Ho paura di sprecare la mia vita. Ho 18 anni e mi sento imprigionata dalle abitudini, dal buon costume, dalle norme, dalla società. Ho voglia di vivere e non riesco a farlo, e per questo ho anche una terribile paura di morire. Ho tanti sogni e progetti, ma restano tutti bloccati nella mia mente perchè o credo di non potercela fare, o credo di essere troppo ambiziosa o semplicemente sono troppo pigra per iniziare a realizzarli. Forse ho paura di essere delusa, non lo so. Sento in continuazione quanto la vita umana sia legata alla materia, ho paura di perderla perchè so che finchè avrò un corpo esisterò di certo, ma dopo non ho garanzie. Non riesco a credere davvero in Dio perchè non trovo motivi validi della sua esistenza e al tempo stesso non riesco a staccarmi del tutto dalla fede perchè non ho nemmeno motivi per quello. Le cose certe sono che tendo a procrastinare, anche nonostante questa sensazione, e che sono pigra. Vorrei rimediare, ma non so nè come nè se riuscirò a farlo. Non ho motivi validi per fare nulla, tutto è così troppo soggettivo e mi sento desoggettivata, oggettiva, spettatore della vita senza poterla vivere appieno. Mi sento impotente su tutto e inutile al mondo, all'esistenza, all'universo e alla vita. Perchè sono qui? Perchè ora? Perchè e cosa devo, posso e voglio fare? Perchè scegliere un percorso invece che un altro? Cos'ha di più importante? Mi sembra di essere imprigionata nel Limbo, di essere un fantasma di me stessa... quasi come se avessi paura di toccare e sentire la dimensione materiale perchè mi ricorda che prima o poi non ci sarà più, che non ci sarò più... che tornerò come prima di nascere, nulla.
Ho paura...
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11 FEB 2015
· Questa risposta è stata utile per 10 persone
Gentile Esmeralda
mi è piaciuto molto leggere la tua lettera che, a ldi là della paura e del senso di precarietà da cui è pervasa, trasmette anche, in modo chiaro, una tensione alla ricerca di senso e di significato e questo, titengo, sia un fatto altamente positivo.
Sei molto in gamba alla tua età ed hai le "stimmate" di una filosofa nata, ovviamente questo implica una certa sofferenza; si vorrebbero avere tutte le risposte che non si hanno e si vorrebbe andare oltre quella "dannata paura" bloccante.
D'altronde tu vedi assai bene che hai "voglia di vivere ma non riesci a farlo, e per questo hai anche una terribile paura di morire" (sono parole tue).
Quindi abbiamo già una direzione giusta da seguire cioè quella di alimentare la tua voglia di vivere in modo che la stessa possa poi travolgere quella paura di morire.
Ma come vivere senza un senso? Perché tu vuoi dare un senso alla vita e sei alla ricerca di questo senso giusto?
Pensa che questo tuo "lavoro" (di ricerca di senso) è stato lo stesso che ha fatto un celebre Psichiatra di origini ebree all'età di quarant'anni e rinchiuso in vari lagher nazisti per circa 4 anni.
Sto parlando di V. Frankl autore del celebre libro "Uno psicologo nei lagher".
Insomma, dove ha trovato lui questo senso della vita in una condizione tanto commista di orrore e di morte?
Nella Bellezza e nel Bene che esistono anche in piccolissime cose: un cielo azzurro, un fiore, una stella luminosa nella notte.
Troppo poco?
Lui assicura che può bastare!
Non occorre essere complicati ma è sufficiente ( per cominciare magari) assaporare la vita che è in tutte le cose e con essa il senso delle cose e del tutto.
Non occorrono certezze metafisiche che, più di tanto, non si possono avere.
Io ti auguro di scoprire questo senso nel tuo esistere a contatto con gli altri, dove tu stessa puoi farti portatrice del bello e del buono, trovandolo in te e nelle semplici cose del quotidiano.
Un carissimo saluto
Dott.ssa Silvana Ceccucci Psicoterapeuta
27 OTT 2021
· Questa risposta è stata utile per 1 persone
Buongiorno.
Sono il dott. Massimiliano Castelvedere, di Brescia. Sono tra quei professionisti che ritengono che il cambiamento personale sia un processo lungo e complicato. Purtroppo non ci sono scorciatoie percorribili e i consigli che uno psicologo potrebbe dare in una chat lasciano il tempo che trovano: non esiste la “bacchetta magica”. Per inquadrare l’eventuale problematica di un paziente serve invece una consulenza approfondita (almeno 4 sedute). A seguire, se nella consulenza si evidenzia un problema significativo, per trattarlo e cercare di risolverlo è necessaria una vera e propria psicoterapia o una psicoanalisi.
È illusorio credere che si possa fare qualcosa scrivendo in una chat, serve solo a perdere tempo e significa che non si è pronti a mettersi in discussione. Se lei è una persona veramente motivata a capirsi e a cambiare, le do la mia disponibilità per fissare un appuntamento (anche online).
5 OTT 2015
· Questa risposta è stata utile per 2 persone
Gentile ragazza,
per fortuna hai solo 18 anni e quindi hai tutto il tempo per poter sciogliere i tuoi dubbi, le tue incertezze e le tue angosce. La vita (che ci è stata regalata) chiede a tutti di essere vissuta e tutti dovrebbero viverla realizzando i propri desideri o almeno provarci. E se non si dovessero avere desideri e/o progetti è salutare inventarsene almeno qualcuno e poi muoversi per raggiungere questo obbiettivo.
