Salve, sono un ragazzo di 23 anni, ho fatto la domanda per il personale ATA, non ho avuto ancora risposta anche perché devo prendermi un altro attestato obbligatorio ( mi sono preso una qualifica per alzare il punteggio) , quindi non so se verrò chiamato ma ho paura di vivere lontano dalla mia famiglia e di non sapere se con il mio stipendio riuscirò a pagare l'affitto, ma se succede sono obbligato ad andare perché per noi giovani è diventato difficile realizzarsi, forse nella nuova regione potrei iniziare anche a fare anche la gavetta d'attore( ho un diploma in recitazione e ho fatto un workshop di ventriloquia)
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8 AGO 2024
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Buongiorno Louis vorrei subito tranquillizzarti perchè i tuoi timori sono assai comuni e del tutto legittimi. Hai superato da poco la fase di fine adolescenza e ti stai avvicinando ad una fase più matura in cui è necessario prendere delle decisioni che riguardano il lavoro ed il tuo futuro e questo comporta anche separarsi dalla famiglia e dal senso di sicurezza che ne deriva. E' un momento importante , è il momento in cui si abbandona il "nido", è un momento difficile. Mi pare però che tu abbia già trovato delle motivazioni che possono contrastare il senso di abbandono ( la gavetta d'attore), questo è positivo, significa che hai delle risorse interne che sanno bilanciare le difficoltà. tuttavia se dovessi sentire che i dubbi e i timori ti opprimono valuta il sostegno di un professionista che sappia accompagnarti in questa fase così delicata. Un caro saluto e in bocca la lupo per il lavoro.
Dott.ssa Marzia Mazzavillani
8 AGO 2024
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Buongiorno Louis,
le sue preoccupazioni circa il possibile cambiamento che potrebbe affrontare se la domanda per personale ATA venga approvata sono comprensibili. Tutti i cambiamenti destano preoccupazione: non si sa cosa accadrà, se si riuscirà nel percorso, come si starà lontano dalla propria famiglia, se lo stipendio basterà per il pagamento dell'affitto e per le altre spese quotidiane. Quelli che lei si sta ponendo sono pensieri che tutte le persone che affrontano dei nuovi passi si pongono, soprattutto se si ha 23 anni ed è la prima esperienza lontano da casa.
Per colmare alcune sue paure, le suggerisco di trovare loro risposta: potrebbe informarsi su come si vive nella regione in cui potrà andare a svolgere il suo nuovo incarico, quali sono gli stipendi medi e quant'è il costo di un affitto, cosi da iniziare a farsi vari calcoli ed eventualmente pensare a delle possibili soluzioni.
Oltre però a queste preoccupazioni comprensibili, credo anche che in lei ci sia parecchia voglia di mettersi in gioco, partendo dal fatto che, se possibile, vorrebbe intraprendere una gavetta d'attore. Questa è un'ottima risorsa da coltivare.
E' normale avere paura di qualcosa di cui non sappiamo nulla, poiché sembra essere impossibile e più grande di noi. A volte però, affrontando passo dopo passo il nuovo percorso che decidiamo di intraprendere, ci si rende conto che ce la si può fare, che si può sempre trovare una soluzione alternativa a quella pensata o che le cose vadano meglio del previsto.
Non esiti però a chiedere aiuto ad un professionista se queste sue paure diventano ostacolanti o rigide.
Le faccio un grande in bocca al lupo per tutto!
Rimango a disposizione.
Dott.ssa Sara Borroni
8 AGO 2024
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Buongiorno Louis, capisco la difficoltà, qual'è il suo quesito? Non è facile in ogni caso adattarsi ad una nuova realtà, soprattutto se ci si sente obbligati ad intraprenderla, le variabili sono tante ed è importante porsi un obiettivo alla volta.
8 AGO 2024
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Gentile Louis,
qualsiasi inizio espone spesso a difficoltà e sacrifici che però è bene affrontare in quanto contribuiscono alla crescita personale e dell'autostima.
Lei sembra un giovane volenteroso ed ottimista e questo rappresenta un punto di forza ma se dovesse scoraggiarsi può avvalersi di un supporto psicologico.
Cordiali saluti ed auguri.
Dr. Gennaro Fiore
medico-chirurgo, psicologo clinico, psicoterapeuta a Quadrivio di Campagna (Salerno).
7 AGO 2024
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Mi sembra che da un lato ci sia il pensiero che dove sei ora non riusciresti a realizzarti, dall'altro la paura che una volta trasferito i problemi possano diventare insormontabili.
Mi sembra anche che ad alcuni delle paure che poni si possa dare risposta: ad esempio scoprire quanto guadagna un impiegato ATA nella regione dove dovresti trasferirti, quanto costa in media un affitto, se in casa c'è la possibilità, eventualmente, di darti una mano per i primi mesi.
