Il fenomeno transgender: la sua storia e l’attualità

L'American Psychiatric Association (APA) definisce la disforia come una marcata incongruenza tra il genere esperito/espresso e il genere assegnato, che perdura per almeno sei mesi (APA, 2022).

2 APR 2024 · Ultima modifica: 29 LUG 2024 · Tempo di lettura: min.
Il fenomeno transgender: la sua storia e l’attualità

Verso la fine del 1800 furono pubblicate le prime teorie sul transessualismo, considerato patologia fino alla metà del ventesimo secolo. Krafft-Ebing inserì nel suo manuale diagnostico nel 1886 la categoria di "psicopatia sessuale" per descrivere quegli individui che avrebbero preferito essere del sesso opposto, o che vivevano come membri del sesso opposto (Krafft-Ebing, 1886).

Il fenomeno transgender

I primi autori che trattarono il tema tendevano a interpretare l'identità transgender come omosessualità (Drescher, 2014). Nel 1949 Cauldwell, medico statunitense, descrisse il caso di una paziente che desiderava essere uomo e ha coniato la definizione di "psychopatia transsexualis" (Cauldwell, 1949). La condizione clinica è stata classificata dal medico come "psicopatia sessuale" richiamando la denominazione di Krafft-Ebing (Krafft-Ebing, 1886). Cauldwell pubblicava i suoi articoli su riviste scientifiche divulgative e ha contribuito alla diffusione del termine "transessuale".

In questo modo aumenta la consapevolezza pubblica per il fenomeno transgender di cui allora si ignorava l'esistenza (Russo & Valerio, 2019). Egli tuttavia considerava come non sano chi si identificava in un genere diverso per cui tali comportamenti dovevano essere normalizzati e non incoraggiati. Nel 1953 Henry Benjamin, sessuologo ed endocrinologo tedesco, ha pubblicato il saggio "Transvestism and Transsexualism" (Benjamin, 1953) e successivamente il trattato "Il Fenomeno Transessuale" (Benjamin, 1966).

Con quest'opera, il fenomeno del transessualismo guadagna finalmente legittimità giustificando le operazioni chirurgiche operate al fine di rendere l'esteriorità coerente con l'identità di genere dell'individuo. Il caso di George Jorgensen, uomo americano che si sottopose in Danimarca alle operazioni di riassegnazione del sesso, fece molto scalpore all'epoca. Il risultato fu una maggiore discussione pubblica delle tematiche di identità e di adeguamento di genere, ma anche una maggiore consapevolezza medica e psichiatrica sui concetti di identità di genere, genere esperito o espresso, inteso come il genere che la persona percepisce come il proprio, e che può oppure no aderire a quello assegnato alla nascita (Drescher, 2014).

In Marocco il chirurgo Georges Burou incominciò nel 1953 a praticare le operazioni di cambiamento di sesso. Jaqueline Charlotte Dufresnoy, meglio conosciuta con il nome d'arte Coccinelle, divenne celebre per essere una delle prime showgirl transessuali al mondo (Wikipedia, 2020). L'artista francese intraprese prima una terapia ormonale, per poi recarsi a Casablanca in Marocco nel 1958 e sottoporsi a una vaginoplastica ricostruttiva operata da Burou. Lo psicoanalista John Money, praticando le terapie di riassegnazione di genere all'interno dell'ospedale in cui lavorava, rinominò l'istituzione John Hopkins come Gender Identity Clinic, in modo da fondare un centro per il trattamento di disturbi legati all'identità di genere.

Nel frattempo, Stoller gestiva un gruppo di ricerca psicoanalitico sull'identità di genere all'Università della California, grazie al quale ha avuto origine la Gender Identity Research Clinic nel 1968, al momento della pubblicazione della monografia "Sex and Gender". Comunque, per anni ancora molti psichiatri criticheranno l'uso di ormoni e della chirurgia per trattare le persone transessuali, dal momento che si considerava il transessualismo una grave patologia nevrotica o psicotica che richiedeva un approccio di psicoterapia ed esame di realtà (Hertoft & Sorensen, 1978; McHugh, 1992).

