Il modello della Terapia cognitivo comportamentale
Cosa determina le nostre emozioni? Cosa fa peggiorare il nostro umore? Il modello cognitivo mette al centro di questo dilemma i nostri pensieri, vediamo nel dettaglio in cosa consiste.
La Terapia cognitivo comportamentale (TCC) si basa sul modello cognitivo, il quale parte dal presupposto che un modo di pensare disfunzionale, che influenza umore e comportamento, sia comune a tutti i disturbi psicologici.
Ovvero: non sono gli eventi di per sé a determinare le nostre emozioni, ma i significati che noi associamo a questi eventi.
Questo significa che l'impatto di eventi avversi può essere aggravato da pensieri e convinzioni che interferiscono con le nostre capacità di affrontarli in modo costruttivo. Per tale motivo, la TCC aiuta a sviluppare dei punti di vista alternativi per poter fronteggiare meglio i propri problemi e disagi. Quando siamo emotivamente turbati, tendiamo ad alterare le informazioni che riceviamo dall'ambiente esterno e iniziamo ad elaborare tutta una serie di distorsioni cognitive negative sulla realtà.
Ad esempio, uno studente si sente molto scoraggiato dopo aver preso un brutto voto, questo perché interpreta l'insuccesso come segno di essere incapace e crede di non poter portare a termine gli studi. Invece di valutare i motivi per cui ha preso un brutto voto, mantenendo una visione realistica dell'accaduto, lo studente si concentra in modo rigido sulla propria incapacità.
La TCC ci insegna come identificare e correggere queste "distorsioni cognitive", così da avere un'elaborazione delle informazioni più realistica, basata sui fatti, flessibile e non assoluta.
Per cui lo studente potrebbe scoprire che ha preso un brutto voto perché non ha studiato dei capitoli del libro, in quanto non sapeva fossero importanti, e se non si fosse scoraggiato così tanto, non sarebbe saltato a conclusioni così negative.
Inoltre, secondo il modello cognitivo, sin dall'infanzia noi sviluppiamo convinzioni su noi stessi, sugli altri e sul mondo. Queste credenze più profonde, o credenze di base, sono considerate da ciascuno di noi come verità assolute, il modo "in cui stanno le cose" (Beck, 1987). Quando tali credenze di base sono attive, leggiamo le situazioni attraverso le lenti di questa credenza. I pensieri automatici possono essere considerati il livello di cognizione più superficiale, mentre le credenze di base sono il livello più profondo. Quest'ultime influenzano lo sviluppo di una classe intermedia di credenze costituita da atteggiamenti, regole e assunzioni.
In una situazione specifica, le credenze sottostanti influenzano i contenuti dei pensieri automatici, ovvero la percezione di ciò che sta avvenendo. Inoltre, questi pensieri, a loro volta, influenzano le reazioni emotive, comportamentali e fisiologiche. Attraverso la TCC, le credenze disfunzionali possono essere disimparate e possono essere sviluppate e rinforzate altre più realistiche e funzionali.
La TCC si avvale di numerose tecniche e prevede, inoltre, dei protocolli e delle linee guida specifiche mirate al trattamento dei singoli disturbi psicologici. Il trattamento viene pianificato e condiviso con il paziente, dopo un'accurata fase di valutazione, detta "assessment", che avviene attraverso colloqui, questionari, test psicodiagnostici e diari di auto-monitoraggio. Ciò consente al terapeuta di formulare il caso in modo accurato, prestando attenzione ai problemi presentati dal paziente, al suo funzionamento, ai sintomi e alla sua storia. Il tutto avviene in un clima di condivisione e collaborazione, all'interno di un'alleanza tra terapeuta e paziente, che lavorano insieme come una squadra.
Ogni passo è spiegato attraverso "psicoeducazioni" costruite ad hoc per il paziente, con il quale si definiscono gli obiettivi da perseguire e si delineano tutti i passi del trattamento. Dopo aver pianificato il trattamento e gli obiettivi, questi vengono costantemente valutati e arricchiti, nel corso della terapia.
Una delle caratteristiche portanti della TCC sono gli homework (compiti a casa), così il paziente può rendersi conto delle proprie risorse e della capacità di ottenere dei cambiamenti, con conseguente aumento del senso di autoefficacia. La maggior parte delle persone, frequentando le sedute con costanza e motivazione, svolgendo i compiti a casa decisi con il proprio terapeuta, sperimenta un miglioramento già entro le prime quattro settimane dall'inizio della terapia. I benefici della terapia potranno essere verificati attraverso la somministrazione periodica di alcuni test finalizzati a misurare lo stato emotivo del cliente e valutando di volta in volta l'umore del paziente.
Le informazioni pubblicate da GuidaPsicologi.it non sostituiscono in nessun caso la relazione tra paziente e professionista. GuidaPsicologi.it non fa apologia di nessun trattamento specifico, prodotto commerciale o servizio.
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