Buongiorno,
ho sviluppato una serie di paure più o meno immotivate. Questo è avvenuto dopo la pandemia ma non so se ne sia questa la causa. Vi faccio alcuni esempi:
Evito la folla, evito le persone che non conosco, evito di andare al supermercato, non riesco più a guidare di notte e nel traffico in città, mentre l'autostrada mi preoccupa meno.
Esco di casa solo se strettamente necessario, e quando lo faccio non vedo l'ora di tornare a casa. Il medico di base mi ha prescritto antidepressivo, ma mi sembra non faccia molto. Oltre alla pandemia ho subito eventi traumatici di altro tipo (lutti e perdite)
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7 GIU 2024
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Cara Marilla,
il periodo pandemico ci ha imposto di rimanere a casa evitando l'altro e creando o incrementando difficoltà di natura relazionale. Diversi sono gli studi che ne hanno studiato l'impatto sul benessere psicologico. Uscendo dalla pandemia abbiamo dovuto riapprendere a stare con gli altri quasi da rieducare le nostre abilità sociali ed emotive.
Sarebbe molto utile per lei iniziare un percorso dove riconquistare le libertà che sente di aver perso e che le dia gli strumenti per iniziare ad esporsi gradualmente alle situazioni che evita o le creano disagio.
Resto a disposizione anche per un percorso online.
Un caro saluto
Dott.ssa Vita
14 GIU 2024
· Questa risposta è stata utile per 0 persone
Buongiorno,
la pandemia ha portato con sé molti effetti sulla salute e sul benessere psicologico.
Capisco come per lei questa situazione sia complessa e invalidante.
Le consiglierei di intraprendere un percorso di supporto psicologico per iniziare ad esporsi alle situazioni che le generano paura e disagio, comprendendo anche cosa per lei è importante e significativo nel portare a termine determinate azioni che ad oggi evita.
Rimango disponibile per un possibile percorso.
Un caro saluto,
Dott.ssa Alice Savoia
13 GIU 2024
· Questa risposta è stata utile per 0 persone
Gentile Marilla,
comprendo il suo disagio e la sua sofferenza interiore, è davvero frustrante portare questo fardello senza riuscire a trovare una via d'uscita, ci si sente come in un tunnel senza mai vederne la fine. La pandemia ha cambiato il modo di vedere, quello di pensare, ha distrutto le relazioni ma anche il modo di vivere, essa ha influenzato negativamente la nostra capacità di esprimere simpatia e gentilezza verso gli altri, il nostro aprirci a nuove forme di relazioni, ha cambiato la possibilità di cercare e godere della compagnia degli altri, ha modificato anche il nostro desiderio di raggiungere i nostri obiettivi e portare a termine i compiti che ci siamo prefissati, per cui tutto ciò non ha fatto altro che condizionare sfavorevolmente il nostro benessere psichico e fisico. Con il tempo la nostra personalità tende a mutare e con essa ha inizio un circolo vizioso come quello della depressione nella quale si diventa apatici, senza avere più alcun stimolo, come ad esempio essere impegnati nello svolgimento di attività svolte solitamente, che possano stimolare la nostra mente o semplicemente coltivare passioni. Inoltre non dimentichiamoci che lei ha subito dei traumi come lutti e perdite, per cui tutto ha un senso. Quando ci troviamo ad affrontare una perdita di una persona cara, inizialmente per quanto possiamo essere consapevoli del lutto, non riusciamo ad accettarlo in quanto la nostra mente è completamente bloccata a quel momento che ha provocato in noi uno shock, un trauma psicologico, di conseguenza abbiamo un rifiuto e negazione. E' difficile elaborare, metabolizzare un lutto, il dolore per quanto possa essere soffocante, purtroppo necessita di essere vissuto, accettato e poi lasciato andare, è una fase difficile della vita che richiede il suo tempo. Le consiglio di prenotare una prima consulenza con uno psicologo, al fine di capire come poterla aiutare e fornendole quelle che sono delle linee guida, su come riprendere in mano la sua vita, in maniera graduale, passo dopo passo.
Qualora ne avesse bisogno sono a sua completa disposizione, ricevo in studio a Nola oppure online.
8 GIU 2024
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Gentile utente, la invito a fare una psicoterapia cognitivo comportamentale che può sicuramente aiutarla a superare questi limiti che si è imposta. Sono a disposizione, un abbraccio
7 GIU 2024
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Gentile utente, d aquel che racconta, posso immaginare quello che sta attraversando. La pandemia ha stravolto la vita di molti e ci ha condotti a vivere chiusi in casa per paura dell'esterno e del contatto con l'altro.
