Solo abbandonato a me stesso

Inviata da Antonio90 · 26 set 2024 Autorealizzazione e orientamento personale

Salve, sono un uomo di 34 anni che vive ancora con la famiglia, non ho amici e nessuna fidanzata. In famiglia l'unica persona che mi supportava era mia madre che purtroppo è venuta a mancare un anno fa. Ho 2 sorelle che da quando non c'è più mia madre si sono unite di più ma per loro sono inesistente. Litigo spesso con la sorella più grande che ahimè vuole avere sempre l'ultima parola anche davanti all'evidenza, lei vuole sempre vincere , invece la sorella piccola fa la leccapiedi alla grande, anche se ho ragione davanti alle prove e all'evidenza la piccola si inventa falsità. Poi c'è mio padre che per lui sono un fallimento solo perchè non ho voluto fare il suo lavoro che è muratore. Lui da precedenza alle sorelle, io sono ultimo nella suo lista. In poche parole vivo con loro ma sono isolato nella mia stanza, mi devo cucinare da solo, mi devo lavare i vestiti da solo, fortunatamente lavoro ma quando ero senza lavoro ero senza soldi e potevo morire anche per una ricarica di telefono da 10. le mie sorelle (che non lavorano) hanno avuto di tutto, specialmente la più grande. Concerti, viaggi all'estero, viaggi in giro per l'italia ed io invece sempre chiuso in casa senza un euro. Non mi chiedono come va il lavoro, non mi chiedono nulla, in poche parole sono inesistente in quella casa. L'unico che mi cerca è il mio gatto che mi da conforto. Non ho aiuto per nulla. Anche quando sono stato male non ho avuto supporto, ne con le medicine e ne per dire come stai. Non ho amici, molti si sono sposati e allontanati, altri sono andati via dal paese. Con le ragazze non sono fortunato, con l'ultima ragazza che ho avuto mi tradiva quando io lavoravo. Da quando mi son lasciato non ho cercato più niente. Poi ho avuto problemi di salute e da li si è verificata la problematica che non posso avere nemmeno dei figli. A volte voglio farla finita ma non lo faccio perchè ho paura della morte e perchè tengo stretta la mia vita. Vorrei andare a vivere da solo ma non voglio lasciare il mio gatto che è l'unico che mi cerca e che mi vuole bene veramente

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Miglior risposta 30 SET 2024

Gentile Antonio90,
Mi dispiace molto per quello che stai attraversando. La tua situazione è davvero difficile e comprendo quanto possa essere doloroso sentirsi isolato e trascurato, specialmente dopo la perdita di tua madre, che era una figura di supporto importante per te.

È normale sentirsi persi e frustrati quando ci si sente invisibili all'interno della propria famiglia. Le dinamiche familiari possono essere complicate e, purtroppo, a volte ci si sente come se non si avesse un posto o un ruolo.
Il tuo gatto sembra essere una fonte di conforto preziosa, e è bello che tu abbia una connessione con lui!

Potrebbe essere utile considerare di cercare supporto al di fuori della tua famiglia, con un terapeuta o un gruppo di sostegno. Ci sono persone che possono aiutarti a elaborare le tue emozioni e a trovare modi per affrontare la solitudine e il dolore.
Anche se può sembrare difficile fare il primo passo, ci sono risorse e persone pronte ad ascoltarti e a supportarti!

Inoltre, anche se hai avuto esperienze negative nelle relazioni, non è mai troppo tardi per ricominciare a cercare connessioni. Potresti provare a coinvolgerti in attività che ti piacciono o che ti interessano, dove puoi incontrare nuove persone con interessi simili.

