Inizio di una relazione con un ragazzo separato

Inviata da Valeria · 12 mar 2017 Terapia di coppia

Salve, ho 31 anni e da poco ho iniziato una realzione con un ragazzo di 30 che si è separato da circa un anno e mezzo. Entrambi abbiamo un trascorso sentimentale doloroso, io sono stata fidanzata per 13 anni e poi, quando ero arrivata ad avere la tranquillità di una vita felice e di una prospettiva di famiglia con il mio ex è arrivata la doccia fredda. Lui mi lasciò da un giorno all'altro, con una telefonata, fui io poi a pretendere un confronto e a decidere di troncare la storia perchè mi resi conto che non c'era nulla da fare per recuperarla. Sotto consiglio dei miei genitori sono andata da uno psicologo per i primi mesi immediatamente dopo l'accaduto. Questo mi aiutò tantissimo a vedere le cose con più lucidità e a gestire le mie sensazioni. Avevo episodi di rabbia e aggressività nei confronti dei miei familiari ai quali seguivano momenti di calma assoluta. Con il tempo non si sono più verificati e di comune accordo con lo psicologo decidemmo di interrompere le sedute in quanto stavo molto meglio e a detta di lui avevo avuto solo un momento di forte confusione dovuto alla fine della mia relazione. Dopo il mio ex ho conosciuto tanti ragazzi, ma tutte storie che non sono andate oltre i due o tre mesi, con persone che non volevano un impegno. Intanto il mio lavoro da architetto mi ha aiutato a concentrarmi sulla mia vita e a portare avanti dei progetti per me stessa, ma ho sempre sentito la mancanza del sostegno e dell'affetto di un compagno nei momenti di forte stress e fragilità emotiva. Non sono mancati infatti, momenti in cui mi chiudevo in me stessa, limitavo le relazioni, e l'unica cosa che facevo era rifugiarmi nel mio mondo...familiari e lavoro e quei pochi amici di sempre. Ho iniziato a "selezionare" gli uomini con cui uscivo, stanca di perdere tempo. Notavo infatti il desiderio di un cambiamento, non solo la voglia di una storia, ma anche di impeganrmi con qualcuno che avesse i miei stessi valori. La frequentazione con questo ragazzo è iniziata proprio in quel periodo in cui ho raggiunto la consapevolezza di quel che volevo. Lui mi raccontò subito del matrimonio: si è sposato con lei dopo tre anni di fidanzamento e uno di convivenza, lei disoccupata, le ha dato il lavoro dei suoi sogni, lei l'ha tradito con un collega in un periodo di tre mesi in cui era in trasferta per poi tornare e raccontare tutto e lasciarlo. Lui è rimasto traumatizzato da questa cosa, dice che ha subito un abbandono e che si è sentito sfruttato per il fatto che grazie alla sua posizione le ha trovato un lavoro d'oro. La separazione è stata consensuale, non hanno figli nè beni comuni, quindi non è questo il caso in cui l'attuale compagna soffre della presenza dell'ex moglie. I rapporti con lei e la sua famiglia non ci sono. Quando ci siamo conosciuti gli chiesi di dirmi con franchezza se si sentiva pronto per una relazione e come si sentisse. Lui mi disse che la faccenda era superata e che era contento di non stare con una donna del genere. L'unica cosa che si sentiva dentro era la difficoltà nel fidarsi e il fatto che ha rivalutato l'importanza del valore del matrimonio, che se prima vedeva come il fondamento della famiglia, ora vede come un contratto che non dà alcuna sicurezza di riuscita. Nonostante questo crede fermamente nel valore della famiglia e vuole costruirne una ma senza risposarsi. Io non sono molto legata al vincolo matrimoniale e non ho problemi a stare in una coppia di fatto. Le cose tra di noi vanno bene, finalmente sento di poter contare su qualcuno che nonostante le difficoltà non se ne va, ma rimane...magari litighiamo spesso, ma nessuno dei due ha pensato di chiudere. Sento che lui si è molto affezionato a me, che si sta innamorando e piano piano si sta aprendo nei miei confronti, tanto da portarmi in vacanza con la famiglia del fratello. Sono sicura che lui stia prendendo le cose seriamente e questo mi tranquillizza, ma quando gli chiedo sicurezze lui non vuole darmele. Quando gli faccio notare per esempio che ai suoi colleghi o amici dice che sono la sua fidanzata, che le nipotine e i suoi amici mi vedono come tale e che in effetti il nostro rapporto è quello di una coppia qualsiasi, lui dice che è vero, ma allo stesso tempo non vuole dirmi chiaramente che sono la sua fidanzata. Dice che lo capisco da sola e da quello che dice, per esempio quando parla di un futuro iniseme o della possibilità di avere un bambino, con i dovuti tempi ovviamente. Io sono felicissima di aver trovato un ragazzo così, ma soffro tanto del fatto che il suo umore cambia da un giorno all'altro senza un motivo preciso, ma perchè sostiene di essere una persona che pensa troppo. E' molto geloso del mio passato, ha voluto sapere tutto ed è come se pensasse che certe esperienze che ho fatto da ragazzina facciano ancora parte di me ora. Mi dice sempre che io ora sono qui ma chissà se tra due o tre anni non mi stuferò di lui e me ne troverò un altro. Io rispondo che lui vede se stesso ancora con gli occhi di lei che lo ha criticato tanto, e che lui non è così ai miei occhi e che tutto questo frenarsi, pensare, discutere e tirare fuori i problemi non porterà a nulla se non distruggere un amore appena nato. I suoi problemi di insicurezza lo portano a perdersi nei pensieri illogici, scollegati dalla realtà...è come se nn fosse lucido e vivesse in una bolla. Mi dice di sopportarlo, di dargli tempo perchè si rende conto che io ne soffro...io non ho mai sopportato, ho valutato la situazione e ho deciso di rimanergli vicino a patto che questa storia mi rendesse felice. Lo sono, ma nei suoi momenti bui non sono mancate frasi senza senso che mi ha detto tanto per dire, che mi hanno ferito, per poi chiedermi scusa e ribadire che è il passato che lo fa parlare in questo modo e che non pensa quelle cose. Per non parlare del fatto che si ripetono costantemente, che passano quando sta con me e mi sente vicina, quando siamo con la sua famiglia e ci sono anch'io. Non nego che in questi momenti mi sento messa in secondo piano, come se lui giustificasse i suoi allontanamenti con il fatto che ha sofferto, ai quali io rispondo chiudendomi e allontanandomi per protezione, perchè anch'io ho le mie cicatrici. Poi lui si riavvicina, tenta di recuperarmi, mi chiede scusa e si giustifica di nuovo. Questa storia della separazione sta diventando un alibi per giustificare se stesso nel rimanere in un limbo perfetto...come se lui non volesse oltrepassare un certo limite perchè sa che rischierebbe di soffrire ancora. Dice che deve capire se anch'io ho la stessa paura di essere abbandonata, in realtà io ce l'ho sempre avuta perchè nella mia relazione passata il mio ex aveva l'abitudine di lasciarmi e poi tornare. Sento che lui è in grado di superare questi ostacoli e che vuole stare meglio, come pure che spera di farlo con me. Come posso aiutarlo io? E' il caso di suggerirgli di rivolgersi ad uno psicologo?

