Mio figlio di 4 anni si fa cacca addosso

Inviata da Elena_ · 4 set 2024 Psicologia infantile

Mio figlio di 4 anni continua a fare cacca a dosso siamo disperati non sappiamo più cosa fare. Le abbiamo provate tutte il pediatra ci ha detto che non é un problema fino ai 5 anni ma noi siamo preoccupati cosa dobbiamo fare

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Miglior risposta 5 SET 2024

Buongiorno Gentile Elena, capisco quanto questa situazione possa essere frustrante e preoccupante per voi come genitori. È importante ricordare che ogni bambino ha i suoi tempi di sviluppo, e il controllo delle feci può richiedere più tempo per alcuni bambini.
È comune che i bambini non siano completamente "spannolinati" fino a circa 5 anni. A questa età, il problema può spesso essere legato a fattori emotivi, come cambiamenti nella routine, ansia, o anche la pressione di dover "fare bene." La cosa più utile è cercare di creare un ambiente sereno e senza pressioni per vostro figlio.

In questo può aiutarvi il creare una routine costante per andare in bagno, soprattutto dopo i pasti, cercando di mantenere la calma e di non fare pressioni. Utile può essere anche il premiare con lodi o piccoli premi ogni volta che il bagno è utilizzato correttamente, rinforzando il comportamento positivo.

Potete anche considerare di parlare con uno psicologo infantile per capire se ci siano problemi emotivi che potrebbero influenzare questo comportamento.

Ricordatevi di essere pazienti e di non far percepire al bambino la vostra frustrazione. Con tempo e supporto, la situazione può migliorare.
Dott. Luca Vocino

Dott. Luca Vocino Psicologo a Bergamo

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IERI, 15 SET 2024

Gentile Elena,
intanto dovrebbe dare fiducia al pediatra consultato e considerare che nei bambini la capacità di controllo degli sfinteri si acquisisce in genere tra i 3 e i 5 anni con differenze individuali nella tempistica.
In secondo luogo, la sua ansia su questa cosa sicuramente non giova al bambino che la recepisce tutta essendone direttamente il bersaglio; pertanto occorre molta pazienza ignorando i comportamenti sbagliati e incoraggiando/premiando quelli corretti.
Potrebbero poi esserci altre ragioni inerenti al contesto familiare e interferenti negativamente sull'emotività del bambino che ne possono inibire questo passaggio evolutivo e tali ragioni vanno indagate tramite un percorso di psicoterapia suo personale oppure familiare che è consigliabile intraprendere se questa situazione dovesse protrarsi per troppo tempo.
Cordiali saluti.
Dr. Gennaro Fiore
medico-chirurgo, psicologo clinico, psicoterapeuta a Quadrivio di Campagna (Salerno).

Dott. Gennaro Fiore Psicologo a Quadrivio

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11 SET 2024

Salve Elena,
Grazie per la sua condivisione. Come le ha comunicato il pediatra il fatto che il bambino fino ai 5 anni possa ancora non essere in grado di avere il controllo sulla propria cacca non è un problema. Da ciò che scrive però questo sembra essere un problema per voi come genitori, dandovi molta preoccupazione, nonostante la rassicurazione del professionista.

Sarebbe importante dunque spostare l'attenzione non tanto sul non riuscire a trattenere le feci del piccolo, quanto più sulla modalità con cui vivete questa cosa. In un passaggio così importante ciò che provate e vivete come genitori ha un forte impatto sul vostro bambino; quindi prestate attenzione a questo vissuto per evitare di trasmettere questa preoccupazione anche a lui.

Resto a disposizione qualora abbiate bisogno di parlarne,
Dott.ssa Giorgia Tanda.