Resto a disposizione!
Un caro saluto,
Dott.ssa Claudia Cianchi

Dott.ssa Claudia Cianchi Psicologo a Roma

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8 OTT 2024

Gentile utente, sono profondamente dispiaciuta, le consiglio una psicoterapia cognitivo comportamentale che possa aiutarla a essere te stesso e vivere la vita che desidera come merita. Un grande abbraccio

Dott.ssa Maria Vittoria Ardosigli Psicologo a Palermo

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7 OTT 2024

Buongiorno Antonio

A 34 anni ha il mondo in mano. Un atteggiamento vittimistico sicuramente non può aiutarla, provi a cercare di reagire , a trovare un lavoro che la soddisfi e a rendersi indipendente dalle sue sorelle e da suo padre.
Abbiamo mediamente 60.000 pensieri al giorno, la maggior parte sono catastrofici e negativi, provi a gestirli e si renderà conto di come le cose andranno meglio. Possiamo addirittura invertire il corso della depressione modificando il nostro monologo interiore.
Milton Erickson ( psichiatria americano ) diceva che "quando guardiamo un giardino possiamo vedere i fiori o le erbacce " . Provi a concentrarsi su ciò che ha invece che su ciò che non va.
Resto a disposizione per qualsiasi chiarimento
Cordiali saluti
Paola von korsich Giardini

Dott Paola Von Korsich Giardini Psicologo a Monza

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4 OTT 2024

Buongiorno Antonio,
Grazie per aver condiviso questo pezzo della sua vita così doloroso qui con noi. Posso solo immaginare quanto sia difficile affrontare questo momento di dolore e solitudine.

Come descrive bene anche lei stesso, dentro casa sua si sente un estraneo ed il problema evidentemente consiste proprio nel restare all’interno di questa situazione familiare. Sarebbe importante avere stimoli differenti, costruirsi una rete di amicizie ed iniziare ad intraprendere una propria strada separatamente dalla propria famiglia. Ho la sensazione che lei stia vivendo bloccato; uscire di casa è un passo importante e spesso significa proprio questo: lasciare i propri affetti pur sapendoli sempre vicini a noi, in modi però differenti. Immagino lei abbia valutato di poter portare con sé il suo gatto, che le da così tanto supporto.

Sarebbe importante che si facesse aiutare psicologicamente da un professionista che la sostenga nel suo dolore e la aiuti ad affrontare questo momento di passaggio così delicato per lei.

Qualora volesse parlarne,
Resto a disposizione.
Dott.ssa Giorgia Tanda.

Dott.ssa Giorgia Tanda Psicologo a Roma

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2 OTT 2024

Buongiorno Antonio. E' un circolo vizioso quello in cui sei infilato: in questa situazione di invischiamento familiare come puoi trovare una tua identità? Come puoi spiccare il volo? E se non trovi una tua identità come puoi farti una vita? Come puoi divenire appetibile per degli amici o per una donna? Il punto, quindi, è che sei imprigionato dentro le 4 mura di casa tua ed è il caso, visto che c'è ancora tempo, che tu ne esca alla svelta. Comincia a chiederti: cosa mi impedisce di venirne fuori? Cosa accadrebbe di tragico se lo facessi? Cosa mi accadrà se continuo a rimanere in questa situazione? Cosa mi serve affinchè io riesca a venir fuori da questa situazione? Cerca di rispondere a queste domande e cominciare a fare luce a ciò che davvero si nasconde dietro a questo tuo blocco

Dott.ssa Chiara Pica Psicologo a Grosseto

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1 OTT 2024

Salve gentile Antonio, la situazione che descrive è certamente molto dolorosa e complessa. Ha perso una figura importante come sua madre, e con lei sembra che sia venuto meno anche l'equilibrio familiare che dava supporto e vicinanza. Sentirsi isolato e trascurato all'interno della propria famiglia può portare a un grande senso di solitudine e frustrazione, soprattutto quando sembra che ci siano favoritismi o incomprensioni con i propri cari.

È evidente che lei sente una mancanza di affetto e supporto da parte delle sue sorelle e di suo padre, che sembrano non riconoscere i suoi sforzi e le sue difficoltà. È comprensibile che questo contribuisca a farla sentire un estraneo nella sua stessa casa, isolato emotivamente e fisicamente, nonostante lei abbia un lavoro e si prenda cura di se stesso in modo indipendente.

Il fatto che l'unico legame affettivo forte che sente al momento sia con il suo gatto riflette il bisogno profondo di amore e connessione, che è naturale e umano. Nonostante questa situazione, ha dimostrato una notevole forza nel portare avanti la sua vita, nonostante le difficoltà, e il legame con il suo gatto sembra offrirle un conforto reale.

