Odio la figlia di mia moglie #2

Inviata da Tonino · 12 lug 2024 Terapia familiare

Salve sono Antonio ho 30 anni una figlia di due e sposato da 4 anni con una cubana.da un anno siamo riusciti a portare in Italia la figlia di 10 anni ... Pensavo che doveva essere tutto molto semplice invece no.... All' inizio non sapendo lei dove si trova non sapendo la lingua italiana la portavo sempre con me però con il tempo tutto è andato a rotoli..... Adesso lei va a scuola sta sempre chiusa nella stanza con il telefono o PlayStation e io quando la vedo non la sopporto proprio.... Mi dispiace di tutto questo e mi sento in colpa di questo mio limite però non so proprio come uscirne perché ovviamente si ripercuote anche su me è mia moglie perché io con lei sto bene però capisco anche lei che si trova tra l' incudine ed il martello..... Spero di non essere stato troppo crudo mi vergogno anche però è la verità grazie......

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Miglior risposta 14 LUG 2024

Gentile Antonio,
anche se il suo contributo per poter realizzare il ricongiungimento di questa ragazzina con la madre (che è diventata sua moglie) è lodevole, forse lei è stato eccessivamente ottimista sottovalutando le difficoltà conseguenti a questo cambiamento per tutto il sistema famiglia ma soprattutto per la ragazza stessa (nuova collocazione, assenza di amicizie, lingua sconosciuta, distacco da eventuali legami affettivi esistenti nel posto di provenienza etc...).
Tuttavia, lei è una persona attenta e responsabile tant'è che inizialmente, temendo che la ragazza potesse trovarsi in difficoltà, la portava spesso con sè ma ciò non è sufficiente a chiarire la qualità della relazione che si era venuta a creare con lei.
Nemmeno è chiaro qual'è oggi il rapporto madre-figlia dal momento che per diversi anni probabilmente sono state lontane.
E' quindi probabile che la ragazza non si senta ancora a suo agio e per questo si rifugia nella comfort-zone della sua stanza con cellulare e play-station per trovare distrazione/sollievo e non certo per fare un dispetto a lei o a sua madre.
Sicuramente sia lei che sua moglie siete brave persone e in buona fede ma non avete gli strumenti per modificare questa situazione che causa rabbia, frustrazione e senso di colpa.
Pertanto, il suggerimento è di avvalervi del supporto di una psicoterapia di coppia o familiare per risolvere questo problema e vivere più serenamente e in armonia.
Cordiali saluti.
Dr. Gennaro Fiore
medico-chirurgo, psicologo clinico, psicoterapeuta a Quadrivio di Campagna (Salerno).

Dott. Gennaro Fiore Psicologo a Quadrivio

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13 LUG 2024

Buongiorno Antonio
Le informazioni che lei scrive sono poche per poterla aiutare : manca tutta la storia familiare di sua moglie, della bambina e anche sua; i rapporti tra le sorelle e le relazioni di voi genitori con loro
La bambina sicuramente starà vivendo un periodo difficile perché è stata sradicata dal contesto in cui è vissuta ed ora si deve adattare ad una nuova famiglia e ad una nuova cultura, adattamento che non è certo semplice.
Vi consiglio di intraprendere una terapia di carattere familiare

Cordiali saluti
dott.ssa Laura Tavano

Dott.ssa Laura Tavano Psicologo a Chieri

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13 LUG 2024

Buongiorno,

La ricostituzione di un nucleo familiare è una situazione complessa, in particolare per i bambini che trovano difficoltà ad adattarsi a nuove abitudini di vita, ad una nuova lingua e soprattutto occorre trovare nuovi equilibri all'interno della famiglia.
L'ammissione di problemi all'interno del nucleo famigliare è indicativo di sensibilità ed attenzione verso gli altri membri, quindi, si rivolga ad un esperto che vi possa aiutare a comprendere e dar voce alle esigenze di ciascuno di voi.
Resto a disposizione per qualsiasi integrazione e/o spiegazione aggiuntiva.
Un caro saluto da Dott.ssa Federica Zunino

Dott.ssa Federica Zunino Psicologo a Celle Ligure

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13 LUG 2024

Gentilissimo Antonio, non deve vergognarsi dei suoi sentimenti, ma comprenderli e consapevolizzare come sta vivendo dentro di Lei. Ecco perchè le consiglio una consulenza psicologica, magari ad indirizzo umanistico esistenziale. Questo potrà aiutarla a fare chiarezza dentro di Lei, imparando un nuovo modo di relazionarsi con le persone intorno a Lei e ritrovare la sua serenità.