Queste informazioni sono reperibili e avere dei punti fermi e informazioni più precise per molti è tranquillizzante.
Per altre persone invece è utile trovare uno spazio dove poter esprimere la paura e il dubbio in libertà.
Ti auguro un grande in bocca al lupo.
Resto a tua disposizione, lavoro sia a Torino che online. Buon proseguimento,
7 AGO 2024
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Gentile Louis,
A quanto leggo mi pare di capire che il tema del suo trasferimento sia fonte di varie preoccupazioni, dal versante economico a quello familiare. Non si dimentichi che i cambiamenti fanno paura, si lascia una strada vecchia per una via nuova che non si sa dove porti e, in tutto questo, lavorare sull’intolleranza all’incertezza può essere d’aiuto.
Sarebbero utili ulteriori approfondimenti, in caso sappia che sono disponibile ad ascoltarla.
7 AGO 2024
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Il cambiamento della nostra vita porta sempre delle preoccupazioni è normale perché diciamo Che usciamo “da una zona che conosciamo“ con una nuova situazione che non conosciamo.
Questo è un po’ il ciclo della vita di tutti
Comprando le sue preoccupazioni tuttavia bisogna procedere per gradi.
Le nostre ansie le nostre paure spesso ci presentano delle realtà “catastrofiche“ che però poi si rivelano Fallaci.
I nostri pensieri Non sono verità assolute non dicano automaticamente la verità per il semplice fatto che noi le pensiamo non lo crediamo.
Io non darei molto credito a questo pensiero. Lei continui veda come evolve la cosa se poi ci saranno dei problemi cercherà una soluzione al momento.
Noi dobbiamo agire nel miglior modo possibile così essere cauti però poi nessuno può sapere il futuro.
Le sue paure non è detto che si realizzano anche se si realizzassero è possibile trovare una soluzione.
7 AGO 2024
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Gentilissimo Louis, grazie per la condivisione! capisco la situazione che descrivi, e comprendo quanto possa spaventare ed essere difficile anche solo l'idea di cambiare vita, abitudini, per rincorrere il futuro. Credo che, qualora si realizzasse il tuo desiderio, intraprendere dei colloqui di terapia potrebbe aiutarti ad esplorare e comprendere a fondo le tue paure più che comprensibili, nonchè delle strategie per fronteggiarle.
Resto a disposizione!
cordiali saluti
AV
7 AGO 2024
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La paura è assolutamente normale e lecita in cambiamenti di questo tipo, anche rispetto il possibile futuro che la attende di cui in questo momento non ha certezze. Qualora questo diventasse invalidante e le impedisse in caso di partire, le consiglio un percorso al fine di lavorare su ciò che la tiene legato a restare vicino la sua famiglia e rispetto le mille lecite paure per il suo futuro
7 AGO 2024
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Caro Louis,
la sua paura è del tutto comprensibile, come lo è anche la sensazione di pressione sociale nello spostarsi dal proprio luogo d'origine al fine di trovare una situazione socio-economica migliore. Si tratta certamente di una condizione che molti giovani della sua generazione sono chiamati a vivere.
Premesso questo, il filo di ragionamento in questo caso potrebbe essere: che peso e significato dare a queste pressioni reali, e quale peso e significato dare, invece, ai suoi desideri e al suo sentire?
Nella vita ci troviamo spesso, infatti, a dover capire dove oscilla l'ago della bilancia tra noi e i limiti e possibilità della realtà esterna: sicuramente le due variabili sono entrambe presenti, e ciò che è possibile fare a riguardo è cercare di "scremarle" un po'. Una volta distinte, infatti, sarà possibile capire cosa può fare e ottenere lei dalla vita stando nei confini che questa stessa le offre.
Vivere lontano dalla famiglia, inoltre, è un passaggio evolutivo non facile, quindi anche in questo caso è possibile ragionare sui suoi tempi interni rispetto a questo cambiamento, confrontandoli con quelli che lo sviluppo la chiama a sperimentare. Non è certamente un obbligo, ma se questo pensiero è nella sua mente credo che valga la pena cercare di chiarirlo.
Per riassumere, i temi che le offro per il ragionamento sono due: il tempo (suo, e della realtà esterna) e il bilancio tra i suoi desideri e le pressioni sociali che sente.
Spero di esserle stata utile.
Un caro saluto,
Dott.ssa Di Tillio
7 AGO 2024
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È normale avere ansia e preoccupazione, cosi come è normale a 23 riuscire a separarsi dalla famiglia. Se oltre ad un po di ‘sana’ preoccupazione dovesse sentirsi invece bloccato meglio farsi supportare da un/una professionista che la aiuti a svincolarsi e investire sul suo futuro e sulla sua soddisfazione.