come accompagnare i suoi figli in macchina. Sono passi enormi per chi si trova a convivere con queste paure. La lotta che descrive è reale, faticosa, ma il fatto che non si sia arresa, nonostante le difficoltà, parla di una determinazione incredibile. È comprensibile che il costo emotivo ed economico sia stato altissimo, ed è naturale sentirsi esausti dopo anni di impegno su tanti fronti.
Riconoscere questo "mostro" come qualcosa di esterno a sé è già un passo importante. Questo dimostra che non si identifica completamente con l’ansia, ma la percepisce come qualcosa da affrontare. Anche quando sembra che non ci sia una via d’uscita immediata, il fatto di combattere ogni giorno è un segno di speranza, perché rappresenta una resistenza viva e attiva.
Se può essere d’aiuto, provi a concedersi ogni giorno anche solo cinque minuti di pausa per sé, magari focalizzandosi sul respiro o su qualcosa che la fa sentire al sicuro e in contatto con il presente. A volte, piccoli momenti di consapevolezza possono creare uno spazio tra i pensieri e le emozioni, alleviando anche solo un po’ quel senso di oppressione.
OGGI, 21 NOV 2024
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Buongiorno Marilena, fatica tanta fatica vivere così. Il percorso di terapia nn è una strada facile ma, soprattutto, concorre con la sua quotidianità oltre che con la terapia farmacologica. Ne parli con il/la sua terapeuta ed anche con il/la sua psichiatra per rivedere il percorso intrapreso ed eventualmente per affrontarne un altro. Abbia fiducia perché è possibile arrivare alla fine del tunnel. Un caro saluto, Maria dr. Zaupa
IERI, 20 NOV 2024
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Gentile Marilena,
ma se la sua ansia non fosse un mostro?
Mi perdoni la domanda un po' provocatoria, l'ho scritta perché penso che combatterla ogni giorno, paradossalmente, le dia un ruolo di protagonista nella sua vita, il ruolo di nemico da sconfiggere ed eliminare. L'ansia fa parte della sua vita da tanti anni ormai, volente o nolente, questa è la realtà dei fatti. Penso che sia molto coraggiosa a non farsi limitare nel proseguire la sua vita; quello che potrebbe essere utile fare penso che sia guardare alla sua ansia come a una parte di sé e provare a capire, guardandosi dentro, che funzione ha per lei. Le scrivo questo perché l'ansia è uno stato di attivazione naturale, che tutti noi possediamo, e ci è molto utile per anticipare pericoli e per sopravvivere, ma quando ne aumentano i livelli diventa un sintomo. A mio modo di vedere, il sintomo altro non è che una soluzione che noi adottiamo per sopravvivere al meglio delle nostre capacità in quel dato momento, per questo mi chiedo: a cosa le serve vivere in questo stato di costante attivazione? Da dove nasce questo bisogno? Cosa ci vuole dire la sua ansia? Domandone! Solo conoscendola meglio e guardandola da vicino possiamo trovare delle risposte e accettarla come nostra. Sembra semplice, ma è un lungo processo che può compiere anche con un supporto psicologico adeguato.
Spero di averle dato qualche spunto, comunque la ringrazio per essersi aperta in questo spazio.
Un caro saluto,
Carlotta Dapino
IERI, 20 NOV 2024
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Buongiorno Marilena,
grazie per la sua condivisione ; dal suo racconto emerge fatica nell'affrontare il quotidiano.
Le suggerirei vivamente di osservare ciò che sente all interno di un contesto terapeutico in uno spazio protetto e accogliente con l'aiuto di un professionista, per imparare a relazionarsi con armonia con le sue sensazioni
Come racconta visto che questa condizione ansiogena dura da tempo immagino quanto possa essere difficile per lei affrontare da sola questi carico che lei chiama mostro.
Sono disponibile anche per supporto terapeutico online.
Augurandole il meglio , cordialmente .
dr.ssa Alessandra Petrachi
IERI, 20 NOV 2024
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Gentile Marilena,
La ringrazio per aver condiviso la sua esperienza con me. È evidente quanto stia affrontando una sfida molto difficile, e le sue parole trasmettono un profondo senso di frustrazione e impotenza. È importante riconoscere il coraggio che mostra nel combattere ogni giorno contro questi disturbi, nonostante le difficoltà.
