Forte ansia e stress da lavoro e non solo…
Buongiorno a tutti,
Premetto che la domanda sarà un po’ lunga ma ho tanto bisogno di sfogarmi e spiegare approfonditamente tutto
Sono una ragazza giovanissima (27 anni). Dopo un percorso di laurea triennale e magistrale in un corso altamente specializzato ambito finanza sono entrata nel mondo del lavoro a Giugno 2022 con uno stage in una azienda nell’ambito di mio interesse con un piccolo ruolo in sostituzione a una persona che se ne era andata. È stata contemporaneamente sia un’esperienza difficile che un’esperienza memorabile (in positivo): purtroppo parlo di esperienza difficile perché quello che dovevo fare mi è stato spiegato poco e male, da una responsabile che mi stava poco dietro (e che a sua volta non sapeva bene cosa avrei dovuto fare per via delle dimissioni della collega) e che si interessava più a quanto duravano le mie pause caffè con i colleghi della mia età (NB non facevo ore di pausa caffè, magari quando lei faceva 10min ufficiali di pausa io ne facevo 15 ma a differenza sua non andavo in bagno ogni mezz’ora con il telefono per starci dentro altri 10min) o a quanto facevo di smartworking (in particolare una volta a novembre 2022 mi sono positivizzata al Covid e sono rimasta in smart un giorno in più a cavallo di weekend e lei si è lamentata che non l’avessi avvisata quando ho dato per scontato che se dal martedì precedente al lunedì successivo fossi ancora a casa era dovuto al test ancora positivo e non avevo modo di contattarla fuori dal lavoro per poterglielo dire se non il lunedì mattina stesso…). Questa responsabile ha poi dato a sua volta le dimissioni a Dicembre 2022 esattamente quando, al termine del mio stage, sono stata assunta in azienda e da qui è partito un nuovo esasperato passaggio di consegne velocissimo su cose troppo più grandi di me, che non mi competevano né in termini di responsabilità né in termini di job description, e che mi avrebbero fatto addirittura riportare direttamente alla persona più importante in azienda lato economico con conseguente semi-gestione e intermediazione del mio team in Italia con il team finance nel paese estero della sede principale dell’azienda. Questa situazione mi ha cominciato molto a pesare, come dicevo avevo troppe cose di troppa importanza sulle mie spalle, nonostante fossi un profilo junior facevo più di quanto dovessi e quindi, complice anche il carattere del manager a cui rispondevo molto poco paziente e comprensivo dei miei limiti su alcune cose, me ne sono andata buttandomi in una nuova azienda con un nuovo ruolo (visto che avevo anche fatto la considerazione che, senza alcuna esperienza pregressa, valesse la pena così giovane di tentare un’altra strada per vedere quale posizione Finance mi piacesse o addicesse di più) e ho lasciato sollevata quel posto ma lasciando a malincuore alcuni dei colleghi che avevo trovato più un’azienda piccola d compatta che mi permetteva di viaggiare un pochino. In tutto ciò, non ho specificato ma vivevo in provincia e lavoravo su Milano 4 giorni su 5 in presenza, facendo circa 3h/3,30h di spostamenti con i mezzi tra andata e ritorno. Quindi, nel 2023 dopo un totale di 11 mesi nell’azienda precedente, mi butto in questa azienda più grande (rimanendo su Milano) e ottenendo qualche migliaio in più in stipendio, molti più benefit tra cui anche più smartworking. Mi sono subito trovata bene con i colleghi, ero in un team più numeroso quindi la mole di lavoro era adeguatamente ripartita tra tutti e all’inizio ero stata presa sotto l’ala protettiva di questi colleghi (tutti poco più grandi di me quindi un clima giovane e divertente, leggero e spensierato) quindi sono stata inserita piano piano con una migliore formazione rispetto all’azienda precedente in tutte le attività del team con anche la considerazione della poca esperienza pregressa. Purtroppo l’azienda ha cominciato dopo pochi mesi ad andare male, hanno licenziato persone e invitato altre ad andarsene, tanti benefit sono stati tolti/ridotti e c’era un forte clima di incertezza sul futuro. Ho visto gente su gente andarsene e l’azienda intera svuotarsi, io per prima nel mio team ho