La mia ragazza si è allontanata e non so più se tornerà..

Inviata da Elena · 27 mag 2024 Terapia di coppia

Buonasera
Mi chiamo Elena, ho 27 anni.
Ho una relazione di circa due anni con una ragazza che ne ha 22.
Io sono una dipendente di un’azienda appassionata di musica e la mia compagna (credo ex a questo punto) una ragazza laureata in musica quindi entrambe condividiamo la stessa passione e purtroppo anche alcuni dei nostri traumi.
Io ho perso mio padre quando avevo 22 anni (non ho mai avuto rapporti con lui se non quando stava male, lui aveva problemi di dipendenza e non aveva mai tempo per stare con me, i miei sono separati da quando sono piccola) e questo mi ha creato un enorme trauma di abbandono. E lei lo stesso, un padre assente da cui ha sempre elemosinato amore.
Dico questo perché la nostra relazione è sempre stata un po’ un rincorrersi, anche se inconsciamente, perché io penso che entrambe siamo due brave persone che hanno semplicemente sofferto.
Io sono bisessuale, ho avuto una relazione di 7 anni in cui venivo tradita anche dal mio partner, ma sempre per via dell’abbandono lasciavo correre e lo pregavo di rimanere con me. Nell’ultimo anno quando io e lui ci stavamo per lasciare ho conosciuto lei.
Mi ha fatto perdere la testa ed era inizialmente una distrazione da quella situazione che mi ancorava profondamente dato che con lui non volevo nemmeno avere più nessun rapporto fisico.
Con lei invece ce ne erano continui, ho iniziato una relazione parallela (non era nemmeno clandestina Perche lui spingeva nell avere una relazione poliamorosa, cosa che in realtà io non volevo).
Sono stata egoista quel periodo, ho nascosto a lui il fatto che non fosse solo una cosa fisica, anche perché io non ho mai rapporti occasionali, sono una persona che si lega poco ma quelle poche volte lo fa in maniera viscerale.
Alla fine lui mi ha lasciata e come previsto io ho pregato di nuovo di non farlo, ma stavolta lui era irremovibile, così sono andata da lei per paura di rimanere sola e perché lei in quel momento era la mia ancora di salvezza visto che provavo affetto e fisicità. In quel momento sentivo di amare solo lui alla follia e avevo terribilmente paura di un futuro con lei dato che nessuno sapeva del mio coming out come bisessuale.
Ho fatto questo doveroso preambolo per aiutarvi a capire quanto sia stata sempre frastagliata da subito questa relazione e di quanto abbiamo conosciuto la pace io e lei veramente per pochi attimi, e quei pochi sono stati meravigliosi. Lei è stata l’unica persona che mi ha insegnato cose positive, anche se sono stata lenta a comprenderle dato che ora la sto perdendo definitivamente.
Da una parte lei, sempre attenta nelle parole e nel dialogo, dall’altra parte io un boomerang di emozioni, tanta rabbia repressa dentro (rabbia con la quale sto scavando con il mio psichiatra da un anno per trovarne la causa, sono in cura con Zoloft da 70 mg e Alprazolam al bisogno più piscoterapia che dovrei fare di più ma a causa di problemi economici riesco ad andare massimo 3 volte al mese).
E qui arrivo al fulcro, questa mia rabbia ha lacerato il rapporto è io mi sento terribilmente in colpa. Il mio psichiatra mi ha spiegato che io ho questa tendenza a mettere alla prova le persone che mi amano. Cerco come di spingerle in basso per testare la loro fedeltà, per vedere se anche loro poi mi abbandoneranno. È in un certo senso è un pattern che ho sperimentato anche con gli altri ex.
Non è un caso che a inizio della relazione lei era pressante nei miei confronti, troppo presente, e io questa cosa non la sopportavo, adesso che sfugge chiaramente io sono lì a piangere lacrime amare.
Essere dipendenti affettivi è brutto perché la linea tra la dipendenza è l’amore è molto sottile e faccio fatica persino io a comprendermi a volte.
