Perchè penso ad un altro?

Inviata da Utente · 6 ago 2024 Terapia di coppia

Salve, ho 26 anni e sono fidanzata con il mio ragazzo da più di 6 anni. Sin dall'inizio ho desiderato fortemente questa relazione, tanto che ero io la piu convinta. Con il tempo questa relazione è cresciuta, ci siamo sempre divertiti e lui non mi fa mancare nulla. Abbiamo anche fatto l'università insieme e ci siamo sempre aiutati, prova ad assecondarmi sempre e cerca di capirmi ogni volta che espongo la presenza di un problema quando lo noto. Quindi per me è stata sempre una relazione motivo di gioia, anche nei momenti tristi il pensiero di avere lui accanto mi ha sempre fatta sentire fortunata.
Racconto questo per cercare di fare capire quanto io mi senta fortemente in conflitto in questo momento.
Tutto forse è iniziato dal momento in cui sono partita per fare un tirocinio per l'università quasi un anno fa, i primi due mesi lui mi mancava tantissimo ogni giorno, così tanto che a volte mi pentivo di essere partita. Lui mi ha appoggiata in questa mia scelta proprio perchè sappiamo di avere una relazione solida e non siamo mai stati troppo gelosi l'uno dell'altro quindi ognuno ha sempre avuto la propria libertà mantenendo il rispetto reciproco. Dopo questi primi due mesi passati non troppo bene ho iniziato ad uscire con un paio di colleghi e dopo poche uscite, non so cosa sia successo, ma ho iniziato a sentire una certa chimica con uno di loro. Non ho ovviamente prestato troppa attenzione a questo perchè so che può capitare, anche se in 6 anni a me non era mai successo di avere una chimica con qualcuno che non fosse il mio ragazzo, inoltre anche lui era fidanzato all'epoca. Una sera però lui mi confida che inizia ad avere dei sentimenti per me, che comunque pensa di riuscire a controllarli perchè è consapevole della situazione ma non riesce più a fare finta di niente. Io ovviamente mantengo le distanze anche se non nego che dopo quella sera ho iniziato a pensarci sempre di più, ma sempre ripetendomi che è comunque una cosa temporanea sicuramente.
Poi a Natale torno a casa per un paio di settimane e io mi sento strana, mi sento in colpa di rivedere il mio ragazzo sapendo di aver provato una cerca chimica per un altro, ma mi sento strana un pò in generale. Comunque in quelle settimane provo a recuperare il piu possibile il rapporto con il mio ragazzo ma non riesco comunque a togliermi completamente il mio collega dalla testa. A questo punto inizio a preoccuparmi per davvero, mi chiedo come sia possibile e inizio anche a sentirmi spesso in ansia e in colpa. Mi chiedo come sia possibile essendo che non ero per nulla alla ricerca di qualcuno, anzi è una cosa che avrei voluto evitare al 100% come ho sempre fatto, inoltre esteticamente questo mio collega non mi ha per nulla attirata dall'inizio, non è il ragazzo a cui mi avvicinerei se fossi single quindi ancora non mi spiego perchè ho iniziato a sentirmi così nei suoi confronti.
Forse quello che mi ha spinto a pensare a lui è il suo modo di parlarmi, la sua capacità di notare certi dettagli di me che io stessa non ho mai notato o il modo in cui mi analizza e mi fa domande inoltre mi ha sempre incuriosito per le storie che mi ha raccontato sulla sua vita. Anche solo a scrivere queste cose mi sento una sciocca perchè non penso siano comunque dettagli che possano mettere in discussione una relazione praticamente perfetta di 6 anni.
Comunque dopo Natale ritorno all'estero per fare gli ultimi due mesi, convinta piu che mai di tenere le distanze con questo ragazzo, ma mi è impossibile essendo che lavoriamo insieme ed essendo che era l'unica persona con cui effettivamente non mi sentivo sola quindi abbiamo continuato ad uscire ogni tanto, ma sempre e solo in amicizia, non è mai successo nulla e quando è arrivato il momento di tornare a casa ero sollevata perchè finalmente potevo cancellare questi pensieri una volta per tutte.
E' però proprio quando torno che inizia il peggio perchè inizio a sentirne la mancanza e quindi ci sentiamo per messaggio.
Poi ricevo una chiamata dall'azienda in cui sono andata per il tirocinio e mi chiedono di tornarci per lavorare dopo la laurea, io a quel punto non so che fare ed entro in una crisi abbastanza profonda per cui inizio anche ad andare da una psicologa e grazie al suo aiuto capisco che forse quello che voglio fare è partire per non perdere l'opportunità di fare un esperienza come questa, nonostante i miei grandi sensi d colpa nei confronti della mia famiglia e del mio ragazzo che ovviamente vorrebbero che io rimanessi in Italia.
Durante questi mesi ho sempre provato a parlarne al mio ragazzo che però non riesce forse a capirmi fino in fondo quindi ogni volta ero io a provare ad iniziare una conversazione un po più scomoda del solito, senza mai però avere il feedback da parte sua che mi aspettavo. Quindi ho iniziato a tenermi le cose dentro per non metterlo a disagio. Intanto continuo a parlare con il mio collega che invece in qualche modo riesce a darmi un supporto che nessuno mi aveva mai dato senza nemmeno che io glielo chiedessi. A volte mi chiamava e l'unica cosa che faceva era cercare di tranquillizzarmi sul futuro, senza mai darmi una sua opinione su quello che dovrei o non dovrei fare. Inizio quindi a pensare che forse anche io provo qualcosa ma per non complicare la situazione non gli ho mai confidato nulla perchè comunque io amo e rispetto il mio ragazzo e non è mia intenzione lasciarlo o farlo soffrire.