Dott.ssa Giorgia Tanda Psicologo a Roma

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10 SET 2024

Cara Elena,
Non specifica se ha anche richiesto un intervento psicoterapeutico, le posso dire che se esiste un problema esiste anche la sua soluzione.
Ogni situazione è diversa e la terapia va calzata alla sua specifica situazione familiare.
Per cui mi sento di consigliarle di rivolgersi ad uno psicologo per affrontare questa problematica.
Problemi che perdurano da tempo non è detto che abbiano ugualmente lunghe e difficili soluzioni.
Saluti

Dott.ssa Michela Mariani Psicologo a Macerata

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9 SET 2024

Buongiorno Elena, da quello che dice sembrerebbe che la visita dal pediatra abbia escluso una possibile causa organica, per cui quello che occorrerebbe fare in questo caso è provare a comprendere questo problema da un punto di vista emotivo e comportamentale.

Quello che le suggerisco è di lavorare in primis sull'ambiente famigliare, dal momento che l'ansia, la preoccupazione e le aspettative di voi genitori circa la situazione del vostro bambino, potrebbero essere un fattore di mantenimento del problema: i bambini, nel momento in cui affrontano un traguardo di sviluppo importante e faticoso, hanno bisogno di sostegno e tranquillità, con un rispetto anche dei loro tempi.
Inoltre, l'Encopresi vissuta dal suo bimbo potrebbe anche essere indicatore di una sua fragilità emotiva che deve essere attenzionata poiché, a volte, i disturbi dell'evacuazione nei bambini possono essere correlati alla difficoltà di comprendere, elaborare e gestire stati emotivi complicati, per questo le suggerisco anche di contattare uno psicologo dell'infanzia o dell'età evolutiva qualora il problema dovesse mantenersi attivo o incrementarsi, così da poter trovare insieme anche strategie comportamentali da utilizzare a casa e che potrebbero essere d'aiuto.

Per qualsiasi informazione, sono disponibile.
Dott.ssa Sara Borroni

Dott.ssa Sara Borroni Psicologo a Saronno

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8 SET 2024

Buonasera Elena, da quello che scrive sembra che il pediatra abbia escluso l'esistenza di un problema organico, risposta che però non la tranquillizza.
Che risposta si aspettava dal pediatra?
Penso che sia molto utile capire meglio il vostro essere "preoccupati": che scenari si immagina nella vita di suo figlio e della sua famiglia, dove mette il "si fa la cacca addosso" in tutto questo? Partendo da qua, osservando/analizzando le dinamiche familiari, alcuni modi di relazionarsi di suo figlio sarete nelle condizioni di trovare strategie utili ad aiutare vostro figlio e, quindi, voi.
Certamente un supporto psicologico sarebbe utile a mettere a fuoco gli aspetti critici e le risorse utili a sbloccare la situazione.
Cordialmente
Dott.ssa Laura Prandini

Dott.ssa Laura Prandini Psicologo a Prevalle

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8 SET 2024

Buongiorno signora Elena, i disturbi di encopresi o enuresi vanno letti nel sistema famigliare.

Non è possibile dare consigli sul passaggio da pannolino a vasino o vater senza comprendere di piu di suo figlio e di voi.

I bambini hanno bisogno di affrontare i cambiamenti con rassicurazione e certezza del nostro amore.

Potrebbe essere che qualche cosa non gli stia dando sicurezza.

Se avete piacere per una lettura piu ampia e indiviualizzata ricevo online o in studio a Torino.

Saluti

Dott.ssa Barbara Durand

Dott.ssa Barbara Durand Psicologo a Torino

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8 SET 2024

In prima istanza sarebbe meglio rivolgersi al pediatra per eliminare qualsiasi causa organica al comportamento del suo bambino.

Se Non ci fossero cause organiche è bene rivolgersi a un professionista della psicologia Infantile.

Di solito in questi casi più che “ragionare” Un po’ Con il bambino (cosa difficile a causa della sua giovanissima età) Si Tende a fargli mettere in pratica dei comportamenti che vadano a rinforzare il fatto che lui vada a farla in bagno piuttosto che farla addosso

Ad esempio ogni volta che un bambino se la fa addosso poi deve aiutare la mamma, nel limite del suo possibile, a lavare il panno sporco.

