Salve, io sono Martina e ho 27 anni, vi scrivo perchè da fine aprile la mia vita è cambiata, mia madre ha avuto una brutta influenza che fortunatamente è passata dell'arco di poco, il problema è che poi ha sviluppato una flebite, e sta seguendo una cura data dal medico di base, che le ha detto di farsi un ecodoppler che però lei non vuole fare, ed è fondamentale farlo, perché la flebite è pericolosa, prima di questo evento il mio rapporto con lei era stupendo, ora si sta inclinando per via di questa situazione che lei non vuole curarsi, le ho detto mille volte di andare dall'angiologo ma lei mi dice sempre che non glie ne frega nulla e che la devo lasciare stare.
Mia madre è la mia vita, la mia colonna, ho solo lei e il mio ragazzo, dato che mio padre è venuto a mancare quando ero piccola, ho una paura tremenda di perderla al punto che sto iniziando a soffrire di forte ansia con successivi attacchi di panico e problemi fisici, non so più che fare, io non lavoro per stare accanto a lei, come faccio a farle cambiare idea? Le ho parlato in tutte le salse, ma non sente ragioni, lei ha 62 anni e non posso perderla (ho questa paura da quando ero piccola) non capisco come possa essere così indifferente nei miei confronti, lei mi ha anche detto, "hai quasi 30 anni, fatti la tua vita" ma non posso stare tranquilla se lei sta così, il mio ragazzo dice che l'unica cosa è l'accettazione ma come faccio ad accettare una situazione del genere?
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14 MAG 2024
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Gentile Martina,
poichè l'ecodoppler dei vasi venosi e arteriosi degli arti inferiori è un esame diagnostico rapido e indolore, è probabile che sua madre da un lato sottovaluti l'importanza di fare questo controllo e dall'altro sia infastidita dalle sue eccessive pressioni e preoccupazioni per la sua salute.
Credo che il suo ragazzo abbia ragione nell'invitarla ad accettare che sua madre prenda in autonomia le decisioni riguardanti le indicazioni del suo medico di base mentre lei dovrebbe preoccuparsi maggiormente di perseguire la sua indipendenza psicologica e lavorativa magari avvalendosi di un supporto psicologico.
Cordiali saluti.
Dr. Gennaro Fiore
medico-chirurgo, psicologo clinico, psicoterapeuta a Quadrivio di Campagna (Salerno).
13 MAG 2024
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Salve Martina, capisco la situazione e credo che la mamma stia cercando a suo modo di farle capire che anche lei deve prendersi cura di sè e del suo futuro....e lo fa in modo provocatorio non realizzando che così l'una avalla il comportamento dell'altra. Quello che non funziona è in primis il modo di comunicare visto che non è riuscita a portarla a farle capire che senza salute non si può andare avanti. Bisogna anche considerare che sua madre è maggiorenne e pertanto può decidere di farlo o non farlo....E' comunque importante in questo momento che un professionista l'aiuti a capire come tornare a comunicare con la mamma in modo che la situazione si possa risolvere nel migliore dei modi evitando così un tracollo della stessa.
Se avesse bisogno di approfondire cosa le sto dicendo mi contatti senza problemi.
Un saluto.
Marina
13 MAG 2024
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Cara Martina,
Comprendo il suo dolore e mi dispiace.
Purtroppo, le uniche cose che possiamo cambiare riguardano noi stessi e mai gli altri.
Possiamo lavorare sulla nostra visione di noi stessi, sulle nostre aspettative nei confronti del mondo, di conseguenza possiamo lavorare sui nostri comportamenti. Ma non possiamo mai lavorare sugli altri.
Quello che potrebbe fare, quindi, è lavorare su di sé, riorganizzare le proprie energie e diventare la propria vita e la propria colonna. Riequilibrare le proprie energie per rimettere a fuoco che l'unica persona che non può permettersi di perdere è proprio se stessa.
Il profondo affetto, l'amore, che ci lega agli altri non deve mai farci perdere di vista la nostra vita (anche lavorativa).
Posso immaginare che aver perso suo padre la faccia vivere con la profonda angoscia di perdere anche sua madre, ma in questo momento le consiglierei di intraprendere un percorso psicologico per alleviare questa angoscia e certamente ritrovare un proprio centro, senza sentirsi sola.
Qualora fosse interessata resto a disposizione per un primo colloquio online gratuito.
Intanto le auguro di non perdersi nella paura, e di trovare nuova curiosità e interesse nei confronti della propria vita.
12 MAG 2024
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Buongiorno Martina, comprendo la sua paura e la sua agitazione nel sentirsi impotente di fronte ad un "salvataggio" che la mamma non le permette. Come saprà, di fronte ad un percorso di benessere mentale, che le suggerisco di intraprendere, la persona che per prima dobbiamo aiutare è noi stessi. Non sempre abbiamo la possibilità di intervenire, di controllare, di cambiare le vite degli altri, anche se essi sono legati a noi dai legami più stretti. Persino una mamma non può sempre proteggere una figlia o un figlio.
Sarebbe molto utile per lei fare un respiro profondo, che simbolicamente potrebbe essere quello spazio di ascolto di sè che forse proprio la sua mamma, anche inconsapevolmente la sta obbligando a fare. Il dolore della mancanza del padre. è stato certamente un dolore grande e in certi momenti della vita lei avrà avuto la sensazione di essere totalmente appoggiata alla mamma proprio come su una colonna portante, ma oggi quella persona è capace di sostenersi da sola, perchè la mamma glielo ha fornito. A volte l'amore per un genitore, ed anche per una figlia o un figlio richiede di "separarsene", non dal punto di vista affettivo naturalmente, ma dal punto di vista dell'essere due individui distinti, ognuno con propri bisogni, gusti, desideri e priorità. A volte questa "separazione" permette anche all'altro di scegliere il meglio per sè.
Le auguro il bene e spero di esserle stata di aiuto