Intrappolata

Inviata da Miriam · 30 nov -1 Terapia cognitivo-comportamentale

Salve, scrivo qui per cercare un posto sicuro per poter parlare apertamente. Mi chiamo M. ho 25 anni, vengo da una vita piena di sacrifici e costantemente circondata da dolore, urla, esasperazione.
I miei genitori si sono separato da quando ero piccola (nota fondamentale per quello che scriverò dopo), con mio padre non ho avuto questo gran rapporto in quanto non ha mai avuto grande pensiero per me e mai sorella, è ritornato negli anni dopo giusto per puntarmi il dito contro (mia sorella ha troncato tutti i rapporti con lui da subito, io forse c0ho sperato un pò), sul fatto che è stata colpa mia se non abbiamo un rapporto padre figlia, nonostante io all'epoca avessi 7 anni.
Con mia madre è sempre stato un rapporto abbastanza conflittuale, lavorava tanto quindi io sono cresciuta con mia sorella più grande di 3 anni, so che mamma ha fatto tanti sacrifici e non credo sia stato facile crescere due figlie da sola, con tutte le spese che aveva, rimanendo quasi senza niente a fine mese, portandoci sempre il piatto a tavola. Lei ne viene da una famiglia molto chiusa, tipico padre padrone, con la mamma a casa che serve il marito sostanzialmente, quindi credo che lei abbia avuto una vita piena di sofferenze che poi ha scaricato su di noi, ha sempre urlato, sbraitato, alzato le mani certe volte, ha sempre messo il suo ruolo genitoriale a primo posto dicendo ''io valgo, voi no'' perché dovevamo sottostare a quello che lei dicesse. Non poteva succedere niente in casa, nemmeno una penta fuori posto che iniziavano urla, bestemmie. Erano pianti tutti i santi giorni, non ricordo un momento di serenità, certe volte perdeva la testa tanto da prendersi a pugni da sola. Credo lei abbia avuto una grande depressione e soprattutto, non è riuscita a risolvere dei traumi che già si portava dietro. Io e mia sorella abbiamo passato l'adolescenza nel modo peggiore possibile, se scendevamo ci faceva sentire in colpa, ci mandava dei messaggi del tipo ''ritenetevi orfane'' ''volete più bene agli altri che a me'' ''sono solo una puttana non mi volete bene'', ed era un continuo. Tutto questo diciamo fino a qualche mese fa, adesso un poco meno ma continua ad arrabbiarsi se tu provi a costruirti una vita senza di lei, e si è creata quella situazione in cui ti sta addosso e per te è normale, ma poi quando si arrabbia dice ''fai come vuoi'' e non ti parla, ti dà un distacco assurdo e quindi entro nel panico, comincio ad allarmarmi.
4 anni fa ci siamo trasferite a casa di mio nonno vedovo, per aiutarlo, sembrava di stare in carcere, non potevi fare niente, solo stare sotto ai suoi ordini, ho vissuto tutto il tempo in una stanza passando le mie giornate sul letto, e scendevo di nascosto per non farmi dire niente da lui. Insomma un'inferno sia per me, dicasi per mamma che poi ha subito lo stesso trattamento a 60 anni.
Io le voglio un gran bene ma mi sono ritrovata molte volte a fare io da mamma e lei da figlia, a volte mi diceva che non mangiava se io non c'ero, mi chiamava per chiedermi come potesse morire e io ho cercato sempre di distaccarmi emotivamente (molto difficile), quindi finivo per piangere. Ho cominciato a soffrire d'ansia e attacchi di panico nel 2020, ho fatto una psicoterapia cognitivo comportamentale che ha aiutato molto a conoscermi. Adesso riesco a gestirli ma noto che l'ansia mi viene soprattutto al livello corporeo, oltre ogni tanto a dei pensieri intrusivi. Sto sempre male, mi viene sempre qualcosa, sono sempre in allerta, finisco per piangere per scaricarmi. La mia psicologa mi ha detto che quando uscirò da questa casa, tanto comincerò a vivere.
Non ho rapporti con i fratelli di mia mamma (famiglia rotta per via dei soldi che si sono presi), con mio padre e la sua famiglia 0. Siamo solo io mamma e mia sorella che ormai vive all'estero e già ne soffro che non ho una famiglia un pochino più numerosa. Le feste per esempio sono un inferno perché non te ne puoi andare con gli amici sennò non le vuoi bene.
Sono un anno indietro con l'università perché quando ho sofferto di ansia molto forte non riuscivo a fare niente, adesso mi mancano 5 esami per finire e studio con molta difficoltà, non sono tranquilla, vado in una agitazione totale tanto che agli esami a volte mi ritiro o non mi ricordo più niente e questo mi causa tanta frustrazione e dispiacere perché ci tengo e sono purtroppo troppo autocritica verso me stessa. Per cui quando sbaglio qualcosa riprendo le frasi di mia madre verso se stessa ''non servo a niente, sono una fallita'', mi dispiace tanto perché mi vengono ina automatico nonostante io cerchi di migliorarmi e di tagliare questo filo che mi unisce a tutta questa negatività che non mi fa sentire per niente una persona individuale.
In più sono in una relazione da un anno con un uom o di 50 anni, totalmente chiuso in tutto, l'opposto di me, per lui non poso fare niente, non è normale avere amici maschi, non è normale essere indipendenti, devo sempre rispondere, litighiamo ogni santo giorno, è chiusissimo e io mi chiedo, se mi fa stare così tanto male, perché non riesco ad allontanarlo? Mi allontana da ogni cosa, da ogni pensiero, da ogni voglia di vivere, da ogni passione, non si parla di niente perché lui non ha amici, non ne vuole avere, critica i miei li offende e critica il rapporto che io ho instaurato con loro, non è interessato a niente, vive nel suo mondo inventato fatto solo di lavoro e casa, nessun interesse di attualità, niente, non sa niente del mondo nemmeno delle piccole cose e per lui sta bene così, ma mi trascina e mi chiude e io mi faccio chiudere e questo mi fa arrabbiare perché ne sono consapevole ma non riesco a darmi una mossa.
Ho cercato di fare una panoramica sintetica e completa per far capire. So che forse avrei bisogno di un sostegno psicologico ma non posso per niente permettermelo, chiedo a voi, ho bisogno di sentire qualcuno vicino, ho bisogno di sentire qualcuno che mi capisca, ho bisogno di un pò di comprensione e di sentire il vostro pensiero, anche su come potrei un poco muovermi o su cosa potrei riflettere per cambiare qualcosa. Ho bisogno di vivere. Vi ringrazio tanto

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