Consiglio sul cambio psicologo

Gentile, è assolutamente comprensibile voler cambiare terapeuta per ragioni economiche e per il desiderio di un approccio che si allinei meglio al tuo modo di lavorare su te stesso. Inoltre, è possibile richiedere una documentazione del lavoro fatto finora, che includa una sintesi diagnostica e gli interventi significativi: molti professionisti sono abituati a creare un riassunto del percorso, ed è un tuo diritto richiedere una copia della tua cartella clinica per condividerla con il prossimo terapeuta.

Per quanto riguarda il passaggio terapeutico, chiedere un “fascicolo” o una relazione di sintesi può effettivamente dare alla nuova persona che ti seguirà una buona base di partenza, risparmiandoti di dover ripercorrere tutto da capo. Questo documento potrebbe includere le tappe significative del tuo percorso, la diagnosi, gli obiettivi raggiunti e le aree ancora in esplorazione. È comune che ogni terapeuta abbia il proprio stile e metodo ed è importante che il metodo risuoni con te, perché un percorso efficace richiede un certo grado di affinità.
Infine, è ottimo che tu abbia fatto esperienza di “sogni lucidi” o consapevoli: se in futuro lavorerai con un terapeuta che non usa l’interpretazione dei sogni come metodo principale, potresti comunque condividere questi sogni se lo desideri, magari più come spunti occasionali per esplorare il tuo mondo interno piuttosto che come focus esclusivo.
Rimango a disposizione per ogni necessità.
Dott.ssa Alessia De Lucia-Piscologa transpersonale

È del tutto comprensibile desiderare di cambiare psicologo, soprattutto quando ci sono motivi pratici come quelli economici e il desiderio di trovare un approccio terapeutico più in linea con le proprie esigenze. È importante che la terapia sia un luogo in cui ci si sente a proprio agio e compresi.
Richiedere un "fascicolo" con la diagnosi e il percorso terapeutico è una prassi comune e, nella maggior parte dei casi, il terapeuta attuale dovrebbe essere disposto a fornirlo. Questo documento può includere informazioni utili che faciliteranno la transizione al nuovo professionista, permettendo così di non ricominciare da zero. Le consiglio di parlare apertamente con il suo attuale psicologo riguardo alla sua decisione di cambiare e di richiedere le informazioni necessarie.
Inoltre, sebbene l'approccio del suo attuale terapeuta possa non risuonare con lei, è importante trovare qualcuno il cui metodo di lavoro si allinei meglio alle sue esigenze. Potrebbe essere utile cercare un professionista che utilizzi tecniche più concrete o orientate all'azione, che potrebbero risultarle più efficaci.
Se ha difficoltà a ricordare dettagli, il fascicolo che richiederà può essere un utile punto di riferimento per il suo nuovo psicologo, permettendo un inizio più fluido.
La invito a procedere con il cambio di terapeuta in modo che possa continuare il suo percorso di crescita e comprensione personale. Se desidera ulteriori consigli o informazioni, sono qui per aiutare. Cordiali saluti, Dott.ssa Camilla Persico

Caro Neno,
risponderò alla sua domanda, sperando di darle quanti più elementi possibili per poter fare la scelta migliore per sè.
Cambiare psicologo è una scelta assolutamente legittima e utile soprattutto se la relazione terapeutica sembra non funzionare più e non si progredisce nel raggiungimento degli obiettivi che ci si era prefissati. Ricordo che è importante definire e monitorare gli obiettivi su cui si lavora con il proprio psicologo nel tempo.
Dunque le chiedo per quale motivo si era rivolto allo psicologo? Ha raggiunto gli obiettivi prefissati? In che misura ha risolto le difficoltà per cui ho avviato il percorso? Cosa la spinge adesso a lavorare con uno psicologo? Quali sono le sue difficoltà attuali e quali i suoi nuovi obiettivi?
Importante è anche domandarsi quali approcci possono essere più efficaci per affrontare le sue attuali difficoltà e scegliere un professionista che utilizzi approcci moderni e basati sulle evidenze scientifiche.
Per quanto riguarda il passaggio del fascicolo da uno psicologo all'altro, lei potrà certamente dare il consenso al suo attuale psicologo di informare il nuovo professionista sugli aspetti su cui avete lavorato insieme e fornire un quadro generale della sua "salute psicologica". Non tutti gli psicologi fanno diagnosi dunque non è obbligatorio redigere un fascicolo. Ritengo però utile un passaggio di informazioni generali da uno psicologo all'altro previo consenso da parte del paziente.
Le consiglio dunque prima di fare questa scelta di parlarne con il attuale psicologo.
Se necessitasse di altre informazioni resto a disposizione.
Resto a disposizione anche per svolgere colloqui a distanza.
Un caro saluto
Dott.ssa Vita

