Rapporto con mia madre e la mia famiglia

Inviata da Marty · 30 nov -1 Psicoterapia

Buongiorno sono una donna di 40 anni mamma di un bambino di tre e sono sposata da sei mesi con mio marito con il quale però siamo insieme da vent'anni.
Il mio problema sono mia madre e soprattutto la mia famiglia,nel corso degli anni mi sono accorta che in qualche modo mi hanno sempre controllata e interferito nella mia vita soprattutto in quella con il mio fidanzato.
Mi sono fidanzata a 18 anni e avevo delle regole da rispettare dovevo rientrare quando faceva buio quindi in inverno prima delle 6, la sera non potevo uscire. Il nostro primo capodanno io l'ho passato a casa con i miei e lui poi è venuto a mezzanotte a trovarmi.
Mia madre mi ha sempre detto che lui mi ha cambiata e questa cosa non l ha mai accettata.
Si sono interromessi nella nostra storia in ogni modo, per esempio non andava bene che la domenica io uscissi con lui ma dovevo restare a casa a pranzo e potevo uscire alle tre e dovevo rientrare però alla sera prima di cena.
Quando avevo vent'anni mi sono iscritta all'università che volevano loro e sono riuscita a conseguirla e a terminarla anche se non era prettamente quello che volevo fare.
Nel frattempo, il mio fidanzato aveva deciso di studiare e secondo loro questa non era una scelta giusta e quindi per quasi 3 mesi non le hanno più parlato.
Nel frattempo la nostra vita è andata avanti così in un limbo Durante la settimana andava all'università lui mi veniva a riportare a casa perché io non non guidavo.
Questa cosa i miei non l'hanno mai accettata il fatto che io non non guidassi mi faceva secondo loro, rendere dipendente da lui, che mi doveva riportare a casa.
Più di una volta ne abbiamo discusso animatamente sia io con i miei genitori che i miei genitori con noi.
Sono anche arrivati a dire a mio marito che in un futuro si sarebbe stancato sicuramente di questa cosa perché per per lui non era giusto.
Nel frattempo avevamo raggiunto i 25 anni eravamo in Prigione, costretti a stare a casa mia perché non potevo uscire e E dovevamo anche tenere mio nipote.
Decido poi di prendere la laurea magistrale che termino con ottimi voti, Avevo ventottanni inizio a cercare lavoro ma purtroppo per una ragazza grande di quell'età i posti di lavoro non c'erano.
Così inizia per lavorare per mio padre gli facevo da segretaria,lui aveva una piccola società e dovevo essere disponibile però a qualsiasi ora per Per fare dei preventivi che a lui servivano.
Spesso a discapito anche dal mio fidanzato che o non veniva proprio oppure veniva e si metteva in un'altra stanza perché dovevo finire di fare il lavoro con mio padre.
All'alba dei miei ventinove anni questa storia iniziava a farmi veramente male anche perché per per loro ero una Fonte di insoddisfazione continua e ed una delusione.
Con il mio fidanzato le cose andavano bene però entrambi Ci sentivamo sempre in difetto nei loro confronti eravamo s
Sempre tristi e piangevamo tantissimo e non vedevamo futuro.
Finché un giorno dopo l'ennesima volta che mio marito era dovuto andare in un alimentari, davanti casa mia a pranzare perché a casa mia non poteva venire perché noi ci potevamo vedere solo dopo le 3, decisi che ne avevo abbastanza
Mi scrissi ad una cooperativa che cercava lavoratori Mi chiamarono dopo una settimana e andai subito a fare un colloqui per cassiera.
Mi presero subito dopo una settimana lavoravo come cassiera per un Supermercato. Vi lascio immaginare il loro risentimento legato al fatto che io avendo studiato avevo preferito buttare tutta l'aria per fare la cassiera.
Io mi sentivo finalmente libera, mentre loro in ogni momento continuavano sempre a dirmi che sbagliavo perché dovevo fare i concorsi, perché non dovevo finire a fare la cassiera e che per loro ero una delusione. Verso I 33 anni decisi che ne avevo abbastanza Con il mio fidanzato inizia a trovare casa. I miei rimasero di nuovo delusi perché avevamo preferito trovare una casa lontano da loro, invece Che restare lì con loro Dividendo la casa che hanno.
Le cose poi si appianarono finché Non arrivò la pandemia e io mi ritrovai licenziata e decisi di prendermi un periodo Per me, Mi dedicai a me stessa e al mio fidanzato Con il quale lavorando sempre non mi vedevo quasi mai anche se abitavamo insieme.
Loro questa cosa non l'accettarono di nuovo,mi dissero che dovevo fare concorsi,.che non dovevo stare ferma e cercarono anche di farmi spronare dal mio fidanzato dicendo a lui quello che io dovevo fare.
Poi rimasi incinta di mio figlio E tutto si calmò, finché mio figlio non fece un anno e lì e ricominciarono ad intromettersi dicendomi Ogni santa volta che andava a trovarli, quando lo mandavo al nido?
