Si può perdonare un tradimento?

Inviata da Azzurra · 30 nov -1 Psicoterapia

Salve! Ho 28 anni e sono ossessionata da pensieri che mi fanno stare male.
Sono stata 3 anni con una persona per cui stravedevo e che stravedeva per me, o almeno così credevo.
Purtroppo con lui ho sbagliato. Ho spesso sfogato le mie frustrazioni su di lui e richiedo tantissime attenzioni in generale, perché da sempre abituata a riceverne. gia dal primo anno ho iniziato a fissarmi sul fatto che "l'asticella del nostro rapporto" non fosse più al massimo, che le sue attenzioni fossero diminuite, rimurginavo su aspetti del suo carattere incompatibili con il mio (era schematico, rigido, apatico...) e gli continuavo a dire che eravamo troppo diversi, lasciandolo. lui finiva sempre in lacrime a fare e dire l’impossibile per avere un’altra possibilità, sembrava capirmi davvero quando in quei momenti gli parlavo ma non è mai cambiato nulla.
tante volte invece che parlargliene, mi son comportata di conseguenza nella speranza di fargli capire cosa si provasse e il risultato è stato che ci siamo raffreddati ancora di più. Alternavo queste fasi ad altre in cui invece comprendevo e tornavo adorabile con lui, mi diceva che si sentiva sulle montagne russe. Sentivo che aveva l'ansia di fare tutto bene quando ci vedevamo quindi abbiamo perso naturalezza.
Alla fine ci siamo lasciati davvero e con tanta sofferenza. per un mese non ho mai risposto ai suoi messaggi finché mi lascia una lettera molto bella davanti casa e iniziamo da lì a scriverci.
Riproviamo per un mese e mezzo, gli ripeto che dobbiamo andare con calma e che si vedrà...però gli chiedo di vederci, ci baciamo, una volta dormiamo insieme. Provo davvero a lavorare su di me e a trasmettergli positività. Chiudo perché non mi sembrava ci stesse mettendo il minimo impegno, anzi : Ci vedevamo pochissimo, era sempre impegnato e freddo ma ogni volta che si parlava di chiudere si disperava.
Ha continuato a scrivermi, mi diceva che mi aveva persa e non sapeva come ritrovarmi, che sperava ci rivedessimo e che tornassimo insieme. Mi scriveva in piena notte che mi pensava, che vivere le cose senza di me lo faceva stare male.
ci vediamo due mesi dopo e ci baciamo.
mi chiama qualche giorno dopo dicendomi che mi ama davvero, che vuole provare a tutti i costi a tornare insieme e mi confessa di aver avuto una relazione con una sua collega (con cui era gia stato in passato), iniziata quche settimana dopo aver chiuso con me. Dice che si è sentito solo e ferito, che "lei era lì", che quando abbiamo ricominciato a vederci aveva paura di tornare in un vortice ed è stato egoista perché pur avendo paura non mi voleva perdere, che ha chiuso con lei dopo l’ultimo bacio perché ha capito che la stava prendendo in giro e che me lo ha detto per ricominciare in maniera nuova e pulita. Io sono ferita perché è stato capace di dirmi tante bugie, perché pensavo di essere l'unica, perché questa ragazza era un tasto delicato, pensavo fosse ormai un'amica. Lui, lei e mia sorella lavoravano insieme, lui era molto amico di mia sorella e le chiedeva aiuto con me in quel periodo..invece ha mentito anche a lei e adesso non lo stima più.
tutto questo è successo 5 mesi fa e da allora ha fatto di tutto: preso aerei in giornata per parlare qualche ora con me, rispondere alle mie domande e starmi accanto nei momenti neri, analizzare il suo comportamento e il nostro rapporto nel profondo, da solo, con amici e genitori (cosa che mi sorprende per quanto sia chiuso). Ha quasi un rigetto nel parlare di questa ragazza, dice che si vergogna di lui e che questa cosa lo ha turbato molto. Mi sembra sincero però Io mi sento tradita e umiliata per aver creduto stesse male come me per la nostra rottura e invece stava con un’altra, anche mentre io ero li a riprovarci. mi tormentano le immagini di loro due e le domande, anche se in fondo so che lei non ha avuto importanza. Mi sento umiliata al pensiero che le persone intorno a lui sapessero di lei (non di me) ma che abbia fatto in modo che la voce non arrivasse a me o a mia sorella. Mi fa male che tutte le persone che mi vogliono bene pensano che sia un immaturo di cui non ci si può fidare. Quando ci sto però lo vedo sincero ed è come se scivolasse tutto via... parliamo tanto (anche di questo), mi sento me stessa e lo vedo sé stesso. La prima volta che gli ho dato un bacio sulla guancia dopo tutto ha pianto commosso. Mi chiede di parlare in modo costruttivo se qualcosa fa stare male entrambi ed io grazie alla sua pazienza riesco a calmarmi e ad aprirmi. Vorrei darci un’altra possibilità ma mi vergogno anche solo a pensarlo e sto mentendo a tutti sul fatto di rivederlo. Sento il giudizio degli altri, di mia sorella e dei miei...dei suoi amici e colleghi, dei suoi. Ogni settimana ho schizzi di rabbia o tristezza e mi chiedo se non sia giusto voltare pagina anche se penso, nonostante tutto, che sia speciale il suo modo di tenerci a me. Non so cosa è giusto fare. Sto andando da uno psicologo ma nessuno ti suggerisce cosa fare...scusate la lunghezza
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