Sono sei anni che sono bloccato in nebbia mentale per chissà quali motivi.

Inviata da Loris · 29 lug 2024 Autorealizzazione e orientamento personale

Ho bisogno di supporto, se qualcuno mi saprà dare anche la minimissima dritta out of love. Sarà un po' lungo, ma penso aiuterà molti. - Sono un ragazzo di quasi 24 anni, ho terminato gli studi nel 2019 diplomandomi col massimo dei voti ed in tutti questi anni ho vissuto in una nebbia mentale tale da farmi sembrare stupido. L'anno scorso è stato l'anno più doloroso della mia vita, volevo davvero sparire (per non dire altro) anche se sono ancora certo di aver passato un'infanzia come figlio trascurato da mio padre (il che ha poi contribuito a farmi diventare uno schifo di uomo che ora sto davvero cambiando a forza di sbatterci la testa). Amo la psicologia ma non ho mai scelto il percorso universitario per questioni familiari che mi avevano costretto a lavorare (piango, ma tutt'ora vorrei ancora realizzare dei sogni che sono bloccati da un blocco che non so cosa sia...), e quindi ho sempre descritto ciò con il termine dissociazione e depersonalizzazione. Sin da quando ho 13 anni sogno di fare lo youtuber, sognavo di essere sempre più estroverso di quanto io fossi stato e - ultimamente - ho letto un libro che mi ha fatto palesemente scoprire che mio padre è un genitore immaturo, motivo per cui ho trascorso la mia gioventù tra sensi di colpa, isolamento, abbandono e non riuscendo a sorridere per un padre che, onestamente, mi ha umiliato e non ha mai saputo fare nulla tranne che il padre. Ok, questo era il contesto iniziale, ora passiamo al problema che - ahimè - sono stanco di viverci dentro.

Dal 2018 è iniziata la nebbia mentale. Studiavo aeronautica (il mio diploma) come se fosse nulla, ero bravo ed imparavo tutto al volo, ma poi dal 2019 ho iniziato ad avere serie difficoltà a concentrarmi, tanto che non riuscivo più a capire nulla alcune volte e balbettavo. Vi assicuro che non mi era accaduto nulla fisicamente: ero soltanto dissociato....così me lo spiego, e lo sono tutt'ora per il 70% del tempo.

Come ripeto, sono davvero razionale come ragazzo e molti mi hanno sempre visto come punto di riferimento per parlare dei propri problemi (alle medie dicevano che potevo fare lo psicologo, pure alle superiori e che sono estremamente bravo a capire le persone), essendo così un ragazzo "sensibile" che si è sempre sentito fuori posto cercando di inserirsi e adeguarsi ovunque, in una classe in cui non ho mai percepito nessuno vicino ed in cui tutti si odiavano, facendo video su youtube, chiudendo ed aprendo canali, trattando di diversi argomenti per poi richiuderli uno dopo l'altro out of shame (vergogna) di farmi vedere. È come se volessi essere diverso, mostrare i miei colori, il mio sorriso, ma una cosa è certa: a fare video ero felicissimo, sorridevo e - l'ultimo canale che parlava ai giovani della mia età di argomenti vari - l'ho chiuso anche se stavo avendo un moderato successo dopo che i miei compagni di superiori lo hanno scoperto dopo aver aperto il relativo canale Instagram sotto consiglio di un commento (instant regret), il che mi ha fatto piangere come non piansi mai in vita nonostante nessuno mi avesse scritto nulla. È tutto nella mia testa, ma cos'è che mi blocca? Provo vergogna a farmi vedere da persone che conosco, a sapere che le persone parlino di me, ma un tempo - prima del 2018 - me ne fregavo altamente senza nemmeno pensarci, zero. Ero felice ed ero il più solare e carismatico della classe, anche se delle volte apparentemente ingenuo (lo sembro anche ora). Carl Jung diceva che nei momenti in cui ci si analizza non si sta vivendo davvero, ed io penso che questo sia il caso. | Detto ciò, tra tutte le motivazioni che potrebbero avermi influenzato ad avere nebbia mentale e VERGOGNA VISCERALE di farmi vedere da chiunque sui social (pur volendo avere amicizie nuove, ci piango), è la seguente, ma chiedo se possa essere possibile:
Tra il 2012 ed il 2018 avevo un amico, un ragazzo con cui io ho passato la mia intera adolescenza e che - crescendo (2019-2020) - ho classificato come narcisista. Lui era il mio unico amico con cui uscivo ridendo e giocando ai videogiochi, andandoci anche a Londra nell'estate 2018 e - non senza dolore e lacrime - inizio a pensare di essere stato rovinato da lui, come se lui avesse strappato la parte più gioiosa e "sanamente egocentrica" che mi permetteva di vedere il mondo senza distacco. Persino mio fratello (volato con lui a Londra con me) ha detto che si sentiva prosciugato con uno come lui e che l'anno dopo - nel 2019 da soli, senza l'amico narcisista - la ruota panoramica del London Eye ci faceva molta più paura!! Eravamo presenti, felici, veri.