Questo è un comportamento che dovrebbe invogliare il bambino a fare un bagno piuttosto che farla addosso

Chiaramente il mio è un esempio generico a titolo di esempio.

Ogni caso bisogna valutarlo attentamente a sé

Le consigli prima di informarsi Col pediatra per valutare una possibile causa organica.
Se suddetta causa non ci fosse ti consiglio di rivolgersi un professionista della psicologia infantile.

Resto a disposizione per eventuali colloqui, se ha necessità mi contatti.


Dott. Luca Ferretti Psicologo a Ponsacco

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6 SET 2024

Cara Elena,
comprendo la vostra preoccupazione ma è proprio su questa che bisogna in primis lavorare. Creare un ambiente sereno è il primo passo per poter far crescere il vostro bimbo senza ansie e facendogli raggiungere tutti gli step della crescita a suo tempo. Non tutti i bambini sono uguali.. probabilmente ci possono essere dei fattori intrinsechi che influenzano il comportamento del vostro bimbo e bisognerebbe scoprirli insieme, in un percorso mirato.
Potreste nel frattempo cercare di dare dei "premi" concordati ogni volta che il vostro bambino riesce a andare in bagno correttamente.
Quello che vi suggerisco è di intraprendere un percorso di coppia che miri sul parent training, ovvero che vi possa aiutare a trovare e utilizzare le vostre risorse genitoriali per permettere a vostro figlio di crescere nella maniera più naturale e serena possibile.
Rimango a disposizione.
Cordialmente.
Dott.ssa Covini

Dott.ssa Sofia Covini Psicologo a Milano

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6 SET 2024

Capisco perfettamente comprensibile la sua preoccupazione. Sicuramente ogni bambino ha i propri tempi, e il fatto che il pediatra abbia detto che non è un problema fino ai 5 anni è un segnale che probabilmente il suo bambino ha solo bisogno di un po' più di tempo.

Ci sono alcune cose che potrebbero aiutarla. Innanzitutto, cerca di mantenere un ambiente il più possibile rilassato e privo di pressione per il bambino. A volte, l'ansia o la pressione possono peggiorare la situazione. Puo' provare a creare una routine celebrando insieme ogni volta che riesce ad usare il bagno correttamente, senza però farlo sentire in colpa quando non ci riesce.

Un'altra cosa che potrebbe aiutare è cercare di capire se c'è qualche motivo sottostante, come una paura del bagno o qualche cambiamento recente che potrebbe averlo stressato. Se le sembra che ci sia un aspetto emotivo dietro, potrebbe essere utile anche parlarne in consulenza, in modo da darle ulteriori strategie per affrontare la situazione.

Dott.ssa Cristina Capuano Psicologo a Monsummano Terme

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5 SET 2024

Buonasera, consiglio un colloquio con un professionista per comprendere bene se ciò sta avvenendo a causa di una situazione specifica o se il problema è sempre stato presente.
A volte in poche sedute si riescono a risolvere situazioni che in apparenza sembrano insormontabili e perciò preoccupanti.

Dott.ssa Denise Seppi Psicologo a Padova

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5 SET 2024

Credo sarebbe opportuno lavorare sulla vostra disperazione. Il pathos con cui state approcciando l'educazione all'autonomia nella defecazione di vostro figlio, influenza negativamente la serenità nel bambino e la comunicazione di questo bisogno da parte sua. Ciò può comportare che lui nasconda che sente di sentire lo stimolo, perché pensa che possa innescare ansie e conflittualità: tra voi e lui o tra di voi.
Vi suggerisco di fare dei colloqui di coppia per comprendere meglio quali pensieri fate in merito al fatto che non sia ancora autonomo in questo aspetto e le emozioni da essi elicitate.