L'ansia e gli attacchi di panico possono essere estremamente limitanti, specialmente in un contesto di vita frenetica come quello che descrive, con le responsabilità di lavoro e la cura dei suoi due bambini. È comprensibile che questi pensieri negativi, legati alla salute e al benessere, possano avere un impatto significativo sulla sua qualità di vita. La cardiofobia, in particolare, può alimentare un ciclo di preoccupazione che contribuisce a mantenere alta l’ansia.
Le suggerisco di valutare la possibilità di un supporto terapeutico aggiuntivo, se non già considerato, in particolare la terapia cognitivo-comportamentale (TCC), potrebbe offrirle strumenti efficaci per affrontare i suoi pensieri intrusivi e le sue paure. Il lavoro con un professionista può anche aiutarla a sviluppare strategie per gestire l'ansia nel quotidiano, permettendole di migliorare la sua qualità di vita.
Resto a disposizione.
IERI, 20 NOV 2024
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Buongiorno Marilena,
Innanzitutto empatizzo per la difficile situazione che sta vivendo.
Secondariamente, mi permetto di notare che ha parlato solo di terapia farmacologica. Necessario, invece, comprendere, come qualsiasi situazione psicopatologica, per andare incontro ad un miglioramento, necessita anche di un supporto psicoterapico concomitante a quest'ultima. In particolar modo, nel caso di disturbo d'ansia ed attacco di panico, è consigliato intraprendere un percorso cbt (cognitivo-comportamentale), in quanto risulta, nella maggior parte dei casi, utile comprendere il meccanismo cognitivo all'origine delle distorsioni nell'attacco di panico.
Sperando di esserle stata d'aiuto,
Dott.ssa Elisa Folliero
19 NOV 2024
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Salve Marilena,
comprendo la sua frustrazione: il suo sembra essere un percorso lungo, iniziato tanto tempo fa e che probabilmente richiede un supporto maggiore. Le consiglio una psicoterapia, di modo da poter approfondire l'origine dei suoi vissuti, di questi pensieri negativi che probabilmente hanno un'origine più profonda e radicata e comprendere quali strategie mettere in atto.
Resto a disposizione,
dott.ssa Alessia Foronchi
18 NOV 2024
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Cara Marilena, la tua domanda "Come liberarsi dal mostro?" è piena di forza e di desiderio di cambiamento, ma forse può essere utile fermarsi un momento e riflettere su un’altra possibilità: e se, invece di lottare per liberarti del mostro, provassi a conoscerlo meglio? Avvicinarti a lui, capire chi è e perché è lì con te da così tanto tempo.
L'ansia e la cardiofobia, per quanto dolorose, spesso non sono semplicemente nemici da sconfiggere, ma segnali di qualcosa che il tuo corpo e la tua mente cercano di dirti. Immagina il mostro come un messaggero che porta una lettera importante: più lo combatti, più si fa grande e spaventoso, ma se trovi il coraggio di leggere quella lettera, magari scopri qualcosa di fondamentale su di te, sulle tue paure, o sui tuoi bisogni più profondi.
Il primo passo potrebbe essere cambiare prospettiva. Che succederebbe se, anziché vederlo come un nemico, provassi a chiederti: "Cosa sta cercando di proteggere questo mostro? Quale parte di me sente di essere in pericolo?" A volte, il "mostro" nasce proprio per proteggerci, per richiamare la nostra attenzione su aspetti della nostra vita che non stiamo ascoltando.
Un altro aspetto importante è darti il permesso di non dover per forza fare tutto da sola. Il tuo coraggio di affrontare ogni giorno, con una vita così piena, dimostra una forza straordinaria. Ma forse è il momento di permetterti anche un po' di dolcezza verso te stessa, di rallentare dove puoi, di cercare un supporto che ti aiuti a esplorare questo rapporto con il tuo "mostro" in modo più profondo.
