Comportamenti strani con mia figlia

Inviata da Teresa · 12 set 2024 Terapia familiare

Buongiorno vi scrivo perché ho dei dubbi riguardanti il comportamento del compagno di mia suocera verso mia figlia di quasi due anni. Premetto che non li vediamo per quasi tutto l anno dato che viviamo lontani ma per due settimane ci ritroviamo ospiti di mia suocera per trascorrere le ferie. Il problema è che il compagno di mia suocera mi spaventa perché noto un comportamento eccessivamente affettuoso nei confronti di mia figlia ovvero le da troppe attenzioni in qualsiasi momento, cerca di accarezzarla, di prenderla in braccio, quando stiamo parlando di cose generiche tra adulti lui è distratto solo da mia figlia inoltre la segue ovunque vada. Al mio domandare come mai tutta questa dimostrazione affettiva dato che è quasi un estraneo mi viene detto da lui che ama tanto i bambini e che ci sa fare con loro ma a me sembra vada oltre rispetto ad altra gente che ama i bambini.
cerco di non lasciarli mai da soli ma la situazione sta diventando davvero stressante per me tanto da sentire malessere fisico ora ad una settimana che manca alla partenza per andare da loro. Il mio compagno e mia mamma ritengono che io sia esagerata ma io sento proprio bruttissime sensazioni tanto da star proprio male sia mentalmente che fisicamente. Vi prego vorrei essere rassicurata, magari sono paranoica ma le sensazioni che sento in sua presenza non riesco ad ignorarle.
Grazie per la comprensione.

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Miglior risposta 13 SET 2024

Buongiorno, mi colpisce il fatto che abbia scritto che le sembra che quest'uomo dia più attenzioni a sua figlia di quanto di solito ne danno le persone che amano i bambini. A mio modo di vedere ci siamo disabituati a vedere adulti che interagiscono con i bambini. I genitori spesso li amano, fanno sacrifici per loro, li accudiscono, ma più raramente entrano in relazione con i bambini giocandoci o dando loro attenzione.
Allo stesso tempo ci sono persone che hanno un entusiasmo istintivo nell'entrare in relazione con i bambini. Spesso sono persone che di professione fanno gli educatori o baby sitter.
A mio modo di vedere per superare le sue preoccupazioni potrebbe fare due cose:
1. osservare la qualità delle interazioni tra quest'uomo e sua figlia piuttosto che la quantità, ad esempio se la accarezza e tocca in modo consono e rispettoso, se nel prenderla in braccio fa qualcosa di sconveniente e sessualizzato, se interagisce con lei in maniera trasparente o capita che si apparti senza il vostro permesso con la bambina, se si proponga di intervenire senza che gli sia richiesto per accompagnare al bagno la bambina o nel cambiarle il pannolino.
2. l'altra cosa, visto che lo percepisce come un estraneo, è cercare di conoscerlo meglio, di apprendere se ha dei figli e nipoti e nel caso non li avesse avuti se li desiderava e se ha dei rimpianti (ciò motiverebbe le sue insolite attenzioni). Piuttosto che mettere un muro di pregiudizio, cerchi di conoscerlo meglio e verificare se è una persona limpida e coerente o cela dei lati più ambigui.
Ad ogni modo, è suo pieno diritto tracciare un confine oltre il quale alcune persone non possono andare e al di qua del quale non possa accadere nulla di brutto a sua figlia. Tradotto, credo che nulla possa temere fintantoché questa persona interagisce con sua figlia sotto i vostri occhi. Diverso sarebbe affidargliela anche per brevi periodi o consentirle di stare da solo con lei.
Riparli con il suo compagno e cerchi di farselo alleato in questo. E' importante che siate uniti nel tracciare questo confine. Confine, aggiungo che non deve valere solo per il compagno di sua suocera, ma per coerenza per tutti gli uomini adulti, o anche giovani adulti, che siano equiparabili a quest'ultimo per tipo di rapporto con la bambina. In altre parole le suggerisco di concordare con il suo compagno un "codice di comportamento" a cui si debbano attenere tutte le persone che lei ritiene non abbiano titolo ad entrare nella sfera intima di sua figlia. Facendo in modo così che i suoi timori non siano personalizzati, cioè rivolti solo al compagno di sua suocera.
Infine, mi lasci dire qualcosa sul suo malessere fisico e psicologico. Il fatto che poco prima di andare si stia innestando in lei un rimuginio ansioso che le procura anche malessere fisico, lascia ipotizzare che questa situazione la fa stare male sia per timore che possa accadere qualcosa a sua figlia, ma anche perché la riporta a qualcosa di personale vissuto nella sua infanzia.
E' solo un'ipotesi che va verificata, tuttavia le suggerirei di fare un po' mente locale sulla sua infanzia e sul rapporto con uomini adulti con l'ausilio di una psicologa che l'aiuti ad esplorare eventuali memorie traumatiche di cui non ha al momento consapevolezza.
Tenga presente in ultima analisi che per un sano sviluppo è fondamentale avere adulti che interagiscano, parlino, giochino con i bambini, quindi, pur nella legittimità di mettere in atto comportamenti di protezione, una persona come il compagno di sua suocera potrebbe essere una grande risorsa che potrebbe nel percorso di crescita di sua figlia. Diverso e insolito non sempre sono segno di qualcosa di nocivo.