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Miglior risposta 13 MAR 2017

Gentile Valeria,
il tuo ragazzo è stato molto segnato dal tradimento e da come sono andate a finire le cose con la sua ex moglie. Da quello che racconti sembra che abbia moltissima paura che la stessa storia possa ripetersi anche con te. Da lí probabilmente vengono tutti i suoi pensieri, il suo rimuginare, il dirti frasi che ti hanno messo in difficoltá.
Puó darsi che, come dici tu, lui ora si sia creato una situazione di limbo perfetto. Puó darsi anche che questo limbo durerá per un po' di tempo ma poi si dissolva quando lui si sentirá piú tranquillo, oppure puó anche essere che questo limbo andrá avanti per diverso tempo se uno psicologo non interviene nel frattempo. Difficile prevedere cosa succederá.
Da parte tua sono certa che gli hai dato piú e piú volte le rassicurazioni di cui a bisogno, anche se credo che lui piú delle parole di rassicurazione abbia bisogno di fatti, di gesti di affetto e di vedere che tu sei lí accanto a lui costantemente e che non lo prendi in giro come ha fatto la sua ex. A differenza di lei, per esempio tu hai una tua indipendenza lavorativa e da quel punto di vista non gli chiedi niente. Sicuramente puoi aiutarlo facendo emergere il tuo amore e la tua fiducia in questa relazione proprio con i fatti, rimanendogli vicino anche nei momenti in cui lui ha dei dubbi e dei pensieri illogici. Anche tu hai sofferto in passato, per cui sai cosa si prova, per questo non lo ferirai. Puó darsi che lui dentro di sé queste cose le sappia giá. Forse il parlarne con uno/a psicologo/a potrebbe consolidare le impressioni positive che dentro di sé serba sulla vostra relazione e potrebbe essere d'aiuto per fugare in lui i dubbi sulla vostra relazione.
Al momento attuale quindi vedo due strade possibili da intraprendere: la prima è quella di concedergli un po' di tempo per vedere se nei prossimi mesi si tranquillizza lui da solo sulla vostra relazione; la seconda strada è quella di parlarne voi due assieme a uno/a psicologo/a, intraprendendo quindi un percorso di terapia di coppia che vi aiuterá a consolidare la vostra relazione e fugare i suoi dubbi.
Vi auguro tutto il meglio.

Cordiali saluti,

dott.ssa Elisa Canossa, psicologa psicoterapeuta a Padova e Sustinente (MN)

Dott.ssa Elisa Canossa Psicologo a Sustinente

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13 MAR 2017

Cara Valeria, se, come tu dici, con questo ragazzo stai bene, lascia correre il resto. Concentrati sulla vostra storia e lasciagli il tempo di metabolizzare. E' molto giovane e ha già un matrimonio finito alle spalle. Tu hai fatto un percorso che ti ha aiutato ma non tutti hanno gli stessi tempi. Lascialo tranquillo anche nelle sue cadute umorali. Credo che tu stia spingendo troppo sull'acceleratore. Il fatto che ti abbia presentato alla famiglia ecc. è un un segnale che lui creda nel vostro rapporto. Non fare pressioni e goditi la tua storia che, come dici, è iniziata da poco. Dalle il tempo di crescere. Per lo psicologo al massimo puoi raccontargli la tua esperienza e di come ti abbia aiutato. Ma non proporre nulla. In caso ti chiederà lui. Se ci tieni fai un passo indietro e non essere troppo sollecitativa. Auguri dr. Annalisa Lo Monaco

Anonimo-146364 Psicologo a Roma

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