Buongiorno Neno,
innanzitutto potrebbe esplicitare il suo attuale disagio al terapeuta attuale e decidere con lui di chiudere il percorso. Inoltre potrebbe farsi aiutare dall'attuale terapeuta a scegliere il nuovo in quanto la conosce bene e sa cosa può essere utile per lei. Piuttosto che avere appunti o cartella clinica è una modalità più confacente alle sue esigenze cliniche.
Una volta rintracciato il terapeuta nuovo può concludere il vecchio percorso ed iniziare il nuovo. Non si preoccupi per la diagnosi e l'evoluzione della cura, un bravo terapeuta sa fare una sua diagnosi e capirà anche attraverso il suo relazionarsi a che punto siete arrivati.
Cordialmente
Dott Giuseppe D'Amico
Palermo

Gentile Neno,
credo che la scelta del professionista sia sempre libera e personalissima. Penso sia importante per lei esprimere il bisogno di cambiare terapeuta se è questo che sente, tuttavia forse sarebbe opportuno parlarne anche con la persona che la sta seguendo attualmente in modo tale da poter creare con lui/lei un adeguato incontro di conclusione e/o saluto.
Inoltre potrebbe tornarle utile chiarire a voce alta quali sono i motivi del cambiamento, talvolta in un percorso terapeutico si possono attivare alcune nostre difese che ci possono portare al desiderio di un cambiamento.
Ad ogni modo resto a disposizione per un incontro conoscitivo online,
Un caro saluto,
Dott.ssa Bertucco

Buongiorno Neno, innanzitutto ha provato a parlare con il suo attuale psicologo del punto morto in cui vi trovate? Può essere utile per smuovere la situazione. Se rimane della sua idea può parlare del suo precedente percorso al suo nuovo psicologo e dare il consenso a che i due professionisti si confrontino però inevitabilmente il percorso sarà da cominciare da capo dalla fase di conoscenza anche per permettere di affrontare le sue problematiche da un punto di vista diverso cioè quello della visione del nuovo professionista scelto.

Ciao, capisco perfettamente la tua situazione e le tue perplessità. È del tutto normale voler cambiare terapeuta, soprattutto se senti che il percorso si è arenato o se hai bisogno di un approccio diverso.

Riguardo al "fascicolo":

Sì, è assolutamente possibile chiedere al tuo attuale psicologo una sintesi del percorso terapeutico finora svolto. Questo documento, solitamente chiamato "relazione psicodiagnostica" o "cartella clinica", contiene:

Diagnosi: Se ne è stata formulata una, verrà specificata in questo documento.
Anamnesi: Un riassunto della tua storia personale, familiare e clinica.
Obiettivi terapeutici: Gli obiettivi che avete condiviso all'inizio del percorso e i progressi fatti.
Terapia: Una descrizione del tipo di terapia utilizzata (es. cognitivo-comportamentale, psicodinamica, ecc.) e delle tecniche specifiche.
Evoluzione: Un resoconto dell'evoluzione del tuo stato emotivo e comportamentale nel corso della terapia.
Perché è importante:

Continuità: Consente al nuovo terapeuta di avere un quadro completo della tua situazione e di proseguire il lavoro già iniziato.
Efficacia: Evita di dover ripetere aumenti dettagli e di risparmiare tempo prezioso.
Sicurezza: Ti permette di avere una documentazione ufficiale del tuo percorso terapeutico.
Come richiederlo:

Parlane apertamente con il tuo psicologo: Spiegagli le tue motivazioni per cambiare terapeuta e chiedi esplicitamente la relazione psicodiagnostica.
Rispetta i tempi: Potrebbe essere necessario attendere qualche giorno per la preparazione del documento.
Informati sulle modalità di consegna: Chiedi se ti verrà inviata via email o se dovrai ritirarla personalmente.
Riguardo al cambio terapeuta:

Valuta attentamente le motivazioni: Assicurati che il cambio sia davvero necessario e non frutto di un impulso momentaneo.
Scegli con cura il nuovo terapeuta: Informati sulle sue competenze, l'approccio terapeutico e se possibile leggi le recensioni.
Non aver paura di chiedere: Non esitare a porre domande al nuovo terapeuta per capire se è la persona giusta per te.
Riguardo all'interpretazione dei sogni:

È comprensibile che tu possa avere difficoltà a interpretare i tuoi sogni, soprattutto se non hai una memoria molto precisa. Non tutti i terapeuti si concentrano sull'interpretazione dei sogni. Potresti trovare un terapeuta che utilizza un approccio diverso, più focalizzato sulle tue esperienze quotidiane e sui tuoi pensieri.