Dott. Lelio Bizzarri Psicologo a Roma

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17 SET 2024

Buongiorno Teresa,
Per quanto riguarda la preoccupazione che ha riportato, potrebbe essere utile cercare di conoscere meglio la storia del compagno della sua suocera magari anche provando e confrontarsi con il suo compagno in merito a questo: che tipo di relazione ha instaurato con la suocera? che tipo di rapporto ha o ha avuto in passato con il suo compagno?
E' possibile ipotizzare che un tipo di rapporto affettivo come quello che ha con sua figlia sia connesso alla sua storia di accudimento o alla sua esperienza, effettiva o mancata, di paternità. E' utile, per evitare di alimentare questa sua sofferenza, provare a trasformare parte di questa sensazione sgradevole in acquisizione di maggiori spunti della prospettiva che le altre persone che avete intorno hanno della situazione.
Resto a disposizione in caso volesse maggiori informazioni, o fosse interessata ad un consulto psicologico.
Dott. Lorenzo Atti

Dott. Lorenzo Atti Psicologo a Modena

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17 SET 2024

Cara Teresa
A volte il nostro istinto ci guida nella giusta direzione, a volte può farci sbagliare strada. Le informazioni per valutare la situazione in modo obiettivo sono poche. In che modo il compagno di sua suocera interagisce con la bambina? Ha dei contatti fisici adeguati? Tende ad accarezzarlo in modo strano? E questo compagno ha dei figli o ne avrebbe voluti? Provi ad osservarlo nel modo più lucido possibile senza farsi sovrastare dalla paura (anche il solo pensiero che possano esistere certi comportamenti devianti ci terrorizza) e mi tenga informata
A disposizione

Paola Schizzarotto Psicologo a Limena

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16 SET 2024

Buongiorno Teresa,

immagino che non sia facile stare nella sua posizione e vivere/provare queste sensazioni. Immagino anche che non sia piacevole non essere compresa dal suo compagno o da sua suocera perchè intanto lei prova queste sensazioni ed è giusto che se le legittimi.

A mio avviso, ha fatto già benissimo a cercare di tutelare sua figlia. Una delle strategie potrebbe essere quella di riparlarne con il diretto interessato in maniera assertiva e magari chiedere anche al suo compagno di far fronte comune e di sostenerla. Si potrebbe provare a raccontare al suo compagno come la fa sentire questa situazione, evidenziando le preoccupazioni per la bimba, e dicendogli che ha bisogno del suo appoggio per risolvere questa situazione.

Da queste righe, non è facile comprendere se effettivamente non ha una lucida visione delle cose ma, in ogni caso, la inviterei ad ascoltare e a dar voce alle sue sensazioni, a legittimarsele.

Rimango a disposizione per qualsiasi informazione.

Dott.ssa Roberta Zito

Dott.ssa Roberta Zito Psicologo a Milano

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16 SET 2024

Buongiorno Teresa,

Immagino possa risultare davvero difficile non sentirsi compresa in famiglia rispetto le proprie preoccupazioni. Quando ci si sente così male sarebbe importante sentirsi validati sulle proprie paure e sulla propria interiorità.
Credo sia giusto decidere il tipo di confine da porre tra sua figlia e il compagno di sua madre, soprattutto nei casi in cui ciò le crei disagio e allarme. È comprensibile che come madre lei voglia preservare sua figlia da qualsiasi potenziale dolore.
Credo, però, sarebbe anche funzionale indagare le preoccupazioni e i campanelli d’allarme cercandone le radici profonde.
Forse bisognerebbe comprendere, oltre a quanto riportato, quale sia la motivazione altra e inconscia che la attiva in modo così spaventoso e negativo rispetto quest’uomo. Provare a indagare quale sia il suo rapporto con il maschile, quali siano state le dinamiche familiari e relazionali nel corso di vita.
È stata coraggiosa nel riportare un pezzo della sua storia.