La sua mancanza di amici e relazioni sentimentali può farla sentire ancora più sola, soprattutto se le esperienze passate, come quella con la sua ex fidanzata, sono state dolorose. La scoperta di non poter avere figli potrebbe aver aggiunto ulteriore peso a tutto ciò, accentuando i sentimenti di vuoto e di perdita.

È importante che lei non si senta solo in questa situazione. Anche se al momento sembra che le persone intorno a lei non la comprendano o non la supportino, c'è sempre la possibilità di costruire nuovi legami al di fuori della famiglia. Le consiglio di valutare l'idea di parlare con un professionista, come uno psicologo, per affrontare questi sentimenti di solitudine, ingiustizia e frustrazione. Un percorso terapeutico potrebbe aiutarla a elaborare il dolore che ha subito e a trovare modi per migliorare il suo benessere emotivo, così come per affrontare le relazioni familiari difficili.

Inoltre, se sente che l'idea di "farla finita" si ripresenta, è fondamentale cercare aiuto immediato. È positivo che lei riconosca il valore della sua vita, anche se ora sembra pesante, e che abbia il desiderio di proteggerla.

Infine, il suo desiderio di indipendenza è comprensibile, e potrebbe considerare di esplorare le possibilità di vivere da solo, mantenendo comunque il legame con il suo gatto, che le è così caro. Trovare uno spazio tutto suo potrebbe darle un nuovo senso di libertà e pace.

Non esiti a cercare supporto, sia attraverso una rete di professionisti, sia trovando nuove occasioni per connettersi con persone che possano apprezzare la sua compagnia e offrirle sostegno emotivo.

Resto a disposizione se desidera continuare la conversazione.
Dott. Luca Vocino

Dott. Luca Vocino Psicologo a Bergamo

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1 OTT 2024

Gentile Antonio,
se davvero non c'è modo di migliorare il rapporto con suo padre e le sue sorelle e se ne ha la possibilità economica sarebbe preferibile che lei cambiasse la residenza (magari insieme al suo gatto) e da lì ripartisse per aprirsi a novità che possono solo farle bene.
Non è poi molto chiara la correlazione tra i problemi di salute a cui ha accennato e la presunta infertilità sicchè questo argomento andrebbe approfondito.
Dal suo scritto sembra anche evidente un appiattimento del tono dell'umore per cui è consigliabile un percorso di psicoterapia preferibilmente ad orientamento cognitivo-comportamentale.
Cordiali saluti.
Dr. Gennaro Fiore
medico-chirurgo, psicologo clinico, psicoterapeuta a Quadrivio di Campagna (Salerno).

Dott. Gennaro Fiore Psicologo a Quadrivio

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1 OTT 2024

Buongiorno Antonio,
grazie per la sua condivisione.
Il suo vissuto è molto sofferto , e nella sua condivisone c 'è un primo passo nel chiedere aiuto .
Le suggerirei di poter osservare la sua vita come un opportunità che in questo momento le sta ponendo dinanzi per un cambiamento , cambiamamento che mette in moto nel momento in cui potrà lei stesso a se stesso rivolgere quelle attenzioni non ricevute da un contesto familiare , potento anche liberare la sua storia personale passata .
Valuti di intraprendere un percorso terapeutico dove potrà farsi accompagnare nel trovare le risorse interiori necessarie per elaborare anche un vissuto carico di sofferenza presente dal passato per poter stare meglio e trovare la sua indipendenza e il suo posto nel mondo.

Dott.ssa Alessandra Petrachi Psicologo a Rimini

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1 OTT 2024

Caro Antonio, innanzitutto grazie di esserti aperto con noi.

Mi dispiace davvero molto leggere del dolore e del senso di isolamento che stai vivendo. Le tue parole esprimono una solitudine profonda, e capisco quanto possa essere difficile sentirsi invisibile all'interno della propria famiglia, soprattutto dopo la perdita di tua madre, che rappresentava per te un importante sostegno emotivo.