Ti invito a riflettere su questa domanda: Se il mostro potesse parlare, cosa direbbe di te? Forse in quelle parole potresti trovare la chiave per trasformare la tua lotta in una nuova relazione con te stessa.
18 NOV 2024
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Ciao Marilena, mi dispiace molto sentire che stai attraversando tutto questo. L'ansia e gli attacchi di panico possono essere davvero debilitanti, soprattutto quando si ha una vita frenetica e due bambini da accudire. È importante riconoscere la tua forza e il tuo coraggio nel continuare a combattere ogni giorno.
Alcuni Suggerimenti che Potrebbero Aiutarti
Terapia Cognitivo-Comportamentale (CBT): Questa forma di terapia è spesso molto efficace per trattare l'ansia e gli attacchi di panico. Potrebbe essere utile esplorare questa opzione con un terapeuta specializzato.
Tecniche di Rilassamento: Pratiche come la meditazione, la respirazione profonda e lo yoga possono aiutare a ridurre i livelli di ansia e migliorare il benessere generale.
Supporto Sociale: Parla con amici e familiari di fiducia. Avere un sistema di supporto può fare una grande differenza.
Attività Fisica: L'esercizio regolare può aiutare a ridurre l'ansia e migliorare l'umore. Anche una breve passeggiata quotidiana può essere benefica.
Gestione del Tempo: Cerca di organizzare la tua giornata in modo da avere momenti di pausa e relax. Anche brevi momenti di riposo possono aiutare a ridurre lo stress.
Considerazioni Mediche
Consulto Medico: Continua a lavorare con il tuo medico per monitorare e gestire i tuoi sintomi. Potrebbe essere necessario aggiustare la terapia farmacologica o esplorare altre opzioni.
Esami di Routine: Se i pensieri negativi riguardano la tua salute fisica, potrebbe essere utile fare esami di routine per rassicurarti sul tuo stato di salute.
Autocura
Tempo per Te Stessa: Cerca di ritagliarti del tempo solo per te, anche se è solo per pochi minuti al giorno. Fare qualcosa che ti piace può aiutare a ridurre lo stress.
Diario dei Pensieri: Scrivere i tuoi pensieri e sentimenti può aiutarti a elaborare le tue emozioni e a identificare eventuali schemi negativi.
Ricorda che non sei sola in questa lotta e che ci sono molte risorse e persone pronte ad aiutarti.
18 NOV 2024
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ciao Marilena !!!
capisco la tua frustrazione, molte volte questi attacchi così forti possono essere determinati anche dal sovraccarico di cose e dal non riuscire a mettere i pezzi separati di priorità da affrontare.
prova a focalizzare questa angoscia... dove la senti maggiormente? prova a monitorare i tuoi sintomi
prova poi a focalizzare l'attenzione agli eventi temuti e concentrati su quelli...solitamente passa da quello meno fastidioso a quello più spaventoso.
Al fine di ridurre l’attivazione fisiologica della tua condizione ansiosa, è possibile agire sui correlati somatici dell’emozione dell’ansia avvalendosi di diverse tecniche di rilassamento corporeo, che includono per esempio la tecnica del respiro lento e gli esercizi di rilassamento muscolare.
se il percorso che hai affrontato fin ora non è andato a buon fine, prova magari a parlarne con qualche terapeuta.
18 NOV 2024
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Ciao Marilena. Comprendo la tua frustrazione, è la stessa che mi portano molti miei pazienti. Ti chiedo di prendere un considerazione la consulenza strategica breve che con un numero minimo di colloqui ti porterà a gestire completamente e in modo definitivo la tua ansia. È efficace nell'85 % dei casi. Non disperare, non hai fino ad ora trovato la terapia giusta, ma il tuo destino da oggi lo puoi creare tu, e non comprende più quel malessere che ti ha rovinato la vita. I farmaci sono stampelle, ma la gamba può guarire usandola, ovvero con una terapia adatta. Se vuoi maggiori informazioni, puoi dare uno sguardo anche al sito astipsicologiabreve.