In conclusione:

Cambiare terapeuta può essere un'esperienza positiva se fatta con consapevolezza. Richiedere la relazione psicodiagnostica è un passo importante per garantire la continuità del tuo percorso terapeutico

Gentile Neno,
da quanto scrive, sembra che lei abbia più volte cambiato psicologo ed in psicoterapia ciò può essere interpretato come un segnale di discontinuità, instabilità o superficialità.
Anche se non esistono tempi strettamente prestabiliti, nella mia esperienza clinica un anno di psicoterapia può essere considerato anche un tempo congruo per ottenere buoni risultati ma a condizione di regolari sedute a cadenza settimanale, regolarità non sempre rispettata.
E' da dire poi che ogni terapeuta ha un suo bagaglio culturale ed un suo orientamento teorico di riferimento oltre che un proprio stile di lavoro per cui ciò che è stato fatto in eventuali precedenti e più o meno brevi percorsi terapeutici potrebbe non essere granchè rilevante.
Ad ogni modo, premesso che in una relazione terapeutica è importante la fiducia e l'alleanza operativa tra paziente e psicologo, quando un paziente per decisione unilaterale e quindi non concordata interrompe un percorso di psicoterapia ritiene evidentemente che non sta ricevendo giovamento da quel trattamento per cui è alquanto incongruo chiedere una relazione sul lavoro fatto a quello stesso professionista che comunque, volendo, può generosamente esaudire la richiesta.
Cordiali saluti.
Dr. Gennaro Fiore
medico-chirurgo, psicologo clinico, psicoterapeuta a Quadrivio di Campagna (Salerno).

Buongiorno Neno, se ha intenzione di cambiare psicoterapeuta può chiedere al suo attuale di redigere una breve relazione sul lavoro fatto oppure di parlare direttamente col nuovo terapeuta, per potergli fare una breve descrizione del caso. Tenga presente che ogni terapeuta lavora in modo diverso e quindi l'inizio del nuovo percorso prevederà di ripercorrere dei temi salienti, così da potersi fare una propria idea.
Mi sento di suggirirle di parlare con il suo terapeuta delle difficoltà che sta incontrando, così da indagare insieme eventuali soluzioni che permettano di proseguire la terapia, oppure in caso contrario ritagliarsi un momento di chiusura.
Resto a disposizione

Dott.ssa Federica Amissini

Cambiare psicologo è una scelta assolutamente libera e legittima.

Può chiedere al suo psicologo un riassunto del percorso fatto fino adesso.

Tuttavia, considerando che la psicologia e la psicoterapia ha tantissimi approcci alle volte molto diverse fra di loro, quando si inizia una nuova terapia, il nuovo terapeuta può fare una nuova valutazione indipendente da quello che ha scritto il collega precedente.

Resto a disposizione, se ha necessità nei contatti.

Buongiorno potresti chiedere alla psicologa precedente la cartella che ti ha fatto
Dottoressa Patrizia Carboni
Psicologa Psicoterapeuta
Roma

Buonasera, potrebbe provare a chiedere al suo attuale psicologo una documentazione o una relazione attestante dei suoi aspetti diagnostici e prognostici ma forse sarebbe utile se lei provasse ad interrogarsi sulle motivazioni che la spingono a sentire un'esigenza di questo tipo. Lei in ogni caso intraprenderebbe una nuova relazione terapeutica con un altro professionista da capo; la base di partenza generosa può essere rappresentata dal lavoro che lei ha già fatto su di sé con l'altro professionista e quindi la sua eventuale evoluzione attuale. Non siamo mai uguali a noi stessi, delle relazioni scritte inerenti altri periodi della nostra vita possono anche risultare fuorvianti per lavorare con quello specifico professionista e in quello specifico momento. Rispetto ai sogni e al sognare forse le potrebbe essere utile un lavoro preliminare che ponga le basi per poter poi sognare i sogni, pensare le emozioni e sentire i pensieri. Da quello che racconta mi sembra che per lei l'abbandono allo stato onirico sia vissuto come pericoloso e quindi lei mantenga anche nel sonno, e nel sogno, un certo stato di allerta e di vigilanza. Le auguro che gradualmente e con un paziente lavoro possa ritornare a sognare. Se ha altri dubbi o ha bisogno di altri chiarimenti resto a disposizione.

Ciao, Si sarebbe possibile l'uso di un fascicolo. Sentirsi a un punto morto può succedere semplicemente riconoscilo e cerca di capirne i motivi. Io se vuoi sono disponibile. Un grande abbraccio

Gentile Neno,
Cambiare psicologo è una decisione delicata, ma assolutamente legittima, soprattutto se senti che le tue esigenze non sono più allineate con l'approccio terapeutico attuale o se le questioni economiche rappresentano un ostacolo significativo.
Per quanto riguarda la possibilità di ottenere uno storico, è possibile chiedere al tuo attuale psicologo un riassunto del percorso fatto insieme. Questo documento non sarà necessariamente dettagliato come una cartella clinica, ma potrebbe essere un buon punto di partenza per il nuovo psicologo.

Può succedere di sentirsi in un "punto morto" della terapia, specialmente se i metodi utilizzati (come l'interpretazione dei sogni) non risuonano con te, ma mi fa piacere sapere che hai avuto un'esperienza positiva con il tuo attuale psicologo. Anche se sceglierai di cambiare, è importante riconoscere il valore del lavoro fatto finora e portare con te gli strumenti e le consapevolezze che hai sviluppato è un segnale di grande consapevolezza.

Se vorrai, sarei lieta di aiutarti in questo nuovo cammino.
Un caro saluto,
Dott.ssa Claudia Cianchi