Mi colpisce molto la tua consapevolezza e il modo in cui descrivi la tua situazione: sei riuscito a trovare conforto in alcune cose, come il tuo gatto, e questo dimostra la tua capacità di resilienza, nonostante tutte le difficoltà. È importante riconoscere che quello che stai affrontando non è facile e mi rendo conto che la mancanza di supporto da parte della tua famiglia rende tutto ancora più pesante.

Vorrei rassicurarti sul fatto che non sei solo in questa situazione. Anche se in questo momento ti senti isolato e senza supporto, ci sono delle strade che possiamo percorrere insieme per aiutarti a ritrovare una direzione e il benessere che meriti.
Il desiderio di farcela e la paura della morte che hai menzionato sono segnali chiari che c'è in te una parte che vuole proteggere la tua vita, e su questo possiamo lavorare insieme.

Capisco anche il legame speciale che hai con il tuo gatto, e quanto questo sia importante per te. Non è raro che gli animali riescano a offrirci quel tipo di conforto emotivo che a volte le persone non riescono a dare, e questo legame è prezioso. È importante costruire attorno a te altre risorse di supporto, così che tu possa sentirti meno solo e, allo stesso tempo, rafforzare il tuo benessere.

Se ti senti pronto, potremmo iniziare a esplorare le tue emozioni più in profondità e cercare di capire insieme come affrontare il senso di isolamento che provi, lavorando su nuovi modi per migliorare le relazioni, la tua autostima e trovare una direzione per il futuro.

Sono qui per aiutarti a fare il primo passo e sappi che non devi affrontare tutto questo da solo. Quando vorrai, potremmo parlare e cominciare insieme questo percorso. Se lo vorrai, ti aspetto.

Un abbraccio di vicinanza,
Dott.ssa Sara Cutrale.

Dott.ssa Sara Cutrale Psicologo a Bergamo

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30 SET 2024

Buongiorno, mi dispiace per la perdita di sua madre. Credo che per lei sia stato molto doloroso e che ci sia un po' da lavorare per l'elaborazione di questo lutto. Purtroppo le è rimasta l'idea che è venuta a mancare l'unica persona che ci tenesse a lei. I rapporti difficili con le sue sorelle e con suo padre, nonché la storia finita male le ha fatto perdere la speranza nelle future relazioni.
Tuttavia, credo che sarebbe opportuno che si cimentasse in un percorso di autonomia. Imparare a vivere da solo come un adulto. Anche se il suo desiderio è quello di trovare una compagna che le vuole bene, è importante raggiungere l'autonomia indipendentemente dalla possibilità futura di convivere o sposarsi.
Per fare questo però deve scrollarsi di dosso questa idea di aspettarsi dagli altri che si prendano cura di lel e imparare a svolgere le piccole mansioni quotidiane e trovare un lavoro che le consenta di guadagnarsi da vivere.
Le suggerisco che iniziare un percorso con uno/una psicologa che l'accompagni nell'elaborazione del lutto, nell'accettazione che i suoi familiari la sostengano, nonché nei piccoli grandi passi verso la vita indipendente. La vita le può dare ancora molte soddisfazioni, non deve far altro che abbracciarla con tutte le sue cose positive e negative.

Dott. Lelio Bizzarri Psicologo a Roma

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30 SET 2024

Salve Antonio , mi spiace molto per la situazione che descrive poichè comprendo quanto possa essere difficile convivere con questa situazione riportata. Ritengo fondamentale che lei possa richiedere un consulto psicologico al fine di esplorare la situazione con ulteriori dettagli, elaborare pensieri e vissuti emotivi connessi e trovare strategie utili per fronteggiare i momenti particolarmente problematici onde evitare che la situazione possa irrigidirsi ulteriormente.
Credo che un consulto con un terapeuta cognitivo comportamentale possa aiutarla ad identificare quei pensieri rigidi e disfunzionali che mantengono in atto la sofferenza impedendole il benessere desiderato.
Ritengo altresì utile un approccio EMDR al fine di favorire la rielaborazione del materiale connesso con la genesi della sofferenza in atto.
Resto a disposizione, anche online.
Cordialmente, dott FDL