A Disposizione
Dott. Maurizio Di Benedetto

Dott. Maurizio Di Benedetto Psicologo a Monza

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13 LUG 2024

Ciao Antonio è molto bello e sano che ti preoccupi di fare star bene te e la tua famiglia e scrivere qua è sicuramente il primo passo perché vuole dire che sei motivato a lavorarci sù. Credo che data la situazione sia naturale sia la reazione della ragazzina che la tua. Credo che la chiave per sbloccare la situazione possa essere trovare un passatempo comunque, inizialmente entrando te nel suo mondo, magari giocando con lei alla play o aiutandola con qualche video per Instagram, se ne fa, o creare una pagina insieme, prova ad essere creativo partendo dagli strumenti che lei ti dà in mano. Prova a dipingere un quadro di condivisione partendo dai colori che lei ti mette sulla tavolozza : la play, il telefono, la sua lingua ,le sue passioni. Poi magari , come passo successivo, puoi provare a portare una passione comune all'esterno di casa , anche la stessa che hai trovato, penso sempre ai video, o uno sport e magari portarla verso una socializzazione con ragazzi della sua età.
Resto a disposizione, se vuoi svolgo anche consulenze a seduta singola online. Buon percorso.


Dott.ssa Giulia Alfani Psicologo a Roma

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13 LUG 2024

Buongiorno comprendo il suo disagio, e la sua difficoltà.
Per un figlio non e facile accettare un uomo che non sia il proprio genitore.
Inoltre la ragazza sta iniziando la preadolescenza fase particolare.
Le consiglio dei colloqui con uno psicoterapeuta, per imparare a dialogare con la ragazza.
Dottoressa Patrizia Carboni
Psicologa Psicoterapeuta
Roma

Dott.ssa Patrizia Carboni Psicologo a Roma

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13 LUG 2024

Gentile Tonino,

Comprendere e affrontare la situazione che sta vivendo è fondamentale per il benessere di tutti i membri della sua famiglia. Le sue emozioni e le difficoltà che descrive sono del tutto comprensibili, data la complessità del contesto.

Portare una bambina in un nuovo paese con una cultura e una lingua diverse è un cambiamento enorme, non solo per lei, ma anche per l'intera famiglia. È naturale che si stia adattando lentamente e che passi molto tempo chiusa nella sua stanza con il telefono o la PlayStation. Questo comportamento può essere un modo per cercare conforto in un ambiente che le è ancora estraneo.

Le sue sensazioni di disagio e frustrazione nei confronti della bambina possono derivare dal senso di impotenza nel non riuscire a stabilire una connessione con lei. È importante riconoscere che non è facile per nessuno, e che i sentimenti che prova non lo rendono una cattiva persona o un cattivo patrigno. L'importante è cercare di affrontare queste difficoltà in modo costruttivo.

Parlare apertamente con sua moglie è un buon primo passo. Condividere i propri sentimenti e cercare insieme delle soluzioni può rafforzare il vostro rapporto e aiutare a creare un ambiente più armonioso. Potrebbe essere utile cercare modi per coinvolgere la bambina in attività familiari che possano aiutarla a sentirsi più integrata. Trovarle degli hobby o delle passioni comuni può facilitare il legame tra di voi.

Considerare il supporto di un consulente familiare potrebbe essere una scelta saggia. Un professionista può aiutare a facilitare la comunicazione all'interno della famiglia e a trovare strategie efficaci per affrontare le sfide che state vivendo.

Riconoscere le proprie emozioni e il desiderio di migliorare la situazione è già un passo significativo verso la risoluzione del problema. Con il giusto supporto e una comunicazione aperta, è possibile creare un ambiente più positivo e accogliente per tutti i membri della famiglia.

