Che cos'è la dislessia?
La dislessia è un disturbo specifico dell'apprendimento (DSA) che si manifesta attraverso una difficoltà nella lettura. Chi ne soffre deve fare uno sforzo superiore per decodificare ciò che legge. Tuttavia questo disturbo non riguarda le capacità intellettive dell'individuo, che solitamente ha un'intelligenza nella norma. In Italia, secondo gli studi, la dislessia colpisce circa il 3% della popolazione. Nella maggior parte dei casi, questo disturbo viene diagnosticato nei primi anni di scuola dei bambini.
Quali sono le cause della dislessia?
Attualmente non si conoscono con certezza le cause della dislessia. Esistono, infatti, diverse teorie sull'origine di questo disturbo. Fra le principali cause più attendibili della dislessia, sia fisiche che psicologiche, troviamo:
- predisposizione genetica;
- anatomia e funzionamento del cervello;
- lesioni cerebrali in seguito a un trauma cerebrale;
- disturbo nella percezione visiva;
- deficit fonologico;
- traumi infantili.
Come riconoscere la dislessia: i sintomi
È importante fin da subito riconoscere i sintomi della dislessia.
Questi sono i principali campanelli d'allarme che permettono di diagnosticare questo disturbo nei bambini: il bambino confonde o inverte le lettere e le sillabe durante la lettura e la scrittura; ha problemi di comprensione di un testo; ha scarsa scorrevolezza nella lettura; ha difficoltà nella scrittura e nel copiare un testo; ha difficoltà nel distinguere destra e sinistra; ha difficoltà di pronuncia; ha problemi nell'identificare un suono in concreto.
I sintomi della dislessia negli adulti non sono in realtà troppo differenti da quelli che si possono osservare nei bambini. I sintomi della dislessia che si presentano negli adulti sono: difficoltà nella lettura, nel ricordare quanto letto e appreso o nell'imparare una lingua straniera, lentezza, problemi di comprensione, problemi nella gestione del tempo e difficoltà di pianificazione.
Quanti tipi di dislessia esistono?
Esistono diversi tipi di dislessia. Questo disturbo viene categorizzato in diversi modi, fra cui:
- dislessia evolutiva: in questo caso si indica la difficoltà nella lettura che si può riscontrare sia nell'infanzia che nell'età adulta. Si tratta, però, di un disturbo presente sin dalla nascita;
- dislessia acquisita: questo tipo di dislessia appare in un secondo momento e viene solitamente causata da una lesione che provoca un danno cerebrale;
- dislessia superficiale: in questo caso il dislessico ha difficoltà a riconoscere visivamente e a pronunciare le parole, pur comprendendo il significato del testo e delle parole stesse;
- dislessia fonologica: in questo tipo di dislessia, la difficoltà sta nel riconoscere parole nuove o irregolari e soprattutto nel'identificare i differenti suoni delle lettere e che formano le parole.
La dislessia non va confusa con altri disturbi dell'apprendimento come la disgrafia (difficoltà nella scrittura), la discalculia (difficoltà con i numeri e le operazioni numeriche) e la disortografia (difficoltà nel seguire le regole ortografiche della scrittura).
Dislessia nei bambini: come riconoscere i sintomi?
I primi sintomi della dislessia si possono riconoscere intorno ai 7 anni, in seconda elementare, anche se alcuni elementi possono permettere di anticipare la diagnosi. Fra i principali sintomi della dislessia nei bambini, troviamo:
- difficoltà nell'apprendere le parole, l'alfabeto e a costruire frasi;
- confondere le lettere e i suoni delle parole;
- difficoltà nel trovare le parole che fanno rima;
- fatica nel gestire lo spazio e mancanza di coordinazione;
- difficoltà nell'apprendimento e nella comprensione di un testo;
- problemi nel raccontare qualcosa.
Come curare la dislessia?
Non essendo una malattia bensì un disturbo dell'apprendimento, la dislessia non si cura ma si corregge. È fondamentale riuscire ad arrivare alla giusta diagnosi fin dall'infanzia in modo da evitare le conseguenze di questo disturbo, come un ritardo nell'apprendimento rispetto agli altri bambini, bassa autostima o modalità di evitamento. È necessario creare un percorso personalizzato per ogni paziente, che in questo modo potrà migliorare attraverso il supporto degli specialisti, l'aiuto della famiglia e della scuola.
La dislessia viene generalmente diagnosticata intorno ai sette anni, quando il bambino comincia la seconda elementare, e dovrebbe ormai aver superato i normali problemi di apprendimento della lettura: si presenta quindi come una difficoltà nel decifrare le parole e nel capire il testo letto. Per aiutare i pazienti che soffrono di dislessia sono a disposizione una serie di strumenti compensativi, fra cui:
- registratore;
- maggior tempo a disposizione per compiti ed esami;
- utilizzo del correttore ortografico;
- dizionario elettronico;
- schemi e riassunti.
- In più, è possibile eseguire una serie di esercizi, ad esempio attraverso l'aiuto di un logopedista:
- esercizi per riconoscere e dividere in sillabe;
- inserire, eliminare o sostituire le lettere in una parola;
- creare rime;
- utilizzare giochi come cruciverba o parole intrecciate.
Chi ti può aiutare?
È possibile correggere la dislessia attraverso il lavoro coordinato di diversi specialisti. Psicologi e logopedisti possono aiutare il paziente a migliorare le proprie capacità di lettura e di scrittura attraverso esercizi mirati, e a sviluppare le potenzialità che vanno oltre il disturbo. Allo stesso tempo, è fondamentale l'aiuto della famiglia che deve comprendere e aiutare il bambino nelle diverse fasi del percorso, e quello della scuola che deve aiutarlo a integrarsi nella classe e offrirgli l'opportunità di utilizzare tecniche diverse per l'apprendimento.
Contenuto corretto e rivisto dalla Dott.ssa Patrizia Mattioli
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