perso un sacco di colleghi che erano i miei insegnati e punti di riferimento, rimandando con solo una collega e il responsabile (che prima si faceva vedere e sentire poco, poi con la situazione in peggioramento è ‘ricomparso’ ma dimostrandosi un incompetente, assolutamente non in grado di gestire quel lavoro e le persone). Quindi, dopo pochi mesi, mi sono trovata di nuovo ad avere molto lavoro sulle spalle e molto stress derivante dalla situazione aziendale e dal manager incapace di organizzare il piccolo team rimasto, il lavoro, le ferie, i contatti con gli altri uffici aziendali etc. Contemporaneamente, a Ottobre 2023, mi sposto e vado a convivere con il mio partner di 7 anni avvicinandomi di più a Milano: già questo è stata un’altra forte botta psicologica, io che ero abituata a vivere nella mia casetta con giardino con tutti gli affetti vicini, finisco in piccolo appartamento in affitto, con vicini sopra e sotto rumorosi, con un sacco di problemi insorti solo dopo (muffa, elettrodomestici che puzzano all’utilizzo, pezzi di cucina che si staccano) dove non mi trovo per nulla a mio agio sia nel paese troppo più grande rispetto a come sono abituata e sia lontano dai miei amici/parenti/cane e, nonostante la ragione principale per spostarci qui fosse raggiungere con maggiore comodità il posto di lavoro a Milano (anche il mio fidanzato lavora lì), di fatto ci metto quasi lo stesso tempo di quando vivevo più lontana perché i mezzi funzionano sempre peggio. Alla fine, dopo un anno e due mesi, complice anche il fatto che la posizione nuova che avevo voluto cogliere l’opportunità di provare non mi piacesse molto perché troppo meccanica e noiosa, trovo una nuova opportunità in cui svolgo la mansione della prima azienda, ancora più comoda da raggiungere (prendo solo treno e non treno+metro) in una realtà solida, quasi centenaria e internazionale: qui non ci sono sicuramente incertezze sul destino dell’azienda, la paga è ottima (ho fatto un grande incremento di RAL), ho ancora tanti buoni benefit e il team è comunque abbastanza giovane e divertente. Sono qui da soli due mesi, speravo (come mi era stato preannunciato) di imparare tanto e di farlo con una velocità di crociera normale, adattandomi piano piano al nuovo ritmo (molto più serrato essendo un’azienda così importante) accompagnata dalla mia nuova responsabile che ha pochi anni in più di me. Sappiamo tutti però che niente va come previsto e difatti, purtroppo, settimana scorsa la mia responsabile ha dato le dimissioni per intraprendere una nuova avventura lavorativa differente (motivata da questioni personali che capisco e condivido, tra cui avere il tempo di crescere sua figlia piccola e non passare la sua vita facendo straordinari in questo lavoro così impegnativo) quindi, eccomi qui di nuovo in preda all’ansia e allo sconforto, che inizio un nuovo frenetico passaggio di consegne per apprendere tutto quello che lei lascerà in azienda. A differenza dei due posti precedenti, il manager superiore si è premurato di contattarmi dicendo che ne lui ne gli altri colleghi mi lasceranno sola, che si tratta comunque per me di una grande opportunità da cui imparare ma che lui è il nostro ‘parafulmine’ quindi qualsiasi cosa accada ci pensa lui a fare da scudo, il che mi ha davvero tanto confortata ma, sapendo cosa ho già passato tempo fa, mi ha già fatto venire ulteriore stress a quanto già ne abbia dal recente cambiamento, dalla difficoltà di adattamento alla casa dove sono, dall’ansia di sbagliare nel nuovo lavoro visto che sono ancora in periodo di prova ma già sto facendo documenti che mando a ranghi molto alti in azienda etc. A questo punto sono arrivata ad avere attacchi di panico continui che devo nascondere da tutti, mi piango addosso nell doccia per non farmi vedere e per somatizzare un po’ lo stress, mi impongo ritmi assurdi al di fuori del lavoro per fare tutto ciò che devo fare in casa (pulire, lavare, cucinare, stirare, riordinare, fare la spesa) in settimana così che nel weekend possiamo tornare dai nostri genitori in provincia dove sento realmente di vivere e respirare a pieni polmoni, cerco di dedicare qualche spazio anche