Come posso aiutare mia sorella a uscire da questo tunnel

Inviata da Giuls · 11 mag 2024 Terapia familiare

Buonasera, parlo non di una mia vicenda ma di quello che sta succedendo a mia sorella. Da un paio di mesi si sta sentendo con un ragazzo oltre mare (io ero a conoscenza di questo da subito ma non ho mai dato peso a questa situazione vista la lontananza). L'ho vista cambiata, sempre attaccata al cellulare, in video chiamata fino a tarda notte anche se entrambi addormentati. Fino a quando a gennaio la sua amica ci informa che questo ragazzo é venuto a trovarla e si dovevano incontrare fuori dalla scuola, l'amica ci ha raccontato tutto perché molto preoccupata da tutto questo in quanto lui viene descritto come una persona cattiva, manipolatore ecc... Mia madre le sequestra il telefono e scopre che questa persona la insulta pesantemente con "sei una troia, sei una stupida, imbecille, deficiente, non capisco niente, mi rompi, non ti voglio, ma perché mi cerchi, sei ossessionata" però allo stesso tempo la cerca e la limita in qualche modo. A detta di mia sorella lui la fa sentire bene, siamo noi che ci siamo limitati a leggere solo i messaggi ma per chiamata la fa sentire bene. Primo momento, abbiamo cercato di spiegare che non andavano bene i suoi comportamenti, non andava bene che lui prima la insultava e poi magari le diceva che era la ragazza più bella del mondo e che la desiderava. Lei sembrava avesse capito... Fino a che, dopo un paio di mesi, mamma non si é resa di nuovo conto che lei le nascondeva le cose e che si stava sentendo di nuovo con lui, ho letto personalmente le chat e lui scrive cose del tipo "non provare a uscire in macchina con le tue amiche, adesso manda subito il messaggio e di che non puoi più" "perché hai messo questa foto con il cuore verde, toglila immediatamente lo sai che sono geloso" e lei a tutto risponde con un "va bene amore". Adesso le é stato sequestrato il telefono, restituito per andare a scuola, bloccati tutti i contatti con lui ma lei sbloccava il suo numero, si sentivano e poi lo ribloccava. Vorrei capire cosa ne pensate di questa situazione, sembra lei sia ossessionata da lui e lui riesce a manipolata come meglio vuole. Lui l'ha fatta allontanare dalla sua migliore amica e odia noi familiari perché le impediamo di sentirlo

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Miglior risposta 12 MAG 2024

Salve Giuls,
la situazione che lei descrive è sicuramente molto delicata e occorre procedere con la relativa cautela. Sicuramente la relazione che la ragazza sta intraprendendo con questa persona è altamente disfunzionale e tossica, perché lei sente il bisogno di sentire questo ragazzo, che in realtà le sta facendo fare terra bruciata intorno a sé.
Potrebbe essere utile rivolgersi a professionisti, rispetto questa situazione, ma la cosa più importante è recuperare il dialogo con la ragazza, perché le strategie di controllo, per quanto comprensibili, non sono le più utili per risolvere questo problema, perché lei già sta subendo una manipolazione da un'altra persona, se vede voi come “controllori spietati “che non le lasciano la libertà di sentire questo ragazzo, potrebbe sentirsi ancora più accerchiata e questo non giova né ai vostri rapporti né alla sua uscita dal tunnel.
La ragazza racconta che al di là dei messaggi scritti, con le telefonate si sente molto bene e questo purtroppo fa parte del gioco, ovvero il manipolatore da qualcosa di positivo alla persona, ma contemporaneamente getta anche screditamento e controllo.
é necessario riprendere a parlare con questa ragazza, anche con l'aiuto di professionisti, e cercare di farle capire che non siete suoi nemici e che l'affetto che lei sente di ricevere da questa persona comporta anche una componente di maltrattamento e minacce.
Spero di aver risposto alle vostre preoccupazioni e resto disponibile per ogni eventuale dubbio, anche online.
Un caro saluto,
dottoressa Bianchi Eugenia

Eugenia Bianchi Psicologo a Pordenone

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13 MAG 2024

Salve Giuls. Mi pare di capire che sua sorella sia in età più o meno adolescenziale, cosa che spesso comporta il facile coinvolgimento in situazioni sentimentali fortemente complicate. Tuttavia, è normale che questa situazione desti forte preoccupazione in voi familiari come negli amici, soprattutto dato l’allontanamento di sua sorella dalle figure di normale riferimento. C’è di certo una componente manipolativa alla base di questo rapporto. Ciò che voi familiari e amici potete fare è cercare con calma di mettere sua sorella di fronte alla realtà dei fatti, mostrandole come questa relazione la stia allontanando da tutte le persone che lei ama e che amano lei. Ovviamente il tutto non deve essere esasperato e forzato, altrimenti si rischia di avere un effetto rebound (contrario). Potreste anche avvalervi del supporto di un professionista della salute mentale sul posto, cercando con lo/a stesso/a la soluzione migliore per la situazione di sua sorella, magari portandola dal professionista in presenza.

