Recupero vitalità e cambio traiettoria
Buongiorno dottori , vi scrivo per chiedervi consiglio su una situazione che vivo ormai da diversi anni e che mi sta creando crescente disagio. Son uno studente universitario di 30 anni , ho cambiato corso di laurea anni fa ed il percorso attuale è più in linea alle mie passioni ma devo affrontarlo economicamente da solo e questo mi ha portato ad interruzioni frequenti. La mia rendita universitaria si mantiene alta ma incostante (voti alti ma poche materie), trovo difficile applicarmi con la dovuta concentrazione e ho dovuto interrompere per le gravose tasse richieste. In famiglia si è aggiunta una giusta pressione familiare per abbandonare il "nido domestico" (come fratelli e cugini hanno fatto) e volare via dal mio territorio (limitato in quanto ad offerta lavorativa) , un'esigenza che anch'io sento ma che non posso facilmente soddisfare per un tempo lungo (lavori part-time e devo pagare spese e affitto). Negli ultimi anni la situazione mi ha portato ad un ritiro graduale (ma inesorabile) dalla vita sociale : evito le uscite con gli amici e le possibili frequentazioni con le ragazze (le allontano non appena le vedo interessate). Con la mia ex-ragazza ci siamo lasciati anche per questa mia apatia o mal di vivere che mi ha portato a sdegnare le occasioni mondane ed i luoghi di ritrovo. Per certi aspetti mi sento "accartocciato" (un po' hikikomori direbbero in Giappone ) e la situazione mi ha stancato : vorrei tornare all'energia di un tempo , quando amavo uscire di casa e fare nuove esperienze. Unici interessi che mi mantengono vivace son l'amore per la letteratura, per i musei e luoghi storici o naturalistici. Passo le giornate a dedicarmi ai libri (studio per i concorsi in arrivo e leggo libri sui miei interessi) e sto riprendendo gli allenamenti in palestra ma sento di essere ancora "stemperato" , indebolito nelle mie energie e nella mia volontà. Un percorso terapeutico mi sarebbe d'aiuto (finora lo sono stati tutti i libri raccolti sulla psicologia benché l'approccio sia più limitato ) ma fin'ora ho rimandato un po' per orgoglio un po' per evitare le spese dovute. Cosa potete consigliarmi per ristabilire una fiducia intaccata ? Per diminuire il senso di vergogna che mi afferra quando rifletto o mi confronto sui risultati accademici o lavorativi non ancora raggiunti ?