Dr. Matteo Piccioni Psicologo a Torino

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13 LUG 2024

Colpisce il fatto che scriva "sposato da 4 anni con una cubana", senza anteporre la parola donna. Dice di provare odio per la figlia di sua moglie, ma i motivi sarebbero che dopo un periodo in cui lei l'ha portata con sé per farla ambientare, adesso la ragazzina sta sempre alla play e al telefono, oltre che andare a scuola. I motivi che adduce per il suo astio sono futili. Scaverei pertanto un po' dentro di lei per comprendere quali sono le aspettative che aveva verso questa bambina. Tenga presente che non le deve niente. Non c'è nulla di nobile nel fatto di averla fatta venire a vivere in casa sua, dato che è pieno diritto della bambina di stare con sua madre, la quale a sua volta ha sia il diritto che il dovere di rincongiungersi con la figlia. Ne consegue che la bambina non le deve nulla, neanche l'affetto. Lei ha scelto di legarsi alla madre e la madre ha scelto di legarsi a lei: la bambina non ha scelto nulla di quello che sta vivendo. D'altro canto le persone migranti, soprattutto se forzate, possono vivere momenti di sbandamento psicologico per il cambio drastico del proprio ambiente sociale e della cultura in cui sono catapultati. A volte possono anche ritrovarsi a dover fronteggiare microaggressioni, se non veri e propri attacchi espliciti di carattere razzista. In altri casi potrebbe sopraggiungere un conflitto di lealtà con le persone che ha lasciato nella sua città di origine, per il quale legarsi a lei significherebbe fare un torto a loro. Un altro aspetto che potrebbe far soffrire la bambina, può essere vedere la madre che si occupa e dà amore ad un'altra bambina più piccola. Non so quando sua moglie si è trasferita in Italia, ma se ci dice che siete sposati da 4 anni, è probabile che abbia lasciato la sua prima figlia in tenera età (almeno 5 anni se non più piccola) e ciò ha sicuramente determinato una mancanza dell'affetto materno nel periodo critico. Vedere ora sua madre occuparsi invece della sorella, può aver riaperto una ferita profonda.
E' molto probabile che la bambina stia vivendo dei sentimenti negativi e intensi che non è in grado di gestire, se non chiudendosi in una bolla fatta di cellulare e playstation.
Le consiglio di rivolgersi ad un/a collega esperto/a di etnopsicologia al fine di chiarire questi aspetti con se stesso e valutare se serve un intervento sulla bambina o sul sistema famiglia.

Dott. Lelio Bizzarri Psicologo a Roma

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13 LUG 2024

Salve Antonio, grazie per la sua condivisione e apertura. Ho immaginato non sia facile muoversi per esprimere sentimenti di inclusione e accoglienza per poi percepire chiusura e resistenze. Penso di comprendere quando parla di senso di colpa, probabilmente scaturito da questo conflitto interno, tra ciò che si vorrebbe e ciò che si ottiene. La invito a prendersi uno spazio per lei per poter essere libero di esprimere tale conflitto e magari trovare quella via comunicativa efficace, capace di ripristinare l’equilibrio familiare a cui credo aspira.
Sono a disposizione se ne vorrà parlare, anche online.
Le auguro buone cose.
Un caro saluto.
Dr.ssa Myria Laghi

Dott.ssa Myria Laghi Psicologo a Porto d'Ascoli

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13 LUG 2024

Gentile Antonio, non è automatico che si stabilisca un rapporto con i figli dei partner con i quali non si è ancora condiviso niente. Lo è ancora di piu se sono preadolescenti e catapultati in un mondo totalmente diverso da quello in cui sono cresciuti. Il cellulare è la PlayStation sono probabilmente gli unici elementi che offrono alla ragazzina un senso di continuità tra la sua vita precedente e quella con voi.
Non si scoraggi e provi a proporre alla ragazzina piccole distrazioni e brevi momenti da condividere insieme, cercando di “indovinare” quello che può piacere a una undicenne. Probabilmente la mamma ha i suoi stessi problemi, parlatene anche insieme e trovate una strategia comune.
Considerate l’eventualità di farvi aiutare da uno specialista
Un cordiale saluto
Di. Patrizia Mattioli

Dott.ssa Patrizia Mattioli Psicologo a Roma

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13 LUG 2024

Caro Tonino, lei parla di un primo momento in cui la bimba stava con lei perché non conosceva il posto e non sapeva la lingua, adesso va a scuola e sta tutto il giorno al telefono e alla playstation e lei non la sopporta più.
Questo cambiamento di atteggiamento della bambina (che comunque ha un passato e una storia evolutiva alle spalle e in più ha dovuto riambientarsi in un posto nuovo, conoscere una nuova scuola, farsi dei nuovi smici) ha innescato in lei delle emozioni che definisce di "odio" che sicuramente hanno a che con la sua di storia. La invito a chiedete una consulenza a riguardo per comprendere più a fondo cosa le sta capitando e tornare a vivere un rapporto sereno in famiglia.
Le auguro il meglio
Dottoressa Aniela Corsini