Dott. Francesco Damiano Logiudice Psicologo a Roma

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29 SET 2024

Buonasera Antonio, tanta solitudine e mancanza di cura emerge da ciò che descrive. Sono anche tanti eventi che si sono cumulati e non possono che creare questo grande sconforto e senso di niente.
Questo è un momento di disorientamento e dolore e c'è da mettere insieme le cose, elaborare anche le perdite subite , per trovare un suo centro e una nuova strada possibile e realizzabile da intraprendere.
Credo che sia necessario che lei si faccia aiutare per essere supportato nel lavoro di elaborazione dei tradimenti, non solo delle sua ragazza ma anche delle sue sorelle, nonché la perdita di sua madre.. Fa bene a tenere stretta la vita, perchè ci sono tante possibilità per riscrivere nuovi significati. E' necessario scrivere modelli di sé che siano ideali per noi e riattivare così la Volontà personale.
Rimango a disposizione per qualsiasi chiarimento anche on line . Un caro saluto Silvia Chiavacci

Dott.ssa Silvia Chiavacci Psicologo a Firenze

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28 SET 2024

Buonasera Antonio,
mi dispiace molto per la difficoltà che vive e comprendo la sofferenza che possa derivare da non sentirsi amati da chi dovrebbe farlo incondizionatamente - come la famiglia. Le emozioni che prova le stanno dicendo che è il momento per lei di ridefinire degli obiettivi e degli step di raggiungimento degli stessi, compatibili con "tengo stretta la mia vita": un percorso di supporto psicologico potrebbe aiutarla a comprendere cosa le è utile e cosa meno rispetto a tutto ciò e portarla alla consapevolezza che Può Scegliere qualcosa di diverso per sè, perchè qualcosa di diverso esiste.
Un saluto,
Dott.ssa Federica Favro

Dott.ssa Federica Favro Psicologo a Busto Arsizio

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28 SET 2024

Salve Antonio, la sua voglia di vivere è la chiave per rialzarsi e poter andare verso il piacere che l’esistenza può offrire per il fatto stesso che esistiamo come persone umane.
La sua situazione in famiglia necessita di una revisione, nel senso che lei potrebbe iniziare a prendere distanza dai suoi familiari, magari portando con sè il gatto, e andando a vivere in un altra casa o un altro paese. Avendo un lavoro, la sua autonomia è stabilita. Forse dovrebbe cercare un sostegno psicologico per il versante emotivo, un aiuto cioè che la incoraggi e la rispecchi nelle sue scelte e nei suoi vissuti. Lei ha bisogno di avere dei rapporti empatici, cioè di relazioni in cui sperimentare l’ immedesimazione con l’altro. Perché intanto non si rivolge al suo presidio sanitario prendendo un appuntamento con lo psicologo? Fare un consulto orientativo le permetterebbe di prendere fiducia per decidere di farsi dare una mano. Lei si merita attenzione e questo è il momento per riceverla. Ma l’importante è cercarla e chiederla.
Dott. Pietro Salemme

Dott. Pietro Salemme Psicologo a Roma

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27 SET 2024

Ciao Antonio, quante difficoltà!
Però mi sembra di capire che in casa non trovi l ambiente di cui hai bisogno.
Forse è il caso di iniziare a costruirti una tua realtà anche se ti costa il distacco.
A volte è inutile continuare a cercare nello stesso luogo qualcosa che non c è o che qualcosa cambi.
Inizia a creare un tuo ambiente e tutte le difficoltà relazionali di famiglia si inizieranno a riadattare. Il gatto puoi portartelo o andarlo a trovare, così come puoi andare a trovare la famiglia.
Se ti rendi conto che qualcosa ti rende davvero difficile andare via da un ambiente in cui vuoi allontanarti allora c è da capire cosa ti tiene così legato a quello stare male e lì allora diventa un problema psicologico per cui è bene chiedere una mano per non restare a trascorre la tua vita soffrendo quando sei libero di scegliere.