Dott. Lelio Bizzarri Psicologo a Roma

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5 SET 2024

Buongiorno Elena, in effetti l’abitudine a dire che si ha bisogno di andare al bagno non è acquisita da tutti nello stesso momento. Se l’unico “sintomo“ che vostro figlio presenta, forse bisogna tranquillizzarsi proprio come ha detto il pediatra. Se viceversa questo farselo addosso è accompagnato da altri comportamenti più o meno evidenti Come: rifiutarsi di comunicare, avere un atteggiamento di oppo positività, avere qualche problema motorio di altro tipo, allora consiglierei una visita più approfondita. Da quale specialista? Dipende la qualità dell’altro sintomo presentato: se ha dei problemi motori si andrà di nuovo dal pediatra, se ha dei problemi relazionali invece più indicato uno psicologo-psicoterapeuta specializzato nell’infanzia che possa aiutarvi a capire se, per caso, questa cacca fatta addosso sia una “comunicazione“ che il bambino dà a fatti perché non sa trovare le parole. Le troverà il terapeuta sia per lui che per voi

Dott.ssa Giuliana Gibellini Psicologo a Carpi

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5 SET 2024

Buongiorno, sembra dalle sue parole che nonostante le rassicurazioni ricevute il problema per il bambino e per voi in realtà esista tutt’oggi. In effetti, per esempio, possiamo pensare che a 4 anni il bambino capisca bene la situazione e il suo disagio, per non parlare dei problemi con l’eventuale scuola materna che in genere è restia ad accettare bambini che non hanno dai 3 anni raggiunto la regolazione sfinterica. Avete pensato di parlarne con un neuropsichiatra infantile? Talvolta con alcune correzioni delle dinamiche famigliari (un piccolo esempio è quando i figli smettono di dormire sul letto coi genitori, ma di certo non è il vostro caso) tali difficoltà si risolvono in tempi brevi. Saluti. Dr Pilia

Dott. Simone Pilia Psicologo a Roma

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5 SET 2024

Cara Signora , prima di pensare a qualche problema di disadattamento o altra difficoltà del bambino , vorrei provare a rassicurarla sul fatto che se è vero che c’è un tempo per l’acquisizione del controllo sfinterico, è’ vero anche che c’è anche una grande variabilità individuale , ci sono bambini più precoci e altri più lenti.
L’abilità di controllare e andare in bagno presuppone la presenza di altre abilità ( riconoscere il bisogno , comunicare la necessità , riconoscere le modalità per soddisfare il bisogno ecc) .
Intanto le indicherei di provare a seguire i suggerimenti che le riporterò nell’elenco di seguito , dandosi qualche mese di tempo per verificarne il successo (inteso anche come riduzione della frequenza del comportamento oggetto) . Se il problema dovesse non accennare a diminuire allora potrebbe essere utile una consulenza psicologica, ma senza allarmismi di nessun genere.
I suggerimenti sono questi :
1. Evitare di trasferire al bambino ansie e preoccupazioni relative
2. Evitare rimproveri quando accade un discontrollo ed elogiare invece quando riesce a farla nel water
3. Identificare i ritmi fisiologici del bambino, gli orari in cui accade e anticiparli di 15 minuti ,portandolo al bagno e facendolo stare seduto sul water per qualche minuto , (senza forzare ).
4. Intuire i segnali preventivi ( si sforza, si accovaccia .).
5. Dare un piccolo premio alla riuscita . Laddove nei 5 minuti di permanenza sul water , invece non dovesse evacuare , nessun rimprovero , riportarlo nell’orario successivo indicato dalla routine fisiologica che si è osservata .
6. Tutte le figure che ruotano attorno al bambino devono seguire le stesse regole.
7. Evitare di portare distrazioni in bagno come giocattoli .
8. Non usare ne alternare pannolini o slip contenitivi.
Resto a disposizione , cari saluti .