Tuttavia con lei io ci vedo ancora oggi in futuro e sento si di esserne dipendente, ma anche di amarla tantissimo.
È una persona che mi ha portato sempre rispetto, che mi è stata vicino in tutto, e forse io non ero pronta per via del mio ex e per via della pressione di mia madre che non sapeva di noi, ogni volta dovevo creare una scusa per dormire da lei perché mi vergognavo a dichiararmi dato che con mia madre ho un pessimo dialogo.
Anche questo ha tirato fuori ai quella rabbia atavica che risiede dentro di me.
Le nostre litigate erano molto pesanti. Io urlavo e mi uscivano gli occhi fuori dalle orbite. Le dicevo parole cattive, che mi faceva schifo. Che la odiavo. Ad un certo punto sono finita a tirare anche lei dentro a questo vortice, che per difendersi dalle mie crisi rabbiose impazziva di rabbia insieme a me. Tutto scaturiva da stupidaggine per poi diventare un problema insormontabile pieno di cattive parole da parte mia, e poi come sempre mi spingevo fino in fondo per vedere fino a che punto forse (deduco io) lei fosse in grado di rimanere. Ma è normale, quando tiri troppo la corda poi si spezza. E credo di aver creato un danno irrimediabile. Dopo l’ennesima litigata lei ha smesso di inseguirmi e di perdonarmi, noi prima risolvevamo tutto andando a cena fuori, con un po’ di coccole tutto passava, perché lei mi amava sempre troppo per non perdonarmi e forse ha sbagliato a lasciarmi passare tutto.. forse anche lei un po’ dipendente dal rapporto oltre che per amore (questa è stata la sua prima storia, lei non era mia riuscita ad innamorarsi così tanto di nessuno in vita sua) ma stavolta non è stato così. Dopo quest’ultima lite, lei mi ha manifestato un malessere che prima d’ora non aveva mai provato. Mi ha confessato di sentirsi satura, aveva paura di questi litigi ed ha detto che secondo lei le cose non sarebbero mai cambiate. Mi ha detto di sentirsi apatica è cambiata.. sente un blocco emotivo. Mi ha detto “ti amo come sempre, l’idea di di stare lontana da te o di perderti mi uccide, ma allo stesso tempo l’idea di stare con te mi spaventa, ho paura che succedano ancora quelle cose, non mi sento più come prima e non riesco a darti il massimo dei sentimenti che ho comunque nei tuoi confronti”. Poi mi ha chiesto un periodo di lontananza. Non è stato quantificato il tempo. Mi ha detto che non vuole tenermi appesa (lei è una persona molto corretta), che lei non vuole prendersi una pausa per farsi i fatti suoi, ma perché vuole capire se la relazione è recuperabile. Mi ha detto che lei odia le persone instabili, perché è una persona molto quadrata, sa sempre ciò che vuole e non le è mai capitato prima d’ora di sentirsi così è si sente anche molto in colpa perché stiamo soffrendo entrambe ovviamente.
Inutile dirvi che sono così pentita di non aver capito quanto fossero disfunzionali quelle litigate. Io lanciavo le parole come bombe carta, esplodevano e poi a me pausava tutto, mentre a lei probabilmente quelle parole hanno lasciato un segno indelebile. Io questo non l’ho mai compreso perché nella mia famiglia c’è molta omertà, mia sorella nelle parole è molto aggressiva. Anche mia madre lo è. Mentre loro sono molto più calmi in famiglia. Praticamente gli opposti, e forse è per questo che non ho capito in questo mese di confusione questo suo blocco.
Pensavo “ma se una persona ti ama non ti lascia, lencose si affrontano in due” mentre lei non è dello stesso avviso.
Continua a dirmi che se le cose devono andare andranno naturalmente, che non bisogna forzare nulla. Che lei ha sempre agito facendo felici gli altri e che stavolta vuole ascoltarsi, andando contro la sua volontà perché continua a dirmi che l’idea di perdermi la distrugge.
