Psicoterapia e sfiducia, utile?

Inviata da Caterina Sgrilli · 4 giu 2024 Psicoterapia

Ho mollato la psicoterapia dopo anni. Una relazione fallita, un parente morto, arrivo a patti col fatto che soffro il distacco e continuerò a farlo. In eterno. Era la prima relazione emotivamente importante. Sono controdipendente, diceva la terapista. Ed è vero. Ho sempre fatto tutto da me. Poi sta relazione del cazzo. Che odio, adesso. Pensava a me. Mi curava. Mi voleva bene. Mi ascoltava. Non è possibile che qualcuno pensi a me, eppure è successo...

Non lo accetto. Non ho mai avuto relazioni profonde o quasi. Il mio migliore amico sta in culo. Ed è tutto dire. Da sempre. Non è che dopo è andato via. Il mio secondo migliore amico è controdipendente anche lui e sta lontano, anche se meno del primo. In generale io non chiedo aiuto. Ho chiamato l'ospedale, sono seguita, per me dopo anni. Nonostante tentativi di suicidio alle spalle. Nessuno mi ha mai aiutato, anzi, il contrario. Ho passato anni a nascondere i soldi in casa, per dire. Ad essere da meno a mio fratello e poi a mio padre, quindi mia nonna. Comprendo. Mai quiete. Adesso, che potrei esistere è come non esistere. Sento vuoto. Enorme. Sono borderline, dicono i documenti. Non so più come fare.

Come si accetta di aver bisogno di aiuto? Di chiederlo? Come si supera? Sto malissimo e piango da mesi. Disperata. Mi dimentico le cose, anche. E non ho nessuno lo stesso, pur vivendo con mia madre, anziana, a cui già sto iniziando a badare, in realtà.

Non ne posso più. Non reggo lo stress e devo fare x e y. Mi dimentico le cose e devo fare x e z. Sto male e non so spiegarlo. La psichiatra mi chiede i sintomi ed io non approfondisco. Sono sotto farmaci. Psicoterapia mollata e non so se vale la pena riprendere con una nuova, erano mesi che mi sentivo giudicata. Diceva che proiettavo sul mio ex e aveva ragione. Nel senso che la relazione è andata a merda perché ho avuto un pessimo rapporto con mio fratello e mio padre e mia nonna mi ha cresciuta molto. Dalla parte opposta mi sento arresa. Come si fa? Conosco la mia storia, anche se magari non mi apro molto.
Come si fa a trovare la voglia e la forza di "guarire"? Di chiedere aiuto? Era psicoanalisi. Ed io sono stufa, di tutto.
Ho seri pensieri di morte non messi in pratica e a volte mi chiedo se semplicemente non sono cronici e non mi devo arrendere.
Non avrò mai una relazione viste le premesse, mai più. Ho compreso sarebbe pessima e tossica. Anche se il mio grado di "nessuno mi capisce" mi farebbe passare la notte con chiunque, letteralmente, pur di non sentirmi così sola. Non fatto.
Avete pareri medici per affrontare sta situazione? Vorrei una spinta a tornare in terapia, sono sincera. Da una nuova. La vecchia aveva anche ragione, alcune cose non mi sono tornate e comunque abbiamo chiuso. Tipo che non mi fidavo del mio ex perché usavo la spirale io. WTF. Sono diffidente, ok, vorrei fidarmi e non ci riesco quasi mai, ok, ma cazzo significa. Una vuole sentire e i preservativi rompono il cazzo. Ero sfinita e non rielaboravo neanche tutto ciò che accadeva in generale, perché io evito il confronto ed è già stato tanto chiudere di persona. A prescindere, in caso, inizierò da una nuova. Donna, forse è meglio, anche se mi irrita la donna, come se mi irritassi da sola. Altro problema che mi fa rischiare di incazzarmi, forse è una mia idea, eh. Perché mi sono incazzata con uomini e donne negli ultimi sei mesi, in modo tossico, in modo diverso, forse, ma mi sono incazzata.


Chi mi segue nel pubblico non sprona molto al riguardo. Peccato che evitare la psicoterapia alimenti la cronicità di cui poi si lamentano... Sorvolo. Discorso razionale.

Supporto e pareri, vi chiedo.

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Miglior risposta 20 GIU 2024

Mi dispiace che si sia trovata male con la sua terapeuta. È una cosa che però può succedere.

Ogni psicoterapia ha la sua storia e le sue dinamiche.
Il fatto che non si sia trovata bene con Questa terapeuta non significa che anche con un’altra terapeuta si troverà male.

Non so di quale orientamento Psicoterapeutico era la sua terapeuta.

Magari provi Ad iniziare una terapia Con una psicoterapeuta di un altro orientamento.

Resto a disposizione.