Essendo preoccupata per come mi sento ho poi riprovato spesso a parlare con il mio ragazzo per provare a fargli capire di come mi sia sentita sola essendo che ogni volta che provavo a comunicare, lui era come se non mostrasse interesse in quello che dicevo, e gli dico che mi sento confusa e in colpa per le scelte che ho fatto; lui in risposta la prima volta si è messo a piangere (cosa che non aveva mai fatto) quindi ho cercato subito di consolarlo e mi dice che gli dispiace se non mi ha mai fatto domande su nulla e non mi ha supportato come mi aspettavo, ma è troppo triste per la mia decisione e aveva bisogno di metabolizzare la cosa (nonostante a quel punto fossero ormai passati circa 4 mesi dalla proposta che mi hanno fatto). Io sapendo come è fatto e sapendo che è anche un po chiuso l'ho capito benissimo e anzi mi è dispiaciuto di vederlo così.
I miei tentativi di comunicargli il mio disagio sono stati diversi, ma penso che forse anche io non sono molto brava ad esprimermi quindi non è facile farmi capire. Con il tempo però ho visto che lui ha fatto dei passi avanti verso di me, è più premuroso e mi chiede più spesso come mi sento e questo lo apprezzo molto. Il problema è che io continuo a pensare al mio collega, penso che vorrei parlare con lui e penso a come sarebbe provare ad uscirci non solo come un amico, anche se non ho intenzione di farlo.
Anche lui è cosciente di questa mia inquietudine tant'è che abbiamo anche spesso provato a smettere di scriverci per settimane perchè lui pensava che in questo modo sarei stata più tranquilla e mi sarei concentrata meglio su quello che dovevo fare.
Però lo penso e piango ogni giorno perchè sono stanca di sentirmi in questo modo e non riesco a capire che cosa provo. Non capisco cosa provo per il mio collega, se forse è solo un fuoco di paglia o magari solo un pensiero ossessivo che nulla centra con i sentimenti o forse per qualche motivo è la mia mente che prova all'improvviso ad auto sabotarsi o forse si tratta di sentimenti? Non lo so.
E mi dico che forse se ho questi pensieri per un altro vuol dire che il mio ragazzo non si merita più una come me, o che io non lo amo abbastanza?
Cercando di analizzarmi ho anche notato che con il mio ragazzo sono meno aperta nel parlare, ma penso che sia perchè quando comunico metto sempre dei filtri essendo piu preoccupata del suo giudizio e di come le mie parole potrebbero ferirlo, mentre con il mio collega nonostante dobbiamo comunicare in un altra lingua forse mi esprimo meglio, e ho meno questa sensazione di responsabilità nei suoi confronti. Mi è anche capitato di piangere al telefono mentre parlavo con lui di quello che più o meno mi tormentava (è capitato giusto un paio di volte perchè solitamente prevale il mio lato razionale quindi cerco sempre di rimanere distante quando e se ci sentiamo, però di sfogarmi piangendo penso di non averlo mai fatto davanti a qualcuno).
Mi sembra di comportarmi male con entrambe le persone e allo stesso tempo però non so cosa devo fare. Non voglio dire tutta la verità al mio ragazzo perchè penso che ora come ora peggiorerebbe le cose e io invece sto cercando di risolverle. Anche settimana scorsa gli ho parlato e ho provato a fargli capire che cè qualcosa che non va ma non so esattamente nemmeno io cosa sia, gli ho detto che a volte sono così confusa che in certi momenti mi sento più tranquilla da sola e certe volte io non sento per esempio così tanto la sua mancanza nonostante lui spesso mi scrive per dirmi quanto gli manco (lui lavora a Milano quindi noi ci vediamo dal venerdì al lunedì ma durante la settimana lui è via, stiamo lontani comunque solo per tre/quattro giorni quindi forse è anche per questo che non sento così tanto la sua mancanza) e anche per questo mi sento in colpa. Gli ho anche ripetuto di come mi sento in colpa per averlo reso triste per la mia decisione perchè so che lui sperava che io andassi a Milano con lui e mi dispiace per avere questi pensieri che io in primis sto cercando di contenere e non avere. Lui giustamente mi ha detto che non può aiutarmi con questa mia sensazione anche se gli dispiace per come mi sento, e mi ha suggerito di fare caso di più a questi pensieri così magari posso capirmi meglio. Il problema è che più ci penso e più mi sento confusa perchè non mi capisco e mi chiedo perchè mi sento così turbata a volte anche se non mi manca nulla anzi mi ritengo fortunata.
Quindi ora mi ritrovo a dover partire per lavoro fra tre settimane, all'estero e non tranquilla essendo che da dicembre ho iniziato a sentirmi in ansia, in colpa e spaventata quindi ormai da più di 6 mesi.
Non voglio lasciare il mio ragazzo e solo il pensiero che lui possa essere con un altra e non con me mi spezza il cuore e abbiamo condiviso così tanto che penso mi pentirei di una scelta del genere perchè comunque l'amore cè, ma non penso sia giusto nemmeno continuare ancora per molto questa situazione perchè non credo sia giusta nemmeno nei suoi confronti.
So che un consulto magari potrebbe farmi bene ma essendo agosto e che tra poco partirò non riesco ad organizzarmi inoltre non sono nemmeno convinta che qualcuno possa aiutarmi perchè io in primis ancora non so come spiegare quello che mi sta succedendo.
Una delle mie paure è anche che questi miei pensieri possano aumentare ulteriormente essendo che io partirò da sola perchè quando gli chiedevo di venire con me lui mi ha sempre detto che non se la sente di stare lontano dalla sua famiglia, almeno per ora (cosa che rispetto molto come decisione).
Era successo anche un altra volta che avessi dei dubbi qualche anno fà, all'epoca perchè lo vedevo immaturo nei miei confronti in certe situazioni, e mi sono durati per almeno un mesetto ma dopo avergliene parlato il tutto si è risolto ed era ancora meglio di prima. Non so perchè adesso stia succedendo così.