Ciao, Alessandra
18 NOV 2024
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Buongiorno Marilena, quando dice che ha provato di tutto immagino anche una psicoterapia che forse è terminata. I disturbi di ansia, attacchi di panico sono molto complessi; spesso ci si sofferma sul sintomo e non ci si prende il tempo per andare più in profondità.
18 NOV 2024
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Buongiorno Marilena, mi dispiace per questo disagio o "mostro" come l'ha chiamato che si porta dietro da tempo, ha provato un percorso psicoterapeutico oltre che psicofarmacologico? Eventualmente come si è trovata?
17 NOV 2024
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Marilena,
Grazie per aver condiviso qui con noi una parte così "ingombrante" della sua vita, è stata molto coraggiosa.
L'ansia che ci racconta è probabilmente frutto di tante cose che le saranno accadute durante il corso della sua vita e purtroppo, i farmaci, non possono arrivare da soli da alcuna parte: possono essere supportivi ed integrativi ma se non si lavora dal punto di vista psicologico, la sua ansia resta lì. Immagini quanto è potente il suo sintomo: quando manifestiamo qualcosa, il nostro corpo lo fa per darci un segnale importante. Sta cercando di urlarci che qualcosa non va, che dobbiamo prestargli attenzione; come fosse una spia del motore di una macchina accesa. E' la punta dell'iceberg, ma gli iceberg sono enormi. Se riduciamo tutto ad un farmaco, senza ascoltarla, la mettiamo da parte e così l'ansia ha un motivo "valido" per restare nella nostra vita. Spesso non lo sappiamo ma vediamo i sintomi solo come dei mostri da sconfiggere perché ci fanno del male, in realtà però sono degli alleati che parlano per noi dove non riusciamo ad arrivare. Sta alla persona poi scegliere di sedersi con quel sintomo ed iniziare ad ascoltarlo davvero. E certamente è ciò che avrebbe bisogno di fare per poter apportare un cambiamento alla sua vita.
Spero di averle dato uno spunto e qualora abbia bisogno di parlarne, sarei lieta di aiutarla.
Dott.ssa Giorgia Tanda.
17 NOV 2024
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Cara Marilena, mi dispiace leggere di tanta sofferenza per così tanto tempo, ma capisco bene il problema perché ho avuto occasione di affrontarlo con tanti miei pazienti. Ritengo sia utile che le dia qualche indicazione rispetto al suo disturbo: le emozioni pervasive di ansia e di panico sono solo la parte più visibile di un disagio profondo che traspare dai suoi pensieri negativi. Gli stati emotivi intensi si accompagnano ad un malessere diffuso che potremmo definire esistenziale, e ad una valutazione di Sé particolarmente rigida. Immagino abbia pensato spesso di non essere adeguata, e di essersi sentita angosciata a tale idea.
Se vuole affrontare il problema dell'ansia acuta, una psicoterapia cognitivo-comportamentale potrebbe aiutarla, efficacemente ed in un tempo contenuto. Ritengo che avrebbe bisogno però di andare più in profondità, se vuole risolvere il suo disagio affrontando le ragioni profonde che lo hanno determinato. Le consiglio di cercare uno psicoterapeuta sufficientemente maturo ed esperto nel trattamento dei disturbi di personalità. Il suo disturbo può essere trattato e risolto, a condizione di trovare il terapeuta con la specifica formazione. Se ha bisogno di maggiori informazioni non esiti a contattarmi.
Dott. Maurizio Tremaroli
17 NOV 2024
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Gentilissima Marilena, grazie per la condivisione innanzitutto. Comprendo la sua situazione, soprattutto perchè così reiterata nel tempo, nonostante la terapia farmacologica. Quello che mi sento di suggerire, è l'intraprendere un percorso di terapia (se già non lo ha fatto), in modo da esplorare e comprendere a fondo le motivazioni sottostanti la sua ansia, individuando insieme al terapeuta delle strategie efficaci per gestirla.
Rimando a disposizione!
cordiali saluti
AV
17 NOV 2024
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Buongiorno cara Marilena, mi dispiace molto leggere del peso che questa ansia e cardiofobia hanno sulla sua vita quotidiana, soprattutto considerando quanto si impegni per andare avanti nonostante le difficoltà. È evidente che lei stia lottando con grande forza e determinazione, ma al contempo questi pensieri intrusivi continuano a condizionare profondamente il suo benessere.