Mi spiace anche dei lutti e delle perdite di questo periodo. Mi rendo conto che copartecipano alle sue preoccupazioni e paure.
Con le persone che invece conosce, riesce ad uscire?
Vorrei approfondire con lei quanto detto e perché no, iniziare un percorso, in parallelo a quello medico che ha già iniziato
Per cui, se lo vorrà, resto a disposizione, anche in modalità online
La saluto cordialmente
Dott.ssa Gabriella Caracciolo
7 GIU 2024
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Salve Marilla
Come vanno invece le relazioni con le persone a lei più strette?
Se lavora, come vive il recarsi presso il luogo di lavoro?
Nell'ultima parte della lettera parla di un elemento molto importante riguardo delle perdite subite.
Credo che attraverso un percorso di terapia possa essere utile approfondire questo discorso per comprendere quali possano essere le emozioni e motivazioni che la portano al ritiro sociale, oltre ad offrirle un supporto in un momento così delicato.
7 GIU 2024
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Cara Marilla,
quelle che descrive sono paure sicuramente motivate che necessitano di uno spazio di ascolto e accoglienza.
La cura farmacologica da sola può intervenire sul sintomo, non sempre, ma non certamente sulla causa.
Le consiglio di intraprendere un percorso di psicoterapia per approfondire le cause di queste paure che sembra stiano influenzando notevolmente la sua quotidianità.
Rimango a sua disposizione
Dott.ssa Francesca Ravagli
7 GIU 2024
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Salve Marilla,
La pandemia è stata un'esperienza fortemente stressante per tutti ed è comprensibile sviluppare paure del genere dopo il lockdown, come la paura di stare in mezzo ad una folla e di uscire di casa (tutte cose che il lockdown rinforzava perché in quel momento erano utili). Se ci sono anche lutti non elaborati questi potrebbero peggiorare la situazione.
Le consiglierei di cercare aiuto presso uno psicoterapeuta, gli antidepressivi come quello prescritto dal suo medico possono essere utili ma andrebbero associati ad interventi psicologici.
Cordiali saluti.
Dott. Pietro Verner
7 GIU 2024
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Salve, lo stato ansioso (che si trasforma in una caratteristica) potrebbe essere dovuto ad un periodo sicuramente molto stressante e limitato come il periodo pandemico, ma anche a situazioni stressanti che fungono da “goccia che fa traboccare il vaso”.
Il punto è: il vaso era già pieno in precedenza?
Le consiglio di rivolgersi ad uno specialista ed affrontare la situazione, per essere compresa e svoltare il suo modo di vivere in positivo.
Cordialmente. Dott.ssa Elda Valente
7 GIU 2024
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Buongiorno Marilla,
grazie per la condivisione ed aver cercato anche solo inizialmente una soluzione a quanto racconti.
La prescrizione del medico di base va bene, questo tipo di farmaci necessitano di un po' di tempo per fare effetto, in ogni caso ti consiglio anche una consulenza di un professionista psichiatra che possa anche aiutarti nel dosaggio o nell'eventuale scalaggio quando riterrà opportuno.
Per quello che racconti e gli evitamenti che metti in atto, la pandemia potrebbe aver avuto un effetto in quello che dici, andrebbe indagato meglio quanto ti è accaduto in quel lungo periodo della vita vita nel dettaglio e le tue risposte a tali eventi traumatici. Da quanto posso capire si tratta di un'emozione predominante di paura forse, che indica per definizione un pericolo che tenere lontano e tramite un percorso di terapia e di conoscenza di te stessa potresti mettere a fuoco qualcosa che ancora non è chiaro dentro di te. Potrebbero anche essere coinvolte altre emozioni alla base e andrebbero indagati poi inoltre anche i pensieri che ti attraversano poco prima di metterti a fare una delle azioni che hai elencato.
7 GIU 2024
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Buongiorno
Probabilmente il suo rimanere chiusa in posti “sicuri” è un modo per evitare qualcosa che potrebbe succedere e che le fa paura o la tormenta.
Alla volte la sola terapia farmacologica non basta per curare dei sintomi, per questo le consiglio di rivolgersi ad un terapeuta .