a me e ai miei hobby come fare sport, guardare le mie serie tv preferite ma ho ulteriore stress che mi arreco da sola perché se non riesco a fare tutto quello che ho nella to do list non riesco a stare tranquilla e devo maniacalmente riorganizzare il tutto e così via. Sono un po’ di settimane che, oltre a questi ritmi insostenibili e al lavoro da cui so quando inizio ma non so quando finisco (o torno a casa), abbiamo degli impegni nel weekend che non ci hanno fatto tornare a casa e sono stata psicologicamente male perché non ho potuto tornare nella mia comfort zone e quindi ho capito quanto Milano e le aspettative di questa città e sulle persone che ci lavorano mi stiano logorando dentro e non siano tagliate per me, non perché non sia pretenziosa o non abbia obiettivi di carriera ma perchè questa carriera voglio farla preservando la mia salute mentale. Ora, soprattutto lavorativamente parlando, sono conscia del fatto che non possa lasciare nuovamente questo lavoro dopo soli due mesi (e non posso neanche cambiare il 4 posto di lavoro in 3 anni), però mi sto arrovellando il cervello sul da farsi, su come resistere, sto combattendo contro me stessa per trovare un’escamotage mentale che mi faccia andare avanti e resistere contro voglia, che poi magari sto facendo tutti dei castelli in aria per nulla e non succederà niente di cui mi sto anticipatamente preoccupando (essere lasciata sola a fare del lavoro che non so come fare gestire, rimanere bloccata in questa casa più tempo di quanto vorrei perché non troviamo la casa dei nostri sogni da comprare o non avremo le disponibilità economiche di farlo, non riuscire a fare tutto quello che devo fare entro la fine della giornata e tutto) però non riesco a smettere e mi sento sempre peggio, rimettendone davvero di salute. L’unica luce in fondo al tunnel per me è quella di pensare di tornare vicino a casa (ne ho già parlato con il mio fidanzato ed è assolutamente d’accordo non per motivi riguardanti me ma per entrambi il desiderio è di riavvicinarsi alla famiglia e al verde, con prezzi più sostenibili e anche in vista di una creazione di una famiglia è dove vorremmo crescere i nostri figli come siamo cresciuti noi), poi sto anche pensando al lavoro di cercare di rimanere in questa azienda almeno 2/3 anni e poi cercare un lavoro o in provincia, sapendo che dovrò rinunciare a qualcosa tra RAL o aspettative di crescita perché purtroppo ci guadagnerei in vicinanza ma le aziende sono tutte vecchio stampo con management all’antica o addirittura di cambiare nuovamente lavoro e andare tipo in banca o assicurazione così da poter gestire meglio il mio tempo e godere anche dei miei affetti e questo non mi spaventa affatto, anzi appunto è l’unica forza motrice che per ora mi fa andare avanti, il sapere di avere questo come obiettivo, solo con la paura di non riuscire a realizzarlo o non riuscire ad arrivarci nelle tempistiche che spero.
Per riassumere il tutto, vivo in un perenne stato d’ansia causato da lavoro e da vita personale, insoddisfazione e paura generalizzata e probabilmente sindrome dell’impostore che mi fa sempre pensare di non essere all’altezza di superare alcuni scogli (anche se alla fine ho sempre dimostrato agli altri e a me stessa di poterlo fare) e in più, credo di meritarmi un po’ di tranquillità lavorativa che in tutti questi anni ancora non ho avuto modo di godermi.
Ovviamente non voglio lasciare il lavoro, non voglio fare la mantenuta ma voglio solo qualcosa che mi piaccia e mi faccia stare bene, forse non sono fatta come vogliono ‘venderci’ tutti per le multinazionali che richiedono anima, corpo e sangue e va bene così solo che ora sono in uno stallo perché voglio trovare altro ma non voglio neanche dare una delusione ai miei responsabili che mi hanno dato questa occasione e creduto in me così come non voglio passare come una persona inaffidabile se decidessi di cambiare di nuovo lavoro a breve perché non mi sento bene dove sto a causa della mia mente che vede sempre il bicchiere mezzo vuoto e vive sempre pensando al futuro e mai il qui e ora.
Cosa posso fare? Come posso prendere in mano le redini del mio destino e stare bene?