Psicoterapia e sfiducia, utile?
Ho mollato la psicoterapia dopo anni. Una relazione fallita, un parente morto, arrivo a patti col fatto che soffro il distacco e continuerò a farlo. In eterno. Era la prima relazione emotivamente importante. Sono controdipendente, diceva la terapista. Ed è vero. Ho sempre fatto tutto da me. Poi sta relazione del cazzo. Che odio, adesso. Pensava a me. Mi curava. Mi voleva bene. Mi ascoltava. Non è possibile che qualcuno pensi a me, eppure è successo...
Non lo accetto. Non ho mai avuto relazioni profonde o quasi. Il mio migliore amico sta in culo. Ed è tutto dire. Da sempre. Non è che dopo è andato via. Il mio secondo migliore amico è controdipendente anche lui e sta lontano, anche se meno del primo. In generale io non chiedo aiuto. Ho chiamato l'ospedale, sono seguita, per me dopo anni. Nonostante tentativi di suicidio alle spalle. Nessuno mi ha mai aiutato, anzi, il contrario. Ho passato anni a nascondere i soldi in casa, per dire. Ad essere da meno a mio fratello e poi a mio padre, quindi mia nonna. Comprendo. Mai quiete. Adesso, che potrei esistere è come non esistere. Sento vuoto. Enorme. Sono borderline, dicono i documenti. Non so più come fare.
Come si accetta di aver bisogno di aiuto? Di chiederlo? Come si supera? Sto malissimo e piango da mesi. Disperata. Mi dimentico le cose, anche. E non ho nessuno lo stesso, pur vivendo con mia madre, anziana, a cui già sto iniziando a badare, in realtà.
Non ne posso più. Non reggo lo stress e devo fare x e y. Mi dimentico le cose e devo fare x e z. Sto male e non so spiegarlo. La psichiatra mi chiede i sintomi ed io non approfondisco. Sono sotto farmaci. Psicoterapia mollata e non so se vale la pena riprendere con una nuova, erano mesi che mi sentivo giudicata. Diceva che proiettavo sul mio ex e aveva ragione. Nel senso che la relazione è andata a merda perché ho avuto un pessimo rapporto con mio fratello e mio padre e mia nonna mi ha cresciuta molto. Dalla parte opposta mi sento arresa. Come si fa? Conosco la mia storia, anche se magari non mi apro molto.
Come si fa a trovare la voglia e la forza di "guarire"? Di chiedere aiuto? Era psicoanalisi. Ed io sono stufa, di tutto.
Ho seri pensieri di morte non messi in pratica e a volte mi chiedo se semplicemente non sono cronici e non mi devo arrendere.
Non avrò mai una relazione viste le premesse, mai più. Ho compreso sarebbe pessima e tossica. Anche se il mio grado di "nessuno mi capisce" mi farebbe passare la notte con chiunque, letteralmente, pur di non sentirmi così sola. Non fatto.
Avete pareri medici per affrontare sta situazione? Vorrei una spinta a tornare in terapia, sono sincera. Da una nuova. La vecchia aveva anche ragione, alcune cose non mi sono tornate e comunque abbiamo chiuso. Tipo che non mi fidavo del mio ex perché usavo la spirale io. WTF. Sono diffidente, ok, vorrei fidarmi e non ci riesco quasi mai, ok, ma cazzo significa. Una vuole sentire e i preservativi rompono il cazzo. Ero sfinita e non rielaboravo neanche tutto ciò che accadeva in generale, perché io evito il confronto ed è già stato tanto chiudere di persona. A prescindere, in caso, inizierò da una nuova. Donna, forse è meglio, anche se mi irrita la donna, come se mi irritassi da sola. Altro problema che mi fa rischiare di incazzarmi, forse è una mia idea, eh. Perché mi sono incazzata con uomini e donne negli ultimi sei mesi, in modo tossico, in modo diverso, forse, ma mi sono incazzata.
Chi mi segue nel pubblico non sprona molto al riguardo. Peccato che evitare la psicoterapia alimenti la cronicità di cui poi si lamentano... Sorvolo. Discorso razionale.
Supporto e pareri, vi chiedo.