Relazione conflittuale

Buongiorno.
Vi scrivo perché da quasi due anni sto con un uomo. Lui è separato ed ha due figli di 15 e 12 anni. Quando lo ho conosciuto ho scoperto quasi subito che beveva molto e dopo qualche settimana mi sono accorta che faceva anche uso di cocaina.
Non so perché io non sia scappata subito, ma so che nel corso dei mesi gli sono stata sempre vicina e lui molto lentamente ha diminuito l’uso di entrambe le sostanze. Tutti mi dicevano di fuggire, in primis i suoi parenti e conoscenti più stretti. Ma io non mollavo. Diverse volte dopo aver bevuto, usciva di casa e andava in giro per i bar ed è capitato che i carabinieri intervenissero per fermare delle risse che spesso generava non so come, perché non ero presente. Quindi tornava a vada malconcio e con qualche denuncia in più . Una notte ho provato a calmarlo, mentre era in preda ai fumi dell’’alcool e mi sono ritrovata a tremare in un angolo di casa, mentre mi minacciava di morte e lanciava oggetti per terra. A Natale 2023 poi ha bevuto ancora ed ho passato la festività da sola. Da quel momento ha promesso e pianto giurando che non sarebbe più accaduto. Per qualche settimana o mese in effetti riusciva a trattenersi ma poi lentamente iniziava a nominare il desiderio di fare aperitivi, dicendo che ormai stava bene e una birra non avrebbe fatto del male a nessuno. Quindi provavo molta ansia e preoccupazione. Mi sentivo sempre agitata e in attesa del prossimo disastro. Poi è iniziata la gelosia, ossessiva e controllante. La malfidenza e le accuse assurde di tradimento. Mi strappava il telefono di mano anche se non aveva bevuto e mi aggrediva per controllare il contenuto delle mail di lavoro, dei messaggi watsap e controllare le telefonate. Non solo. Ha iniziato a giudicare il modo in cui mi vestivo e mi aveva vietato di portare la gonna in ufficio. Solo pantaloni e zero trucco. Se provavo ad andare al lavoro con un filo di mascara, scoppiava il fino mondo con le solite accuse di avere qualche inciucio amoroso. Più passava il tempo e più mi sentivo stanca, oppressa ma lui parlava di matrimonio e di comprare casa insieme. Non mi lasciava sola un momento e quando era al lavoro mi faceva mille chiamate e a volte videochiamate per vedere come ero vestita o dove fossi. Insomma, il mio livello di stress era altissimo. Poi un giorno sono dovuta partire per lavoro per qualche giorno e già poco prima la mia partenza le sue domande e le preoccupazioni erano molte. Voleva vedere che abiti mettevo in valigia e continuava a chiedere i nomi dei colleghi che ci sarebbero stati. Una volta partita è stato un vero incubo. 100 chiamate in una sola sera fino a notte fonda. In una di queste videochiamate a cui avevo risposto mi ero accorta subito che era sotto effetto di cocaina. Il viso pallido e la mascella in continuo movimento. Continuava a chiedermi con quale uomo fossi in camera e mi faceva girare ogni centimetro della stanza per vedere dove si nascondesse. Vedeva cose che non c’erano. Un paio di pantaloni da uomo, delle lenti a contatto , dei calzini che in realtà non c’erano. Poi iniziò a minacciarmi di morte. Ero terrorizzata. Al mio rientro trovai la mia casa, di cui aveva le chiavi, sotto sopra e mia madre che si era recata per cibare il gatto prima del mio rientro, si spaventò moltissimo . Dopo questo evento mi sono sentita spenta, come morta dentro e desiderosa di pace e banale tranquillità . Ho iniziato a sentire forte il desiderio di stare da sola e camminare con il cane nel bosco senza pensare a null’altro . Mi sentivo depressa e come svuotata. Lui si profondeva in mille scuse e diverse volte si presentava sotto casa in lacrime chiedendo perdono . Ma vederlo mi metteva una forte ansia e non provavo più desiderio di stargli vicino, baciarlo o fare l’amore con lui . Mi sono obbligata per qualche settimana a vederlo di tanto in tanto ma non ero più io. Ero fredda e distaccata e non riuscivo più a credere a una sola delle sue promesse. Lui è un uomo molto bello, affettuoso e premuroso e per me era incredibile non provare più quell’amore spassionato che mi aveva tenuta vicino a lui con tanta convinzione per quasi due anni. Soffrivo molto e non volevo perderlo. L’idea che potesse essere cambiato veramente e che avrebbe potuto stare con un altra donna mi logorava e per questo cercavo di ritrovare lo slancio e rimanere con lui. Ma ieri sera sono esplosa e dopo la sua ennesima visita sotto casa mia, in totale agitazione è una certa aggressività, per chiedere di cenare insieme e stare insieme del tempo, lo ho cacciato in modo molto duro, dicendogli che forse non lo amavo più e che volevo stare da sola. Ora sono in pezzi, ho paura di aver preso la scelta sbagliata e pentirmene. Non so perché io sia cambiata così rapidamente, in poche settimane, ma oggi mi sembra impossibile sia stare con lui così come senza. Un vero tribolamento interiore che mi stringe il cuore. Chi potrebbe aiutarmi a capire meglio le mie dinamiche e come ritrovare un po’ di serenità ?