Ps.: Dalla psicologa ho smesso di andarci perchè ritenevo che mi avesse già aiutata abbastanza e inoltre non mi sentivo più libera al 100% di esprimere me stessa per qualche motivo quindi ho smesso.
PPs.: è la mia prima relazione quindi probabile è anche per questo che io sono così inesperta nel gestire la situazione.
PPs.: Mi scuso per la lunghezza del messaggio.

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Miglior risposta 9 SET 2024

Gentile utente,
a mio parere se, come testualmente dice, non è sua intenzione lasciare e far soffrire il suo ragazzo, farebbe bene a non coltivare questo conflitto interiore alimentando fantasie di un rapporto ideale e non realmente vissuto con questo collega a fronte di una lunga relazione reale col suo fidanzato che lei stessa riconosce essere positiva sia pure con qualche piccola mancanza da lei avvertita e da attribuire a normali diversità caratteriali.
Ritengo che nella vita è necessario fare delle scelte e quando ne vale la pena (dopo aver fatto le opportune valutazioni), sarebbe preferibile aderire pienamente alla scelta fatta lasciando andare le altre opzioni.
Pertanto, poichè al momento attuale persistono in lei dubbi e confusione, è consigliabile avvalersi di un nuovo percorso di psicoterapia.
Cordiali saluti.
Dr. Gennaro Fiore
medico-chirurgo, psicologo clinico, psicoterapeuta a Quadrivio di Campagna (Salerno).

Dott. Gennaro Fiore Psicologo a Quadrivio

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19 AGO 2024

Buongiorno utente , le consiglio di prendere appuntamento con un terapeuta per far fronte alla difficile situazione che sta vivendo.