Rimango a disposizione per qualunque cosa.

Cordialmente,
Dott.ssa Rescigno Michela

Dott.ssa Michela Rescigno Psicologo a Torino

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16 SET 2024

Salve Teresa, ovviamente la questione è delicata ed è il classico campo minato dove si rischia di sottovalutare o sopravvalutare l'accaduto. Trattandosi del compagno della suocera, provi innanzitutto a parlarne con calma nuovamente con il suo compagno per cercare di esprimere ciò che sente; dopodichè sarebbe opportuno anche indagare se questi comportamenti possano far scaturire in Lei, Teresa, eventuali sentimenti di gelosia o se ritiene effettivamente che ci sia una valicazione dei confini personali. Lavori sul suo vissuto perchè tanto, come vede, i fatti sono a libera interpretazione di ognuno.
Resto a disposizione, anche online.
Cordialmente, dott FDL

Dott. Francesco Damiano Logiudice Psicologo a Roma

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15 SET 2024

Buongiorno Teresa
Sarebbe utile sapere l età ma presumo che il tipo in questione sia un uomo con fisicità e sessualità ancora del tutto attive, altrimenti lei non avrebbe queste preoccupazioni.
Se lei ha sensazioni poco belle non le ignori, meglio una attenzione in più in questi casi perché purtroppo questo genere di cose nelle famiglie possono succedere. Mi piacerebbe dirle che sono soltanto sue paranoie, ma non sarebbe serio.
Osservi piuttosto con grande attenzione la fisicità che questo uomo usa con la bambina, il tipo di contatto fisico che cerca, la furtività eventuale dei gesti e degli sguardi. Cerchi di non lasciarli soli e faccia sapere all uomo, come del resto ha già fatto, che qualcosa la ha messa in allerta.
Potrebbe certamente essere soltanto una sua tensione immotivata, in questo caso provi a parlare col suo compagno e mamma in maniera concreta, esponendogli tutto ciò che lei osserva e non soltanto le sue sensazioni, pretendendo di essere ascoltata con serietà. Non di rado c è una sorta di tabù degli adulti per cui si rifiutano di prendere in considerazione accuse del genere rivolte verso un altro componente, perciò deve superare questo scoglio.
A disposizione

Dott. Giacomo Sillari

Dott. Giacomo Sillari Psicologo a Siena

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15 SET 2024

Buongiorno,
Mi dispiace in quanto posso comprendere la difficile situazione in cui si trova, a maggior ragione, non trattandosi di un estraneo, ma comunque di un componente familiare.
Le consiglierei di parlare, considerandolo un normale rapporto comunicativo tra due figure adulte, con questa persona, chiarendo, in primis, il fastidio che avverte da madre rispetto ad un avvicinamento che ritiene eccessivo nei confronti di sua figlia. A prescindere dalle motivazioni che spingono l’altro ad una dimostrazione di affetto così manifesta verso la bambina, egli sarà comunque tenuto a rispettare i bisogni della figura materna. Qualora ciò non si dovesse verificare, si tratterà di intervenire in altro senso, eventualmente coinvolgendo anche altri componenti della famiglia che la possano aiutare.

Sperando di essere stata d’aiuto,

Dott.ssa Elisa Folliero

Dott.ssa Elisa Folliero Psicologo a Spino d'Adda

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14 SET 2024

Gentile Teresa, mi dispiace per quello che sta vivendo. I comportamenti che descrive da parte dall’uomo potrebbero essere attribuiti a varie cause, non forza minacciose come quelle che vengono in mente a lei. Spero che questo per lei sia un spunto di riflessione. Allo stesso tempo percepisco una forte sofferenza da parte sua che, mi permetto di suggerirle, di non trascurare. Forse, i suoi pensieri negativi possono essere collegati a sentimenti di inadeguatezza sul ruolo di genitore che sono molto comuni. Forse, questi sentimenti hanno le radici nelle sue esperienza pregresse e adesso, un’esperienza complessa come la genitorialità, le sta portando a galla. In terapia è possibile scoprire i propri modi di pensare il mondo che, proprio come degli occhiali, filtrano il modo in cui vediamo il mondo. Resto a disposizione per eventuali approfondimenti che è difficile esprimere in poche righe per un tema così complesso. Un caro saluto. Dott.ssa Chiara Manna

