Comportamenti strani da bambina

Inviata da Marta Calasso · 11 mag 2024 Psicologia infantile

Mi chiamo Marta. Sono una ragazza di 21 anni e ho un ricordo di me da piccola di cui mi vergogno molto e vorrei tanto sapere il motivo per cui lo facessi, ma non ho mai avuto il coraggio di parlarne alla mia psicoterapeuta, per vergogna.
Quando ero a scuola (anche a volte a casa, ma molto raramente) spessissimo, quasi tutti i giorni, posizionavo i libri sotto al banco e puntavo una matita in orizzontale in modo che si mantenesse in equilibrio con il fondo della matita sui libri e la punta (temperata e pungente) sulla mia pancia. Per non rovinare i vestiti la mettevo sulla pancia nuda. Poi piano piano andavo avanti con la sedia il più possibile finché riuscivo a sopportare il dolore. E restavo così per diverso tempo (anche un'ora o due), con la punta della matita che premeva sulla pancia e faceva male perché prima la temperavo. Ovviamente quando la toglievo faceva un male cane, ma non usciva sangue. Mi "piaceva" farlo (non capisco come sia possibile...). Quando mamma vedeva le cicatrici (dei piccoli buchetti) le dicevo che non avevo idea del perché ci fossero, ma non mi ha mai portato dal medico perché non mi facevano male nè prurito, anche se mi ha sempre chiesto di aggiornarla se fossero peggiorate. Mi nascondevo sempre ovviamente a scuola, in modo che nessuno mi vedesse, solo una volta il mio compagno di banco mi "scoprì" e decise di farlo anche lui anche se molto meno, però non ricordo molto delle nostre interazioni. Di recente l'ho incontrato in giro e mi sono ricordata di questa cosa. Come mai la facevo? Cosa significa? Preciso che la cosa è andata avanti per anni, dai 6 ai 9 anni mi pare, tutte le elementari praticamente, non avevo la più pallida idea di cosa fosse l'autolesionismo o nemmeno il sesso e le varie perversioni sessuali, era proprio un piacere una "coccola" (?) Che vergogna. Ora che sono grande vorrei sapere perché mi comportassi così. Per anni, quasi tutti i giorni... senza mai farmi domande sul perché? Darei altri dettagli se potessi, ma ricordo poco di quel periodo. Posso solo dire che adesso sono uscita da un anno da una depressione maggiore, sono seguita da psicoterapeuta e psichiatra, mio fratello minore è stato autolesionista da adolescente (ricoverato in ospedale in neuropaichiatria) ma io mai, non mi sono mai tagliata e mai ho avuto l'impulso di farlo nonostante i 3 anni di depressione (dai 17 ai 20). Ho avuto solo pensieri suicidi molto intensi e concreti ma non continui (solo in momenti di "crisi" in cui non ero molto a contatto con la realtà e in periodi in cui tornava la depressione, che anche quella non è mai stata continua). Ho avuto diverse diagnosi (disturbo bipolare/borderline/elementi psicotici/distimia), ma non li tengo in conto perché sono fatte da psichiatri diversi che non si mettevano d'accordo e quindi non ha senso per me, ascolto solo la mia psicoterapeuta che non ritiene necessario che io abbia una diagnosi da lei e mi va bene così. So anche che mia mamma ha avuto una depressione maggiore, ha preso psicofarmaci, e ha avuto una famiglia con un padre violento e abusante. Mio padre, nonostante non sia violento, è molto aggressivo e a volte da piccoli ci alzava le mani e ci diceva parole umilianti o di critica pesante. Allo stesso tempo bisogna dire che ci ha anche sempre spronato e incoraggiato a raggiungere i nostri sogni, non la considero una persona "negativa". Non credo sia collegato ma ormai non so proprio più come darmi risposte perciò do tutto il contesto possibile...
Aggiungo che studio Scienze della Formazione Primaria, perché ho da anni il sogno di insegnare ai bambini. Potrebbe essere utile saper riconoscere certi comportamenti.
Se mi aiutaste a trovare una risposta a questo comportamento così strano vi sarei estremamente grata! Grazie mille, sia in anticipo per la risposta, sia per il vostro lavoro e la vostra disponibilità!

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