Depressione grave a causa di ex ragazza manipolatrice (e non so cos'altro)
Salve a tutti gentili dottori,
per motivi di privacy non inserisco il mio vero nome, ma vorrei parlarvi di una situazione che ormai da più di un mese mi tiene bloccato a letto con una depressione terrificante.
Partiamo dall'inizio: Settembre 2021, ero un ragazzo di 23 anni solare, pieno di vita, facevo due lavori autonomi, guadagnavo abbastanza per potermi togliere tutti gli sfizi, insomma ero un ragazzo molto felice. Nonostante la mia vitalità, venivo fuori da una relazione di quasi 5 anni con una ragazza con la quale dovevo andare a convivere, ma che per motivi legati ad obiettivi diversi abbiamo deciso di prendere due strade diverse. Non nego la sofferenza che ho avuto per qualche mesetto (ogni tanto facevo qualche seduta psicologica, ma giusto per svuotare un pò la mente quando i pensieri mi assillavano). Insomma da questa storia ho imparato molto a seguire i miei ideali e aspettare il momento giusto per trovare la persona della mia vita e quindi per un anno ho pensato solo a me e al mio benessere. E così arriviamo a quel fatidico giorno di Settembre 2021. Conosco tramite social questa ragazza di 5 anni più piccola di me (all'epoca io 23 e lei 18 compiuti da poco). Ne rimango estasiato, una ragazza bellissima in quanto faceva la modella, un modo di parlare e un carisma che mi tenevano bloccato ore e ore ad ascoltarla parlare, nonostante la tenera età vedevo in lei un mondo brillante a tal punto da provare in tutti i modi a conquistarla. Ero convinto di aver trovato l'amore della mia vita. I primi mesi sono stati incantevoli, facevamo un miliardo di cose insieme, uscite emozionanti, ore spese a fare discorsi senza mai stancarci, poi non aveva mai avuto esperienze con altri ragazzi ed io sono stato la sua prima volta e questa cosa mi portava ancora di più a credere fortemente di aver trovato la persona della mia vita. Insomma, i primi mesi sono stati bellissimi e pieni di gesti d'amore da entrambi. Dopo questo periodo però poi inizio a vedere i primi campanelli di allarme, iniziavo a sentire il peso della differenza d'età perchè se prima ero acciecato dal suo fascino, dopo qualche mese di razionalizzazione ho iniziato a vedere i suoi lati negativi. Una persona molto viziata dalla famiglia che ha sempre avuto tutto e la cosa che più mi ha destabilizzato è stato raccontarle una mia forte insicurezza: l'aspetto fisico. Premetto che fino ai 17 anni ero obeso e stavo male con me stesso, poi grazie ad una grandissima forza di volontà sono riuscito a trasformarmi, ma da quel momento ho sempre avuto il trauma di poter cadere di nuovo dentro quell'inferno (venivo deriso da molte persone per il mio aspetto). Una volta sapute queste cose credevo che lei potesse in qualche modo abbracciare questo mio problema e non farmi ulteriore male, invece succede tutto il contrario: a volte andavo a casa sua, magari dopo lavoro con i vestiti sporchi e lei mi diceva "sei bruttino", mentre io l'abbracciavo le arrivavano quotidianamente decine di richieste sui social di persone con un fisico da paura e lei ricambiava con chiunque, con tanto di like alle loro foto e tutto questo davanti a me. Purtroppo per quel sentimento forte che provavo nei suoi confronti e per il fatto che la sua immaturità non permetteva un discorso costruttivo, ho cercato di sorvolare su questa cosa illudendomi solo dell'idea che lei dovesse crescere perchè era ancora immatura. Purtroppo una lite forte a causa mia (le urlai contro dopo un litigio perchè avevo accumulato tutto questo dentro) ci lasciamo. Dopo solo un giorno che non ci sentivamo, però, iniziamo entrambi a cercarci di nuovo, ma lei non provava più quel sentimento di prima, ma comunque mi faceva capire di non volermi perdere come d'altronde nemmeno io. Per due settimane le porto fiori, le scrivo lettere, cerco di scusarmi in qualsiasi modo possibile ed immaginabile fino a supplicarla di fare pace e lei accetta di uscire con me. Mentre eravamo in auto scendo a comprare le sigaretta, quando entro però noto qualcosa di sospetto: lei aveva fatto un selfie su whatsapp. Quindi io curioso le chiedo a chi lo aveva inviato, ma lei divaga sull'argomento. Faccio finta di niente fin quando non le squilla il cellulare: era un ragazzo. Io in maniera molto calma (perchè avevo capito l'errore precedente di non dovergli urlare contro) le chiedo chi sia, ma lei mi dice che era solo un amico. Ci credo, ma mentre stavamo tornando a casa arriva un altro messaggio da parte sua: "sto pensando ancora a ieri". Li preso dalla tristezza le chiedo umilmente di dirmi tutta la verità e finalmente scopro che il giorno prima era andato a casa di un ragazzo appena conosciuto e hanno pomiciato nel letto. Da quel momento inizia il mio calvario, lei iniziò ad inculcarmi l'idea che quello che aveva fatto era colpa mia perchè mi ero comportato male e quindi mi meritavo questa cosa, poi inizia a lavorare in una nota discoteca del mio paese come ragazza immagine vestita con un tanga e le orecchie da coniglietta. Io inizio a stare in quella maledetta discoteca tutti i weekend fino all'alba perchè non volevo lasciarla sola perchè lei aveva iniziato questo percorso a causa mia. Uscivamo dalla disco e la chiamava questo ragazzo e lei a ridere e scherzare con lui mentre io l'accompagnavo a casa. Insomma era iniziato il mio periodo di zerbino.