È importante riconoscere che i disturbi d’ansia, inclusi gli attacchi di panico e la cardiofobia, spesso richiedono un approccio multidisciplinare. Lei sta già facendo molto, utilizzando farmaci e affrontando le sue paure quotidiane, ma forse c’è ancora margine per approfondire alcune strategie.
Le tecniche di matrice cognitivo-comportamentale sono tra le più efficaci per i disturbi d’ansia. Potrebbe aiutarla a lavorare sui pensieri negativi ricorrenti legati alla salute e a ridurre il controllo che questi hanno su di lei. Un terapeuta esperto in CBT potrebbe guidarla nel costruire tecniche per "sfidare" le sue paure e gestire meglio i sintomi.
La sua vita frenetica è sicuramente impegnativa, con il lavoro e i figli da gestire. Peno le tornerebbero utili pratiche come la mindfulness, la meditazione o tecniche di rilassamento muscolare progressivo. Queste possono ridurre la reattività del sistema nervoso, che è spesso sovraccarico in chi soffre di ansia.
Anche condividere i suoi pensieri e timori con persone di fiducia potrebbe aiutarla a sentirsi meno sola in questa battaglia. A volte, solo esprimere ciò che prova può alleviare una parte del peso.
È comprensibile che la cardiofobia la porti a temere per la sua salute fisica. Controlli pattuiti con il suo medico possono darle la rassicurazione che il suo corpo sta bene e aiutarla a distinguere tra ansia e sintomi fisici reali.
Infine, potrebbe sembrare paradossale, ma accettare che l’ansia faccia parte della sua vita, senza combatterla costantemente, può ridurre il suo impatto. L’ansia può perdere parte della sua forza quando smettiamo di vederla come un nemico da eliminare a tutti i costi.
Se dovesse avere bisogno di ulteriori consigli o di una consulenza per indicarle come attuare in modo più dettagliato e personalizzato queste strategie resto a disposizione. La strada per stare meglio è spesso lunga, ma ogni passo che compie (come quello di scrivere qui e cercare un aiuto) è un passo nella direzione giusta. Non perda la speranza, perché è evidente che sta già facendo molto per sé stessa e per la sua famiglia.
16 NOV 2024
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Ciao Marilena, mi dispiace sapere quanto stai lottando contro l'ansia e la cardiofobia. Prima di tutto, è importante riconoscere quanto sei forte nel continuare ad affrontare le tue paure, come accompagnare i tuoi figli o gestire la tua vita quotidiana nonostante le difficoltà. Questo è un grande segnale della tua determinazione.
Potresti esplorare alcune strategie, come tecniche di gestione dell'ansia o modalità per integrare il supporto che già ricevi. Ad esempio, hai mai provato specifici esercizi di respirazione, mindfulness, o tecniche come la desensibilizzazione sistematica per affrontare gradualmente le tue paure?
16 NOV 2024
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Buonasera Marilena,
Intanto la ringrazio per aver condiviso qui la sua situazione così critica e dolorosa.
Mi dispiace molto che lei debba convivere da molto tempo con 'questo malessere costante' di cui molto lucidamente parla e con i sintomi da lei descritti, tanto insopportabili che lei li definisce con un'immagine molto potente come fossero un mostro che la tiene imprigionata e la opprime.
I pensieri intrusivi e ricorsivi che sono una costante e riguardano la sua salute completano un quadro già molto critico.
Sicuramente la terapia farmacologica la sta aiutando a contenere i sintomi, ma da sola, a mio avviso, non è sufficiente.
Credo invece sia necessario per lei esplorare meglio, con l'aiuto di uno specialista, in un contesto sicuro e protetto come quello della terapia, queste emozioni tanto dolorose da lei descritte in modo molto efficace, cercare di interrogarle, capire se i sintomi possano essere l'espressione di un qualche suo bisogno profondo (o più bisogni) rimasti per troppo tempo inascoltati.
Intanto le mando un caro saluto, se dovesse avere ancora bisogno di ascolto rimango a sua disposizione.
