E’ stata la scelta giusta la separazione?

Inviata da Donna ferita · 5 giu 2024 Terapia di coppia

Buonasera, non so da dove iniziare perché sto vivendo un momento particolarmente difficile della mia vita e mi sento molto confusa. Mi sono sposata nel 2014, dopo 6 anni di fidanzamento in cui in realtà non sono mai stata veramente felice, sentivo che mi mancava qualcosa, non mi sentivo una priorità, ci siamo vissuti decisamente poco perché lui studiava fuori città. Nonostante tutto ho deciso di sposarlo, e’ stato tutto così “razionale”, non una proposta romantica, come avrei desiderato, non ho percepito gioia intorno a noi per questa decisione, persino il giorno del matrimonio non ero felice, non saprei neppure descrivere le mie emozioni. Dopo il matrimonio e’ stata ancora più dura, io ho cambiato città per seguire lui che lavorava nell’attività di famiglia e non lavoravo, ho cercato di trovare un modo anche per gestire l’aspetto economico, ma lui pagava affitto e bollette e per il resto ho dovuto provvedere io con qualche risparmio che avevo da parte, e’ stato sempre così purtroppo, in casa non c’erano mai soldi, neanche per fare la spesa. Ho preso coraggio e ho confessato questa cosa a mio padre, con il quale ho avuto sempre un ottimo rapporto e lui ha iniziato a darmi mensilmente un aiuto economico che io usavo per la spesa alimentare e per qualche mia piccola esigenza, non ho vizi, semplicemente per condurre una vita dignitosa. Poi abbiamo aperto un conto cointestato sul quale ho versato le donazioni che mi ha fatto mio padre, non ho mai usato la carta, ne prelevato dal conto perché era la prima volta che avevo una carta e un conto bancario, ero un po’ in difficoltà, ho chiesto a lui più volte di aiutarmi con il ripristino del pin, ma non gli è mai interessato più di tanto e quando facevamo la spesa lasciava sempre pagare me con i soldi che mio padre mi dava ogni mese. Dopo due anni di matrimonio è nato nostro figlio, ho avuto una gravidanza a rischio e lui era sempre focalizzato sul suo lavoro che dopo un anno dalla nascita di nostro figlio ha lasciato, per incomprensioni tra lui e la sua famiglia ( lavorava con il padre e il fratello e la sorella). Questo ovviamente ha fatto sì che non ci fossero più rapporti tra noi e la sua famiglia perché hanno legato il rapporto lavorativo a quello relazionale. Io intanto, dopo aver scoperto di essere incinta, ho vissuto un enorme dolore: a mio padre era stato diagnosticato un tumore metastatico, molto raro per cui non è stato possibile intervenire in nessun modo, se non con cure palliative. Quando mio figlio ha compiuto un anno, dopo due mesi mio padre ci ha lasciati e per me è stato devastante, il giorno in cui è morto mio padre mio marito era ad un convegno e il giorno in cui è nato mio figlio era a lavoro, e’ arrivato tardi. Mi ritrovo completamente da sola ad affrontare un lutto importante, soffro tantissimo, piango e lui l’unica cosa che riesce a dirmi e’: “ tuo padre è morto, e’ inutile che piangi”. Inizio ad odiarlo, ad allontanarmi da lui piano piano e a chiudermi in me stessa, dopo 4 anni inizio a stare male fisicamente e scopro di avere un carcinoma al seno, mio marito non si smentisce…con la scusa del lavoro, intanto era diventato insegnante di ruolo, non mi accompagna alle visite, ne si chiede dove io prenda i soldi per pagarle, mi accompagna pochissime volte e paga le visite che gli chiedo di pagare, intanto compra una moto, inizia a passare giornate intere fuori casa trascurando me e mio figlio. Sostiene che fa più lavori, eppure non provvede alle spese alimentari e spesso va via dei giorni per lavoro senza chiederci nemmeno se abbiamo bisogno di soldi per la spesa. Io mi opero, subisco una mastectomia con ricostruzione e ho un rigetto della protesi per cui ho dovuto subire altri 4 interventi. Inizio la cura ormonale, il mio tumore è un carcinoma duttale infiltrante g2 con i recettori ormonali presenti, a 37 anni mi ritrovo senza un seno e in menopausa indotta farmacologicamente, la mia vita cambia, avviene in me qualcosa per cui inizio a guardarlo con occhi diversi, iniziano i litigi pesanti in cui io elemosino la sua presenza con rabbia, non posso crederci che anche stavolta, che rischio la vita, lui non