Mi trovo da circa 6 mesi in una situazione di depressione da stress lavorativo con atti di panico, nausea, vomito, sono in cura da uno psichiatra che mi ha prescritto dapprima il Prozac compresse con il Prazene e poi il Wellbutrin con l'ansiolin. Visto che i sintomi non diminuiscono, anzi mi sembra che stanno aumentando e che, purtroppo continua maggiormente la fase di mobbing nei miei confronti da parte della direzione della ditta in cui lavoro, mi chiedevo se è possibile in questi casi richiedere un periodo di malattia sufficientemente lungo per riportare il mio stato psichico a livelli sufficientemente stabili.
Grazie
Simone
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25 NOV 2013
· Questa risposta è stata utile per 72 persone
Buongiorno,mi chiamo Barbara e sto vivendo anch'io una forte depressione e un esaurimento psico-fisico per colpa dei contrasti che regnano sul poso di lavoro. Il mio problema è dovuto all'impossibilità di comunicare con i datori di lavoro che ogni volta mi urlano addosso senza darmi possibilità di parlare. La psichiatra con la quale sono in cura e il mio medico mi hanno dato un lungo periodo di malattia e dell pastiglie per le crisi d'ansia. Sto un pò meglio dopo 20 gg ,ma il problema è che i rapporti oramai sono compromessi e il solo pensiero di riprendere a lavorare in quel posto mi viene la tachicardia e la nausea. Ora mi farò aiutare dai sindacati per capire cosa fare per non perdere i miei diritti nel caso in cui mi costringessero a licenziarmi. Ho sufficiente documentazione per dimostrare che la mia patologia è dovuta al lavoro ,ma ho comunque paura che dopo la malattia sarò costretta a dare le dimissioni perdendo così sia il lavoro (non a causa mia) sia l'indennità di disoccupazione. Ho una possibilità per non perdere almeno questo ? Grazie per la risposta.
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35 Risposte
25 LUG 2024
· Questa risposta è stata utile per 1 persone
Buongiorno Barbara,
mi dispiace molto per la situazione difficile che sta attraversando.
Innanzitutto, continui a seguire le indicazioni della sua psichiatra e del medico curante. È importante che mantenga una comunicazione aperta con loro, informandoli dei suoi progressi e delle sue preoccupazioni. Potrebbe essere necessario apportare ulteriori aggiustamenti al trattamento per garantirle il miglior supporto possibile.
Rivolgersi ai sindacati è un'ottima idea. Loro possono offrirle consulenza legale e supporto pratico per gestire la situazione lavorativae possono aiutarla a raccogliere prove e documentazione per dimostrare il legame tra il suo stato di salute e l'ambiente di lavoro.
Assicurarsi di mantenere una raccolta dettagliata della documentazione medica è fondamentale. Certificati medici, referti psichiatrici e qualsiasi altra documentazione rilevante possono dimostrare chiaramente come il suo stato di salute sia legato alle condizioni lavorative.
Il comportamento dei suoi datori di lavoro sembra configurarsi come mobbing, una questione seria che va documentata con attenzione. Continuare a registrare ogni episodio di abuso verbale e comportamento inappropriato sarà utile se deciderà di intraprendere azioni legali.
Per quanto riguarda l'indennità di disoccupazione, consultare un legale specializzato in diritto del lavoro può fornire chiarimenti sui suoi diritti e le opzioni disponibili perchè c'è la possibilità di ottenere l’indennità anche se fosse costretta a dimettersi a causa delle condizioni lavorative insostenibili (è previsto dalla legge).
Potrebbe essere utile considerare la ricerca di un nuovo impiego in un ambiente più sano e supportivo. Questo potrebbe aiutarla non solo a ritrovare il suo equilibro e la sua serenità ma le eviterebbe ulteriori stress e complicazioni legali.
Infine, continuare a ricevere supporto psicologico durante questo periodo è fondamentale. Oltre alla terapia con la psichiatra, potrebbe trarre beneficio anche da una psicoterapia per sviluppare strategie per affrontare lo stress e l’ansia legati al lavoro.