Dott. Luca Ferretti Psicologo a Ponsacco

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11 GIU 2024

Buongiorno Caterina, ci sono psicoterapie più o meno adatte a seconda della problematica da affrontare; la terapia non è tutta uguale, perché ogni orientamento lavora in una specifica direzione. Leggendo le sue parole e la sua diagnosi, sarebbe interessante per lei provare una terapia dialettico comportamentale (DBT): si tratta di un trattamento cognitivo comportamentale maggiormente adeguato alla sua richiesta e alla sua situazione. In bocca al lupo.
Dottoressa Irene Mottola

Dott.ssa Irene Mottola Psicologo a Genova

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6 GIU 2024

Gentile caterina, le relazioni umane sono complicate. Un buon percorso di psicoterapia magari cognitivo comportamentale con un terapeuta empatico potrebbe aiutarla. Sono a disposizione, un abbraccio

Dott.ssa Maria Vittoria Ardosigli Psicologo a Palermo

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5 GIU 2024

Buonasera Caterina,
non è sempre facile stabilire una buona relazione terapeutica tra paziente e psicologo e ciò può condizionare l'efficacia stessa del percorso di cura.
A volte questa difficoltà dipende dalla personalità del terapeuta, altre volte dalle problematiche stesse del paziente e certamente una diagnosi di disturbo borderline non agevola il trattamento.
Lei riferisce che le è stata attribuita anche una sintomatologia di contro-dipendenza ma sembra che questa sia alternata e mescolata anche a dipendenza affettiva ed è esitata comunque in grande frustrazione, delusione, senso di vuoto e rabbia, sentimenti che sono scaricati nella relazione col partner ma originati molto probabilmente nella relazione intrafamiliare.
Anche se sfiduciata, lei appare a tratti impetuosa per cui sembra avere ancora voglia ed energia per reagire e questa reazione non può che essere associata ad un nuovo step di psicoterapia con un professionista con cui è più in sintonia e con supporto farmacologico.
Cordiali saluti.
Dr. Gennaro Fiore
medico-chirurgo, psicologo clinico, psicoterapeuta a Quadrivio di Campagna (Salerno).

Dott. Gennaro Fiore Psicologo a Quadrivio

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5 GIU 2024

Buongiorno Caterina.

La richiesta di aiuto è un atto di coraggio non semplice, ha ragione; da quello che racconta, tuttavia, mi sembra di notare una parte di lei che vive di questa paura di chiedere aiuto e un'altra parte, invece, consapevole di averne bisogno... Poi forse c'è qualche altra parte che le racconta di qualche ostacolo a intraprendere un percorso di aiuto? Va bene così, tutti noi siamo fatti di "parti" di noi stessi che alle volte entrano in conflitto. Potrebbe essere importante, utile e coraggioso per lei darsi la possibilità di accogliere e prendere in ascolto tutte queste "parti". Resto a disposizione,
Dott.ssa Federica Favro

Dott.ssa Federica Favro Psicologo a Busto Arsizio

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5 GIU 2024

Cara Caterina,

trovo che ridefinire la sua narrazione di autosabotaggio sia il primo passo per guarire dagli assoluti; mai e per sempre.
Credo che le sarebbe molto utile una psicoterapia ad approccio familiare, che la aiuti attraverso degli strumenti concreti in modo da riconoscere nuovi aspetti e risorse di se stessa, i quali altrimenti rischiano di rimanere soffocati nel pregiudizio dell'eterna infelicita'. Come parla di se stessa, definisce come si relaziona con gli altri e quanto non si fida di se stessa, condiziona inevitabilmente la sfiducia che nutre e alimenta verso gli altri.
Pertanto, sono a sua completa disposizione per intraprendere questo percorso.

Dott.ssa Francesca Orefice

Dott.ssa Francesca Orefice Psicologo a Bologna

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5 GIU 2024

Ciao Caterina, ti do del tu se non ti dispiace.

Mi dispiace per la tua situazione, posso provare ad immaginare quanta sfiducia e frustrazione tu debba provare, la tua situazione deve andare avanti da molto tempo da quello che scrivi. È sfiancante. La psicoterapia è un percorso lungo, fatto di alti e bassi e come se non bastasse, non è detto che un paziente si trovi bene con il terapeuta.
Cerca di non prenderlo come un fallimento relazionale, è così purtroppo perché si lavora tra due persone, non è detto che si è compatibili, come non è detto che l'orientamento professionale con cui lavora il terapeuta sia adatto a te e alla tua situazione.

Sicuramente, dato che scrivi che sei seguita anche dallo psichiatra per disturbo borderline, una psicoterapia che accompagni il percorso medico è fortemente consigliata.

Chiedere aiuto non è affatto semplice se magari abbiamo vissuto una storia in cui non abbiamo imparato a farlo, o meglio, magari abbiamo appreso che chiedere aiuto porta a una situazione peggiore della precedente.

È normale non riuscire a farlo in questi casi, bisogna imparare da zero come si fa. È frustrante certo, ma possibile. Tutti noi abbiamo bisogno di chiedere aiuto, di appoggiarci ogni tanto a qualcuno, ognuno di noi a modo suo, a piccoli passi.

Il fatto che tu abbia scritto qui è già chiedere aiuto, è già un passo.

Prova a fare una ricerca sui vari orientamenti professionali che ci sono per scegliere il professionista più adatto a te, ce ne sono moltissimi. Uomo o donna beh prova a chiederti con quale mi sentirei più al sicuro?

È IMPORTANTISSIMO che tu non ti senta giudicata in una relazione con il terapeuta. Se ciò accade la terapia non può essere efficace. Se ti senti giudicata comunicalo al tuo terapeuta, a volte possono capitare dei fraintendimenti che vanno affrontati.

In bocca al lupo!

Dr.ssa Francesca Di Luzio

Francesca Di Luzio Psicologo a Bologna

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