Dott.ssa Sara Cutrale Psicologo a Bergamo

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13 MAG 2024

Salve Giuls, non leggo l'età di sua sorella che sarebbe indicativa per capire come poter far fronte alla situazione in modo più preciso ed accurato in quanto se minorenne si può intervenire in un certo modo più deciso, se maggiorenne la situazione cambia dato che la volontà della persona maggiorenne va rispettata e si può bypassare solo in alcuni casi gravi. Indubbiamente siamo in presenza di una situazione complessa che necessita sicuramente di essere affrontata con l'appoggio di un professionista esperto nella gestione di questi casi (ci sono anche dei servizi come il centro Antiviolenza) La cosa che può fare per sua sorella è starle vicino cercando di non toccare direttamente questo discorso e riconquistare la sua fiducia che le verrà utile appena sua sorella tornerà a fidarsi di lei. Se nel frattempo dovesse ravvedere una pericolo, questa persona dovesse farsi trovare sotto casa o a scuola si può comunque fare una denuncia ai carabinieri. Se volesse maggiori informazioni mi contatti senza impegno in modo da poterle dare un supporto nell'immediato.
Un saluto.
Marina

Dott.ssa Marina Brusadelli Psicologo a Cisano Bergamasco

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12 MAG 2024

Buonasera Giuls
la situazione che descrive é tipica delle azioni che gli uomini maltrattanti usano violenza (verbale, psicologica, economica)per sottomettere la donna, facendo in modo di crearle il vuoto sociale attorno, dimodoché la donna venga portata ad avere re solo contatti con lui, e tutte le sue azioni siano rivolte a soddisfare le indicazioni e pretese di lui e lui solo. Poi vi é l'intenzione di rendere la donna insicura di sé stessa e che non abbia più una sua volontà. Se sua sorella é minorenne (come sembra) occorre agire decisamente ( senza demonizzare lui, in quanto potrebbe avere un effetto di attaccamento ancora più forte) facendosi aiutare prima da un/a professionista della salute mentale, per avere indicazioni sul come instaurare un dialogo con lei, e anche chiedendo consulto ai centri antiviolenza del territorio. Anche informarsi se si può far qualcosa a livello giuridico, perché possono sussistere gli estremi per una denuncia. Questo in un secondo momento, quando sua sorella avrà avuto modo di disintossicarsi dall'attuale relazione. Occorre un lavoro di squadra. L'importante é cercare che lei non vi veda come persone che non la capiscono e non rispettano le sue necessità, per questo é necessario un approccio psicologico, e fare in modo che lei si fidi di voi (familiari), mentre il contattare un centro antiviolenza é necessario per avere tutte le indicazioni per poterla mettere in protezione verso questa persona che agisce stalking e manipolazione. Lei intanto( con i suoi) non si allontani da sua sorella ma le stia vicino e la monitori, parli con lei senza dare segni di disapprovazione o giudicanti verso il suo comportamento. Probabilmente sua sorella sentiva un vuoto affettivo interiore che sente ora colmato dalle "attenzioni" di questa persona di diversa cultura e nella quale sono previste certe modalità di comportamento verso la donna. Importante é che sua sorella non si senta isolata per via di questa tossica relazione. Consiglio vivamente il contatto con un centro antiviolenza per avere un parere o indicazioni più precise e dove si possono trovare persone molto qualificate ed abituate a trattare queste situazioni(psicologhe/i, psicoterapeute/i).
Queste situazioni possono portare a percepire in noi un senso di impotenza ma questo non lo si deve ascoltare e lo si contrasta agendo non da soli, per esempio nel modo su indicato.
Altro non le dico non conoscendo la storia familiare.
Auguro a tutta la familia di poter trovare il modo di relazionarsi a sua sorella e poter contribuire a far cessare questa tossica relazione.
Se lo ritiene utile può contattarmi anche online
Cordialmente
Dott. Giancarlo Mellano

Dott. Giancarlo Mellano Psicologo a Padova

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12 MAG 2024

Cara Giuls,
Voi familiari potete preoccuparvi e cercare di aiutarla come potete, ma non è possibile sostituirsi a lei nell'attraversare questa fase di vita nella quale lei ha inconsciamente scelto di trovarsi ora.
Ciò che puoi fare tu per aiutarla è iniziare a vedere lei come una parte di te e che se scegli di lavorare su te stessa rispetto a questo tema stai aiutando lei, indirettamente. Puoi iniziare con il chiederti che cosa provi in questa situazione? Come ti fa sentire? Iniziando ad approfondire le tue emozioni a riguardo e le immagini che le accompagnano scoprirai molte cose e vedrai dei cambiamenti anche in lei.
Se vuoi sapere come fare, contattami!

