Senso di inadeguatezza e frustrazione
Gentilissimi dottori,
sono Elena, ho 25 anni e un anno fa mi sono laureata in giurisprudenza con il voto di 107, un anno fuoricorso.
Mi sono iscritta a giurisprudenza perché avevo una forte passione per tutto ciò che riguarda l’antimafia, ed ero sicura di voler fare il magistrato da grande.
Al liceo eccellevo in tutte le marinerie, tant’è che mi sono diplomata con la votazione di 100 e lode, ma all’università ho avuto qualche difficoltà, mi sono lasciata subito qualche esame indietro e molto spesso prendevo 27 agli esami, non riuscivo ad andare oltre questo voto e poche volte ho portato a casa un bel 30. Uscita dall’università non avevo più le idee chiare perche per intraprendere un percorso in magistratura ci vogliono soldi che io non ho e che la mia famiglia non può spendere. Quindi ho deciso di intraprendere un tirocinio formativo in tribunale e nel frattempo studiare per i concorsi pubblici, ne ho passato uno ma con un voto basso, e per la nuova legge taglia idonei la graduatoria non scorrerà mai. Per disperazione ho iniziato a inviare curriculum a destra e a manca ma non ho mai avuto una risposta da nessuno. Inoltre sento di non dare il massimo nello studio perché non ricordo bene i concetti. Peraltro ho notato una certa difficoltà anche a esprimermi in italiano quando parlo con i funzionari del tar, difficoltà che non ho mai avuto in vita mia, tant’è che durante l’università ho ricoperto il ruolo di rappresentante degli studenti e questo mi ha portato spesso a parlare in pubblico e a confrontarmi con professori di un certo calibro. Ad oggi mi sembra di regredire, non riesco a reagire e mi sento frustrata ogni volta che vedo qualcuno che conosco laurearsi nel mio stesso corso a pieni voti. Non ho una soddisfazione da troppo tempo e mi sembra di essere caduta in un vortice di mediocrità che non mi è mai appartenuto fino all’università. Non so cosa fare, aiutatemi per favore