Dott.ssa Alice Noseda Psicologo a Lecco

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8 AGO 2024

Buonasera,
vista la prospettiva di partire verso una nuova meta, da lei ambita mi sembra, con le varie incognite che presenta, é comprensibile che si senta in ansia e spaventata e perciò le consiglio di mettersi a scrivere tutto ciò che le mette ansia e quali sono le paure. Inoltre si chiarisca in cosa non si sentiva più libera di esprimere se stessa nei colloqui con la psicologa, perché forse era giunta ad un momento che necessitava quel gradino in più per capire a fondo il motivo reale per il quale aveva iniziato il percorso psicologico. Probabilmente non era solo il disorientamento generale dovuto all'offerta ricevuta dall'azienda con la quale aveva fatto tirocinio ed il nuovo incontro, ma qualcosa di più profondo riguardo al concetto di lealtà e di indipendenza che ha di sè stessa. Dopo sei anni é probabile che si formino atteggiamenti e modalità di relazione routinari che se da un lato portano una certa sicurezza dall'altro possono portare ad una certa stanchezza e pesantezza, anche se non percepita consapevolmente. Sembra che il vostro rapporto di coppia fosse strutturato più sul fatto he lui ascoltava e cercava di rispondere alle sue condivisioni di insicurezze, indecisioni o paure, viceversa non condividesse anche lui questi suoi stati d'animo. Paure ed insicurezze ne ha anche lui ( per es. non vuol lasciare i suoi genitori più che l'ambiente sociale con il quale interagisce, non prende neppure in esame l'opportunità di fare un grande esperienza formativa seguendola) ma sembra che non le affronti più di tanto, tant'è che lei ha rilevato che per alcune situazioni le risultasse immaturo rispetto a lei. Lei andando a fare il tirocinio ha affrontato con coraggio e maturità un passo non semplice. A seguito di questo passo ha trovato un ragazzo che aveva una diversa sensibilità (almeno a parole) nei suoi confronti ed anche ha provato, per la prima volta, un'attrazione fisica (chimica) che non aveva mai provato verso altri ragazzi , o se la negava per salvaguardare il bel rapporto che ha/aveva. Inoltre questo ragazzo verbalmente le ha toccato alcune corde che non erano mai state toccate, o perlomeno non in quel modo, in modo costruttivo e non solo e probabilmente l'ha percepito più maturo. Occorre però la disponibilità di seguire ciò che le sue urgenze le proiettano, il bisogno e la curiosità di intraprendere altre strade oltre quelle ben conosciute e che non l'appagano più pienamente. In buona sostanza avere il coraggio di fare una strada che ha scelto ed intende percorrere. Non ci sono colpe poichè la colpa sussiste quando vi é la volontà, intenzione e determinazione nel far male o a danneggiare persone , animali e cose. Questo non è il suo caso. Lei é sincera e leale per cui prova questo sdoppiamento, ma si renda conto che non é stato cercato e perseguito questo nuovo incontro, ma é semplicemente accaduto, e che non ha taciuto questo suo stato d'animo al ragazzo del quale sente di essere ancora innamorata, ma egli non ha ricevuto o non ha voluto ascoltarla per via delle sue incertezze o paure.
Lei scriva tutto ciò che pensa e prova di questo nuovo incontro e scriva ugualmente tutto ciò che sente e prova, comprese paure e dubbi, sulla relazione che in un modo o nell'altro continua ad avere. Poi le confronti e cerchi di individuare cosa le manca nel presente rapporto e ciò del quale sente necessità di avere per la sua crescita individuale. Per ora non chiuda la relazione e aspetti di vedere come si trova nel nuovo ambiente e di capire più a fondo chi é questo nuovo ragazzo. Non si tratta di tradire ma di avere la precauzione di non gettare via un rapporto al quale tiene in cambio di una situazione emotiva che fino ad ora non aveva mai percepito. Viva ciò che si sente di vivere e, fatta chiarezza, troverà il modo di affrontare e risolvere, nel migliore dei modi, questa non piacevole situazione nella quale si sente.
Le auguro un ottimo presente e futuro
dott. Giancarlo Mellano

Dott. Giancarlo Mellano Psicologo a Padova

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7 AGO 2024

Per una corretta valutazione la sua situazione necessità di essere approfondita

Non metto in dubbio che con il suo ragazzo le cose andassero bene.

Tuttavia quando capita di trasferirsi per motivi di studio O Lavoro (Di conseguenza e come se diventasse una reazione un po’ a distanza) E conosciamo altre persone può succedere che scatti un certo feeling, una certa chimica.

È una cosa abbastanza comune.

Comprendo i suoi dubbi e le sue paure Di non saper decidere cosa fare.

Penso che la cosa a fare sia che lei Si prende nel tempo per decidere i pro ed I contro
Di accettare il suo nuovo lavoro e quindi sta a contatto con tuo collega (Con un’alta probabilita Che la sua Attuale Relazione finisca)

Oppure rifiutare il lavoro e rimanere dove si trova e continuare la relazione con il suo ragazzo
Nessuno meglio di lei può prendere una decisione.

Resto a disposizione

Dott. Luca Ferretti Psicologo a Ponsacco

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