Approfitti del periodo di malattia per prendersi cura di sé, riposare e recuperare energia. La sua salute mentale e fisica deve essere la priorità.
Le auguro tutto il meglio e spero che possa trovare una soluzione positiva per la sua situazione.
Cordiali saluti,
Dott.ssa Pinella Chionna
25 LUG 2024
· Questa risposta è stata utile per 0 persone
Ciao Simone,
grazie per aver condiviso la tua situazione. Capisco quanto possa essere difficile e frustrante.
La prima cosa che dovresti fare è parlare apertamente con il tuo psichiatra. Descrivi i sintomi che stai ancora sperimentando e il peggioramento che hai notato. Potrebbe essere necessario un aggiustamento della terapia farmacologica o l'introduzione di nuove strategie terapeutiche.
In situazioni come la tua, è possibile richiedere un periodo di malattia. Questo può darti il tempo necessario per concentrarti sulla tua salute mentale e recuperare. Il tuo psichiatra può fornirti un certificato medico che giustifichi la tua richiesta.
La questione del mobbing è seria e deve essere affrontata. Potresti considerare di parlare con un legale specializzato in diritto del lavoro per capire quali sono i tuoi diritti e le possibili azioni legali che puoi intraprendere. Anche un consulente del lavoro o un sindacato possono offrirti supporto e consigli pratici.
Oltre al trattamento psichiatrico, potrebbe essere utile iniziare una terapia psicologica e imparare tecniche di rilassamento come la respirazione profonda, la meditazione, lo yoga o il mindfulness: queste tecniche possono aiutarti a gestire meglio lo stress quotidiano, l'ansia, il e lo stress da lavoro
Se possibile, cerca di ridurre il contatto con le persone che ti causano stress. Può essere utile parlare con un supervisore di fiducia o con il dipartimento delle risorse umane riguardo alla situazione di mobbing.
Ricorda che prendersi cura della propria salute mentale è fondamentale e che hai il diritto di chiedere aiuto e fare ciò che è necessario per il tuo benessere.
Ti auguro tutto il meglio e spero che tu possa trovare presto sollievo e stabilità.
Un caro saluto,
Dott.ssa Pinella Chionna
9 GEN 2019
· Questa risposta è stata utile per 3 persone
Gentile Simone,
un periodo di riposo potrebbe essere una buona soluzione. Come suggerito da altri colleghi, accanto al trattamento farmacologico, le consiglio di intraprendere un percorso psicologico che l'aiuti ad affrontare e superare questo periodo di sofferenza.
5 GEN 2019
· Questa risposta è stata utile per 5 persone
Buongiorno Monica,
sicuramente un periodo di riposo può esserle d'aiuto.
Al dil là del fenomeno del mobbing che ha ragioni all'interno di dinamiche relazionali particolari,talvolta è possibile che un malessere relazionale con i colleghi sia legato anche ad un ambiente di lavoro non in linea con le proprie attitudini. Si è mai interrogata se il lavoro che sta facendo attualmente sia il lavoro per lei più indicato, se forse in un ambiente di lavoro diverso e con mansioni differenti non potrebbe stare meglio?
Provi a rivolgerti ad un consulente di orientamento professionale o ad uno psicoterapeuta che sia anche formato in materia di psicologia del lavoro.
Rimango a disposizione,
cari saluti
dott.ssa Monica Salvadore
13 DIC 2018
· Questa risposta è stata utile per 1 persone
Carissimo,
io cercherei di ragionare più sul lungo periodo.
Visto che gli psicofarmaci non funzionano, prenda pure un periodo di riposo ma lo sfrutti per apportare qualcosa di diverso alla sua strategia per stare meglio. Ovvero cerchi di rafforzarsi con una buona psicoterapia possibilmente di tipo analitico.
