Si puo davvero avere risposta?

Gentile signora,
quando dice: "Gli avevo consigliato di ricominciare con le sedute di pscicoterapia, inizialmente aveva accettato il mio consiglio ma ha interrotto perche ha detta sua la dottoressa peggiorava la situazione. Io scrivo perchè sono stanca, vorrei tanto riuscire ad aiutarlo per salvare la nostra famiglia ma più passa il tempo e più sono convinta che lui non cambierà mai, che l'aggressività faccia parte della sua indole.", possono comprendere ed accogliere la sua sofferenza, la sua frustrazione e impotenza a non poterlo "salvare", poichè nessuno può salvare nessuno, e ognuno è responsabile della sua cura. Sembra che suo marito non abbia voglia di trasformare la sua sofferenza e la sua dipendenza in una nuova opportunità per lui e per le persone che lo amano. Le posso dire soltanto che per reggere a questa sofferenza e reggere un contesto familiare complicato, è arrivato forse il momento per Lei di prendersi cura e spazio, di chiedere aiuto con una psicoterapia, di accogliere tutto il dolore e l'impotenza per poter viversi il presente con maggiore serenità, maggiore capacità di discernimento, libertà e responsabilità verso di lei e sua figlia.

Un caro saluto
Dott. Carlo Maria Cananzi

Buonasera Penso che suo marito ha bisogno si siuto di uno psicoterapeuta.
Se su e trovato male con la psicoterapia.
Può sempre cambiare se vuole
Dott.ssa Patrizia Carboni
Psicologa Psicoterapeuta
Roma

Gentilissima signora, purtroppo la non accettazione di suo marito di un percorso psicoterapico, è la dimostrazione della sua difficoltà
ad affrontare il profondo disagio che l'ha portato a cercare di trovare "rifugio e sollievo" in ciò che è soltanto una via di fuga
e di evitamento dai suoi problemi. Sicuramente, il percorso psicoterapico rappresenta la strada giusta, ma deve essere
suo marito a volerlo fortemente, assumendosi la responsabilità della propria vita e di quello della sua famiglia, su cui lui, forse più
o meno inconsapevolmente, fa ricadere le conseguenze del suo comportamento. Le suggerisco di intraprendere lei un percorso, in modo da poter affrontare meglio la situazione che sta vivendo, attraverso l'ascolto e la guida di un professionista.
Le faccio tantissimi auguri.
Dott.ssa Daniela Noccioli.

Gentile utente, è nobile da parte sua pensare alla famiglia ma proprio per il benessere di questa le consiglio un percorso di supporto psicologico per lei. Un abbraccio

Buongiorno, quello che lei riporta è molto importante. Capisco il suo sconforto e la sua stanchezza, la situazione che sta vivendo porta con sé un vissuto emotivo non indifferente. Può capitare che gli stati depressivi si manifestino anche attraverso un’alterazione nei sentimenti della rabbia, oltre che della tristezza, e nella messa in atto di comportamenti con una matrice aggressiva. Questo perché la tendenza è comunque quella di allontanare l’altro. Non a caso uno dei momenti in cui è in grado di dimostrarvi affetto è proprio quando è lontano da casa per lavoro. Come suggerito da lei, sarebbe auspicabile che suo marito inizi un nuovo percorso di psicoterapia per indagare di cosa sono manifestazione questi vissuti depressivi. Detto ciò, deve essere lui a trovare la giusta motivazione per poter intraprenderlo. Le consiglio quindi di iniziare da sé stessa. Viste le difficoltà che sta affrontando, potrebbe essere utile anche per lei rivolgersi ad un professionista, portare il suo pezzo di vissuto e lavorarci su.
Cordialmente,
Dott.ssa Chiara Slavazza

Cara signora e mamma,

comprendo quanto questa situazione così spiacevole la stia facendo soffrire e certamente sono comprensibili anche le sue preoccupazioni.

Non solo queste problematiche di suo marito si ripercuoto sulla vostra coppia ma certamente avranno delle conseguenza anche sulla vostra piccola.

Le consiglio di cercare aiuto in una terapia che possa supportarla e permetterle anche di mettere il focus su se stessa e sulle sue necessità, bisogni ed aspirazioni sia come donna che come madre.

Le mando un abbraccio,
Dott.ssa Giada Abbas.

Buongiorno,
grazie per aver condiviso la sua storia.

Capisco che portarsi dentro tutto questo possa essere motivo di sofferenza e di stanchezza, come dice.
Penso che potrebbe essere utile anche a lei ritagliarsi uno spazio personale per lavorare sulle sue risorse e per potersi raccontare.

Spero possa trovare presto l* professionist* più adatto per lei.


Buona giornata,
Dott.ssa Sarah Bressanelli

Buongiorno,
La questione che lei pone è molto importante. Sia sul piano personale di suo marito che su quello più gruppale della famiglia.
Sembra che la terapia precedente sia stata di aiuto nel superare la dimensione della dipendenza ( sia ludopatica che da stupefacenti ), spesso però una volta affrontata questa parte, può emergere lo strato depressivo sottostante che si manifesta con ritiro e/o con emozioni tendenti al versante rabbioso. Quindi effettivamente ci sarebbe bisogno di un ulteriore inserto di psicoterapia, strutturata settimanalmente e in modo rocciato, in cui possano essere elaborati i sistemi fantasmatici legati al vissuto depressivo che la dipendenza ludopatica e/o da sostanze maschera.
Dunque è molto opportuno che sia dato inizio ad un nuovo percorso, che, visti i risultati della terapia precedente, ha una buona prognosi.
Dott. Pietro Salemme