Dott.ssa Laura Baiano Psicologo a Pozzuoli

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5 SET 2024

Buongiorno,

È importante capire come è avvenuto lo “spannolinamento”, se c’erano le competenze ed è andato tutto bene e il problema è subentrato in seguito a un evento specifico oppure se avete riscontrato difficoltà da subito.

È importante capire il motivo per dare la risposta giusta.

Dr.ssa Barbara Angeretti Psicologo a Milano

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5 SET 2024

Gentile Utente,
capusco la vostra preoccupazione e la frustrazione per la situazione che state vivendo, ma è importante tenere a mente che il controllo sfinterico può svilupparsi in tempi diversi per ogni bambino. Come indicato dal pediatra, fino ai 5 anni può essere considerato normale avere qualche difficoltà in questo ambito.
I bambini possono percepire l’ansia dei genitori, e questo potrebbe aumentare il loro disagio o senso di frustrazione. Cercate di evitare di mostrargli preoccupazione o impazienza.
Sarebbe opportuno stabilire una routine per andare in bagno, create momenti specifici della giornata in cui portarlo in bagno, magari dopo i pasti. Ogni progresso, anche piccolo, può essere incoraggiato con lodi o piccoli premi.
A volte, dietro questo tipo di comportamento può esserci una componente emotiva. Provate a capire se ci sono cambiamenti o tensioni nella sua vita (nuovi ambienti, arrivo di un fratellino, cambiamenti in casa) che potrebbero influire.
Cordialmente,
Dott.ssa Pinella Chionna

Dott.ssa Pinella Chionna Psicologo a Mesagne

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5 SET 2024

Gentile Elena,

Capisco quanto possa essere frustrante e preoccupante affrontare questa situazione con vostro figlio. Tuttavia, è importante ricordare che ogni bambino segue il proprio ritmo di sviluppo e che episodi come questo sono più comuni di quanto si pensi.
Il fatto che il pediatra vi abbia rassicurati dicendo che non è un problema fino ai 5 anni è un buon segno. Questo indica che, dal punto di vista medico, non ci sono motivi di preoccupazione immediata. Tuttavia, comprendo il vostro desiderio di voler aiutare vostro figlio a superare questa fase.
Ecco alcune strategie che potrebbero esservi utili:
- Rimanere calmi e pazienti: La cosa più importante è mantenere un approccio calmo e paziente. Evitare di far sentire vostro figlio in colpa o di punirlo, poiché potrebbe solo aumentare la sua ansia e peggiorare la situazione.
- Routine regolari: Cercate di stabilire una routine regolare per i momenti in cui vostro figlio dovrebbe usare il bagno. Ad esempio, dopo i pasti, chiedetegli gentilmente se ha bisogno di andare in bagno, senza forzarlo.
- Rinforzo positivo: Quando riesce a usare il bagno correttamente, lodate i suoi progressi. Il rinforzo positivo può incoraggiarlo a continuare sulla strada giusta.
- Comprensione Emotiva: Potrebbe essere utile cercare di capire se ci sono fattori emotivi o ambientali che potrebbero influenzare questo comportamento. Cambiamenti significativi nella sua vita, come l'inizio della scuola materna o la nascita di un fratellino, possono influenzare la sua capacità di controllo.
Se la situazione persiste e continua a causarvi preoccupazione, potrebbe essere utile consultare uno psicologo infantile o un esperto in sviluppo pediatrico. Questi professionisti possono offrirvi ulteriori strategie e strumenti per aiutare vostro figlio.
Ricordate che la pazienza e la comprensione sono fondamentali in queste situazioni. Vostro figlio ha bisogno di sentirsi supportato e sicuro, e con il tempo e il giusto approccio, è probabile che supererà questa fase.

Se avete bisogno di ulteriori consigli o supporto, non esitate a contattarmi.

