Dove sbaglio nelle amicizie?
Buongiorno, scrivo qui perchè ultimamente sento che le amicizie che mi hanno accompagnato negli ultimi anni stanno prendendo un'altra piega. Premetto che per me chiamare qualcuno "amico/a" non è affatto scontato, le conoscenze, anche lunghe, che non superano mai la superficialità non sono "amici", ma, per l'appunto, conoscenti. Ultimamente tre persone che consideravo grandi amici sono state declassate a "conoscenze passate" e nulla più, eppure con tutti e 3 avevo un rapporto molto intimo. In particolare con una persona le sono sempre stata vicino in momenti difficili, anche quando il carico emotivo e mentale era troppo anche per me. E in generale sono stati importanti nel mio processo di crescita personale (anche se mai in maniera diretta o consapevole), però dal mio punto di vista certe situazioni mi hanno dato lo stimolo per iniziare a conoscermi meglio. Altra premessa importante, sono al 2 anno di università, e comprendo bene che le persone incontrate al liceo non restano per tutta la vita, si cambia e ci si evolve individualmente, ma fino a pochi mesi fa mi sembrava di aver ancora un buon rapporto con tali persone. Mentre negli ultimi, indicativamente, tre mesi, uno mi ha dato buca più volte (anche quando saremmo dovuti andare a vedere un'opera teatrale che mi interessava particolarmente), un altro (fuorisede, quindi comprendo le difficoltà di vedersi quando torna qui perchè sta di solito poco tempo) è tornato per tre settimane ma quel "ti faccio sapere quando sono libero" è rimasto lì appeso, l'ultimo è una persona che si è rivelata nei suoi lati peggiori, e quindi dopotutto è un bene che ci siamo allontanati. Ora, la questione è, mi impegno troppo nelle amicizie? Troppo poco? Non sono una persona particolarmente sociale, ma a quelle poche persone che considero amici faccio capire quanto ci tengo, le aiuto quando sono in difficoltà, condividiamo interessi, glielo dico anche esplicitamente che per me sono importanti, eppure poi va a finire che è sempre monodirezionale la relazione, o almeno mi sembra. Ultimamente quando penso a loro mi viene da pensare che ho solo perso tempo e energie mentali che avrei potuto impiegare per me stessa, insomma, vorrei mandarli al diavolo e non vederli mai più (almeno in termini metaforici, visto che non possibile, in quanto uno dei suddetti è nella mia stessa facoltà e frequentiamo lo stesso gruppo di conoscenti), però sento che erano (sono?) una parte importante di me, del mio passato, e che potrebbero essere una parte importante del mio futuro. Devo essere più paziente e accomodante? O sono troppo paziente e quindi se ne approfittano? O è semplicemente nell'ordine delle cose crescere con ritmi diversi, cambiare, separarsi anche in modo così brusco? Devo dare un ultima chance, un ultimatum, oppure non vale neanche la pena dirgli come i sento e troncare del tutto subito? (Studio psicologia, quindi consigli su manuali o libri di testo/divulgativi sul tema sono più che apprezzati). Grazie mille