22 DIC 2017
· Questa risposta è stata utile per 10 persone
Quello del Mobbing è un tema estremamente delicato per le condizioni di malessere che può indurre un ambiente lavorativo insano e alla mercè di manager o colleghi, preposti a funzioni direttive, dalla personalità problematica se non addirittura disturbata... Queste situazioni possono essere davvero come un trauma che si ripete ogni giorno.... Detto questo ci sono aspetti della personalità del lavoratore dipendente che possono favorire l'esplosione della miccia del Mobbing per cui l'invito è di lavorare su di se per comprendere cosa del proprio comportamento possa contribuire all'inasprimento della situazione di Mobbing. Certamente un periodo di malattia consentirebbe di mettere una pausa e di rigenerasi ma una più efficace rigenerazione potrebbe derivare da un lavoro di psicoterapia. Tentar non nuoce...
15 LUG 2017
· Questa risposta è stata utile per 3 persone
Salve Monica,
leggendo la sua lettera si evince un periodo non semplice. L'idea di chiedere un periodo di malattia può essere una buona idea per prendersi una pausa. Iniziare un trattamento psicologico associato alla farmacoterapia è la cosa più giusta da fare in questo momento. Lei necessità di elaborare questo periodo e di trovare sostegno e supporto con uno psicologo capace di "accompagnarla per mano" in questo difficile periodo che sicuramente riuscirà a superare se lo vuole. Resto a sua disposizione per ulteriori chiarimenti.
Dott. Giuseppe Romano. Firenze-Napoli-Cosenza
11 LUG 2017
· Questa risposta è stata utile per 7 persone
Cara Barbara
Ha sicuramente fatto bene a rivolgersi ad uno psichiatra ma sento di dirle che una terapia farmacologia da sola non è una soluzione al problema. È come mettere un tappo, silenziare un po' i sintomi in qualche modo se funziona, ma ciò che vi è di profondo non viene affrontato. Le consiglio di iniziare un percorso terapeutico psicologico per approfondire il suo stato di malessere e trovare serenità.
Un caro saluto
30 GIU 2017
· Questa risposta è stata utile per 2 persone
Gentile Monica,
come sta adesso? Come le hanno consigliato i miei colleghi, sarebbe bene affrontare queste tematiche con la guida di un professionista per iniziare a trovare un equilibrio e delle nuove consapevolezze.
Per approfondimenti non esiti a contattarmi.
Buona giornata
Dott.ssa Ilaria Albano
23 NOV 2016
· Questa risposta è stata utile per 11 persone
Gentile sig. Simone,
i problemi di questo tipo legati al mondo del lavoro sono sempre una questione molto delicata da trattare. Il lavoro è una parte importante della nostra vita, intorno alla quale si spende gran parte del tempo quotidiano, e che contribuisce fortemente allo sviluppo dell’identità personale e di possibili percorsi di vita, in termini di realizzazione personale nonché professionale, soddisfazione, relazioni interpersonali e più in generale, qualità della vita.
Ogni problema di tipo psicologico è sempre legato alla sfera delle relazioni e si sviluppa attraverso processi intersoggettivi entro contesti sociali e simbolici. Ed i sintomi in questo caso possono essere un’importante input da cui partire per capirne la genesi ed il significato. Di conseguenza, va bene cercare di riportarne l’espressione a livelli tollerabili, stando attenti a non cancellarli del tutto prima di averne capito il senso, perché essi ci possono aiutare a contestualizzare il problema e capirne il senso, che in questi casi diventa forse più importante che cercarne eventuali cause.
Cosa significa questo problema/situazione in questa specifica fase della sua vita? Quali sono gli elementi in gioco nel determinare questa situazione? Quali sono i suoi vissuti ed emozioni? Come potrebbero essere diversi? Il problema/sintomi cosa le impediscono di fare? E cosa vorrebbe fare in questa fase della sua vita? In cosa si sente bloccato? Cosa le chiedono gli altri a lavoro a cui lei non riesce a far fronte?
Queste alcune domande a cui cercare risposta per provare ad utilizzare questa situazione di crisi come un’occasione di cambiamento positivo e crescita personale.
Va quindi identificato bene quale è il problema e quali strategie e risorse poter mettere in campo o ricercare per farvi fronte, ponendosi in una prospettiva di esplorazione dei possibili campi di alternative possibili che sono presenti rispetto a questa situazione, per uscirne rafforzato e con una maggiore consapevolezza di sé e dei propri contesti di vita.