Dott.ssa Chiara Manna Psicologo a Cernusco sul Naviglio

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14 SET 2024

Buongiorno Teresa,
Per fare un esame obiettivo di realtà rispetto all'argomento che porta sarebbe necessario avere dettagli più concreti e specifici circa i comportamenti di suo suocero.
Detto ciò, è importante che lei possa sentirsi libera di dare ascolto alle sue sensazioni ed emozioni in direzione di una fissazione di confini da parte sua, lecita; provi a mettere a fuoco quali atteggiamenti in particolare le creano difficoltà e li faccia presente a suo suocero, puntando più su come si sente lei e cosa ritiene utile e buono per sua figlia che non sul muovere critiche o accuse ipotetiche: laddove nonostante questo non ci sia ascolto e rispetto delle sue richieste, potrebbe essere un ulteriore indice di allarme.
Resto a disposizione per eventuali altre necessità,
Un saluto,
Dott.ssa Federica Favro

Dott.ssa Federica Favro Psicologo a Busto Arsizio

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14 SET 2024

Buongiorno Signora Teresa,
Grazie per avere condiviso questo suo grande carico emotivo, capisco perfettamente la sua preoccupazione, ed è assolutamente normale per un genitore essere protettivo nei confronti del proprio figlio, in particolare quando il nostro istinto ci mette in allerta. Quello che arriva è la sua forte ansia, paura, non sentire sicura la casa di sua suocera, nonostante sia stata già rassicurata dal suo compagno, questo è importante, perché potrebbe influire sul suo rapporto di coppia, e di famiglia allargata. Sicuramente per prima cosa, per il suo benessere è fondamentale ripristinare dei confini chiari all'interno della famiglia allargata riprendendo il suo ruolo genitoriale. E' importante che di questo ne parli con il suo compagno esplicitando le sue sensazioni. Non ha specificato da quanto tempo il compagno di sua suocera fa parte della famiglia e se ha informazioni sulla sua storia personale pregressa, questo potrebbe aiutarla a trovare maggiore tranquillità. Inoltre può sempre intervenire quando non le piacciono certi atteggiamenti o non li reputa opportuni, facendolo capire anche in forma indiretta. La sua serenità è fondamentale sia per lei, che per il suo rapporto di coppia, che per sua figlia. Ultimo suggerimento, ma non meno importante, può sempre rivolgersi a un professionista per farsi aiutare a gestire tutto questo carico emotivo e a ripristinare una sana comunicazione e alleanza con il suo compagno, capisco che trattandosi della famiglia non è facile affrontare certi argomenti, ma lei e sua figlia sicuramente siete al primo posto anche per lui.
Spero di esserle stata utile e chiara nell’esposizione, rimango a disposizione anche online.
Dott.ssa Simona Adorni

Dott.ssa Simona Adorni Psicologo a Podenzana

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13 SET 2024

Gentilissima Teresa,
Anzitutto mi dispiace molto per questa situazione che le crea preoccupazione e la ringrazio per averne condiviso il carico emotivo.
Come alcuni colleghi prima di me hanno già anticipato, è difficile fornire una risposta mirata non conoscendo i dettagli della situazione in questione. Sarebbe senza dubbio importante andare ad analizzare più a fondo queste attenzioni e queste dimostrazioni di affetto da lei percepite come eccessive. Questo, al fine di approfondire i fatti e comprendere se vi sia un effettiva situazione di rischio o meno. Al momento sappiamo che delle rassicurazioni, in realtà, ci sono, e arrivano dal proprio compagno e dalla propria madre che tentano di aiutarla a stare più serena.
Quindi, forse, non sono le rassicurazioni quelle che servono quanto la possibilità di spostare lo sguardo su di sé.
Che cosa, questa situazione, suscita in lei come madre e, ancor prima, come figlia che è stata? Che posizione sente di occupare in questa storia? Quali sono le emozioni che prevalgono e cosa ci comunicano del bagaglio che, negli anni, si è costruita e l'ha resa oggi madre? Lei che figlia e che bambina è stata? Ha mai avuto la sensazione di non essere stata adeguatamente protetta? O si è sentita, in questo senso, mai "sola"?
I nostri figli ci fanno ripercorrere attraverso i loro occhi le nostre tappe di vita e possono essere la motivazione a conoscerci meglio e, si, a non ignorarle quelle sensazioni.