16 NOV 2024
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Ciao Marilena, capisco quanto possa essere difficile convivere con l’ansia, gli attacchi di panico e la cardiofobia per così tanti anni, e apprezzo la tua forza nel continuare a combattere nonostante le difficoltà quotidiane. Vivere con questo tipo di disturbi può davvero limitare la qualità della vita e, sebbene tu stia facendo del tuo meglio per affrontare le sfide, è evidente che il malessere che provi è ancora presente, e questo può essere estremamente frustrante.
Il fatto che tu stia assumendo sertralina e ansiolin dimostra che stai cercando di affrontare il problema anche dal punto di vista medico, e questo è un passo importante. Tuttavia, è comune che, nonostante il trattamento farmacologico, ci siano momenti in cui i disturbi sembrano non cedere completamente. Questo accade perché l’ansia e i disturbi associati possono essere complessi e richiedono un approccio che includa non solo la farmacoterapia, ma anche altre forme di supporto.
Oltre alla medicina, la psicoterapia, in particolare la terapia cognitivo-comportamentale (TCC), potrebbe aiutarti a lavorare su quei pensieri negativi e irrazionali che ti accompagnano quotidianamente. La TCC è spesso molto efficace nel trattare l’ansia e i disturbi legati alla paura, come la cardiofobia, aiutandoti a identificare e ristrutturare i pensieri che alimentano l’ansia. A volte i farmaci possono alleviare i sintomi, ma per arrivare a una vera guarigione è utile lavorare anche sul lato psicologico del problema, imparando a gestire meglio i pensieri intrusivi e a vivere in modo più sereno con il tuo corpo e le sue sensazioni.
Inoltre, mi sembra che tu stia affrontando una vita molto frenetica e impegnativa, e questo può peggiorare i sintomi. Lo stress quotidiano legato al lavoro e alla gestione dei figli può amplificare la sensazione di essere sopraffatta, alimentando ulteriormente l’ansia. Potrebbe essere utile considerare delle strategie di gestione dello stress, come pratiche di rilassamento (ad esempio, mindfulness, yoga o esercizi di respirazione profonda) che possono aiutarti a calmarti nei momenti di maggior tensione.
Ti incoraggio anche a parlare apertamente con il tuo medico o con un professionista della salute mentale riguardo alla tua situazione attuale, per vedere se la terapia farmacologica o il piano terapeutico possono essere adattati meglio alle tue esigenze. A volte, piccoli aggiustamenti nella dose o nelle modalità di trattamento, insieme a un supporto psicoterapeutico mirato, possono fare una grande differenza. Soprattutto, cerca di essere gentile con te stessa, la lotta contro l’ansia non è facile e richiede tempo, pazienza e una combinazione di strumenti. Il fatto che tu stia affrontando la tua vita ogni giorno, nonostante le difficoltà, è un segno enorme di resilienza. Non sei sola in questo percorso, e ci sono molte risorse a tua disposizione per aiutarti a stare meglio. Se il percorso che hai intrapreso finora non ti ha dato i risultati che speravi, prova a parlare con un terapeuta per esplorare altre vie che possano supportarti nel lungo termine. Ti auguro il meglio, cordialmente,
Dott.ssa Velia Morati.
16 NOV 2024
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Salve Marilena, mi spiace molto per la situazione che descrive poichè comprendo il disagio che può sperimentare e quanto sia impattante sulla sua vita quotidiana. Ritengo fondamentale che lei possa richiedere un consulto psicologico al fine di esplorare la situazione con ulteriori dettagli, elaborare pensieri e vissuti emotivi connessi e trovare strategie utili per fronteggiare i momenti particolarmente problematici onde evitare che la situazione possa irrigidirsi ulteriormente.
Credo che un consulto con un terapeuta cognitivo comportamentale possa aiutarla ad identificare quei pensieri rigidi, disfunzionali e maladattivi che le impediscono il benessere desiderato mantenendo la sofferenza in atto e possa soprattutto aiutarla a parlare con se stessa utilizzando parole più costruttive.
