Non voglio piu il figlio del mio compagno a casa nostra

Inviata da Nemi · 8 ago 2024 Terapia di coppia

Salve, ho bisogno di un consiglio in merito alla mia scelta riguardo al figlio del mio compagno.
Lui e divorziato da quando suo figlio aveva 6 mesi, noi ci siamo conosciuti che suo figlio aveva 2 anni e mezzo. Lo sempre accettato come se fosse mio figlio, ma già da subito ho notato comportamenti sbagliati e nel tempo ho lottato per aiutare. Alla nascita di nostra figlia nonostante per me fosse difficile, mi sono sempre preoccupata per fare stare bene il bimbo, nonostante tutto lui e sempre stato manesco e non ha mai ascoltato e purtroppo non ce mai stata collaborazione da parte della sua ex e nemmeno della mamma del mio compagno(essendo che lo tiene tutti i martedì e spesso anche un giorno nel week end). Abbiamo completamente due stile educativi opposti noi e la sua ex moglie
Ho sempre cercato di comunicare e dare regole con mia figlia (come con il bimbo) ed è una bimba serena ed educata. Io e il mio compagno ci amiamo ma ogni volta che suo figlio e con noi litighiamo, ci porta all'esasperazione. In questi anni abbiamo fatto un percorso con una consulente del sonno perche si svegliava anche 16 volte per notte, abbiamo fatto il percorso con una pedagogista per i suoi vari comportamenti, tutti consigliati da me ma sempre rifiutati dalla ex, metteva solo la firma per poter fare i percorsi. Stava con noi a settimane alterne, fino a quando non ce lo più fatta e ci siamo rivolti ad una psicologa che ci ha consigliato di diminuire i giorni, ed ora e con noi 2 week end al mese. Nel frattempo sono rimasta incinta del nostro secondo figlio, per via dei nostri continui litigi per colpa del figlio abbiamo intrapreso un percorso di coppia ma dopo poche sedute ci ha indirizzato a fare un percorso di genitorialità, che dopo alcune sedute volevano conoscere anche il bimbo ma la ex moglie ha smontato tutto quindi non abbiamo più proseguito. Il problema che nostra figlia ad oggi 3 anni inizia a copiarlo ed avere gli stessi atteggiamenti e non è più serena e questo comporta ancora più stress ogni volta che suo figlio e con noi e anche quando non ce ovviamente nostra figlia continua con questi atteggiamento. Oltretutto nostro figlio che oggi ha 9 mesi e agitatissimo perché anche lui subisce lo stress che abbiamo in casa ogni volta che ce suo figlio che ad oggi ha 6 anni. Per l'eccessivo stress dovuto a tutta questa situazione ed altre ho intrapreso un percorso da solo con una psicologa.
Io sono arrivata al punto di non farcela più perché dopo tutti i tentativi ogni cosa che cerchiamo di insegnarli oltre che viene smontata dalla altre parti(ex e nonna) ha lui non lo toccano proprio perché non vede l'ora di tornare a casa da sua madre.
Il mio compagno mi ha sempre appoggiato in tutto  ma non riesce ad accettare che suo figlio a questi atteggiamento, continua ad avere l'idea che un giorno suo figlio venga a vivere con noi e che saremo la famiglia perfetta. Ma così purtroppo non sarà mai.
A questo punto vorrei che suo figlio non frequentasse più casa nostra, perché ogni volta distrugge la nostra tranquillità, e cambiando anche i nostri figli. Ma il mio compagno non vuole accettarlo. E non so davvero come fare.

Risposta inviata

A breve convalideremo la tua risposta e la pubblicheremo

C’è stato un errore

Per favore, provaci di nuovo più tardi.

Prenota subito un appuntamento online a 44€

Ricevi assistenza psicologica in meno di 72 ore con professionisti iscritti all’ordine e scegliendo l'orario più adatto alle tue esigenze.