Di nuovo grazie a lei per la sua preziosa condivisione. Spero possa risolversi tutto al meglio e resto a disposizione per qualsiasi chiarimento, domanda o dubbio.
Dott.ssa Taddei Benedetta

Dott.ssa Benedetta Taddei Psicologo a Pistoia

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13 SET 2024

Buongiorno gentile Teresa, capisco perfettamente la sua preoccupazione, e non credo che sia "paranoica" nel provare queste sensazioni. È assolutamente normale per un genitore essere protettivo nei confronti del proprio figlio, soprattutto quando si percepisce qualcosa di "strano" o inappropriato. Quando si tratta del benessere e della sicurezza dei bambini, è importante fidarsi del proprio istinto e delle proprie sensazioni.

Da ciò che descrive, sembra che il comportamento del compagno di sua suocera la metta a disagio e possa essere percepito come troppo invadente o inappropriato. Anche se alcune persone possono avere un atteggiamento affettuoso verso i bambini senza alcuna cattiva intenzione, è fondamentale che i genitori si sentano a proprio agio e sicuri nell'ambiente in cui si trovano i loro figli.
Se la situazione le causa un forte malessere mentale e fisico, questo è un segnale che non dovrebbe essere ignorato. È importante dare valore alle proprie percezioni e preoccupazioni, anche se gli altri potrebbero non comprenderle appieno.

Se decide di trascorrere del tempo con loro, potrebbe essere utile stabilire dei limiti chiari e comunicare le sue aspettative sul comportamento del compagno di sua suocera nei confronti di sua figlia. Ad esempio, può gentilmente ma fermamente chiedere di non prenderla in braccio o di darle meno attenzioni. Continui a monitorare attentamente la situazione. Eviti di lasciare sua figlia da sola con questa persona, se ciò la mette a disagio. Può essere utile coinvolgere anche il suo compagno, rendendolo più consapevole delle sue preoccupazioni e chiedendogli di supportarla.

Se sente che il disagio è troppo grande e che questa situazione potrebbe essere troppo stressante, potrebbe prendere in considerazione la possibilità di ridurre il tempo che trascorre lì o di trovare alternative per le vacanze. La sua tranquillità e quella di sua figlia sono priorità assolute.

Se il suo malessere persistesse o se la situazione dovesse diventare più difficile da gestire, potrebbe considerare di parlare con un professionista, come uno psicologo, per esplorare le sue preoccupazioni in modo più approfondito e capire come affrontare la situazione nel modo più sicuro e sereno possibile.

Fidarsi delle proprie sensazioni e agire di conseguenza è un segnale di responsabilità e amore, se dovesse avere dubbi una consultazione per un parere esterno (anche da amicizie, ma soprattutto un professionista) può essere indicata. Non c'è niente di sbagliato nel mettere la sicurezza e il benessere di sua figlia al primo posto.

Per ulteriori consigli o per una consultazione resto a disposizione. Augurandole di superare al più presto questo momento di difficoltà le porgo cordiali saluti.
Dott. Luca Vocino

Dott. Luca Vocino Psicologo a Bergamo

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13 SET 2024

Gentile Teresa,
i bambini piccoli elicitano in maniera spontanea e naturale atteggiamenti di tenerezza e affettuosità da parte di adulti anche estranei alla propria famiglia per cui, a giudicare da quanto scrive, i suoi dubbi (peraltro pesanti) potrebbero essere eccessivi e ingiustificati.
In ogni caso, al fine di una maggiore serenità potrebbe concordare col suo compagno una diversa organizzazione delle ferie oppure quantomeno una riduzione del periodo da trascorrere con i suoceri.
Cordiali saluti.
Dr. Gennaro Fiore
medico-chirurgo, psicologo clinico, psicoterapeuta a Quadrivio di Campagna (Salerno).

Dott. Gennaro Fiore Psicologo a Quadrivio

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13 SET 2024

Cara Teresa,

mi spiace molto per questo malessere che sente rispetto all'avvicinarsi della situazione che per lei sembra essere diventata altamente stressogena.

Io partirei dalla comprensione di questi suoi sentimenti e dallo stesso malessere fisico che sta provando prima della partenza chiedendo un consulto ad uno specialista proprio per poter comprendere cosa di suo potrebbe esserci alla base e cosa invece dipende dalla situazione specifica.

Nel frattempo, potrebbe provare a riparlarne col suo compagno esponendogli specialmente le emozioni e le sensazioni che sta provando rispetto all'imminente partenza.

Le faccio i miei migliori auguri,

Dott.ssa Giada Abbas.