Può essere che la partenza del mio amico (che poi ha cercato di distruggermi un canale Youtube essendo invidioso e rovinandomi la reputazione sulle storie Instagram come un bambino viziato) mi abbia in primis influenzato negativamente? Mi sono anche spiegato che - magari - senza di lui, non avevo più una distrazione per stare lontano da mio padre (e quindi dai sensi di colpa dato che non mi ha mai soddisfatto emotivamente, ed è palese...non mi diagnostico cose, ma è proprio il worst case di padre che non ti saluta nemmeno se non lo fai tu) permettendomi di divertirmi con lui - perché si, mi divertivo comunque anche se i riflettori erano sempre su di lui. Mi sono anche detto che - probabilmente - l'aeronautica non era la mia strada e che quindi - pensandoci ancora ora - mi sento dissociato esattamente quando ci penso (come se una parte di me non lo volesse ed io dovessi soltanto accettarla). Vorrei rinascere, trovare la mia luce, essere me stesso e non sentirmi forzato o falso nell'esserlo, ed aprirmi un profilo Instagram senza la paura che un narcisista si metta a rovinare la mia carriera online, qualsiasi essa sia (perché sono certo che lo farà in ogni caso). Vorrei riallacciare vecchie amicizie in virtù del fatto che ho capito di essere stato un ragazzo "usato da un padre egocentrico" ed ora, con lieve felicità, percepisco più connessione con il mondo. Vorrei stare bene, aiutare il prossimo anche con poco, vorrei scrivere canzoni, musica, condividere ciò che sto passando, ma provo quella che io chiamo vergogna per...per...non saprei? Forse perché ho 24 anni e temo il giudizio degli altri essendo cresciuto nella famiglia più disfunzionale che ci possa essere? Può il narcisismo di un amico portarti a perdere te stesso per così tanti anni? Se si, COME faccio a riprendermi? (Penso sia una sciocchezza quella del narcisista e che sia più questione di essere stato cresciuto in una famiglia dove il padre ero io). Voglio davvero fare il pilota o mi piacerebbe di più realizzare il mio sogno online? Si, ok, il secondo potrebbe far ridere, ma ogni volta che ci penso sento come se la felicità venisse spontanea. Non è per quello che si vive? Una laurea la vorrei comunque però. Devo rinascere e sono disposto a farlo costi quel che costi. Ho una tenacia assurda che però voglio far scoppiare lungo una sola direzione. Nessuna sfida potrà portarmi più dolore di quel 10 Dicembre 2023 in cui non vedevo NESSUNA via d'uscita, vivendo la disperazione, il caos e provando un dolore così infernale che pensavo mi si stessero spezzando tutte le ossa.

Chiunque professionista sia arrivato fino a qui, lo ringrazio da tutto il cuore. Sicuramente qualcuno avrà notato la mia razionalità, la mia parte più sensibile e gentile, ma anche quella rabbiosa controllata che è pronta a tutto pur di uscire da questo buco nero in cui mi trovo da anni.

Concludo dicendo che, tra tutte le domande, vorrei sapere come affrontare il peso della "repulsione e vergogna" rispettivamente nei confronti della possibilità di essere ancora visto da un narcisista e dalla vergogna di essere visto sotto le vesti della mia vera identità (infatti, nell'ultimo canale YouTube che avevo aperto mi vergognai proprio perché - immagino, suppongo - perché quel ragazzo timido ed introverso che spesso diventava improvvisamente estroverso alle superiori, ora stava mostrando una versione di sé che era la cosa più estroversa mai vista in vita..
Forse finta). Amo essere estroverso ed essere disponibile per gli altri, richiede coraggio, ma più lo faccio e poi maturo....E se mi vergognassi perché non sono ancora nessuno e quindi non voglio farmi vedere da altri dato che non so ancora cosa voglio fare nella vita?... Sensibile per fare professioni umanistiche o tenace per spingermi verso l'ingegneria? Scusatemi! Questo è l'1,3% di ciò che mi passa per la testa in una giornata, e non va bene.

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