genitori insostenibili
Un tempo avevo un rapporto con mia madre, nel senso che è difficile capire che tipo di rapporto fosse ,ma qualcosa esisteva, le parlavo.. volte venivo ascoltata a volte no. Economicamente non è mancato nulla, sia io che mia sorella abbiamo ricevuto educazione, istruzione, cibo, vestiti,non che avessimo particolari pretese ne io ne lei abbiamo mai avuto richieste di abiti alla moda o costosi.
Le vacanze c'erano.spesso andavamo in ungheria dove mia madre ha vissuto fino a prima di sposarsi.
Se qualcuno mi chiedesse com'è stata la mia infanzia, io direi bella/ideale.
Solo che nei miei ricordi io ci metto quello deicido io :le giornate intere con gli amcihetti fino a sera, vivevo praticamente fuori , ai giardinetti. ERo una bambina per niente controllata dovevo solo esservare la regola di tornare a casa prima di sera.
Andavo a scuola ma non ricordo di aver mai fatto i compiti un solo giorno.
Ero libera , molto libera.
poi ci sono altre cose che ricordo:ad esempio che non ricordo un giorno della mia infanzia dove i miei non fossero " separati in casa"...cioè quando lo sono diventati in via ufficiale , non me ne sono neanche accorta dal momento che tra loro il rapporto è sempre stato freddo.Nessuna complicità tra loro , nessun sorriso, nessuna affettuosità,mai visto un gesto carino come un bacio, un abbraccio, niente.
Beh neanche una mano sulla spalla(un gesto di tenerezza qualsiasi , o di goffo e magari uscito male che tradisse una sorta di timidezza).NO ,niente.
Erano da sempre due persone ben distinte anche nei ruoli . Mio padre una personache comandava su tutto da despota,ossessionato dal lavoro(praticamente assente nelle mie giornate di bambina).mia madre una sua sottoposta, casalinga che eseguiva tutto ciò che lui diceva.
Nessuno ha mai fatto pesare l'assenza per via del lavoro a mio padre, lui tornava la sera, era sempre molto arrabbiato , ci terrorizzava , avevo sempre l'ansia nei minuti che precedevano il suo rincasare.
Mia madre non era una perfetta donna di casa, non troppo brava a cucinare, non troppo organizzata ne una che passava la giornata a sistemare o pulire casa.
Mio padre dava di matto e appena tornava la colpa del disastro ricadeva su di noi( io e mia sorella di un anno più grande) Spesso venivamo anche picchiate( non credo fosse realmente per il disordine, non era un condizione tale di degrado se parliamo di un asciugamano caduto a terra o altre cose di poco conto ,credo che fossimo la sua valvola di sfogo per scrollarsi di dosso una frustrazione sua personale o di coppia).
Mia madre non è mai intervenuta a fermarlo, mai ha detto neanche una parola,tant'è che fino alle elementari pensavo che fosse normale, la situazione che tutte le bambine vivevano coi propri genitori.
Nessuno ci diceva mai brave, nessuno ci prendeva in braccio, la stessa freddezza la ricevavamo noi, e anche ora se da adulte io e mia sorella ci dobbiamo scambiare i baci di auguri per qualche ricorrenza ci sentiamo in forte disagio.
Tutto è andato avanti così fino a che non si sono separati e lui finalemente se n'è andato.
Sono stati gli anni più belli della mia vita quando mio padre non viveva piu con noi.
Ora da adulta però mi trovo in un conflitto interiore e un caos di rabbia che provo verso mia madre.
Non ho per niente un buon rapporto con lei: mi chiedo se non ho valutato male anche da piccola la sua figura di persona sottomessa e vittima che le riconoscevo.
Sono certa che pure lei fosse terrorizzata da mio padre( e lo è tutto'ora...che mio padre si è risposato 3 volte,attualemt è sposato) eppure ancora non è uscito dalla sua vita…mia madre dice perché ci siamo noi figlie, ora i nipoti..etc…
lui ha le chiavi di casa entra a suo piacimento viene a farsi fare pranzo ogni tanto...sempre con autoinvito.
Lei non dice mai di no.(i soldi di mio padre le fanno comodo e lui è molto generoso ORA che è vecchio e ha grandi disponibilità)
La trovo una donna subdola, fragile certo ma anche indifferente anaffettiva e a sua volta manipolativa. Non fa altro che trovare il modo di farmi sentire in colpa per qualsiasi cosa, ormai dal suo modo di comportarsi non ho neanche il dubbio che mi voglia bene.
E' un assoluta certezza. e non ne fa mistero se siamo sole, non perde occasione di dimostrarmi il suo disprezzo, mi critica aspramente anche per cose mai successe, si è inventata una realtà dove lei vede le cose a modo suo e io sono il nemico, la persona da distruggere.
e lo fa..Mi fa soffrire e lo sa, eppure continua.
Dice cose irragionevoli, si arrabbia e si sfoga con me per problemi suoi dove io non centro. Ogni occasione è buona per farle tirare fuori veleno.
Ma per quale motivo si comporta così?
com'è possibile che proprio un genitore ti riservi il suo odio più gratuito? che si rallegri di vederti infelice e che se ti vede di buon umore ti vuole togliere il sorriso dalla faccia?
Mi fa incazzare perché su di me ha il potere di riuscirci.
E io non voglio. non voglio che lo abbia.
I figli sono una razza infame perché ci dev'essere qualcosa nel dna che ci impedisce di odiare i nostri genitori.
E anche se pensiamo di odiarli c 'è sempre quel lato di noi che vuole essere riconosciuto e apprezzato.
Ovviamente questo è uno sfogo.
Non vado più dallo psicologo, perchè andarci e parlare del passato mi scatenava troppa rabbia, ed era insopportabile portarmela appresso tutta la giornata, mi ci vuolevano giorni per scrollarmela di dosso .
E se provo rabbia e quel senso di ingiustizia intollerabile io reagisco facendomi del male.lo faccio da sempre.
Cerco solo un pò di pace e non credo che l'avrò mai ( i miei genitori sono inseriti nella mia vita lavorativa quindi è impossibile evitare la loro presenza).
Mi deprime la loro vicinanza , mi deprime la loro vista, mi deprimo io.mi sento sola e senza via di scampo.