Credo di soffrire di disturbi mentali

Inviata da Anonima · 30 nov -1 Disturbi psicosomatici

Buongiorno,
avevo già postato tempo fa questa domanda, ma credo di aver sbagliato qualcosa nella pubblicazione del messaggio e di averla poi accidentalmente eliminata, invece di pubblicarla.
Ho 22 anni, vengo da una situazione familiare dolorosa e complessa.
Attualmente non ho alcun legame familiare, né di amicizia.
Quando ero bambina ho subito abusi, maltrattamenti e molestie sessuali da parte di miei familiari (compresa mia madre), bullismo forte a scuola da parte di compagni di classe ed alcuni insegnanti, causato anche da vari problemi fisici che non sono chiaramente mai stati curati e dal fatto che venissi praticamente costretta ad indossare abiti smessi di mio fratello e scarpe consumate, nonché venivo completamente trascurata anche sotto l'aspetto igienico da parte di mia madre (mi era vietato depilarmi, indossare abiti estivi perché troppo grassa o brutta, di andare dal parrucchiere ecc.).
Basti pensare che da piccola mi tagliavano in casa i capelli cortissimi per non mandarmi dal parrucchiere.
Queste situazioni, unite a tante altre, sono andate avanti finché sono diventata adulta e ho preso le distanze da tutti.
Adesso le cose vanno molto meglio e oggettivamente ho fatto quel che desideravo fare da una vita, ovvero prendere le distanze da loro.
Però non trovo ancora pace.
Mi sembra che ci sia qualcosa nella mia testa che non vada più come dovrebbe e spesso temo di avere disturbi psichiatrici.
Non sono praticamente quasi mai uscita di casa da bambina e da adolescente, trascorrevo tutto il giorno chiusa nella mia stanza a mangiare o dormire e avevo così tanta paura di uscire da lì che addirittura evitavo di andare al bagno e ho fatto più d'una volta la pipì addosso (da adolescente).
Tralascio perciò la mia ansia sociale che sto affrontando come meglio posso.
Ma soffro innanzitutto di continue amnesie, per esempio dimentico persino strade che conosco benissimo e che ho percorso miliardi di volte, come quella per tornare a casa o andare al supermercato. Mi fermo mentre sto guidando, chiedendomi quale strada devo percorrere per arrivare da una parte o dall'altra.
Ci sono delle giornate in cui sono molto serena, ma poi mi rattristo all'improvviso, senza motivo, anche se un minuto prima ero lì a fare progetti per il futuro.
E soprattuto, la cosa che più mi rattrista è il pensare continuamente alla morte.
Sono sul balcone a stendere il bucato e così dal nulla, immagino di saltare oltre la ringhiera e gettarmi giù. Nella mia testa penso questo, ma esternamente sono lì a canticchiare mentre stendo il bucato.
Non sono delle crisi, sono dei pensieri molto lucidi, nella mia testa sono consapevole che non farò mai quel che penso e che non voglio farlo, però ci penso per molto tempo, addirittura facendo varie ricerche riguardo il suicidio di altre persone su google.
Poi, ecco che un attimo dopo faccio altro, cucino, stiro o rido per qualcosa alla tv, come se quello che ho fatto poco prima sia perfettamente normale.
Da fuori non si direbbe mai ciò che passa nella mia testa e questo mi inquieta.
Ho avuto per molto tempo difficoltà a denudarmi e fare la doccia e non per una questione estetica, vivevo quel momento come un trauma.
Mi rimproveravo tremendmente, quando alla fine finivo per rivestirmi, facendo notare a me stessa quanto puzzassi e fossi sporca (come me lo dicevano sempre i miei genitori).
Da quando vivo da sola questo aspetto è migliorato e sono molto più tranquilla, faccio la doccia normalmente.
Ma continuo a non stare bene.
Alcune volte faccio progetti per il futuro, sono entusiasta, felice, ma poi all'improvviso cambio idea, mi dico che non voglio più fare quel che progetto, che il futuro non mi entusiasma minimamente, che quello che progetto tanto non accadrà e se così fosse non mi importerebbe. Ma perché così all'improvviso?
Non dormo mai, anche per giorni e se dormo o sono semiscosciente o mi sveglio ore ed ore dopo, stanchissima.
I miei pensieri sono completamente rallentati, a volte mi chiedo se io sia sveglia o se stia dormendo.
L'altro giorno pensavo a quanto sarebbe bello adottare un cagnolino, a cui darei tutto l'amore incondizionato che meriterebbe. Poi ecco che cambio umore. Mi dico che se pure lo adottassi, tanto mi stancherei di lui e finirei per non volergli più bene, per riportarlo al canile (non so davvero come abbia potuto dire una cosa del genere, ve ne prego di non giudicarmi, non pensavo assolutamente quel che dicevo e mi sento una persona orribile).