Dott.ssa Francesca Dal Balcon Psicologo a Thiene

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12 MAG 2024

Buongiorno, sembra trattarsi di questione delicata poiché è molto importante che sua sorella debba comprendere che questa relazione è nociva e tossica in quanto la pone nel ruolo di soggetto passivo in potere di un altro che ha il ruolo dominante. Se sua sorella è minore nel senso che non ha ancora la maggiore età, la procedura per metterla in salvo risulta più semplice perché la denuncia può essere effettuata dai genitori che intervengono a difesa del minore e chiamano ad intervenire istituzioni altre. Se invece sua sorella è maggiorenne, la questione è più complicata, poiché sarebbe opportuno che lei stessa denunciasse ciò che le sta capitando. Tra l’altro i messaggi di cui lei parla possono essere prove di stalking perseguibili. È importante in ogni caso farsi aiutare da istituzioni terze, incluse figure professionali di aiuto che possano creare le condizioni favorevoli perché la persona vittima di tali atti possa trovare una dimensione di protezione fisica e psichica di distanziamento dal soggetto che ha il ruolo dominante. Può accadere infatti che si costituisca la famosa sindrome di Stoccolma secondo cui la vittima difende il proprio persecutore. Per questo è necessario un ambiente familiare che accolga e che indichi il confine da istituire nuovamente nella relazione e che sostenga nel processo di distanziamento. La figura dello psicologo esperto di clinica è fondamentale nel percorso di cura ed elaborazione dell’esperienza traumatica.
Dott. Pietro Salemme

Dott. Pietro Salemme Psicologo a Roma

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12 MAG 2024

Buongiorno
Penso che sua sorella viva una relazione tossica.
Consiglierei dei colloqui con una psicoterapeuta per diventare consapevoli di sé stessa.
Dott.ssa Patrizia Carboni
Psicologa Psicoterapeuta
Roma

Dott.ssa Patrizia Carboni Psicologo a Roma

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12 MAG 2024

Salve,
Quello che ha appena descritto è una tipica situazione di dipendenza affettiva mista a episodi di violenza psicologica. La situazione è delicata, per via anche del fatto che si parla di una minorenne, con una tendenza maggiore all’essere manipolata.
Il vietare i contatti con il ragazzo potrebbe avere l’esito opposto. Potreste invece continuare sul versante del dialogo, della comunicazione e dell’ “educazione” a rapporti adeguati, mediante confronti con situazioni a lei vicine più “sane” ed equilibrate. Fate confronti e mettete in evidenza gli aspetti positivi che dovrebbero essere presenti in un rapporto e di quanto invece il loro sia connotato da elementi negativi e “nocivi”.
Portatela a riflettere sui lati e tratti caratteriali che la contraddistinguono e la rendono una bella persona e sempre tramite il dialogo cercate di far venire fuori i sentimenti provati nei momenti in cui invece viene offesa ed umiliata. mirate alla riflessione è presa di consapevolezza che la sensazione di paura provata nei guardi al credere di perdere questa persona e restare da sola non equivale a sentimenti d’amore, ma piuttosto a stati di ansia derivati da una perdita del controllo su questa situazione.
Ma soprattutto cercate un supporto psicologico.
Grazie di aver condiviso e spero di essere stata utile in qualche modo.

Dott.ssa Sharon Gioia Psicologo a Caltanissetta

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12 MAG 2024

Buongiorno signora, è comprensibile tutta la sua preoccupazione per la sorella e come spiega bene dal termine stesso da lei usato, in questo "tunnel", la stessa è chiaramente intrappolata. Non è facile poter entrare in una dinamica di coppia di co-dipendenza dove proprio come in chi abusa di una sostanza tossica, il cervelllo reagisce con lo stesso grado di attivazione, se non a volte peggio. I legami affettivi di co-dipendenza esercitano sulla persona (vittima) lo stato di bisogno vitale dell'altro (carnefice nel senso che si serve della vittima per soddisfare il suo bisogno di potere distruttivo). Il circolo vizioso è quello della dipendenza: piacere-mancaza-bisogno-aumento sostamza-piacere-mancanza-bisogno, fino all'overdose. Se stiamo parlando di un narcisista di tipo maligno, tuttavia anch'esso vittima della sua personalità manipolatoria, incapace dunque di empatia, incapace di tollerare svalutazioni o di accettare l'autonomia dell'altro (in questo caso la sorella che si relazione anche con le amiche e non esclusivamente con lui), siamo di fronte ad un pericoloso circolo vizioso. Intervenire con forza è controproducente, anche se la cosa migliore sarebbe che la sorella si allontanasse immediatamente ed esercitasse il "no contact", ma lo deve comprendere da sola. Quali sono i vantaggi per lei? Cosa le da questo ragazzo per non riuscire ad eliminarne il contatto? Suggerisco di non giudicarla, ma di comprenderla con empatia, in modo che quell'ascolto profondo che chiaramente lui non le da, anzi, togliendole energie, possa arrivare dai suoi famigliari e magari anche da un aiuto psicologico esterno. Buona fortuna