Rimango a disposizione
Un saluto
Dott.ssa Martina Romano
7 GIU 2024
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Gentile Marilla,
la pandemia può essere uno dei tanti fattori che hanno fatto emergere queste sue paure. Un percorso di psicoterapia cognitivo comportamentale potrebbe aiutarla nel superare quei pensieri disfunzionali che mantengono il problema stesso.
Rimango a disposizione
Cordialmente
Dott.ssa Covini Sofia
7 GIU 2024
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Gentile Marilla, intanto grazie per la condivisione.
Le consiglio una terapia psicologica che attraverso tecniche cognitivo comportamentali e strategiche l’aiutino a superare queste paure e ad elaborare i traumi vissuti.
Resto a disposizione
Cordialmente
Dott.ssa Gabriella Sciacca
7 GIU 2024
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Gentile Marilla,
Comprendo quanto possa essere difficile convivere con queste paure e limitazioni che descrive. La pandemia ha avuto un impatto significativo su molte persone, contribuendo all'aumento di ansia, fobie e altri disturbi emotivi. Tuttavia, anche altri eventi traumatici nella sua vita, come lutti e perdite, possono aver avuto un ruolo importante nello sviluppo delle sue attuali difficoltà.
Evitare situazioni come la folla, le persone sconosciute, il supermercato e la guida notturna o nel traffico sono comportamenti che spesso nascono da un bisogno di sentirsi al sicuro e di evitare potenziali fonti di stress, agitazione o ansia. È comprensibile che la sua casa sia diventata un posto sicuro, ma è importante trovare modi per affrontare queste paure e migliorare la qualità della sua vita.
Il medico di base le ha prescritto un antidepressivo, che può essere utile per alleviare i sintomi di ansia e depressione. Tuttavia, è altrettanto importante associare alla farmacoterapia un approccio terapeutico che possa aiutarla a comprendere e affrontare le radici delle sue paure per modificare i pensieri negativi e i comportamenti di evitamento che stanno contribuendo alle sue difficoltà.
7 GIU 2024
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Buongiorno penso che hai sviluppato un'ansia generalizzata.
E opportuno che vada da uno psicoterapeuta
Per superare le varie problematiche
Dottoressa Patrizia Carboni
Psicologa Psicoterapeuta
Roma
7 GIU 2024
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Buongiorno Marilla,
La pandemia è responsabile dell’insorgenza di molti quadri sintomatici ansioso depressivi.
I farmaci possono rappresentare un piccolo aiuto ma il trattamento elettivo per tale genere di sintomatologia è la psicoterapia. Poiché lei fa riferimento a delle perdite, sarebbe importante affrontare il lutto in una psicoterapia ad orientamento psicoanalitico in modo da consentire l’elaborazione psichica dei traumi attraverso la narrazione delle storie connesse a questi lutti. Inoltre sarebbe molto buono associare in questo percorso psicoterapeutico l’esperienza del rilassamento tramite Training Autogeno.
Dott. Pietro Salemme
7 GIU 2024
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Gentile Marilla,
Si potrebbe ipotizzare una sintomatologia ansiosa correlata a un esordio di agorafobia. Tuttavia, le consiglio di rivolgersi a uno/a psicoterapeuta, in particolare ad orientamento cognitivo-comportamentale, che possa effettuare una corretta diagnosi differenziale e impostare il relativo e più idoneo percorso terapeutico.
Resto a disposizione qualora decidesse di intraprendere questa strada.
7 GIU 2024
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Carissima Marilla, purtroppo la pandemia è ststa in sé un evento traumatico per tutti. In quel periodo abbiamo avuto tutte le paure da lei elencate e se si aggiungono i lutti personali e le perdite, i sintomi possono acuirsi.
Credo che, piuttosto che prendere antidepressivi, sia proprio necessario farsi aiutare con una psicoterapia che le consenta di affrontare le emozioni e i pensieri che la portano ad isolarsi. È importante intervenire in modo che la cosa non si cronicizzi e diventi un comportamento abituale e strutturato, con sintomi anche peggiori. Rimango a disposizione per qualsiasi chiarimento. Carissimi saluti dottoressa Silvia Chiavacci
7 GIU 2024
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Salve, dalle poche informazioni, si evidenzia una forte paura nei confronti della vita e quindi una debolezza identitaria. La pandemia potrebbe essere stata la goccia che ha fatto traboccare il vaso. Pertanto, se la situazione è invalidante rispetto alla sua vita sociale, le consiglio un viaggio dentro Sé.
Cordiali saluti