Miglior risposta 25 AGO 2024

Gentile Nemi,
la situazione che ha descritto è complessa e non esiste una soluzione facile. Lei è da apprezzare per gli sforzi che ha fatto sia per l'accoglienza sia per le buone norme educative che ha cercato di dare al bambino del suo compagno sia pure con scarso risultato dal momento che questo bambino vive anche in altri contesti ove vigono stili educativi diversi.
Tuttavia, lei attualmente è sotto stress e ciò comporta il rischio che bisogna assolutamente evitare di "biasimare la vittima" e la vittima è un bambino di soli 6 anni che si è trovato senza alcuna colpa già quasi alla nascita con dei genitori separati.
Chiarito ciò, è impraticabile sia la sua idea di allontanare il bambino dalla vostra casa sia quella del suo compagno di farlo vivere stabilmente in questo luogo.
Posto che la situazione è disagevole per tutti, si tratta di trovare per tutti il modo migliore per ridurre questo disagio ed in questo possono essere utili i suggerimenti e/o le indicazioni della psicologa che ha in carico lei individualmente e quelli del terapeuta che segue lei e il suo compagno come coppia.
Cordiali saluti.
Dr. Gennaro Fiore
medico-chirurgo, psicologo clinico, psicoterapeuta a Quadrivio di Campagna (Salerno).

Dott. Gennaro Fiore Psicologo a Quadrivio

8978 Risposte

24758 voti positivi

Contatta

Ti è stata utile?

Grazie per la tua valutazione!

15 AGO 2024

Salve, capisco che ti trovi in una situazione davvero difficile e stressante. Il fatto che tu abbia fatto molti sforzi per accettare e aiutare il figlio del tuo compagno dimostra il tuo impegno e la tua dedizione, ma è chiaro che la situazione sta diventando insostenibile per te e per il benessere della tua famiglia.
È essenziale che tu e il tuo compagno abbiate una conversazione aperta e onesta riguardo a come la situazione sta influenzando tutti, inclusi i vostri figli. Anche se è difficile, cerca di spiegargli il tuo punto di vista senza accusarlo, ma piuttosto concentrandoti sui fatti e sulle emozioni che stai provando. Sottolinea come il benessere dei bambini e della vostra relazione sia la tua priorità.
Continuare il percorso individuale con la psicologa è sicuramente un passo importante per gestire lo stress che stai vivendo. Potresti anche esplorare con lei strategie per affrontare meglio le dinamiche familiari e trovare un equilibrio.
Anche se la madre del bambino e la nonna non condividono il vostro stile educativo, potrebbe essere utile rivedere insieme al tuo compagno alcuni approcci educativi o tecniche disciplinari che possano essere più efficaci e meno stressanti per tutti. Cercate magari un compromesso che funzioni per la vostra famiglia, anche se il bambino è esposto a stili diversi nelle altre case.
Se il tuo compagno non accetta l'idea di non far frequentare più suo figlio alla vostra casa, potreste considerare soluzioni temporanee. Ad esempio, trovare modi per ridurre il tempo in cui il bambino è a casa vostra potrebbe alleviare lo stress. O, se possibile, pensare a visite brevi o supervisionate altrove potrebbe essere un'opzione.
Cambiare la dinamica familiare richiede tempo e pazienza. È normale che ci siano alti e bassi, ma continuare a cercare soluzioni insieme può fare la differenza.
Se la situazione continua a essere insostenibile, potrebbe essere necessario rivedere più a fondo le opzioni con un terapeuta familiare, ma è fondamentale che tu e il tuo compagno restiate uniti nel trovare un modo per affrontare questa sfida.
Ti auguro molta forza e chiarezza nel prendere le decisioni migliori per te e la tua famiglia.
Un caro saluto,
Dott.ssa Pinella Chionna

Dott.ssa Pinella Chionna Psicologo a Mesagne

54 Risposte

71 voti positivi

Fa terapia online

Contatta

Ti è stata utile?

Grazie per la tua valutazione!

