Problemi con la cacca #2

Inviata da Giorgia · 22 set 2024 Psicologia infantile

Buongiorno, il mio bimbo, 3 anni e mezzo(quasi 4) mi sta facendo disperare. A 3 anni gli siamo riusciti a togliere il pannolino e ha iniziato la scuola materna, noi molto felici. Ora a questa età non contiene più la cacca e se la fa addosso con la scusa di essersi dimenticato e di essersi perso nel gioco. Non riesco a capire cosa stia succedendo e mi trovo spesso a perdere la pazienza, sgridandolo e "umiliandolo". Mi sento una mamma tremenda ma non riesco a contenere la mia reazione così come lui non riesce a contenere la cacca. È un periodo di cambiamenti, stress di noi adulti quindi sono consapevole di possa riflettere anche su di lui, ma come posso fargli capire che non si deve comportare così? Ha una sorellina più piccola di due anni e mezzo che anche lei ormai ha tolto il pannolino.

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Miglior risposta 24 SET 2024

Buongiorno gentile Giorgia, capisco il suo stato di frustrazione e il dispiacere che può provare in questa situazione, che è molto più comune di quanto si possa pensare. Prima di tutto, vorrei rassicurarla: comportamenti come quello che descrive, legati al controllo delle funzioni corporee, sono spesso influenzati da fattori emotivi e di sviluppo, e possono riemergere anche dopo periodi di apparente autonomia.

Il fatto che suo figlio stia attraversando un momento di regressione riguardo all'uso del bagno potrebbe essere legato a diversi aspetti:

1) Come ha giustamente intuito, i bambini sono estremamente sensibili all'ambiente che li circonda. Se ci sono stati cambiamenti significativi o tensioni, anche non direttamente legati a lui, è possibile che suo figlio stia manifestando queste emozioni attraverso il suo comportamento. Non riuscire a trattenere la cacca può essere un modo per esprimere un disagio o una difficoltà nel gestire i cambiamenti, anche se il bambino stesso non ne è consapevole.

2) La presenza di una sorellina che ha già tolto il pannolino potrebbe generare in lui un senso di competizione o di insicurezza, nonostante il suo amore per lei. Spesso i bambini di questa età cercano attenzione, e a volte lo fanno in modi che non sembrano razionali agli adulti, come la regressione. Potrebbe sentirsi "messo da parte" o avere bisogno di riaffermare il suo ruolo nella famiglia.

3) È tipico per i bambini di 3-4 anni essere così assorbiti dal gioco che dimenticano le esigenze fisiologiche. Il gioco è per loro una parte fondamentale dello sviluppo, e a volte può capitare che non percepiscano in tempo il bisogno di andare in bagno.


Invece, per quanto riguarda la sua reazione, è importante che non si colpevolizzi troppo. È comprensibile perdere la pazienza in situazioni come queste, specialmente quando si è sotto stress. Tuttavia, sgridarlo o "umiliarlo" può rafforzare in lui l'ansia e la paura di deluderla, aumentando così la difficoltà nel gestire la situazione.
Anche se può essere difficile, cercare di mantenere un approccio calmo e paziente è essenziale. Sottolineare i successi e i momenti in cui riesce ad andare in bagno da solo, piuttosto che focalizzarsi sugli incidenti, può aiutarlo a sentirsi più sicuro.

Consideri che i bambini si sentono al sicuro con le routine. Stabilire momenti fissi per andare in bagno, come prima di iniziare a giocare o subito dopo i pasti, può aiutarlo a prendere l'abitudine. Questo senza farlo sentire punito, ma come parte naturale della giornata.

Quando accade un "incidente", invece di concentrarsi sull'errore, potrebbe essere utile dirgli qualcosa come "Capisco che ti sei perso nel gioco, ma la prossima volta proviamo a fare una pausa per andare in bagno". Mostrarsi comprensivi può ridurre il suo senso di frustrazione e di vergogna.

Anche se è naturale notare le differenze, le suggerisco di evitare confronti diretti tra i due bambini, così può aiutarlo a non sentirsi messo sotto pressione o in competizione con lei.

Infine, se il comportamento persiste o peggiora, potrebbe essere utile parlare con un professionista per escludere eventuali cause fisiologiche o per ricevere un supporto psicologico. A volte, un breve percorso con uno specialista può fornire strumenti pratici per gestire queste situazioni in modo più sereno.

Le auguro il meglio per questo periodo di cambiamenti e di crescita, restando a sua disposizione per ulteriori approfondimenti o una consulenza.

Un caro saluto,
Dott. Luca Vocino

Dott. Luca Vocino Psicologo a Bergamo

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23 SET 2024

Buongiorno, io credo che dietro quel suo gioco di parole ci possa essere un mondo: "contenersi". Quando la nostra capacità di contenere qualcosa non è più efficace significa che abbiamo raggiunto un limite... Provi a fare spazio al suo interno mettendo ordine, proprio come si fa con il nostro vestiario, se gli abiti sono in ordine lo spazio aumenta. Un'altra cosa che posso consigliarle è di non fare mai paragoni con la sorellina, soprattutto dinanzi al figlio.

Dott. Davide Pezzotti Psicologo a Brescia

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23 SET 2024

Cara Giorgia, comprendo la difficoltà nell'accettare di vedere perduta (momentaneamente) una competenza che era stata già acquisita da suo figlio. Attraverso un percorso con un professionista è possibile capire ad esplorare assieme tutto questo che emozioni e vissuti suscita in lei, al fine di prendersene cura affinché non vengano "evacuate" e riversate sul bambino, esplorare (siccome lei stessa ha parlato di un periodo stressante) cosa sta accadendo nelle vostre vite, come questo impatta e viene vissuto dal piccolo, come il bambino ha vissuto l'ingresso alla scuola materna e tanto altro. Qualora volesse, rimango a disposizione.
Cordiali saluti, Dott.ssa Rainone

Dott.ssa Rachele Rainone Psicologo a Verona

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