Devo lavorare ma le situazioni sociali mi terrorizzano
Salve, so che non potete certo offrire soluzioni sotto un post, so che certe cose richiedono un percorso, ma sono comunque curiosa di sentire un vostro parere, per quanto striminzito possa essere.
Credo di avere un problema.
Mi sento bloccata. Sono adulta e dovrei essere al 100% indipendente, tuttavia se non fosse per il supporto di alcuni famigliari, non riuscirei a mantenermi da sola. Non ho qualifiche particolari, perciò posso solo cercare lavori umili che non mi permettono di vivere in modo indipendente. Sono single e non ho alcun interesse a trovare qualcuno con cui condividere le spese al di fuori della mia famiglia, vorrei poter pagare tutto io ed essere d'aiuto per gli altri. Il problema è che ho come una sorta di terrore verso le altre persone che scatta se ci sto a contatto troppo a lungo. A volte sorge anche solo se sono per strada a camminare, non so cosa sia, ma la sento da anni, da quando ero piccola. Ho avuto diversi pensieri suicidi durante la mia vita, da bambina ho provato a "terminare" il mio percorso, per così dire, usando una corda. Da sempre provo una profonda angoscia, ma negli ultimi tempi è diventata più manifesta e mi sono accorta che non riesco a tenere un lavoro per troppo tempo se questo mi costringe a parlare con persone o semplicemente starci in mezzo. Avrei voluto seguire studi migliori ma sono sempre stata troppo distratta a pensare ai problemi che avevamo in famiglia quando ero ragazza, perciò non riuscivo a concentrarmi sui libri e ho sempre dormito male. Durante il giorno provo una stanchezza che non mi spiego, l'ho sempre sentita. Mi sono rivolta ad uno psicologo solo una volta adulta e per una singola seduta, perché non era una cosa vista di buon occhio in casa, ma ora sento di averne la necessità. Purtroppo da sola non riesco a migliorare, ci ho provato ma non ci riesco. E non ho nemmeno i soldi per pagarmi un percorso di guarigione. Non voglio chiedere i soldi ai miei famigliari perché mi sento già un peso così. Ho cercato di lavorare in un settore che mi tenesse lontano dalla gente, ma le entrate sono insufficienti. Pensare di fare un lavoro che mi faccia stare a contatto con la gente mi angoscia, preferirei buttarmi sotto un treno a dire il vero, l'ho fatto per 10 anni e ho esaurito il mio livello di sopportazione che già prima era bassissimo. Potrei farlo ancora, ma il fatto è che quando sono sotto stress mi scatta qualcosa in testa, e inizio a parlare e pensare in modo diverso, mi sembra come se ci fosse un'altra persona che prende il comando, e in quello stato so che rischio di fare casini, scatenare litigi o altro. Chi mi conosce da vicino mi ha fatto notare che sembro un'altra persona quando succede. Non voglio che succeda davanti a persone che non conosco, per me è terribile perdere il controllo della situazione.
Sono cresciuta in una famiglia violenta, non vorrei che mi capitasse qualcosa di brutto prima o poi. Io non voglio fare del male a nessuno ma non voglio nemmeno che gli altri ne facciano a me.
É una situazione indescrivibile, non so dove sbattere la testa.
Un'altra cosa che mi succede è che non riesco a smettere di pensare, è come se avessi una seconda persona che mi parla di continuo. Ho dialoghi anche molto lunghi con questa persona, ovviamente tutto nella mia testa. Come se non bastasse ho anche problemi di memoria. Ci sono cose che ricordo con una certa precisione, e interi periodi della mia vita che sono confusi. Ricordo cose accadute quando avevo 2 anni ma non riesco a ricordarne altre più recenti.
Non so se sia normale o meno, comunque in genere durante la giornata mi sento fiacca, depressa, confusa e spaventata. Una volta la mia unica consolazione era il momento in cui andavo a dormire, ma ora ho iniziato a provare dolori dietro la schiena che mi svegliano la notte e il malessere è aumentato. Per un po' di tempo ho avuto dei "tic" in faccia, che poi sono spariti dopo qualche mese.
Che cosa mi potete consigliare così a bruciapelo? Dovrei prendere il primo lavoro che mi capita che possa offrirmi un guadagno decente e usare i soldi il mese successivo per comprarmi degli antidepressivi o uno psicologo fregandomene di quello che potrebbe succedere a lavoro rischiando di rovinare rapporti e la mia immagine?
Dovrei rivolgermi al medico di famiglia? C'ero già stata, ma mi sento a disagio perché tende a chiacchierare molto. É un bravo medico, una brava persona, ma mi mette a disagio dover parlare di quello che sento perché è un amico di famiglia da anni. Inoltre avevo già chiesto aiuto per un consulto in un momento di disperazione, ma poi la paura mi ha bloccata e non sono riuscita ad andare allo sportello d'ascolto. Non riesco a chiedere aiuto ai miei genitori perché al mio malessere hanno sempre risposto con ironia o talvolta violenza e perché mi sento troppo grande per chiedere a loro. Comunque non posso chiedere ad entrambi perché uno dei due non è disponibile, l'altro si vergogna di me anche se mi vuole bene ( ci ha tenuto a farmi sapere entrambe le cose ).
Che cosa posso fare? Non voglio finire a piangermi addosso tutta la vita o finire per strada, o peggio ancora non vorrei che in uno dei momenti in cui perdo il controllo mi capiti finalmente di buttarmi dalla finestra. Ci ho pensato tantissime volte, da ragazza risolvevo un po' chiudendomi in bagno e pungolandomi le braccia con le forbici o prendendomi a pugni, ma ora non me lo posso permettere, visto che alcune persone a me vicine credo lo noterebbero.
Non voglio creare ulteriori sofferenze a chi mi sta vicino, incluso il fatto di farla finita, anche se per me sarebbe una liberazione.
Avete mica qualche consiglio da darmi? E chiedo scusa sia per il papiro, sia se sono risultata melodrammatica.