12 AGO 2024

Cara, la ringrazio per aver condiviso una parte così significativa della sua vita e per la fiducia che ha dimostrato nel cercare di comprendere questa complessa situazione.
Detto questo, è innanzitutto importante riconoscere e validare le sue esperienze e i tuoi vissuti. Ciò che sta vivendo è senza dubbio una situazione carica di tensione emotiva e di sfide relazionali profonde. In questo contesto, mi sembra importante esplorare come sta vivendo questi eventi, il significato che attribuisce alle sue esperienze quotidiane con il figlio del suo compagno, con sua figlia e con il suo compagno stesso.
Cerchi di entrare in contatto con il suo vissuto senza giudizi o preconcetti, focalizzandosi sull’esperienza così come essa viene percepita e sentita. Da quello che scrive, sembra che stia affrontando un carico emotivo significativo e mi chiedo come questo influisca sul suo senso di sé, sul suo benessere e sulla sua capacità di essere presente nelle relazioni.
È evidente che lei abbia investito molto nel tentativo di creare un ambiente sereno per tutti i membri della tua famiglia. Tuttavia, il peso che porta sembra essere diventato insostenibile. La invito a riflettere sulle scoperte che questa esperienza le sta mostrando su di lei, sui suoi limiti e sui suoi bisogni. Quali emozioni emergono quando pensa alla situazione attuale? Quali sono i suoi desideri più profondi riguardo alla sua famiglia e alla sua vita?
Inoltre, potrebbe essere importante esplorare (magari con una prospettiva diversa da quella attuale) il significato che questa situazione ha per il suo compagno. Come vive lui il conflitto tra il desiderio di avere una famiglia unita e le difficoltà concrete che state affrontando? Che cosa significa per lui la figura di suo figlio nella vostra vita familiare?
Un percorso di coppia (oltre a quello individuale) potrebbe aiutarvi ad esplorare questi temi in profondità, cercando di comprendere meglio i vissuti di ciascuno di voi. Spesso il riconoscimento reciproco delle emozioni e delle difficoltà può aprire spazi nuovi di comprensione e di possibilità.
Non cerchi soluzioni immediate, piuttosto si soffermi sull'esperienza vissuta e la esplori in tutta la sua complessità; un processo del genere a volte lascia emergere intuizioni e prospettive che non avevamo considerato prima.
La incoraggio a tenere aperto il dialogo con il suo compagno.
Resto a sua disposizione per qualsiasi chiarimento.

Con affetto e comprensione,
Dott. Antonio Panza

Dott. Antonio Panza Psicologo a Marano di Napoli

6 Risposte

1 voto positivo

Fa terapia online

Contatta

Ti è stata utile?

Grazie per la tua valutazione!

12 AGO 2024

Gentile Nemi,
la situazione è sicuramente complicata ma la via del rifiuto temo che possa portare delle difficoltà fra lei e il suo compagno.
Ho paura che la cosa richieda il coinvolgimento degli avvocati per cercare di arrivare a una soluzione per l'educazione di questo bambino, cioè farlo partecipare al percorso della genitorialità, ma meglio sarebbe se il giudice dei minori obbligasse la madre del bambino a fare terapia di gruppo (familiare?) insieme a voi per arrivare ad una mediazione dello stile educativo.
Spero di esserle stato d'aiuto.
Cordialmente,
Dott. Cristian Chiappini

Dott. Cristian Chiappini Psicologo a Perugia

81 Risposte

34 voti positivi

Contatta

Ti è stata utile?

Grazie per la tua valutazione!

12 AGO 2024

Buongiorno Nemi,
Comprendo il suo malessere. Tuttavia, non può chiedere a suo marito di non portare più a casa suo figlio. Sarebbe come chiedergli di scegliere e ciò frammenterebbe, con il tempo, anche la coppia.
Il bimbo si comporta male per essere visto, perché probabilmente non si sente parte di nessuna famiglia e sta male.
Buona giornata
Alice Noseda

Dott.ssa Alice Noseda Psicologo a Lecco

2134 Risposte

1264 voti positivi

Fa terapia online

Contatta

Ti è stata utile?

Grazie per la tua valutazione!

12 AGO 2024

Buonasera Nemi, capisco lo stress che lei sta vivendo, ma attribuire ad un bambino la causa di tutto ( compresi i comportamenti dei suoi figli) a me sembra eccessivo. Io credo che la cosa più grave siano i conflitti e la mancanza di collaborazione fra le parti ( madre e nonna e lei) che vengono percepite e usate dal bambino per esprimere il suo malessere. Qui non si tratta solo di dare regole, ma di capire quale sia il disagio che questo bambino esprime con i comportamenti che lei giudica sbagliati. Non ho dubbi sul fatto che lei abbia cercato di aver pazienza, ma da sola non può farcela ,anche considerando il fatto che al presente lei appare molto stressata e poco lucida nell' attribuire ogni responsabilità della "distruzione della vostra tranquillità e dei cambiamenti dei suoi figli" a questo povero bambino.Qui è necessario valutare la situazione partendo dal sistema familiare al completo, rivolgendosi ad un terapeuta sistemico-relazionale. Cerchi di convincere suo marito affinchè convinca mamma e nonna. Quanto a lei fa bene a continuare a seguire anche un percorso privato con una psicologa che certamente può sostenerla in questa fase di grande difficoltà ed esaurimento. Spero che riusciate a seguire questa strada. Un cordiale saluto
Dott.ssa marzia Mazzavillani

Dott.ssa Marzia Mazzavillani Psicologo a Forlì

81 Risposte

205 voti positivi

Fa terapia online

Contatta

Ti è stata utile?