Dott.ssa Giada Abbas Psicologo a Bari

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13 SET 2024

Salve Teresa,
Grazie per aver condiviso qui questa parte della sua vita che la sta preoccupando così tanto.

È difficile poter rassicurare la sua preoccupazione: perché a prescindere dal fatto che riguardino lei o siano una risposta al comportamento del compagno di sua suocera, comunque esistono. Se non si sente tranquilla rispetto a quest’uomo sta già facendo quello che reputa più opportuno: non lasciare la piccola da sola.

Ora ha due anni ma crescendo potrà accadere che si ritrovino da soli, sarà più difficile sorvegliarla a vista.
Osservi sua figlia e ci parli: è in un momento di vita dove può iniziare ad insegnarle il valore del confine del suo corpo e questa sarà comunque una risorsa preziosa per lei.

Rispetto a se stessa valuti di comprendere quanto queste preoccupazioni sono potenti, quando perdurano nel tempo, se la bloccano nel frequentare ad esempio la famiglia del suo compagno; le consiglierei comunque di parlarne con un professionista per dare uno spazio intanto al suo sentire.

Spero di averle dato uno spunto.
Resto a disposizione qualora ne abbia bisogno,
Dott.ssa Giorgia Tanda.


Dott.ssa Giorgia Tanda Psicologo a Roma

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13 SET 2024

Buongiorno sig.ra Teresa,

Sicuramente viene da chiedersi se ci siano stati dei pregressi vissuti da lei o situazioni dove non si è sentita adeguatamente protetta da bambina. Cosa la infastidisce realmente? Provi ad andare a fondo.

Detto questo, vista la mia formazione ed esperienza anche come Assistente sociale, le consiglio di ascoltare il suo istinto materno. I casi di abuso all'interno della mura familiari non sono affatto rari, purtroppo.

Se lei percepisce del pericolo sia sempre presente nelle interazioni e gli scambi, continui a confrontarsi con suo marito al riguardo, ma soprattutto tenti con garbo ma con fermezza di mantenere i confini che la facciano sentire comoda. In modo assertivo può esprimere la sua presenza dicendo qualcosa del tipo: "Sono felice che la bambina sia così voluta bene da te anche se ci conosciamo tutto sommato da poco tempo. Tuttavia, sono una mamma un po' sensibile su alcune questioni, soprattutto con chi non conosco ancora così bene. Mi piace che riceva affetto ma sarei più comoda se la prendessi meno in braccio e fossi un pochino meno insistente con lei. Mi sentirei molto più a mio agio questi giorni insieme onestamente. Credo sia opportuno dirtelo in modo che tu possa conoscere meglio anche me e che abbiamo un rapporto sereno e trasparente."

Tenga presente che non per forza l'altro deve comprendere o condividere, lei sta chiedendo di rispettare. Come mamma ha tutto il diritto di stabilire i confini che ritiene necessari. Senza accusare, solo esprimendo le sue preferenze educatamente ma in modo fermo.

Sarebbe opportuno creare inoltre delle situazioni di svago che possano distogliere il più possibile l'attenzione dalla bambina. Uscendo, mettendosi insieme ad altre persone potrebbero allentarsi le tensioni.

Le auguro di poter trascorrere una serena vacanza,

dr.ssa Yurena Trujillo Pèrez

Yurena Trujillo Pèrez Psicologo a Como

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13 SET 2024

Buongiorno Signora Teresa,
Sembra che lei sia scossa emotivamente e ciò è quel che più importa in questo momento. Importa perché potrebbe influire sul suo rapporto all’interno della coppia, della famiglia allargata e soprattutto con la bambina. È invece essenziale che lei si senta tranquilla e sicura nelle relazioni intorno a lei mentre le vive e accudisce sua figlia. Quindi per prima cosa bisogna che la calma inizi a scendere sulla sua persona in modo da poter essere nel pieno della lucidità per poter pensare. Per offrire a lei un contributo relativo al modo di tranquillizzarsi, posso dire che nella mia esperienza con famiglie e minori come CTU (Consulente Tecnico d’Ufficio del Giudice per l’affido di minori) ho sempre riscontrato quanto fosse necessario, per un buon funzionamento interno al sistema familiare e interno alla coppia genitoriale nei confronti del minore, un buon ripristino dei confini relazionali, sia tra nonni e bambino sia tra suoceri e generi o nuore e suoceri,. A maggior ragione ciò si rende opportuno tra partner della suocera e bambina. Avere un rapporto di vicinanza col bambino significa soprattutto avere il permesso del genitore ad avere questo rapporto, soprattutto quando si tratta di prima infanzia, ma anche in certi casi, di adolescenza. Se lei ritiene che sia troppo insistente l’attenzione con cui la bambina viene osservata, in qualità di care giver principale può iniziare a porre dei limiti e segnalare all’altro e al sistema che vuole porli questi limiti. A volte non è necessario essere espliciti, basta fare degli atti parlanti, ovvero che esplicitano in sè il “no” a quel tipo di transazione accudente o ad un’insistenza dell’adulto nell’attenzionare o prendersi cura della bambina. Per esempio se si nota che quell’adulto esagera nell’accarezzare o se sembra fuori contesto un suo intervenire nell’accudimento, sia da solo che insieme ad altri, si può interrompere tale configurazione e avocare a sè la cura della bambina in quel momento. È un ottimo modo per mettere dei limiti e far capire la misura.
Spero di esserle stato utile e chiaro nell’esposizione.
Dott. Pietro Salemme

