Mi sento intrappolato nel mio senso di inadeguatezza
Ho 19 anni e penso di aver buttato il tempo che ho vissuto. Non ho concluso mai niente nè raggiunto un obiettivo. Non ho mai avuto una fidanzata,nè dato un bacio nè tantomeno avuto rapporti sessuali. Ciò è dovuto principalmente al mio carattere evitante e al fatto che per 4 anni io abbia passato ogni sabato/capodanno/ferragosto etc. a casa da solo senza far niente. Quei pochi amici che ho avuto erano quelli di scuola e anzi per un periodo non ho parlato neanche con loro. Ultimamente sto uscendo e iniziando a fare quello che le altre persone fanno da sempre. Quando esco provo un senso di inadeguatezza che mi soffoca. Credo che alle persone faccia piacere la mia compagnia, ma quando parliamo mi rendo conto di non aver vissuto nemmeno un centesimo delle loro esperienze.
Il me del passato non mi ha lasciato niente, perchè durante la mia vita non ho seminato nulla che potesse crescere. Non penso di poter trovare una via d'uscita perchè sono un inetto fondamentalmente.
Credo di non poter piacere a nessuna ragazza, al punto che a volte mi sento impotente, come se non potessi suscitare interesse in nessuna perchè considerato "sfigato" e perchè mi sento un alieno, che ha vissuto in una bolla, a confronto con i miei coetanei.
Poi sto facendo una difficoltà immensa a prendere la patente. Sono andato qualche mese dopo il mio 18 ma non mi sono mai iscritto prima di qualche altro mese. Un mio amico mi aveva anche detto di andare insieme a lui, ma ho rifiutato. Insomma, in 4 mesi sono andato a una lezione e non ho studiato un minimo di teoria, fra qualche mese scade l'iscrizione e mi viene la nausea al solo pensiero di andare all'autoscuola. Quindi ho fatto pagare ai miei genitori una patente per cui probabilmente non farò mai l'esame, perchè non mi sento in grado, e questo contribuisce al mio senso di inadeguatezza.
Penso, anche se è brutto dirlo, che i miei genitori mi trattino come un bambino disabile. Sembra sempre che debbano tutelarmi, e assecondano qualsiasi mio atto di inettitudine, perchè mi accompagnano da qualsiasi parte, non mi hanno mai detto di no a qualsiasi regalo. Per me sono consapevoli di avere un figlio che non è normale, ma non mi dicono niente ormai perchè sono cresciuto e anche perchè non vogliono rovinare i rapporti. Anche se mi sostengono, io comprendo che in realtà avrebbero voluto che fossi diverso da come sono ora. Sicuramente il loro comportamento ha influenzato il mio modo di (non) essere, ma i miei fratell, per esempio, non sono come me.
Li faccio mettere troppo in pena, forse si sono rassegnati a vedermi così e non come gli altri ragazzi della mia età, e quindi ogni volta che mostro normalità, penso che si sentano fieri proprio come i genitori di un figlio disabile. Nel mio troppo tempo libero non ho nemmeno mai studiato, andando discretamente a scuola grazie al fatto di avere una buona memoria e di aver accumulato migliaia di nozioni inutili. E ora che sono arrivato alla fine del mio percorso al liceo, mi vergogno per non essermi impegnato un minimo. Vado da uno psicologo da 3 anni, e credo che mi abbia aiutato a ritagliarmi quel minimo di normalità che ho oggi, ma penso che ormai sia inutile andarci, dato che il passato, che mi tormenta, non può essere cambiato e per migliorare la mia inadeguatezza devo essere io a fare qualcosa che non sono in grado di fare.
Mi sento intrappolato perchè non riesco a contemplare neanchè il suicidio come opzione, inizialmente perchè mi dispiaceva per i miei familiari e amici e poi, quando ho smesso di preoccuparmi per loro, è entrata la paura del dolore fisico. Se esistesse un pulsante per farla finita, l'avrei premuto, perchè non ho speranze di cambiamento e l'immagine di un uomo di 40 anni, vergine, senza patente e con un lavoro di merda mi terrorizza. Se a oggi il mio senso di inadeguatezza è tanto, a quell'età sarei impazzito, oppure, appunto, l'avrei già fatta finita da un po'.