Dott.ssa Aniela Corsini Psicologo a San Benedetto del Tronto

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13 LUG 2024

Buongiorno Antonio,
È una situazione sicuramente che richiede molto impegno, possiamo immaginare cosa stia vivendo questa ragazzina e la fatica che fa… ma è indubbio che sia molto difficile anche per lei.
Ma è stato molto bravo a rendersi contorno che questo sentimento dì rivalità non è utile a nessuno, e fa anche molto soffrire sua moglie, che lei ama.
Parlarne apertamente con uno psicologo, potersi permettere di lasciare andare le sue emozioni e scaricare la sua frustrazione la possono rendere più lucido nel trovare nuove strategie.
Sara anche una buona palestra per la crescita di vostra figlia!

Se gradisce la aspetto,
Ricevo a Torino o Online
Saluti

Dott.ssa Barbara Durand

Dott.ssa Barbara Durand Psicologo a Torino

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13 LUG 2024

Salve Antonio,
Sembra che lei sia alle prese con un fenomeno psichico che riguarda principalmente la figlia di sua moglie e di conseguenza la famiglia che adesso ha costituito. Da una parte bisogna considerare il fenomeno di cattura che il mezzo virtuale ( Internet, PlayStation etc.) opera con la psiche, alterandone il funzionamento verso una tendenza ad isolarsi nella propria camera lontano da esperienze reali. Questa tendenza può diventare una vera e propria sindrome psichica che deve essere tenuta sotto attenzione poiché rischia di virare verso un aggravamento nell’adolescenza. D’altronde la bambina potrebbe essersi ritrovata nella difficoltà di inserirsi sia nella nuova realtà familiare sia nella nuova realtà italiana che è ben diversa da quella cubana. Pertanto potrebbero essere intervenuti dei processi psicologici difensivi che utilizzano il chiudersi sul web anziché affrontare l’esperienza di vita nuova in Italia. Dunque è consigliabile monitorare il tempo di esposizione della bambina al web, nonché il tempo della sua chiusura in camera e su questo sua moglie potrebbe fare la differenza. Come coppia potreste interessarvi all’integrazione della bambina nella famiglia. Il sentirsi a casa è un processo psichico interno è richiede un attenzione particolare sul minore che deve introdursi affettivamente.
Se le cose non cambiano, suggerirei di consultare uno psicoterapeuta esperto anche di problematiche familiari.
Dott. Pietro Salemme

Dott. Pietro Salemme Psicologo a Roma

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13 LUG 2024

Buongiorno Antonio, è stato un atto coraggioso e nobile prendersi in carico una situazione così complicata. Le consiglierei di riflettere su questa sua sensazione rabbiosa e di fastidio in quanto all'interno ci sono sicuramente tante cose da far emergere. Provi ad entrare nel mondo di questa ragazzina, provi a giocare con lei ad un videogioco. Inoltre provi a riflettere a chi potrebbe essere l'incudine e chi il martello, e che significato possa avere questa analogia in questo dato momento.

Dott. Davide Pezzotti Psicologo a Brescia

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13 LUG 2024

Salve Antonio, da quel che scrive ha aiutato sua moglie a portare la bambina in Italia e a instaurare un rapporto, un dialogo, una qualche forma di comunicazione con lei.
Se ciò non si è creato e non la sopporta, si perdoni pure. Abbi soltanto pazienza.
Il tempo può dare a entrambi nuove occasioni per avviare un dialogo, conoscersi e instaurare un rapporto. Con delicatezza e con i dovuti tempi, provi a conoscerla. I motivi della chiusura in sé stessa potrebbero
essere legati ad una sofferenza che sublima con telefono, Playstation... .
Chissà, forse ha proprio bisogno di una figura paterna che la guidi al mondo e lei, Sig. Antonio, mi sembra una buona persona. Ci riprovi e si perdoni. Questo non è odio! Ce l'ha messa tutta, per il momento non ci è riuscito e quando la vede le ricorda e non sopporta la frustrazione che le ha creato. Ma non è mica semplice! A volte è difficile creare dei buoni rapporti anche con i propri figli. L'importante, però, è essere presenti.
Cordiali saluti!

Fabrizio Celletti Psicologo a Frosinone

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