Dott. Pietro Salemme Psicologo a Roma

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13 SET 2024

Gentile Teresa,
per capire se le sue preoccupazioni sono fondate o se si tratta di un'ansia eccessiva, sarebbe importante analizzare più a fondo le dinamiche concrete di questi comportamenti affettuosi. L'interazione con un bambino, infatti, dovrebbe sempre rispettare confini chiari e appropriati. Se percepisce che le attenzioni del compagno di sua suocera vanno "oltre" rispetto a ciò che considera normale, questo rappresenta già un campanello d'allarme che non va ignorato.

Per quanto il compagno di sua suocera possa amare i bambini, ha tutto il diritto di stabilire dei limiti riguardo al contatto fisico con sua figlia. È del tutto legittimo voler proteggere lo spazio personale della sua bambina, specialmente se il comportamento di questa persona la mette a disagio. Se non riesce a trovare un equilibrio, potrebbe anche valutare l'opzione di cercare un alloggio alternativo per le vacanze, invece di soggiornare a casa di sua suocera. Questa scelta potrebbe alleviare il suo stress e permetterle di affrontare la situazione con maggiore serenità.

È inoltre importante chiedersi perché queste attenzioni eccessive le creino disagio: bisognerebbe quindi approfondire per comprendere se queste dinamiche dipendano da lei, dal suo rapporto con il compagno di sua suocera, dal suo passato, oppure se il problema riguardi effettivamente il comportamento eccessivo di questa persona nei confronti di sua figlia.

Resto a sua disposizione per eventuali ulteriori chiarimenti o approfondimenti.
Cordiali Saluti,
Dott.ssa Ornella Maria Amari

Ornella Maria Amari Psicologo a Modena

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13 SET 2024

Buon giorno Sig.ra Teresa dal racconto che riporta trasmette molta apprensione e preoccupazione per sua figlia che inizia ad affacciarsi al mondo sperimentando in questa età i rapporti con gli estranei , figuri diverse da quelle genitoriali . Non posso dirle quanto nella specifico la sua preoccupazione in questo caso sia commisurata o meno al rischio effettivo di un rapporto eccessivamente affettuoso di questo nonno acquisito nei riguardi della bambina , perché non ho altre informazioni oltre alle sensazioni che lei descrive . E’ probabile semplicemente che il nonno in questione stia rivivendo con l’arrivo di questa bambina un po’ la sua paternità e quindi il trasporto emotivo che ha quando la vede e’ forte, però magari il fatto che sia percepito da lei come persona estranea alla famiglia rende questo atteggiamento degno di attenzione . Io le suggerisco di rasserenarsi aprirsi all’idea che questo nonno abbia semplicemente un trasporto affettivo nei riguardi di questa nipotina acquisita che sicuramente rappresenterà la gioia della famiglia , restando comunque un po’ vigile . In generale le ansie e le preoccupazioni di una madre ci sono sempre però è bene tenerle a bada , non devono diventare un campanello di allarme e quindi di preoccupazione per il bambino che si affaccia alla conoscenza del mondo .
Cari saluti , resto a disposizione .