È un mese che questa situazione va avanti e non c’è stato un giorno in cui l’ho lasciata pensare. Ho vissuto profondi attacchi di panico, le ho scritto spesso, ci siamo viste, abbiamo anche fatto l’amore e siamo state e benissimo (anche lei fa fatica a distaccarsi anche se è quello che vuole ora, anche lei mi ha cercata qualche volta). Quando sono stata con lei questi giorni ho sentito che mi amava come prima, ma poi l’altro ieri mi ha ridetto le stesse cose.. che ha bisogno di questo tempo. Perche alterna momenti in cui è felice con me dato che mi ama ancora, momenti in cui sente questo blocco che non riesce a superare. Mi ha anche detto “abbiamo sempre risolto le cose in superficie, andando a mangiare fuori (una cosa che a noi piace tanto fare insieme), facendo l’amore, coccolandoci, ma poi i problemi si sono sempre ripresentati (e su questo ha ragione) quindi dobbiamo farci forza e lavorare sulle nostre difficoltà da sole.
Ad oggi mi sono finalmente un po’ rassegnata.. non ho intenzione di scriverle e voglio rispettarla. Voglio sciogliere questi nodi di dipendenza (anche se fatico a fare tutto e mi sento depressa senza di lei). A prescindere se tornerà o meno mi ha insegnato tante cose. Forse all’epoca non ero pronta a stare con una persona leggermente più funzionale. Una persona presente che non dovevo inseguire.
Però anche lei ha alcuni problemi sicuramente, dato che mi ha lasciato passare cose gravi, anche lei mi ha insultata quando lo facevo io per prima. Le ho dato uno schiaffo un giorno perché mi ha detto “di a mamma che sei una lesbica” .
A lei questo pesava molto. Sentirsi un fantasma in questa relazione. Non poter conoscere la mia famiglia, vedermi nervosa a causa sua. Tanto che secondo me avrebbe voluto essere un uomo a volte per vedermi più serena. Però facendo così mi ha creato pressione, avrei preferito che mi fosse stata vicino in modo diverso, visto che ci è passata anche lei. Ma questo adesso poco importa. Ora mia madre sa tutto. Lei sa che mia madre lo sa ed è contenta per me. Mi sono levata sicuramente un grande peso.
Vi chiedo veramente scusa di aver spiegato tutto così. Sono una persona molto prolissa e non volevo tralasciare nulla.
La amo, con tutta me stessa.
Lei ha tirato fuori il meglio di me, e io con lei il peggio. Vorrei farle vedere quanto amore potrei darle. Abbiamo tanto in comune, non voglio pensare che la nostra storia sia stata solo questo.
Con lei ero serena se usciva la sera, col mio ex non dormivo più per paura che mi tradisse.
Adesso per quanto io capisca la sua confusione, mi chiedo se la distanza possa servire a qualcosa?
Io sono dell’idea che la lontananza di faccia abituare all’assenza di una persona.
Ho paura che grazie alla distanza troverà il coraggio di lasciarmi definitivamente.. e non lo accetterei perché sento che mi ama ancora tantissimo.. non penso di essere stupida, certe cose si sentono.
L’ultima volta che abbiamo dormito insieme è stata appiccicata a me tutto il tempo e mi ha detto mille volte che mi ama. Si è messa la sveglia all’alba per venirmi a salutare alla porta, sapendo che dovevo uscire molto presto da casa sua.
Ogni volta che vede un bambino mi dice quanto sarebbe bello averlo insieme, mi dice sempre che vorrebbe una casa con me. L’ultima volta piangendo le ho detto “avrei voluto portarti a casa in montagna, dove è cresciuto mio padre” (a lei piace tanto il verde) e lei mi ha risposto “non piangere, non è detto che non ci andremo.. a volte la distanza può risolvere le cose.. però ora io non so cosa succederà, non voglio illuderti”.
Cosa posso fare per sperare che torni e che possiamo continuare a lavorare insieme sul rapporto (cosa che sto già facendo da sola e che non intendo interrompere mai e poi mai)? Come posso dimostrarle che possiamo farcela insieme?
È un addio definitivo?
Chiedo ancora scusa

