Mi ha lasciato e ho bisogno di un parere..?

Salve a tutti. Circa dieci giorni fa sono stata lasciata dopo cinque/sei mesi di frequentazione da un ragazzo (abbiamo tra i 30 e i 35 anni) perchè non sta bene con se stesso. Conosciuto sul luogo di lavoro, si è "buttato" e dichiarato lui. Quando abbiamo iniziato a frequentarci lui era uscito da tre mesi da una storia lunga nove anni con la persona, come dice lui, con cui lui pensava di passare la sua vita (lui è stato lasciato da lei, a detta sua all'improvviso e senza conoscerne i reali motivi). E' stato chiaro su questo sin da subito con me, dicendomi che quindi se andava piano era per questo motivo e di voler andare da uno psicoterapeuta per affrontare la sua questione. Io ho avuto grossi problemi negli ultimi anni di cui gli avevo parlato apertamente (malattia grave di mia mamma e successivamente si è ammalato mio papà. Purtroppo quasi tre anni fa lui è mancato e ho subito questo grave lutto). Non sono stati per niente anni facili e avevo appena raggiunto un mio nuovo equilibrio, ero tornata a respirare ed ero felice. Proprio per questo, i primi tempi per tutelarmi, gli chiedevo rassicurazioni: se era convinto di me, di voler proseguire e lui mi ha sempre detto di sì. Dopo un pò, per non fargli pressioni, ho smesso di chiedere rassicurazioni e mi sono lasciata andare. I primi tempi era tutto bello: lui aveva attenzioni nei miei confronti, diceva frasi carine che mantenevano il giusto brio di una relazione appena iniziata. Poi, dopo poco più di due mesi, una battuta d'arresto: la sua assenza ad un evento per me importante. Gliela faccio notare in modo schietto ma sempre gentile. Lui dice che gli dispiace moltissimo avermi causato quella sofferenza per la sua mancanza, che ci ha provato in tutti i modi a ritornare quello che era prima ma che non riusciva e temeva di non riuscirci più. Lo rassicuro, ribadendogli l'importanza di chiedere aiuto ad un professionista e torniamo a sentirci e vederci come prima. Però da quel momento da parte sua qualche attenzione in meno e ho avvertito il freno a mano un pò più tirato. Io in tutto ciò non chiedevo nulla (niente gite fuori porta, niente presentazione di amici perchè vedevo che era prematuro e lui ancora piuttosto bloccato) e pensavo fosse questione di tempo come lo era stato per me elaborare il lutto di mio padre. D'altronde, pensavo: non è mica il primo che viene lasciato! Devo solo pazientare. Non gli chiedo se fosse andato da uno psicoterapeuta perchè deve venire da lui e non sono nessuno per fare pressioni. Tutto prosegue ma nell'ultimo mese lo vedevo più bloccato del solito, anche nel semplice contatto fisico. Finchè dieci giorni fa, visibilmente sofferente e in difficoltà, tenendomi le mani tra le sue, mi dice che lui sta male, che si sente anestetizzato verso tutto (non solo nei miei confronti ma anche vs relazioni amicali di vecchia data), che deve ricostruirsi e che per farlo deve fare un percorso (che in tutto ciò mi ha confermato non avere ancora mai iniziato quando lo dice da 6 mesi) ma che deve farlo da solo senza essere legato a me. Dice che io mi merito 100 e che lui ora non è in grado di darmelo e non è giusto per me, nè per lui perchè non si riconosce in tale modalità. A mia domanda, mi dice che non ha contatti con la ex e mi riconferma che lei non gli ha mai spiegato i motivi della loro fine (ma a me è sembrato più che sia lui a non accettarli), ma aggiunge che l'ha incontrata (guarda caso) un mesetto fa a un evento in cui non si sono neanche parlati. Secondo me, l'avere più tempo a disposizione in questo periodo per riduzione del carico lavorativo e l'aver rivisto la ex, sono state le gocce che hanno fatto traboccare il vaso: gli è arrivata la valanga che prima non gli era arrivata. Infatti mi ha detto che sta peggio di prima, come se la botta fosse arrivata ora. Io ho provato a dirgli quanto per me lui fosse speciale e che ero disposta a stargli accanto, ma non c'è stato verso. Sente di voler stare da solo perchè, pare, non sappia più chi è, e dove vuole andare. Vede tutto negativo anche le cose positive che gli dico: si sente come non degno di amore, una brutta persona. Conferma che per lui sono stata molto importante e che non sono stata una parentesi. Di fronte a questa situazione alcune amiche attribuiscono la fine della nostra frequentazione ad un suo scarso interesse dicendo che, se una persona veramente ti piace, puoi essere incasinato quanto vuoi ma non la perdi. Io invece non la vedo in questo modo: lui è una persona sincera, affidabile, intelligente. Non è uno che si butta a capofitto, stile schiodo schiaccia chiodo. Anzi è uno molto riflessivo e razionale. Non è uno che usa le persone. Mi è piaciuto per tutti questi motivi e non penso di aver sbagliato a capire chi avevo vicino. Ricordo come mi guardava: penso di essergli piaciuta davvero e non tanto per... I primi giorni dopo che mi ha lasciata ho fatto davvero fatica, io che ho vissuto la malattia di mia madre e perso un padre e non ho mai bloccato la mia vita (nè ho avuto bisogno di uno psicoterapeuta), ad accettare di essere lasciata da una persona che sta male perchè lasciato dalla ex. Poi, ho capito che siamo tutti diversi e non tutti abbiamo le stesse modalità di reagire ai fatti che ci capitano. Mi dicono tutti che sono una persona forte. Sarà anche vero, però questa volta sto facendo fatica perchè, anche se erano solo 6 mesi, riuscivo ad immaginarlo nel mio futuro. Come mi sono sentita con lui, non mi sono sentita con nessuno prima. Ero consapevole che il freno a mano dell'ultimo mese non poteva andare bene ma confidavo nel tempo. Faccio difficoltà perchè io che ci vedo chiaro, la vedo come un'opportunità che mi sfuma davanti agli occhi. Ora che fare? Di fronte al suo malessere e al fatto che finora non ha richiesto aiuto, a malincuore non posso fare altro che farmi da parte, dandogli i tempi e gli spazi di cui necessita. Sia quando ci siamo parlati che in alcuni messaggi successivi siamo rimasti entrambi d'accordo nel non volerci perdere come persone. Anche se lui nell'ultimo sms ha passato la palla a me "scrivimi se e quando vuoi..". Sono rimasta un pò male perchè mi sono detta: devo trainare io il carretto? Tu non vuoi quindi? Poi ho ragionato e penso che il motivo sia che lui si sente in colpa, sa che sono coinvolta e non riesce a darmi ciò di cui ho bisogno. Quindi ora lascio passare tempo e poi più avanti magari lo contatterò. Mi confermate che una persona può lasciare anche se ci tiene tanto se vive questo malessere e si sente irrisolta? Questo vuole essere più che altro uno sfogo e mi farebbe piacere avere un'opinione su di me, su di lui e su quello che è stato di noi.