Dott.ssa Chiara Bombonati Psicologo a Canda

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12 MAG 2024

Salve, la situazione che descrive è complessa e delicata. Lei e sua madre avete correttamente riconosciuto che sua sorella potrebbe trovarsi in una relazione tossica, caratterizzata da comportamenti manipolativi e abusivi, ancora più difficili da notare quotidianamente per via del fatto che è una relazione a distanza. Per fortuna questo è anche un vantaggio, evitando interazioni di persona che potrebbero creare un pericolo più urgente. Ciononostante una relazione di questo tipo ha effetti deleteri anche se non ci si relaziona fisicamente: sua sorella potrebbe sentirsi condizionata e mortificata dalle parole del "partner", sia per quanto riguarda i comportamenti quotidiani sia la stima di sé, le altre relazioni e in definitiva la sua libertà personale.
Alcune indicazioni:
-Può essere utile cercare il supporto di un professionista, come uno psicologo, per offrire un ambiente sicuro per sua sorella allo scopo di esprimere i suoi sentimenti e ricevere consigli su come gestire la situazione. Esistono, inoltre, i centri antiviolenza specificamente indirizzati a queste problematiche, ma anche i consultori familiari possono fornire un aiuto.
-È utile continuare a educare sua sorella sui segni di una relazione tossica e sui comportamenti abusivi per aiutarla a riconoscere la gravità della situazione: ora lei non sembrerebbe in grado di rendersene conto da sola, quindi il vostro supporto è fondamentale. Bisognerebbe cercare per quanto possibile di parlarne senza giudizio, mostrando empatia e comprensione, per incoraggiarla a parlare apertamente dei suoi problemi.
-È comunque importante rispettare la privacy e l'autonomia di sua sorella, anche se siete preoccupati per lei. Prendere il controllo delle sue comunicazioni forzatamente, anche se minorenne, potrebbe allontanarla ulteriormente, soprattutto considerando che in quanto adolescente ha bisogno di spazi di autonomia e sperimentazione personale per crescere e comprendere quali sono i limiti della propria libertà.
-Aiutatela a mantenere una rete di supporto sociale con amici e familiari per fornirle ulteriore sostegno emotivo e soprattutto per evitare in qualunque modo l'isolamento esclusivo e spezzare il ciclo del controllo, che è l'obiettivo del suo "partner".
La situazione richiede sensibilità e pazienza, e l'intervento di un professionista potrebbe essere il modo più efficace per affrontare questi problemi. Se dovesse peggiorare o se ci fossero preoccupazioni per la sicurezza di sua sorella, non esiti a contattare le autorità locali o i servizi di supporto per le relazioni abusive.
Spero che questi consigli possano essere d'aiuto.
Dott. Andrea Ghibaudo

Dott. Andrea Ghibaudo Psicologo a Voghera

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12 MAG 2024

Buongiorno,
Sarebbe importante sapere l'età di sua sorella. In ogni caso se è minorenne voi potete comunque intervenire portandola da un terapeuta. Magari parlando con una persona competente esterna al gruppo familiare riesce a comprendere il motivo che sta alla base di questo attaccamento disfunzionale per poi essere in grado di separarsi. Inoltre è importante che sia seguita perché solitamente, anche se dovessero allontanarsi per altri motivi, e' probabile che vada a ricercare persone simili per ripetere questo schema.
Resto a disposisizione se dovesse avere bisogno di aiuto o di qualsiasi suggerimento.
Buona giornata

Dott.ssa Desirèe Esposito Psicologo a Cassina Rizzardi

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12 MAG 2024

Non dovete impedire di sentirlo perché una cosa probita diventa piú attrattiva. Dovete proporre alla ragazza di sentire un psicologo che vi offra di parlare con tutti voi insieme, poiché tutte voi avete bisogno di aiuto. Ps: dov'é il padre?

Dr. Francesco Santini Psicologo a Arezzo

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