Finalmente verso l'inizio del nuovo secolo, le linee guida internazionali hanno affermato la valenza scientifica delle procedure mediche di transizione per i pazienti transessuali opportunamente valutati (WPATH, 2011). Negli anni 2000 il fenomeno è diventato più conosciuto e visibile, non più come condizione rara, e sempre più paesi adottano leggi protettive per l'identità di genere.

Il fenomeno transgender

La transessualità oggi

Il dibattito teorico sul trattamento dei pazienti transessuali è cambiato radicalmente: non è più necessario battersi per ottenere la legittimazione delle terapie di adeguamento di genere, ma ci si interroga su quali elementi siano necessari per ottenere la rettifica legale del sesso all'anagrafe (Pfafflin, 2014).

Noi tutt*, in diversi momenti della vita, possiamo avere interessi e adottare atteggiamenti che non risultano conformi agli stereotipi di mascolinità e femminilità, che sono definiti a partire dalle convenzioni sociali in base a un sistema binario del genere. In questo caso si tratta semplicemente di una delle molteplici manifestazioni della nostra identità sessuale. Se però il divario tra identità di genere e sesso biologico aumenta tanto da provocare sofferenza psicologica, rifiuto dei propri attributi sessuali e il desiderio di appartenere a un genere diverso rispetto a quello assegnato alla nascita, allora si tratta di disforia (APA, 2022).

L'American Psychiatric Association (APA) definisce la disforia come una marcata incongruenza tra il genere esperito/espresso e il genere assegnato, che perdura per almeno sei mesi. È una condizione clinica e come tale richiede un intervento di tipo specialistico. In Italia è prevista la presa in carico psicologica della persona e, nel caso del* minore, anche della famiglia, associata a terapie mediche e farmacologiche all'interno del percorso di affermazione di genere (Hembree et al., 2017).

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Scritto da

Dott.ssa Camilla Taverna

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Bibliografia

  • American Psychiatric Association (2023). Diagnostic and statistical manual of mental disorders (5th ed Tex Revised). Washington, DC: American Psychiatric Press.
  • Benjamin H. (1966). Il fenomeno transessuale. Roma: Astrolabio-Ubaldini.
  • Benjamin, H. (1953) Travestitismo e transessualismo. International Journal of Sexology.
  • Cauldwell, D.O. (1949) Psychopathia transexualis. Sexology, 16, 274-280.
  • Coccinelle. (n. d.). Wikipedia, L'enciclopedia libera. www.wikipedia.it.
  • Drescher, J. (2014). Gender Identity Diagnoses: History and Controversies. In B. P. C. Kreukels, T. D. Steensma, & A. L. C. de Vries (Eds.), Focus on sexuality research. Gender dysphoria and disorders of sex development: Progress in care and knowledge, 137-150. New York, NY: Springer. ISBN: 9781461474401.
  • Hembree, W. C., Cohen-Kettenis, P. T., Gooren, L., Hannema, S. E., Meyer, W. J., Murad, M. H., Rosenthal, S. M., Safer, J. D., Tangpricha, V., & T'Sjoen, G. G. (2017). Endocrine Treatment of Gender-Dysphoric/Gender-Incongruent Persons: An Endocrine Society Clinical Practice Guideline. The Journal of clinical endocrinology and metabolism, 102(11), 3869–3903.
  • Hertoft, P., & Sorensen, T. (1978). Transsexuality: some remarks based on clinical experience. Ciba Foundation Symposium, 62, 165-181.
  • Krafft-Ebing, R. (1886). Psychopathia Sexualis: eine klinisch-forensische Studie. In H. Wedeck. (Trans.) Psychopatia Sexualis. New York, NY: Putnam, 1965.
  • Pfafflin, F. (2014). Identity: A Historical and Political Reflection. In B. P. C. Kreukels, T. D. Steensma, & A. L. C. de Vries (Eds.), Focus on sexuality research. Gender dysphoria and disorders of sex development: Progress in care and knowledge, 331-346. New York, NY: Springer. ISBN: 9781461474401.
  • McHugh, P. R. (1992). Psychiatric misadventures. American Scholar, 61(4), 497-510.
  • World Professional Association for Transgender Health. (2011). Standards of Carefor the Health of Transsexual, Transgender, and Gender Nonconforming People (7th Version). www.wpath.org.

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