Dott.ssa Laura Baiano Psicologo a Pozzuoli

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13 SET 2024

Cara Teresa,
se sente queste attenzioni eccessive perchè mai dovrebbe ignorarle? Ciò che sentiamo non dovrebbe mai essere ignorato ma compreso e poi espresso. A maggior ragione in questo caso, dove quello che sente riguarda una situazione dove c'è un minore, che è oltretutto sua figlia, da dover tutelare.
Le propongo un primo colloquio gratuito in cui approfondire la situazione.
Un caro saluto
Dott.ssa Vita

Dott.ssa Antonella Vita Psicologo a Padova

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13 SET 2024

Buongiorno Teresa
Non conoscendo direttamente la persona in questione, non saprei dirle cosa muove il suo comportamento. In ogni caso se lei, da mamma, vive questo atteggiamento come un'invadenza può provare a mettere dei limiti, chiedendo per esempio che sua figlia non venga sempre seguita o continuamente abbracciata.
Forse, nel frattempo, potrebbe aiutarla concedersi uno spazio d'ascolto psicologico per comprendere meglio il suo malessere e prendersene cura, in un clima non giudicante. Resto a disposizione per qualsiasi chiarimento.

Un caro saluto

Dott.ssa Maria Isabella Ciampi

Maria Isabella Ciampi Psicologo a Perugia

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13 SET 2024

Per comprendere se si tratta di una sua paranoia oppure no sarebbe necessario indagare meglio le dinamiche Concrete di queste manifestazioni effettive Del compagno di sua suocera nei confronti di sua figlia.

Sarebbe Opportuno pagare come sua figlia reagisce a questa attenzione.
È contenta oppure mostra insofferenza?

Comunque se questa situazione le genera sofferenza fisica e preoccupazione le consiglio di parlare con sua suocera e con il suo compagno e spiegare loro, Con franchezza che secondo lei il compagno di suo suocera Sta Esagerando Nelle manifestazioni affettive nei confronti di Sua figlia.

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Dott. Luca Ferretti Psicologo a Ponsacco

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13 SET 2024

Gentile Teresa,
Nessuno credo possa rassicurarla senza conoscere da vicino la situazione.
Indubbiamente le sue sensazioni sono importanti, bisogna capire in che direzione.
Il suo malessere ha significato. Bisogna capire quale.
Quelle ‘attenzioni eccessive’ perché le creano disagio?
Bisognerebbe approfondire meglio, per capire quanto possa avere a che fare con lei solamente o invece riguarda lui

Disponibile per approfondire

Saluti

Barbara Durand

Dott.ssa Barbara Durand Psicologo a Torino

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13 SET 2024

Gentile Signora,
la situazione che descrive è sicuramente complessa e capisco il suo disagio, soprattutto considerando il legame familiare coinvolto. Le sensazioni che prova, sia emotive che fisiche, non devono essere trascurate o minimizzate. L'intuizione di una madre è uno strumento molto potente, e se qualcosa non la fa sentire a suo agio, è importante ascoltarsi.
Ciò che riferisce, ovvero il comportamento eccessivamente affettuoso del compagno di sua suocera, può effettivamente risultare disturbante, soprattutto se percepito come invadente o fuori luogo. Sebbene sia vero che alcune persone mostrino un'affinità naturale verso i bambini, è altrettanto vero che la quantità e il tipo di attenzioni che un adulto rivolge a un bambino devono sempre essere rispettosi dei confini e delle necessità del bambino stesso, così come delle percezioni dei genitori.
Le consiglio, innanzitutto, di continuare a seguire il suo istinto. Se sente che è necessario supervisionare le interazioni tra il compagno di sua suocera e sua figlia, ha tutto il diritto di farlo. È essenziale che lei si senta sicura e serena in ogni situazione. Può anche essere utile parlarne in maniera tranquilla ma decisa con il suo compagno e con sua mamma, affinché comprendano meglio il suo stato d’animo e la sua necessità di protezione verso sua figlia.
Un altro passo utile potrebbe essere una conversazione franca con sua suocera e, se se la sente, anche con il suo compagno. Potrebbe spiegare come si sente, senza accusare, ma esprimendo il suo bisogno di stabilire dei confini più chiari e definiti riguardo l’interazione con sua figlia. Questo potrebbe aiutarla a creare un ambiente più sicuro e sereno per lei e per la sua bambina.
In ogni caso, non si colpevolizzi e non si consideri paranoica: le sensazioni che prova sono il segnale che qualcosa non va per lei, ed è fondamentale ascoltarle. Infine, se queste sensazioni dovessero persistere o intensificarsi, potrebbe essere utile confrontarsi con uno psicologo per ottenere un supporto emotivo e, se necessario, un parere professionale più approfondito.
Rimango a disposizione per qualsiasi ulteriore chiarimento o approfondimento.
Cordiali saluti,
Dott.ssa Pinella Chionna

Dott.ssa Pinella Chionna Psicologo a Mesagne

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