Dott. Andrea Caso Psicologo a Napoli

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27 SET 2024

Caro utente, da quanto scrive si sente un forte senso di solitudine e dolore. Pensare di farla finita in situazioni come la sua è un qualcosa a cui facilmente si potrebbe pensare, ma non è la soluzione. Se ci sono pensieri ricorrenti di morte la esorto ad affrontarli quanto prima con uno psicologo e a non aver paura di parlare di ciò che sente e pensa. Se in famiglia lei è invisibile faccia almeno in modo che lei sia visibile a se stesso.
La sua situazione familiare e sociale sembrano stagnanti in una quasi invalicabile solitudine, ma si può dare una svolta alla propria vita a qualsiasi età, ma anzitutto bisogna volerlo. Se da solo non ci riesce non c'è nulla di male nel farsi aiutare, del resto la psicologia serve ad aiutare anche situazioni come la sua e poi mi sembra che finora se la sia cavata da solo, quindi ha anche il diritto di chiedere una mano. Infine anche se andasse a vivere da solo comunque il suo gatto può sempre andare a trovarlo, oppure può portarlo con sé.
Spero che in qualche modo riesca a sbloccare la sua situazione nel miglior modo possibile.

Distinti saluti, dr. Morgione Massimo

Dottor Massimo Morgione Psicologo a Torino

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27 SET 2024

Buongiorno mi spiace molto della situazione in cui si trovi.
Il fatto che ha un lavoro, e già molto importante.
Si rivolga ad uno psicoterapeuta, per farsi aiutare a superare le varie problematiche.
Ed aprire i canali comunicativi con la sua famiglia
Dottoressa Patrizia Carboni
Psicologa psicoterapeuta
Roma

Dott.ssa Patrizia Carboni Psicologo a Roma

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27 SET 2024

Gentilissimo ,
Buongiorno , sono il Dtr Fabrizio Marra e stamattina leggevo la tua storia . Mi è subito venuto in mente di contattarti . Per qualsiasi tipo di aiuto non esitare a contattarmi .
Ciao

Dott. Fabrizio Marra Psicologo a Parete

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27 SET 2024

Gentile Antonio,

Capisco quanto la sua situazione possa essere pesante. La perdita di sua madre e l’assenza di sostegno da parte della sua famiglia hanno acuito il senso di isolamento. Nonostante le difficoltà, il fatto che lavori e riesca a gestire da solo molte cose dimostra grande forza.

Pensare di andare a vivere da solo potrebbe essere un passo importante per il suo benessere, anche se capisco l’attaccamento al suo gatto, che rappresenta un punto di conforto. Esplorare soluzioni per portarlo con sé potrebbe rendere questo cambiamento meno difficile.

Considerare un supporto psicologico potrebbe aiutarla a gestire meglio le dinamiche familiari e a trovare una strada verso una vita più autonoma e soddisfacente. Parlare con un professionista può offrirle strumenti per affrontare le sue emozioni e costruire un futuro più sereno. Si concentri sul valore che ha, indipendentemente da come viene trattato dagli altri, e consideri che merita di vivere in un ambiente più rispettoso e supportivo.

Dr. Matteo Piccioni Psicologo a Torino

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27 SET 2024

Mi dispiace tanto per la sua situazione.

Per avere un cambiamento, bisogna cambiare qualcosa per quanto le volte sia difficile e doloroso.
Se lei adesso ha una sua stabilità economica, potrebbe pensare col tempo di andare a vivere da solo e di portare con sé il gatto.

Potrebbe iniziare a fare qualcosa che la distragga, ad esempio uscire, fare una passeggiata, andare in palestra ecc.. queste possono essere attività che la possono portare a uscire di casa ucire dal suo ambiente e a conoscere anche persone nuove per fare amicizie.

Il cambiamento non è semplice ma, se vogliamo cambiare dobbiamo cambiare qualcosa.

Anche il rapporto con gli altri membri della sua famiglia merita di essere approfondito.

Le consiglio di intraprendere un percorso psicologico che la posso aiutare a comprendere e ad affrontare la sua situazione.

Resto a disposizione, se hai necessità mi contatti

Dott. Luca Ferretti Psicologo a Ponsacco

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