Una domanda alle quali noi rispondevamo dicendo che non ce lo volevamo mandare perché io stavo a casa e che l'avremmo mandato direttamente alla materna.
sinceramente la cosa mi aveva anche iniziato a stufare perché i genitori eravamo noi.
Poi successe purtroppo che mio marito stette male a causa del COVID soffrì di long covid Per quasi un anno soffri di vertigini, Attacchi di panico, Paura incontrollate che lo portarono anche in ospedale.
Subito dopo mio marito cercò di riprendere a lavorare cosa che fece ma purtroppo non lo pagano e Ci Trovammo nella situazione da dove chiedere aiuto.
Cercai aiuto nei miei genitori, cosa che fecero ma si intromisero ancora una volta nella nostra vita, Andandoci molto pesante e mettendo anche in discussiome noi in quanto genitori,
dicendo che futuro date a questo figlio?
Rimarcando ancora di nuovo il fatto che io dipendevo da lui perché non guidavo,
Che lui mi aveva cambiata.
Mio marito cercò anche di spiegargli che lui mi aveva da sempre amato e aveva fatto tutto questo perché mia amava, ricevendo però solo risate da parte di mio padre che lo ha anche canzonato.
Da questa discussione ne siamo usciti distrutti ma abbiamo cercato di tenere i rapporti allacciati.
Da lì a 6 mesi ci saremmo sposati, E non volevamo avere nessun rimpianto così le siamo andati a trovare anche spesso, Abbiamo cercato di coinvolgere anche nella scelta del ristorante ricevendo come risposta di cercarlo su internet.
Quando gli abbiamo detto la data nel nostro matrimonio mia madre davanti a tutti disse che se l'avessimo consultata ci avrebbe detto che avevamo scelto una data di merda.
Mio padre disse di tutto tanto che il ristorante era troppo lontano.
Per non parlare del fatto che avevamo deciso di sposarci in comune senza parenti solo con le nostre rispettive famiglie di origine.
I miei Genitori questa cosa Non l'hanno mai accettata E finché non ci siamo sposati hanno provato in tutti i modi a farci cambiare idea.
Quella sera ci distrussero ulteriormente la Ferita creata si stava sempre più espandendo.
Dopo che ci siamo sposati mia madre si è sentita ovviamente in dovere di dirmi che non dovevo mettere le foto su facebook perché tutte l'avrebbero viste, mia nonna mi chiamo dicendo che avevo fatto un matrimonio di merda perché non avevo invitato il fratello di mia madre e mia madre continuò a dire che avevo sbagliato che avevo trattato tutti in una maniera schifosa.
Io reagi questa volta con fermezza dicendo di non aver ammazzato nessuno ma di aver preso una scelta che avrebbero dovuto accettare.
Iniziai a stare male ad avere attacchi di panico per tutto il giorno quando andavo al lavoro, durante il turno lavorativo, inizia a essere aggressiva con tutti io e mio marito Spesso ci attaccavamo anche per futili motivi.
Dopo due mesi passati in questo stato, un giorno mi sono svegliata e ho capito che non potevo essere una perdente, che dovevo qualche modo trovare il modo per risorgere e così ho fatto ho iniziato a prendermi cura di me e della mia anima che era stata fatta in frantumi e cercare un modo per andare avanti.
Ho capito che per andare avanti dovevo analizzare tutto e dovevo anche staccarmi da questo cordone ombelicale che avevo.
Io ne sono uscita in qualche modo ma mio marito no è rimasto profondamente scottato da tutto quanto e non li vuole più vedere.
Alcune volte siamo andati a cena ma a lui ovviamente non gli rivolge parola, ma io non sapevo quanto lui stesse male in tutto ciò.
Non mi ha vietato di andare andare a vederli anzi avendo un bimbo piccolo mi ha detto di andarci tranquillamente ma lui non se la sente di venire.
Purtroppo non avendo capito la gravità della situazione in cui stava mio marito, tempo fa ho chiamato mia madre per dirgli che saremo andati a cena non informando mio marito su ciò, Pensando che per lui fosse tutto in qualche modo risolto.
Lui allora mi ha detto tutto del suo stato d'animo e Quella sera sono andata solo io prendendo una responsabilità di ciò che avevo creato e nel momento in cui mia madre mi ha chiesto come mai non c'era gli ho detto che Le motivazioni le sapeva.
Lei ha detto che non era possibile tutto ciò, Ha cercato di ritornare su discorso del matrimonio ma io la bloccata subito dicendo che io ero là perché mi faceva piacere e avevo portato mio figlio e tanto doveva bastare per lei.
In tutto ciò con mio marito ci abbiamo messo quasi una settimana per ricomporre i nostri pezzi che erano andati in frantumi.
ho promesso a me stessa che non avrei più permesso la mia famiglia di creare danno alla nuova famiglia che ho creato e tanto cercato.
Secondo voi Sto prendendo la giusta via? Grazie mille




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