Un caro saluto,

Dr.ssa Chiara Pesce

Chiara Pesce Psicologo a Verona

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5 SET 2024

Comprendo la vostra preoccupazione, è vero ciò che dice il pediatra, mai bisogni fisiologici, come il sonno, il cibo e il controllo degli sfinteri sono uno dei modi che i bambini usano per comunicarci qualcosa, dobbiamo capire, stando molto attenti e affidandoci anche a professionisti, cosa vostro figlio vuole dirci con questo comportamento.
Rimango a disposizione
Dott.sda Francesca Gervasoni

Dott.ssa Francesca Gervasoni Psicologo a Gallarate

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5 SET 2024

Gentile Elena,

Il farsi la cacca addosso nei bambini potrebbe essere correlato a problematiche di natura emozionale, in special modo alla gestione dell’aggressività. Il controllo sfinterico è l’adeguarsi per il bambino a delle norme, a delle regole.

Consiglio un consulto con uno specialista per analizzare la problematica e per avere, oltre che a vostro figlio, anche voi genitori un supporto per affrontare questa delicata transizione.

Un caro saluto
Dott.ssa Francesca Cisternino

Dott.ssa Francesca Cisternino Psicologo a Milano

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5 SET 2024

Salve Elena,
Se il pediatra gli ha detto questo, si affidi a lui: è una cosa positiva perchè questo vuol dire che a livello clinico/medico è tutto a posto e che lo sviluppo di suo figlio procede regolarmente.
Per quanto riguarda la difficoltà di suo figlio, mi viene da dirle di non far vivere il momento della cacca come un momento carico di ansia e di frustrazione. Provi a ritagliarsi del tempo per farlo avvicinare al vasino e renderli quel momento diverte o farlo distrarre con giochi o letture. gli faccia vivere quel momento con leggerezza. All'inizio non sarà semplici e ci vorrà del tempo ma piano piano inizierà a capire che per fare la cacca deve utilizzare il vasino.
Spero di averle dato degli spunti di riflessione, se avesse bisogno di ulteriori consigli, mi può contattare!
Cordiali saluti
Dott.ssa Tosi Veronica

Dott.ssa Tosi Veronica Psicologo a Siena

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5 SET 2024

Gentilissima Elena, grazie per la condivisione. Capisco la situazione che descrive, e comprendo quanto un genitore possa sentirsi frustrato da questo comportamento di encopresi che spesso sembra essere davvero incontrollabile. Credo che, se possibile, la situazione ed il contesto andrebbe approfondito, in modo da poterle dare risposte più esaustive. Ad ogni modo, se per voi risulta essere un problema importante, potreste contattare uno specialista infantile, in modo da provare ad individuare con esso eventuali cause nonchè strategie per aiutare il vostro bambino.
Resto a disposizione!
cordiali saluti
AV

Dott.ssa Antea Viganò Psicologo a Pessano con Bornago

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5 SET 2024

Buongiorno Elena ho scritto diversi articoli sull'argomento sul mio blog e seguo famiglie con questo problema ormai da anni. Può dare un occhio al mio blog o contattarmi privatamente. Trova diverse recensioni anche qui sul mio profilo.
Qui le dico solo che si tratta di una problematica che si può affrontare ma comprendendo prima diversi elementi.
Saluti
Serena Costa psicologa dell'infanzia e blogger di Connettiti alla psicologia dei bambini

Dott.ssa Serena Costa Psicologo a Giovo

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5 SET 2024

Capisco perfettamente la tua preoccupazione e il senso di frustrazione che può derivare dal vedere il tuo bambino non riuscire a gestire ancora il controllo intestinale. È importante, però, mantenere la calma e ricordare che ogni bambino segue un proprio percorso di sviluppo e di crescita, e in alcuni casi, la continenza fecale può richiedere un po' più di tempo.

