Ansia, difficoltà di espressione e comunicazione
Salve a tutti, vi scrivo non so bene a quale scopo, forse soltanto per esprimere un problema per cui non ho mai trovato parole che riescano a far comprendere il vero disagio che provo. Ho 22 anni, e per tutta la mia vita sono stata etichettata come una persona timida, che parla poco o che quando parla è visibilmente a disagio. E così ci sono proprio nata: fin dall'asilo sono stata un'emarginata, non posso dire di aver subito un bullismo diretto, la mia esistenza era semplicemente ignorata, se non per le banali risate durante la classica interrogazione in cui ti fai notare soltanto per la tua voce che trema o per le stupide imitazioni della tua goffaggine. Adesso sono cresciuta, frequento l'università e ho finalmente degli amici che mi hanno fatta davvero sentire inclusa. Tuttavia, continuo ad evitare semplici azioni come fare una telefonata, o ordinare qualcosa al ristorante, e se sono mi ritrovo a farle, la mia voce in quei momenti mi suona così strana che a volte penso di non riuscire a fare proprio nulla senza sembrare impacciata o senza inutili timori. Sono molto indietro con lo studio, continuo a rimandare gli esami finché non sono sicura al 1000% di passarli. E non perché tenga particolarmente ai voti o perché voglia davvero fare mie le discipline che studio, ma semplicemente perché ho il terrore di fare una brutta figura, perché sono cosciente che quell'unica brutta figura, che può di certo capitare, continuerà a tornarmi in mente insistentemente come tutti gli eventi negativi della mia vita, che sono praticamente gli unici che ricordo. Non sono mai stata bocciata, ma ci sono stati esami che sono andati male, e che ancora oggi, nonostante li abbia sostenuti al primo o al secondo anno, ed io ormai sia al quarto, continuano a tornarmi in mente, continuo a chiedermi cos'avrei potuto fare, come avrei potuto evitare di dire quella cosa, anche se ormai non ha più alcun senso e dovrei essere felice di star procedendo e di non doverli più ripetere. Ammetto inoltre, che tendo ad imparare a memoria molte frasi, e non perché non capisca un concetto (anche perché li riformulo io stessa) ma perché oralmente non sono in grado di esprimerlo, se non lo facessi, non troverei le parole e il mio lessico lascerebbe a desiderare. Questo chiaramente allunga i miei tempi di studio, e richiede mesi per qualcosa che potrei fare in qualche settimana. Spesse volte mi succede anche nella quotidianità: ho bisogno di prepararmi prima di incontrare qualcuno, anche se a volte è un semplice amico, e ho problemi ad esprimermi persino con i miei familiari. Temo molto lo sguardo ed i pensieri altrui. Se ho coscienza di essere ascoltata in me scatta un allarme, sento il cuore in gola, prendo fuoco e mi si spezza la voce. Non mi succede proprio in tutti i contesti, ma nello specifico quando qualcuno mi fa una domanda che richiede una risposta un po' più articolata, o quando devo esprimere il mio parere personale su qualcosa. Parlare di me è la cosa più difficile in assoluto, anche se sono cosciente che il peggio che possa succedermi è quello di mettermi a piangere. E quando mi viene fatto notare il mio modo di essere, è proprio quello che faccio: mi metto a piangere. Basta solo un "sei arrossita, ti sta tremando la voce" o "tranquilla" per farmi salire le lacrime agli occhi, perché è come se dicessi a me stessa "ecco, ci risiamo, non riesci proprio ad esprimerti normalmente". Succede sempre quando penso di aver fatto dei passi avanti, quando mi dico che non sono più quella bambina che ogni giorno dalle elementari fino al giorno della maturità, prima di andare a scuola, aveva la nausea e tossiva forte ogni mattina, perché aveva troppa ansia per quello che sarebbe successo dopo il suono della campanella. All'improvviso, mi si spezza ancora la voce nelle situazioni più stupide, persino con mia madre o mio fratello, o le persone con cui mi sento più a mio agio, e mi sembra di aver fatto 100, o 1000 passi indietro. E così sono di nuovo quella che non esprime mai il suo parere, che non prende mai posizioni, che ha tante opinioni ma che alla fine non riesce mai a dire nulla. Certo, a nessuno interessa sapere cos'ha da dire una bambina, ma ora che non lo sono più, tutto questo mi ferisce. Perché vorrei essere in grado di vivere una vita "normale", perché inizio a vivere situazioni che richiedono la mia voce ma a cui io non riesco ancora a dare forma.
Mi è stato detto più volte da persone a me molto vicine, che una persona come me verrà sempre scartata, anche a livello lavorativo, specialmente per lavori che richiedono contatto con il pubblico, a favore di una persona più intraprendente, che sappia gestire meglio lo stress. E non importa quanto quelle parole siano state dure o poco incoraggianti, io so che, in questo preciso momento della mia esistenza, sono vere. Adesso, non riuscirei ad affrontarlo, e anche se riuscissi, mi causerebbe un disagio a livello emotivo che ad oggi non riesco a togliermi di dosso, non ancora. A questo si aggiunge il fatto che non credo nemmeno di avere particolari capacità e anche se le avessi temo che non sarei in grado di mostrarle. Ciò che mi spinge a scrivere tutto questo è che se prima era un problema a cui pensavo sul momento, quando dovevo interagire con qualcuno, adesso è un problema che mi porta ad allontanarmi più spesso dagli altri per passare molto tempo da sola, per "ricaricare le pile", perché è l'unica cosa che riesce a tranquillizzarmi. È un problema che mi porta anche ad interrogarmi sul futuro, che mi porta a chiedermi se sarò in grado davvero di affrontare la vita da adulti che per ora sto ancora evitando.
So che iniziare un percorso con un professionista potrebbe essere la cosa giusta, ma non ho abbastanza coraggio nemmeno per chiedere supporto a chi mi sta vicino, che continua a vederla come semplice timidezza, e che non mi ha compreso quando poche volte ho tentato invano di spiegarlo. A volte non riesco a capire se posso ottenere quello che voglio, essere in grado di affrontare la quotidianità come tutti o se è semplicemente una mia caratteristica che dovrei accettare. Intanto lo scrivo qui, non sperando in una particolare risposta risolutiva, ma più per me stessa.