Grazie per la tua valutazione!

12 AGO 2024

Buongiorno,
Esprimo innanzitutto comprensione per la difficile situazione in casa.
Detto questo, immagino comprenda anche il bisogno del suo compagno, di vivere in futuro con suo figlio, né mi sembra la soluzione più adeguata quella di scartare definitivamente l'idea di una futura convivenza assieme.
Considero sicuramente una buona idea il percorso che lei, in autonomia, ha iniziato ad intraprendere da sola.
Potrebbe essere utile proporre un percorso psicoterapico anche per il bambino e vostra figlia (separatamente): i comportamenti di ciascuno di loro potrebbero semplicemente essere espressione di una richiesta, difficile da esprimere chiaramente, da parte loro, e di conseguenza da soddisfare, da parte delle figure genitoriali.
Potrebbe rassicurarla sapere che la situazione familiare che descrive, soprattutto quando si parla di cosiddette "famiglie allargate", è più comune, purtroppo, di quanto si creda. Nei casi come questi, spesso l'intervento di "un ente esterno" (che può limitarsi alla figura del terapeuta, oppure anche a quella di un educatore domiciliare presente per un tot di h a settimana) può risultare molto utile, al fine di reinquadrare la gestione familiare in ottica più oggettiva ed equilibrata.

Sperando di esserle stata d'aiuto,
Dott.ssa Elisa Folliero

Dott.ssa Elisa Folliero Psicologo a Spino d'Adda

104 Risposte

23 voti positivi

Contatta

Ti è stata utile?

Grazie per la tua valutazione!

12 AGO 2024

Salve Nemi,
comprendo la difficoltà nell'essersi trovata a crescere un figlio non suo e l'impegno che ci ha messo nel cercare di aiutare questo bambino, ma credo sia altrettanto importante ricordare che si tratta di un bambino di sei anni, che probabilmente sta manifestando un proprio personale malessere e deve poter continuare a coltivare la relazione con il padre. L'allontanamento non è la soluzione.
Dal momento che riferisce di aver intrapreso un percorso con una psicologa, le consiglio di parlare all'interno della seduta di questo vissuto che sente e di esplorare i suoi significati, per poter capire come affrontare questo forte stato di stress che riferisce.
Dott.ssa Alessia Foronchi

Dott.ssa Alessia Foronchi Psicologo a Pesaro

42 Risposte

10 voti positivi

Contatta

Ti è stata utile?

Grazie per la tua valutazione!

9 AGO 2024

Buongiorno,
Capisco il suo punto di vista, ma voglio partire dal punto di vista di un bambino di 6 anni i cui genitori si sono separati appena nato e che adesso si “comporta male” molto probabilmente perché si sente male.
Ha conosciuto suo marito che era già padre, questo bimbo non può sparire ne essere rifiutato, per quanto capisca la sua motivazione a tutelare la sua famiglia, non credo che la direzione del rifiuto sia la strada giusta.
Continui a rendersi parte attiva nella soluzione.

Dr.ssa Barbara Angeretti Psicologo a Milano

4 Risposte

3 voti positivi

Contatta

Ti è stata utile?

Grazie per la tua valutazione!

Psicologi specializzati in Terapia di coppia

Vedere più psicologi specializzati in Terapia di coppia

Altre domande su Terapia di coppia

Spiega il tuo caso ai nostri psicologi

Invia la tua richiesta in forma anonima e riceverai orientamento psicologico in 48h.

50 È necessario scrivere 24250 caratteri in più

La tua domanda e le relative risposte verranno pubblicate sul portale. Questo servizio è gratuito e non sostituisce una seduta psicologica.

Manderemo la tua domanda ai nostri esperti nel tema che si offriranno di occuparsi del tuo caso.

Il prezzo delle sedute non è gratuito e sarà soggetto alle tariffe dei professionisti.

Il prezzo delle sedute non è gratuito e sarà soggetto alle tariffe dei professionisti.

Introduci un nickname per mantenere l'anonimato

La tua domanda è in fase di revisione

Ti avvisaremo per e-mail non appena verrà pubblicata

Se hai bisogno di cure psicologiche immediate, puoi prenotare una terapia nelle prossime 72 ore e al prezzo ridotto di 44€.

Questa domanda esiste già

Per favore, cerca tra le domande esistenti per conoscere la risposta

psicologi 27650

psicologi

domande 24250

domande

Risposte 147050

Risposte