Quindi sicuramente una prima ipotesi potrebbe essere prendersi del tempo (ma breve) per mettere a fuoco la situazione ed individuare le strategie per farvi fronte, eventualmente con il supporto di uno psicologo e/o anche di un centro antimobbing (li trova tranquillamente con una ricerca via google), stando comunque attento a non aver fretta ad etichettare il problema con qualche nome (depressione, mobbing, etc.) ma prendendosi il tempo necessario – in una situazione protetta come il setting di lavoro psicologico – per capire come mettere in moto un percorso di crescita e sviluppo personale rispetto a questa situazione problematica.
Per ogni ulteriore chiarimento e approfondimento resto a sua disposizione
15 LUG 2016
· Questa risposta è stata utile per 23 persone
Buon pomeriggio Marica,
occorre affrontare in maniera serena ed intelligente la situazione.
STEP 1: ha provato a parlare con il Medico Competente dell'azienda?
STEP 2: si rivolga ad uno professionista con un profilo simile al mio specializzato in salute e sicurezza sul lavoro che conosca bene la materia e la legislazione del D.Lgs 81/08.
Queste sono le azioni base da svolgere in casi come il suo.
Veronica Santoro
Psicologa
7 AGO 2015
· Questa risposta è stata utile per 20 persone
Buongiorno,
mi trovo anche io in una situazione simile con continue vessazioni, urla e cose varie. Vorrei chiedere un periodo di riposo, ma con quale motivazione? Per la privacy il medico non dovrebbe scrivere la diagnosi ma mi costringerebbero (!) a farla sapere. Che posso fare?
Grazie in anticipo.
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19 MAG 2014
· Questa risposta è stata utile per 30 persone
Fino a 180 giorni
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2 DIC 2013
· Questa risposta è stata utile per 13 persone
e da un mese che vivo una situazione analoga alla tua anche io in cura al csm e prendo farmaci per dormire ma riposo solo quattro ore a notte; e ho paura di morire non ce la faccio piu
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19 AGO 2013
· Questa risposta è stata utile per 14 persone
Salve, io mi trovo più o meno nella tua stessa situazione ma con un certificato così lungo stare a casa non è peggio?
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12 APR 2012
· Questa risposta è stata utile per 10 persone
Buon giorno Monica, un periodo di riposo può aiutare ma per risolvere il problema dovrebbe chiedere aiuto ad un esperto, in modo da acquisire delle strategie per farvi fronte. Altrimenti il problema si ripresenterà. Se desidera approfondire la questione, mi trova su google
Cordiali saluti dott.ssa Silvia Parisi di torino.
12 APR 2012
· Questa risposta è stata utile per 5 persone
Gent.mo Simone,
le consiglio di affiancare una psicoterapia ad indirizzo cognitivo comportamentale, che le permetterà di comprendere e gestire meglio i sintomi, alla terapia farmacologica prescritta dal medico.
Se il suo obiettivo è star meglio queste due soluzioni dovrebbero bastare.
La saluto.
12 APR 2012
· Questa risposta è stata utile per 19 persone
Buona sera Monica,
il Mobbing è una malattia professionale normata (decreto legislativo 81/08); è legato a parametri quali:
- Frequenza delle azioni lesive (1 volta alla settimana)
- Durata: almeno sei mesi;
- Tipo di azione: le azioni subite devono appartenere ad almeno due delle cinque categorie del “LIPT Ege (Attacchi alla possibilità di comunicare, Attacchi alle relazioni sociali, Attacchi all’immagine sociale, Attacchi alla qualità della condizione professionale e privata, Attacchi alla salute)
- Dislivello psicologico fra gli antagonisti: il dislivello di potere non viene inteso in senso gerarchico, ma nel senso che il mobbizzato non ha le stesse capacità di difendersi dell'aggressore;
- licenziamento, pre-pensionamento, ma che può anche arrivare a condotte auto e eterolesive;
- Intento persecutorio.