ci sia e abbia altre priorità così decido di andare via di casa con mio figlio. Lui tenta di farmi ritornare sui miei passi senza però fare nulla di concreto, tranne qualche piccolo gesto. Io nel frattempo decido di ritornare a casa, però Vado in banca e scopro che ha prosciugato il conto, ha prelevato quasi tutto due giorni dopo che sono andata via di casa mentre a telefono mi chiedeva in lacrime di tornare, inoltre scopro che ha fatto spese solo per se ( iPhone, iPad, MacBook e persino la moto! ) mentre per me e mio figlio neanche la spesa alimentare faceva, non mi ha mai chiesto se avessi bisogno di qualcosa per comprarmi anche solo un paio di scarpe. La cosa più assurda è che mi avevano proposto un intervento non in convenzione per accelerare i tempi e mi avevano chiesto 17000€ e lui mi ha detto che non era necessario, che questo tipo di interventi bisogna farli in convenzione e poi si è comprato una moto dello stesso importo dell’intervento, questa cosa mi ha sconvolta,ho pensato che la mia vita valesse meno di una moto, inoltre, mentre affronto il mio terzo intervento, lo stesso giorno pubblica la foto della sua moto su un sito di biker single. Non so più cosa pensare e decido di chiedergli la separazione che lui non voleva per cui procedo con una giudiziale. Firmo una riconciliazione, per il bene di mio figlio, non volevo distruggere la nostra famiglia, non volevo far soffrire mio figlio, ma non cambia nulla dentro di me, lui prova a riavvicinarsi, ma io sto male, non ho più voglia neanche di un suo abbraccio. Una sera lui esce di casa verso le 22 e mi scrive che sta andando ad una festa i discoteca con i suoi alunni e ritorna alle 6:30 del mattino ricoperto di vomito, mi dice che un suo alunno si è sentito male ed è stato al pronto soccorso con lui, mi sono sentita malissimo e dopo qualche giorno ho iniziato a chattare su un app di dating, ho voglia di capire se gli uomini siano tutti così, essendo stati lui il mio unico uomo, mi sento con qualcuno, mi apro anche un po’, inizio anche a conoscere qualche mamma come me e ad uscire un po’ con i bimbi. Poi conosco un ragazzo che una notte fa una follia e viene sotto casa, io scendo e mi colpisce molto, iniziamo a vederci, con lui capisco che gli uomini non sono tutti uguali, mi fa sentire importante e vado in confusione più totale, dico a mio marito, che è all’estero per l’ennesimo Erasmus che voglio che ci separiamo definitivamente perché voglio provare a rifarmi una vita e ad essere felice. Ci separiamo, lui va via di casa, inizio a frequentare questa persona, conosce anche mio figlio, ovviamente come amico, mio figlio lo adora, fa cose per lui che nemmeno il padre ha mai fatto. Purtroppo improvvisamente mio figlio non vuole più andare a scuola, diventa oppositivo in tutto, a scuola sono molto preoccupati perché cambia radicalmente, diventa aggressivo, inizia ad incolpare me dicendomi che non ha più una famiglia e che vorrebbe morire, il sto malissimo, interrompo il rapporto con questa persona che tenta in tutti i modi di starmi vicino e aiutare mio figlio, accetta anche la malattia, mi accompagna alle visite e mi sostiene in tutto. Ora io e il padre siamo separati, ma mio figlio non accetta minimamente la cosa e mi chiede di continuo di tornare insieme, io soffro tantissimo nel vederlo così, a volte penso che dovremmo ritornare insieme per lui, ma il padre mi ha fatto troppo del male, ho delle ferite dentro profondissime. Prima di separarci gli chiedi anche di fare un percorso psicologico ma è venuto dolo una volta e ho continuato da sola il mio percorso individuale che mi è servito tantissimo. Ho cercato di riassumere e focalizzarmi sui punti salienti. Sarebbe veramente giusto riprovarci per nostro figlio? Io sono profondamente cambiata, non credo più nei sentimenti, non riesco più ad emozionarmi e mi chiedo di continuo se meritassi veramente tutto questo. Vorrei delle risposte da lui che non ho mai avuto, ha usato parole molto pesanti nei miei confronti, mi ha definita addirittura una fallita, io ho lasciato tutto per lui e per seguire mio figlio stando lontana da tutti. Avrei voluto anche io, come lui, realizzarmi, ma mi sono annullata completamente.

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