Credo che anche un approccio EMDR possa esserle utile al fine di rielaborare il materiale traumatico connesso ad eventi del passato che possono aver contribuito alla genesi della sofferenza attuale.
Resto a disposizione, anche online.
Cordialmente, dott FDL
16 NOV 2024
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Cara Marilena,
Quando dice le ho provate tutte a cosa si riferisce? Per aiutarla avrei bisogno di capire che percorsi ha seguito per quanto tempo e con che tipo di approccio. Non tutte le psicoterapie così come non tutti i percorsi psicologici sono uguali.
Gli studi scientifici mostrano una maggiore efficacia per la risoluzione delle difficoltà che ha menzionato gli approcci cognitivo comportamentali e quelli strategico brevi.
Resto a disposizione privatamente.
Un caro saluto
Dott.ssa Vita
16 NOV 2024
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Cara Marilena,
Mi spiace molto per la tua condizione e per la sofferenza che stai portando qui.
Vorrei innanzitutto chiederti se hai mai intrapreso un percorso di psicoterapia e soprattutto a chi ti sei affidata per quanto riguarda l'utilizzo dei farmaci, ovvero se ti sei interfacciata col medico di base o con uno psichiatra.
Mi dici che hai speso tanti soldi a causa di queste problematiche perciò mi piacerebbe sapere in che modo hai investito sulla tua salute mentale.
Purtroppo, soprattutto in caso di disturbi legati all'ansia e agli attacchi di panico, si entra in un circolo vizioso che alimenta i pensieri negativi o quali, a loro volta, ti espongono sempre più a questi stati. Immagina delle sabbie mobili - i tuoi disturbi - e te che ti ci dimeni dentro: tendi sicuramente a farti risucchiare.
Lasciare che questi disturbi cristallizzino rende un po' più complicato venirne fuori ma con l'intervento giusto è possibile ricominciare a vivere le tue giornate in modo più sereno.
16 NOV 2024
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Buongiorno Marilena, innanzitutto mi spiace sentire che questo malessere la accompagna da cosí tanto tempo. È una vita di dolore che sembra non finire mai. Alla base dell'ansia ci sono spesso motivazioni intrinseche che devono essere affrontate, ne si deve parlare, sono radicate nella persona per qualcosa che è stato esperito ed è successo al principio di tutto, durante gli anni dello sviluppo, dell'adolescenza, nel suo caso non so se si sia mai chiesta cosa sia accaduto all'esordio di questo malessere, all'età di 25 anni. Non posso darle qui le risposte, ma sento molta forza nelle sue parole e certamente ha delle grandi risorse a livello personale che le permettono di opporsi a questo sintomo cosí patologico e che dal mio punto di vista dovrebbero essere di aiuto per affrontare seriamente un percorso psicologico..
16 NOV 2024
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Buongiorno Marilena,
l'ansia, a mio avviso, andrebbe sempre letta per quello che è ovvero un campanello d'allarme. Indica che qualcosa genera una eccessiva attivazione della persona. Le paure che si connettono, in realtà, hanno poco a che fare con l'ansia stessa, possono rappresentare delle risposte che razionalmente potrebbero spiegare tale eccesso di attivazionea ma in realtà sono solo possibili cause, non le vere cause. Bisogna capire cosa genera davvero l'ansia al di là di tutte le coperture che inconsciamente si presentano. Questo richiede un lavoro di approfondimento che affronti le sue paure profonde e le potenti difese che impediscono di comprenderle. D'altra parte bisogna ridurre tale attivazione e questo è possibile con il Training Autogeno, una tecnica che va appresa con uno specialista e ha effetti molto chiari e netti sull'ansia. Il TA può essere usato dallo specialista anche come terapia a sé stante.
Riassumendo: l'ansia è un segnale, il sintomo di qualcosa che non va nell'organizzazione della sua vita. Le ragioni che impediscono di prendere atto di cosa si tratti sono molto ben nascoste da paure che poco hanno a che fare con le vere cause. L'ansia si può ridurre con l'apprendimento di una tecnica chiamata Training Autogeno.
Spero di esserle stato d'aiuto.
Cari saluti
Antonello Mosso