Relazioni-Convivenza-Discoteca
Buongiorno, sono un ragazzo di 25 anni, vivo solo da ormai un paio di anni e la mia situazione è un po' complicata.
Mio padre è morto l'anno scorso e nel contempo mi sono lasciato con la mia ormai "ex" la quale mi aveva lasciato un grande trauma(a causa di tratti pressochè narcisistici con atteggiamenti passivo-aggressivi, silenzi su discussioni
etc.)
A seguito di consulto con uno psicologo praticamente forzato per il mio stato mentale di depressione dell'epoca, sono riuscito a risolvere gran parte dei miei problemi ed a elaborare il lutto.
Vengo a voi però per la mia attuale situazione; Mi sono impegnato da ormai 5 mesi con la mia attuale ragazza, completamente diversa dalla mia precedente relazione e molto disponibile nei miei confronti, tuttavia delle volte
non ci comprendiamo per nulla o, peggio ancora, non riesco a decifrare le sue intenzioni e a capire se veramente ci tiene(nonostante le sue affermazioni) a me oppure no.
Allo stato attuale parliamo di tutto, inizialmente sono sorte molte discussioni ma fondamentalmente ci sono due punti a cui ancora, nonostate ne abbiamo già parlato, non sono d'accordo per niente e non riesco a passarci sopra.
Il primo è scattato a seguito di una mia gelosia per il fatto che lei volesse andare in discoteca, alla quale non mi sono opposto per niente, le ho lasciato fare quello che voleva,dicendole però, che questa cosa
mi genera ansia, soprattutto spiegandole che la mia ex, mi ha tentato di tradire in quel luogo a fine relazione, per cui, indipendentemente da lei, mi crea paura e preferire andasse in qualsiasi altro posto e non li(ma non posso
obbligarla chiaramente, per cui mi sono limitato a spiegarle semplicemente i miei sentimenti).
Alla fine ci è andata alla discoteca e non credo sia successo nulla perchè comunque la fiducia nei suoi confronti ce l'ho, ma non nascondo che la mia ansia in quell'occasione sia rimasta(non ho dormito tutta la notte quasi..).
A parte quell'occasione, la seconda volta mi ha proposto di andarci insieme, e ci siamo andati, e li non ho avuto problemi, anzi, ho apprezzato che mi avesse invitato.
Oltre a queste due adesso si ripropone per la terza volta(con sua cugina che la invita), solo che tra la seconda volta e la terza, ovvero questa, è successa una cosa che mi ha tolto un po' di fiducia nei suoi confronti.
E questa è dovuta al fatto che un giorno le aveva scritto questo suo "amico",cosi mi disse lei, che a distanza di settimane si è rivelato essere il suo ex(si è ingannata da sola raccontandomelo in un secondo momento per sbaglio),
Inutile dire che mi sono arrabbiato molto e mi sono sentito tradito in un certo senso...Mi ha spiegato che sono rimasti in buoni rapporti e che non mi avesse raccontato che si trattasse del suo ex perchè temeva mi sarei arrabbiato,
ma allo stesso tempo si è resa conto di avermi ferito e mi ha chiesto scusa costantemente da quel giorno.
Questa cosa però mi ha lasciato una ferita aperta e non so se sia collegata in qualche modo alla mia ex relazione..
Il secondo punto invece tratta un discorso di convivenza, mi spiego meglio:
Con lei (che ha 30 anni), è già uscito il discorso di convivere ipoteticamente in un futuro; ma lei a differenza mia, è legata alla sua famiglia(anche troppo direi) e questa cosa intacca (perlomeno da parte mia) la voglia
di progettare un futuro con lei.
Le ho detto che quando parliamo di convivenza, non mi aspetto che andiamo a convivere domani, anche perchè sono d'accordo con lei, stiamo insieme da 5 mesi neanche, ma allo stesso tempo, il fatto che ogni volta che esca l'argomento anche scherzando,
metta in mezzo la sua famiglia, che debba vivere vicino a loro sempre(mi ha detto che in futuro se si convive, dobbiamo prendere casa nella stessa città loro per dire) mi da parecchio fastidio.
Sembra quasi che non voglia progettare nulla sulle relazioni, che tutto deve girare intorno alla famiglia e che non riesca a costruire nulla al di fuori di questa.
A volte credo di essere io quello esagerato, però non capisco nemmeno come gestire questa situazione, dato che con lei finisce che,se la pensiamo in maniera diversa, si chiude la conversazione con un "pugno di mosche" in mano.
Oggi dicendole che ho notato questa cosa(sulla famiglia/convivenza),le ho detto che penso sia meglio che non conviviamo a prescindere in quanto la vedo che non è pronta per nulla a gestire le cose seriamente, anche in prospettiva di un futuro
(ammetto che era anche per vedere la sua reazione).
Non ha voluto negare la cosa e l'unica cosa che ha aggiunto è che era felice che io me ne sia reso conto, e che per il fatto che convivere comporta delle responsabilità, che non crede che saremo pronti etc. per cui è soddisfatta.
Vorrei un consiglio per capire come gestire queste situazioni, come gestire quest'ansia, e soprattutto come gestire una persona con la quale diametralmente, non ci capiamo ma che al contempo, non voglio lasciare perchè
mi trovo molto bene con lei(nonostante queste diatribe interne).
Grazie in anticipo,
Saluti