Poi il Mobbing ha una decorrenza divisa in fasi
- conflitto mirato;
- inizio del mobbing;
- si individuano i primi sintomi psico-somatici (li trova anche su wikipedia)
- compaiono errori ed abusi da parte dell'amministrazione del personale;
- serio aggravamento della salute psico fisica della vittima;
- si verifica l'esclusione dal mondo del lavoro. E' l'esito ultimo che può prendere la forma di un licenziamento.
Una volta che si individua un'attività mobbizzante, si stabilisce se il Mobbing è l'unica causa scatenante dei disagi del lavoratore oppure se è una con-causa o se è il mobbing stesso è una conseguenza di altri disagi.
Cmq, come già ha riportato un collega può rivolgersi al sindacato, o all'Asl oppure ad uno Psicologo esperto in problematiche legate allo Stress Lavoro Correlato (SLC).
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12 APR 2012
· Questa risposta è stata utile per 9 persone
si signora vi sarebbe necessaria a tal fine una valutazione psicodiagnostica, per qualsiasi cosa non esiti a contattarmi, Cordialmente Dott.ssa Eva Scardone
12 APR 2012
· Questa risposta è stata utile per 9 persone
Buongiorno, dalla situazione che descrive credo vi siano tutti gli elementi per chiedere un periodo di malattia. I giorni di malattia possono esserle dati dal suo medico curante e nel certificato che dovrà consegnare alla ditta non dovrebbe esserci scritta la diagnosi (per questione di privacy non viene mai scritta). se il suo medico le chiede una certificazione di uno specialista può chiedere direttamente allo psichiatra che la sta seguendo per la terapia farmacologica. Questo professionista infatti potrebbe fare una breve relazione per il suo medico di base specificando la diagnosi.
Per affrontare la situazione lavorativa ed il conseguente disagio le consiglio di affiancare alla presa in carico farmacologica con il suo psichiatra un percorso di psicoterapia con uno psicoterapeuta. Questo percorso favorirebbe la remissione dei sintomi e l'aiuterebbe ad uscire da questa situazione. Allo psicoterapeuta inoltre può anche chiedere una breve relazione indicante la diagnosi qualora il suo psichiatra non si renda disponibile a farlo ed il suo medico di base la richieda per darle i giorni di malattia (nel caso deve chiedere allo psicoterapeuta di farle una valutazione psicodiagnostica).
Cordiali saluti.
dott.ssa Roberta Milzoni
12 APR 2012
· Questa risposta è stata utile per 6 persone
Salve Monica,
oltre la cura farmacologica senz'altro un intervento di sostegno psicologico in questo momento l'aiuterebbe...per ciò che riguarda la sua domanda, lo stesso psichiatra potrebbe dimostrare la sua condizione psichica e le conseguenze che sta vivendo in seguito alla sua situazione lavorativa. Tutto deve essere dimostrabile attraverso una relazione scritta. Ne parli con lui....
Buona giornata
3 APR 2012
· Questa risposta è stata utile per 10 persone
Si, è possibile, tuttavia non è configurabile il Mobbing così facilmente, esistono pareri della Corte di Cassazione discordanti in proposito, la depressione come condizione appresa, è foriera di attacchi di panico.
Le chiedo come pretende che cambino le cose senza cambiarle?
Potrà fare richiesta al suo medico di base per un periodo di convalescenza di tre settimane per esaurimento fisico, e poi?
Le suggerisco di fare una bella psicoterapia, forse non ne conosce gli effetti ma sono sicuramente vantaggiosi anche nel suo caso. Le pillole la sostengono ma non cambiano i datori di lavoro le strategie talvolta ne cambiano il comportamento le decisioni e le scelte.
dipende da lei, e se scrive interrogandosi ha ancora stoffa per cucire.
Saluti
Dr Cristian Sardelli
3 APR 2012
· Questa risposta è stata utile per 6 persone
Ringrazio tutti per i suggerimenti e vi vorrei fare un ulteriore domanda, il mio medico di base mi richiede (per certificarmi la malattia) una certificazione di uno specialista basata su diagnosi e somministrazione test ma non è andato nel dettaglio. Che tipo di test si fdanno?
Grazie
Monica