Ho fatto conoscenza con una ragazza al parco, qualche mese fa. Quando ci siamo presentate, mi sono presentata con un altro nome. Odio presentarmi con il mio nome, quando lo sento nominare mi innervosisco.
Ho reincontrato questa ragazza molte volte, abbiamo chiacchierato allegramente.
Ieri però l'ho rivista, mi ha salutato ed io non le ho risposto, così senza motivo.
Stavamo diventando amiche e la cosa mi faceva stare male, ma non so e non riesco a capire per quale ragione... ero contentissima di averla conosciuta.
A volte sento le persone ridere tra loro e mi sembra che parlino di me, che ridano di me; mi specchio continuamente nelle vetrine credendo di avere qualcosa fuori posto, perché sembra che ogni passante si fermi a fissarmi per ridermi in faccia o mi stia seguendo.
A volte mi capita di pensare agli abusi subiti in passato e lo faccio con una certa tranquillità, perché mi dico di averli ormai accettati.
Il fatto è che modifico continuamente i miei ricordi e ultimamente sto cominciando a pensare che alla fine non siano stati abusi.
Ad esempio, un ricordo in particolare mi crea profondo malessere.
Mia madre mi chiedeva, quando ero piccola (avevo 2/3 anni) di lavarmi le parti intime davanti a mio fratello più grande (di 3 anni più grande, perciò anche lui un bambino), facendomi assumere una posizione particolare. Ed io lo facevo, ridendo.
Quel ricordo è nitido, estremamente nitido e mi odio, mi odio profondamente. Perché diavolo ridevo mentre lo facevo? Da qualche tempo dubito che quelli fossero abusi, perché alla fine ho sempre acconsentito a tutto. Se fossi stata abusata davvero avrei dovuto piangere, invece io ho riso quella volta, come ho riso altre volte. Però quando lo ricordo adesso piango, perché non accetto il fatto che che fossi una depravata già da bambina. È così. Se non avessi voluto farlo avrei dovuto dire di no, oppormi e non l'ho fatto.
Anzi (e qui mi faccio ancora più schifo), più questi avvenimenti continuavano e più crescendo cominciavo a toccarmi anche da sola, per poi sentirmi male, umiliarmi. Mi chiudevo poi in camera a mangiare ed abbuffarmi come una scrofa e successivamente visitare siti pro-anoressia, perché mi sentivo in colpa anche di questo, di non riuscire ad indurmi il vomito.
Ho fatto altre cose terribili diventando grande e spesso mi accuso di essere io la colpevole, perché probabilmente lo sono, perché facevo senza oppormi quel che mi veniva detto come se mi piacesse e comincio a pensare che fosse proprio così.
Mi accuso e ripudio, pensando al fatto che ai tempi portassi ancora il pannolino e fossi già così depravata.
Ero una depravata già da piccola e sapevo cosa stavo facendo, volevo provocare le persone che avevo intorno.
Questo pensiero mi fa stare malissimo, mi odio tanto, provo disgusto per me stessa.
Anche mia nonna mi toccava quando ero piccola ed io ridevo, ridevo perché mi piaceva quello che mi facevano, non c'è altra spiegazione.
Ho paura e vergogna di raccontarlo a qualcuno, perché dentro di me so quanto faccio schifo.
Non riuscirei a parlarne dal vivo con qualcuno.
Non so come abbia fatto a scrivere una seconda volta questo messaggio, infatti mi sta causando un dolore immane, ho continue crisi di pianto.
Tempo fa avevo scritto su un quaderno che desideravo tanto diventare mamma in futuro e portare i miei bambini in Finladia, lontano dall'Italia, per farli crescere circondati solo dalla neve e dalle cose belle, quando ero piccolina mi piaceva la neve.
Ma poi mi dico che non merito di fare un pensiero del genere, che una come me non dovrebbe neanche pensarlo lontanamente, definendomi da sola una poco di buono (l'ho fatto precchie volte).
Non ho mai avuto rapporti sessuali, se penso all'atto in sé mi sento molto male come se fosse una cosa fuori dal mondo, anche se a quanto pare da piccola non era così.
Mi sento in colpa di accusare loro di molestie, perché anch'io ero quella che ero e adesso se piango è soltanto perché me ne vergogno.
Tornando al presente, credo di essere malata di mente e vorrei sapere la vostra opinione, perché mi sto convincendo che finirò molto male tra qualche anno.
Anche il fatto che facessi queste robe da bambina potrebbe significare che effettivamente avessi qualche disturbo già d'allora.
Spero di non aver fatto troppo una brutta impressione con questo messaggio, ringrazio infinitamente in anticipo per le vostre risposte.

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