Il pediatra ha ragione nel dire che fino ai 5 anni questo può essere considerato un problema di sviluppo non ancora del tutto completato. Tuttavia, ci sono alcune cose che puoi fare per aiutarlo a progredire in questa fase:

1. Osserva i segnali fisici e emotivi
A volte, problemi come quello che descrivi possono essere legati a fattori emotivi o stress. Cambiamenti importanti nella vita del bambino (ad esempio, un trasloco, la nascita di un fratellino o una sorellina, o l'inizio della scuola materna) possono influire sulle sue abitudini.
Osserva se ci sono segni di disagio, ansia o altre emozioni che potrebbero influire sul suo comportamento.

2. Routine regolare
Stabilire una routine regolare per andare in bagno può aiutare. Incoraggia tuo figlio a sedersi sul vasino o sul WC a intervalli regolari, magari subito dopo i pasti, quando l'intestino è più attivo.
Assicurati che il bagno sia un momento tranquillo e privo di pressione. Potrebbe volerci del tempo, ma sedersi sul vasino regolarmente aiuta a creare l'abitudine.

3. Rinforzo positivo
Cerca di evitare rimproveri o punizioni, che potrebbero aumentare lo stress e l'ansia del bambino riguardo al controllo sfinterico.
Invece, utilizza il rinforzo positivo: lodalo quando fa progressi, anche piccoli, come sedersi sul vasino o comunicare quando ha bisogno di andare in bagno. Puoi anche usare premi simbolici come adesivi o un sistema a punti per ogni tentativo positivo.

4. Verifica eventuali problemi fisici
Anche se il pediatra ha minimizzato il problema, è sempre utile monitorare eventuali disagi fisici, come stitichezza o dolori addominali, che potrebbero contribuire alla difficoltà nel controllo intestinale. Se tuo figlio ha paura di avere male, potrebbe trattenere le feci, portando a incidenti. In tal caso, sarebbe utile parlare nuovamente con il medico per verificare se ci sono problemi di tipo gastrointestinale.

5. L'importanza della pazienza
È essenziale mantenere la calma e la pazienza. Alcuni bambini hanno bisogno di più tempo per raggiungere il controllo completo del proprio corpo. Creare un ambiente di sostegno e senza troppa pressione è cruciale per non alimentare la paura o la vergogna.

6. Consultare uno specialista
Se il problema persiste e continua a causare preoccupazione, potrebbe essere utile consultare uno specialista, come uno psicologo infantile, che potrebbe aiutare a comprendere eventuali cause emotive o comportamentali dietro questa difficoltà.
Soprattutto, tieni presente che molti bambini superano questi problemi col tempo e con il giusto sostegno. Ti incoraggio a continuare con pazienza e amore, sapendo che tuo figlio sta facendo del suo meglio nel suo percorso di crescita.

Dott. Cristian Conforti Psicologo a Rende

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5 SET 2024

Gentile Elena,
Capisco la tua preoccupazione, è del tutto naturale voler risolvere il prima possibile una situazione che può sembrare fuori dal normale. Tuttavia, come ti ha detto il pediatra, è piuttosto comune che i bambini possano avere ancora qualche difficoltà nel controllo intestinale fino ai 5 anni.

Detto questo, è importante chiedersi se ci possa essere qualcosa nell'ambiente che stia causando ansia o stress a tuo figlio. A volte, anche piccoli cambiamenti o tensioni familiari possono influire sul comportamento dei bambini. È quindi utile osservare se ci sono fattori che potrebbero metterlo a disagio o renderlo insicuro.

Considera l'idea di un percorso familiare, che può coinvolgere voi genitori e vostro figlio, per cercare di comprendere meglio cosa stia accadendo e affrontare il problema insieme. Uno specialista potrebbe aiutarvi a esplorare possibili cause emotive e offrire strategie per aiutare il bambino a superare questa difficoltà con serenità.
Ogni bambino ha i suoi tempi, e con il giusto supporto sono sicura che riuscirete a risolvere questa situazione.
Cordialmente,
Dott. Cristian Chiappini

Dott. Cristian Chiappini Psicologo a Perugia

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