Tutti gli altri pensieri credo che siano meno importanti di quello che reclama una autorealizzazione attraverso il raggiungimento di un lavoro possibilmente gratificante e/o la costruzione di una famiglia trasmettendo così quella stessa vita che ci è stata donata e chiudendo il cerchio dell'esistenza.
Ti consiglio di non smarrirti tra troppe cose ma individuarne qualcuna e perseguirla con impegno in modo da non sentirti inutile.
Quanto al discorso su Dio penso anch'io come te che ci sono gli stessi buoni motivi per crederci o non crederci ma mi piace l'idea che l'uomo non sia solo materia e coltivo la speranza che ci sia un Padre per tutti.
Cordiali saluti.
Dr. Gennaro Fiore
medico-chirurgo, psicologo clinico, psicoterapeuta a Quadrivio di Campagna (Salerno).
5 OTT 2015
· Questa risposta è stata utile per 0 persone
Gentile ragazza,
per fortuna hai solo 18 anni e quindi tutto il tempo per sciogliere i tuoi dubbi, incertezze, angosce. La vita chiede a tutti di essere vissuta e tutti dovrebbero viverla realizzando i propri desideri o almeno provarci. E se non si dovessero avere dei desideri e/o progetti è salutare costruirsene almeno qualcuno e poi muoversi per raggiungere questi obbiettivi.
Tutti gli altri pensieri credo che siano meno importanti di quello che chiede una autorealizzazione attraverso il raggiungimento di un lavoro gratificante e/o la costruzione di una famiglia.
Ti consiglio di non smarrirti in troppe cose ma individuare uno o due obbiettivi e perseguirli impegnando la tua vita in questa cosa, in modo da non sentirti inutile.
Quanto al discorso su Dio penso anch'io come te che ci sono le stesse probabilità per crederci e per non crederci ma mi piace credere che l'uomo non sia solo materia e coltivo la speranza che ci sia un Padre per tutti.
Cordiali saluti.
Dr. Gennaro Fiore
medico chirurgo, psicologo clinico, psicoterapeuta a Quadrivio di Campagna (Salerno).
11 FEB 2015
· Questa risposta è stata utile per 0 persone
Cara Esmeraulde
questi interrogativi sono impegnatvi a qualsiasi età ma forse alla tua ancor di più perchè hai davanti a te una schiera di possibilità di vita che tra qualche decennio non avrai più.
Sfruttare le occasioni che troviamo sulla strada è una grande abilità per scoprire le capacità che abbiamo, i desideri che ancora non abbiamo scoperto.
Ci vuole intelligenza per capire e un po' di fortuna nell'essere al posto giusto e trovare il momento giusto. Non sempre si riesce a combinare gli elementi ma crogiolarsi non è un buon metodo.
Inizia col fare qualcosa, questo segnerà la via.
Ti auguro di sperimentare strade e ambiti sconosciuti, anche solo per dire che non eraano fatti per te.
buon lavoro
dott.ssa Giuliana Càccico - Psicoterapeuta
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Grazie per la tua valutazione!
11 FEB 2015
· Questa risposta è stata utile per 1 persone
Buongiorno
La paura che lei prova e che la brevità della vita le suscita è da coltivare, le potrà consentire di poter sentire la vita nella sua totalità e nella sua poetica brevità.
Provi a deletteralizzare la sua ansia, provi a darle un volto, una forma, crei una cornice e comincia a saperci giocare....
Saluti Cordiali
Luciano Mazzuca
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Grazie per la tua valutazione!
11 FEB 2015
· Questa risposta è stata utile per 2 persone
Gentile Esmeraulde, le tue sono domande molto importanti così come importante è la vita e l'idea della sua limitatezza. Il timore di vivere e il timore di morire sono strettamente connessi tra di loro e il disagio nel sentirli così pulsanti dentro di te è il punto di partenza per poter sbloccare la situazione, grazie al supporto di uno specialista. Vedrai che quando riuscirai a dar vita ed espressione alla tua interiorità, potendo diventare quello che solo tu sei, nella tua unicità, starai meglio. Buon cammino
9 FEB 2015
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Cara Esmeraulde,
nelle tue parole leggo la ricerca appassionata di quella soggettività che senti di guardare da un punto di vista terzo, con uno sguardo rivolto all'infinito (che sento molto leopardiano) e contemporaneamente alle questioni profonde della vita. Capisco il tuo sgomento di fronte a simili interrogativi, ai dubbi e alle incertezze di orientare la tua vita attuale e proiettarla verso il futuro. Stai compiendo un percorso verso un'identità adulta che apre ad enormi possibilità prima di aver misurato e conosciuto le proprie forze. Le risposte verranno, le direzioni da prendere ti appariranno improvvisamente più chiare, così come le scelte da fare (o da rifare se non ti soddisfano). Perchè rifuggi la materia come fosse qualcosa di astratto! Materia sono i suoni, gli odori, i sapori, le voci, i colori, il cibo, la pioggia, il sudore, il sole, il vento, un abbraccio, un bacio... C'è tanta vita nella materia che non ha senso non viverla presagendo che un giorno si smaterializzerà... Ma quella che chiami pigrizia non potrebbe essere "il naufragar m'è dolce in questo mare".. di pensieri?