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Miglior risposta 28 MAG 2024

Buongiorno Elena,

innanzitutto, grazie per la tua apertura e per aver condiviso la tua storia in modo così dettagliato. È evidente che stai attraversando un periodo molto difficile e che stai cercando di affrontare le tue emozioni e la situazione con la massima sincerità possibile.
La tua relazione sembra essere stata profondamente influenzata dai traumi e dalle dinamiche emotive di entrambe. Questi elementi hanno creato un contesto complesso e spesso doloroso per entrambi, nonostante il forte legame affettivo che condividete.
La tua consapevolezza dei problemi di rabbia e dipendenza emotiva è un passo fondamentale verso la guarigione e il miglioramento delle tue relazioni. Continuare a lavorare su te stessa, sia attraverso la terapia che attraverso la riflessione personale, è essenziale. È importante che tu riesca a distinguere tra la dipendenza affettiva e l'amore genuino, e che impari a gestire le tue emozioni in modo più sano.
Per quanto riguarda la tua relazione attuale, rispettare il bisogno di spazio e di tempo della tua compagna è cruciale. Questo periodo di lontananza può essere un'opportunità per entrambe di riflettere e lavorare su voi stesse, cosa che può portare a una comprensione più profonda dei vostri bisogni e desideri.
La paura che la distanza possa portare a una rottura definitiva è comprensibile, ma è anche importante vedere questo tempo come un'opportunità per crescere e migliorare. Se la vostra relazione ha una base solida, questo tempo separato potrebbe permettervi di ritrovarvi con una consapevolezza e una maturità emotiva maggiore.
Dimostrare che sei disposta a lavorare sui tuoi problemi e a migliorare il modo in cui gestisci le tue emozioni è il miglior modo per mostrare che la relazione può avere un futuro. Questo implica non solo parole, ma azioni concrete, come continuare la terapia, praticare la gestione della rabbia e coltivare la pazienza e la comprensione.
Infine, ricorda che le relazioni sane si basano su un equilibrio tra amore e autonomia. Entrambe avete bisogno di spazio per crescere individualmente e insieme. La tua capacità di rispettare i confini e di lavorare su te stessa sarà fondamentale per qualsiasi possibile riconciliazione.

Ti auguro il meglio nel tuo percorso di guarigione e nella gestione di questa difficile situazione.

Cordiali saluti,
Dott.ssa Jessica Pierobon

Dott.ssa Jessica Pierobon Psicologo a Torino

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29 MAG 2024

Gentile utente buon pomeriggio e grazie della condivisione. Sono d'accordo con quanto dice il suo psichiatra...alla fine sembrerebbe uno spostamento, un meccanismo difensivo che utilizza per comprendere se ne valga la pena, ma poi il rischio è che potrebbe vlerne la pena anche senza tutte quelle prove o che quelle prove risultino positive ma che poi comunque possa tutto arrivare a terminare.
Spesso ci si sofferma tanto sul risultato e si rischia di non viversi il momento..un po' come quando qualcuno finisce e solo in quel momento ci accorgiamo di quanto potevamo fare e quanto potevamo esserci.
Quello che sento è che lo spostare l'interesse da una situazione all'altra non la aiuta sul focus principale..cosa la spaventa tanto del vuoto? Del momento di solitudine ?
Vorrei poter continuare questo discorso in un altro spazio e momento, per cui resto a sua disposizione se volesse continuare questo discorso, anche in modalità online
La saluto cordialmente
Dott.ssa Gabriella Caracciolo

Dottoressa Gabriella Caracciolo Psicologo a Caserta

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28 MAG 2024

Cara Elena, una terapia potrebbe aiutarla ad esplorare cosa vuole davvero da una persona e da una relazione significativa. Un abbraccio

Dott.ssa Maria Vittoria Ardosigli Psicologo a Palermo

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