Perdonare se stessi
Buongiorno, pensavo che non avrei più scritto per quanto riguarda una storia passata, ma la rabbia che provo verso me stessa mi spinge di nuovo a farlo.
Ho frequentato per circa 2 anni un uomo sposato. Il primo anno, nonostante la storia sia nata per attrazione fisica, sembrava aver preso una piega diversa. C'erano dei momenti in cui davvero credevo alle parole che mi ripeteva. E alcuni suoi atteggiamenti lo confermavano.
Poi , un anno fa, le cose sono cambiate. Probabilmente perchè ha scoperto che anche la moglie, nel frattempo, lo ha tradito. Non avevamo più rapporti sessuali già da mesi. Ma questo non ci impediva di frequentarci. Finalmente mi vedeva sotto un altro aspetto e non solo quello fisico.
Ma la sua "indecisione" mi ha spinta a chiudere definitivamente. Da subito tra noi si è creato un distacco totale, fatto di silensi e indifferenza. E per questo non sono più tornata sui miei passi.
Lui, di contro, malgrado l'indifferenza, parlando di me con una collega, ribadiva l'affetto immenso che provava per me, aggiungendo che se io lo avessi cercato, lui per me ci sarebbe stato. Ma io non ho mai ceduto.
A dicembre ho cambiato lavoro e ci siamo anche persi di vista. Ho passato mesi di inferno. Pensavo le peggiori cose su di me. Non ero una persona per cui valesse la pena lasciare la moglie. Ne tantomeno provare a chiarire, magari anche in maniera definitiva, ma provarci.
Invece il suo silenzio mi ha logorata. E in ricordo di quel dolore affermo che non potrei più fare il ruolo di amante. Ne con lui, ne con nessun altro. Passano i mesi e mi arriva una chiamata (fatta erroneamente) da una persona che in seguito ho scoperto essere sua moglie.
Questo mi ha spinta a mandare un messaggio prima a lei, pacato e senza fare accenno a nulla.
Di seguito,ho scritto un altrettanto messaggio pacato a lui in cui lo invitavo a cancellare il mio numero dalla rubrica di sua moglie. Era al corrente di tutto e si scusava. La sera stessa mi scrive per informarmi che aveva parlato a sua moglie e temeva che mi avrebbe chiamata.
Il giorno dopo ho chiesto di poterci sentire a voce. Senza che io facessi nessun accenno alla nostra storia, lui ha iniziato a dirmi che se avesse avuto le p***e avrebbe lasciato lei e si sarebbe messo con me. Che nonostante i mesi trascorsi mi pensa e quando lo fa gli viene un nodo alla gola. Ci tiene a me ed è contenta di avermi sentita.
Poi ha spiegato che sua moglie è arrivata a me perchè, mesi e mesi dopo la rottura, lui, guardando le mie foto, si è fatto scoprire. Lei giustamente si è insospettita e ha voluto cancellare il mio numero dalla sua rubrica, ma inserirlo nella sua.
L'impressione che avevo parlandogli, belle parole a parte, è stata come riprendere da dove ci eravamo lasciati.
Non avevo nessuna intenzione di riprendere il rapporto di prima, ma pensavo che si potesse salvare qualcosa. Il dolore che avevo provato in tutti quei mesi sembrava lenito. Ho creduto di avergli lasciato qualcosa di buono. Abbiamo chiaccherato per mezz'ora e non avevo l'impressione che si sforzasse. Ma con il senno di poi posso affermare che lo ha fatto per "tenermi buona", vista la paura che la moglie potesse chiamarmi, non era del tutto rientrata.
Dopo qualche settimana mi scrive, come aveva promesso. Anche in quella circostanza non c'era rancore, tensione. Dialoghi semplici ma, a pelle, sinceri e privi di secondi fini. Ammetto che lui in alcune frasi ha voluto farmi sapere che ha una buona considerazione di me, che nel periodo di silenzio lui ha conservato una
foto che mi fece una rivista. Questo lo ha ribadito più diuna volta. Io, sempre gentile ma mai affettuosa, ho chiesto di farmela avere. La conversazione si è conclusa per volontà mia, e lui, nel salutarmi, mi ha scritto che se avessi voluto incontrarlo sarebbe stato disponibile e che mi ha scritto tutta quella serie di messaggi perchè gli fa piacere parlare con me.
Ecco tutto. Ci tenevo ad entrare nel dettaglio perchè da più di due mesi è sparito.
All'inizio soffrivo molto e sono ricaduta nei cattivi pensieri che, con tutta forza, ero riuscita a rimuovere.
Ora non mi resta che rabbia. Molta rabbia verso me stessa. Non riesco a capire come ho potuto farmi prendere in giro un'altra volta. Come ho potuto?! All'inizio pensassi di non aver perso la dignità parlandogli. Avevo adottato un distacco tra le vicende attuali (che mi avevano portata a scrivergli) e quelle passate.
Avrei dovuto dirgli quello che pensavo. Avrei dovuto sbattergli in faccia tutto il dolore che ho porvato in quei mesi. Non per farmi compartite.
Ho scelto in quel momento di stare su una linea diversa. Ed ora me ne pento. Così lui, che sicuramente non sentirò mai più, penserà che il suo giochetto ha funzionato anche questa volta. Anche adistanza di un anno. E riderà per questo.Gli ho dato la prova che sono una persona che non vale nulla.
Sono la diretta responsabile di questa mia sofferenza. E non so come fare a perdonarmi. Non so nemmeno se lo merito. Vorrei solo avere un'altra, ultima occasione. Per risarcirmi. Per poter davvero andare avanti.
Lui, dal canto suo, si è dimostrato un pover uomo. Fingere a quel punto, sia al telefono che per messaggio, solamente per impedire chissà quale disgrazia. In dua anni di frequentazione capitava che gli dicessi di guardare il profilo Fb della moglie. Ma non ha mai avvertito una minaccia. Perchè io per prima non avrei mai fatto nulla.
Mi ha tolto molto. Vorrei riavere indietro qualcosa. Ma lo merito?