Mi ha lasciato. La amo ancora e forse anche lei
Buongiorno,
sono molti anni che vi leggo e ho trovato sempre giovamento dai consigli che elargite, ma non ho mai scritto.
Mi ritrovo oggi in una situazione particolare.
Io e la mia ex, abbiamo rotto il mese scorso, dopo due anni e mezzo di relazione. Siamo entrambi entrati da poco nei 30.
Mi ha lasciato lei.
La nostra storia è stata costellata di tanti alti, altissimi, e anche tanti bassi. Ci siamo legati molto sul prenderci cura dell’altro per via delle nostre infanzie non facili. E abbiamo sentito per la prima volta nella vita la possibilità di un futuro insieme, con annessi progetti (lei ha acceso un mutuo per andare a convivere). Siamo sempre stati molto restii nelle storie passate a fare questi passi. Io invece con lei sentivo e vedevo tutto questo possibile e la cosa era reciproca.
Purtroppo io ho un carattere irascibile, sono nato e cresciuto in una famiglia dove l’aggressività (verbale e fisica talvolta) erano di ordinaria amministrazione, mentre lei viene da tutt’altro contesto, si parlava poco, si omettevano anche cose molto gravi e degne invece di essere comunicate e lei fin da piccola ha dovuto imparare a cavarsela da sola.
Queste differenze comunicative, io più frettoloso e aperto di lei, lei più taciturna e pensierosa, ci generavano delle forti incomprensioni che sfociavano in discussioni violente e accese.
Spesso ci allontanavamo, anche giorni, dove non ci sentivamo. Salvo poi, a turno, tornare, perché era più forte di noi quello che provavamo. Ma ci siamo consumati.
Ci sono state parecchie rotture. Vi delineo brevissimamente le tappe.
Nel giugno di due anni fa lei mi lasciò perché queste litigate l’avevano destabilizzata. Noi ci siamo messi insieme a gennaio ma lei era appena uscita da una relazione molto lunga, più di sei anni. Come dicevo, mi lasciò a giugno e tornò dall’ex, salvo poi dopo una decina di giorni ricontattarmi e rimetterci insieme. Lei non mi disse nulla di cosa aveva fatto in questo frangente omise di aver contattato e visto l’ex.
Da lì inizia per me un periodo molto difficile perché io già soffro di sindrome d’abbandono, il suo carattere taciturno e evasivo mi faceva dubitare che a ogni problema lei potesse andarsene di nuovo. Ferendomi a morte. In quanto eravamo passati dal “ti amo, come mai prima d’ora” al “non so quel che provo per te” in due giorni.
Una seconda rottura importante si ebbe a febbraio, dopo circa un anno di relazione, io la lasciai perché le discussioni non si placavano, era difficile impostare una relazione sana e anche una vita personale. Lei è una persona che si ricorda tutto, e nelle litigate emergevano sempre le stesse cose, non le superavamo mai.
Io le chiedevo un po’ di complicità, cercavo di vedere il bicchiere mezzo pieno. Mentre sentivo dall’altra parte una persona che tirava un po’ i remi in barca. Sicuramente perché ferita.
Passano due settimane e le riscrivo. Ci vediamo, stiamo insieme, stiamo bene, ma poi lei la sera stessa ricomincia con i dubbi, le discussioni, le lacrime mie e sue. Ero veramente a pezzi, pensavo non le importasse. Così in quella sorta di incertezza relazionale che avevamo creato io vado a letto con un’altra ragazza. L’ho fatto per aggredire la relazione, non mi piacque per niente, né la ragazza né farlo, era quasi una punizione che ho riservato a me stesso e anche uno scossone come a dire “dopo questa si deve andare avanti”. Così non è stato. Abbiamo continuato a stare insieme, finché questo novembre saltano tutti gli altarini. Durante l’ennesima litigata, io scopro che lei aveva continuato a sentire il suo ex, era quasi un anno che si scrivevano tutti i giorni o quasi. Ho scoperto che mi aveva lasciato due anni fa perché voleva tornare con lui. Mi è crollato il mondo addosso. Non solo, scopro che lei mi considerava un bipolare narcisista (cosa che ho chiesto alla mia psicoterapeuta e che mi ha smentito), insomma parlava male di me alle amiche sue. Sono giorni convulsi, fatti di lettere d’amore, di chiamate, io le confesso che sono stato a letto con un’altra e da lì sparisce. Riprendiamo il rapporto verso gennaio dopo altre due/tre settimane di no contact, ma non siamo più come quelli di prima.
Abbiamo provato anche la terapia di coppia questo maggio, e sembrava funzionare, appena due sedute, ma le ricordo come la cosa più bella della relazione.
Lei mi ha sempre accusato di essere un farfallone, di non sentirsi l'unica. Quando per me lei era ed è l’unica donna con cui vorrei stare e non farei mai nulla con altre… quel tradimento commesso, era in un momento in cui non riuscivo a capire cos’eravamo. Me ne sono pentito l’istante stesso. Ma lei questo non me lo ha mai perdonato.
Lei mi ha anche accusato di essere una persona irascibile e aggressiva. Io penso che delle volte la mia rabbia c’era perché non la decifravo. Non capivo cosa volesse, alternava momenti di felicità a momenti in cui sembrava ci fosse un problema. E io mi facevo in quattro per cercare di capirla ma non bastava. Adesso lei rinnega tutto. L’ho rivista ieri per salutarla con un abbraccio e penso che le storie d’amore che terminano con un abbraccio non finiscono mai davvero. Anche se una piccola parte di lei mi ama ancora, dice.
Scusate lo sfogo. È che non so più che fare. Vorrei tanto stare con lei, so che quando stiamo tranquilli è la cosa più bella del mondo. Sento casa quando sto vicino a lei. Ma una casa nostra, nuova e bella. Come ieri, lei era molto arrabbiata ma poi si è aperta e siamo stati bene. Mi dico che il tempo colmerà questo vuoto che sento. Mi dico che devo volermi più bene e non inseguire una persona che m’ha lasciato e che non ce la fa a stare con me per i torti che le ho fatto. È palese che non riesce ad affrontare la cosa, perfino il percorso terapeutico di coppia ha abbandonato.
Ma i torti me li ha fatti anche lei, ce ne siamo fatti. Ma io volevo costruire, guarire, anche cambiare per lei. Avevamo prenotato una terza seduta, ma mi ha lasciato.
Sono molto triste… piango spesso durante la giornata perché tutto mi ricorda lei…
Com’è possibile? Perché non riesco a dire “basta”? Forse perché nella nostra storia siamo sempre stati abituati così, a non mettere punti?
Nonostante tutto continuo ad immaginarmi un nido tutto nostro…
Dico per dovere di cronaca che io sono 5-6 anni che vado in terapia.
E lei 2.
E che nelle sedute di coppia è emerso che abbiamo entrambi molta paura di stare in relazione (tiriamo dentro spesso elementi “terzi” infatti) e lo manifestiamo in modi completamente diversi. Ma è emersa anche tanta chimica… e tanta premura e cura…
Grazie veramente a chi riuscirà a leggere queste righe. Non è per nulla scontato ciò che fate.
Grazie di cuore.