Dopo pochi mesi lei si diploma e io mi laureo, sembra essere ritornata la pace, lei smette di lavorare in quel posto schifoso e blocca quel ragazzo dicendomi di voler iniziare di nuovo questa storia tra noi stupenda. Dopo il suo diploma e la mia laurea decidiamo di trasferirci a Roma insieme per continuare gli studi ed inizia il nostro periodo di convivenza (in realtà avevamo due case separate l'una difronte all'altra quindi praticamente stavamo sempre insieme) e devo dire che è stato il periodo migliore per me, sembrava essere tutto rinato, quell'amore sconfinato era riemerso dalla cenere. Tutto bello finchè lei non entra in depressione, una forma che io non ho mai visto, molto violenta e turbolenta caratterizzata da sbalzi di umore, umiliazioni, critiche e svalutazioni della mia persona nonostante io per lei e per la sua salute stavo facendo di tutto, arrivando addirittura ad accantonare lo studio, pensavo solo a lei, solo alla sua felicità. Ero diventato il suo infermiere, il suo psicologo, il suo cuoco, il suo badante, ma lei mi svalutava sempre perchè non era mai abbastanza. Finiamo per litigare un giorno dopo che era venuta a trovarci mia sorella ed eravamo andati a cena fuori, mia sorella soffre di sclerosi multipla e dopo la litigata con la mia ex ragazza inizia a sentirsi male, la mia ex con il litigio se n'era scappata via e, non accorgendomi della situazione di mia sorella, inizio a correrle dietro. Ad un certo punto sento mia sorella cadere a terra che le si erano bloccate le gambe e allora penso dentro di me "al diavolo lei, ci sono questioni più importanti". Disperatamente inizio a trovare una soluzione per far riprendere mia sorella e all'improvviso mi arriva la chiamata della mia ex: "mi hai lasciata sola, fai schifo, potevano violentarmi!". Con calma le spiego quello che è successo e mi aspettavo un minimo di comprensione, ma nulla. Era arrabbiata che l'avevo abbandonata ed il giorno dopo per ripicca esce con un ragazzo a prendersi un caffè. Di nuovo in quel circolo vizioso, fatto di continui tradimenti ed io che dovevo accettare questa situazione perchè me lo meritavo, perchè ho pensato a mia sorella piuttosto che lei (che stupido). Inizia un periodo di triangolazione, io a casa della mia ex e all'improvviso poteva bussare il campanello che era lui e lei mi chiudeva nella cucina perchè doveva parlare con questo ragazzo che non doveva vedermi. Dopo un mese inizio a stancarmi della situazione e decido di dirle quello che mi stava causando, ma lei non capisce. Le conversazioni con lei finivano sempre per dare la colpa a me, ero io quello sbagliato, ero io a farle del male, a non darle attenzioni a trascurarla (vi giuro che ho speso tutte le mie energie per farla felice abbandonando tutto e tutti). Comunque inizia il periodo delle forti litigate dove ogni volta che volevo prendere posizione lei mi faceva ritornare a bada con il suo modo subdolo di parlare, con le sue svalutazioni della mia persona (ora non ero soltanto più brutto e grasso, ero povero, non le facevo regali costosi, parlavo in dialetto, ero cafone, fino ad arrivare a denigrare anche la mia famiglia e tutto ciò che mi circondava, insomma lei era l'unica regina della mia vita, l'unica di cui potevo vantarmi). Così lei mi lascia per qualche settimana, va in una disco e si limona ad un tizio a caso e ritorna da me dopo qualche giorno a dirmelo spudoratamente (era questo il modo di farmela pagare). Ormai ero arrivato al capolinea, non avevo ne la forza di lasciarla ne tantomeno quella di parlarle. Così mi sono spento e consumato pian piano affianco a lei. Avevo smesso con le attenzioni, con i gesti, con la galanteria, ormai non avevo più nulla e lei se n'è accorge e mi lascia (pensavo definitivamente). Sono caduto in depressione, lei si era presa tutto di me e mi aveva lasciato come un cane bastonato a marcire da solo, non ho mangiato per giorni e giorni, non mi alzavo dal letto, non studiavo, non avevo più obiettivi. ero finito. Dopo un mese però cerco di farmi forza da solo (ancora non avevo valutato un consulto psicologico) e provo ad uscire un pò. Quella stessa sera la incontro in un bar della zona con un ragazzo molto famoso nel territorio per la sua ricchezza, li vedo baciarsi appassionatamente, allora con le lacrime agli occhi me ne vado, lei mi vede e tornando a casa mi chiama accusandomi di essere uno stalker.....
Ormai non avevo nemmeno più la forza di risponderle o di controbattere perchè non sarebbe servito a nulla, allora mi sono lasciato un attimo umiliare e mi ha staccato.
Inizio la terapia psicologica (purtoppo sono incappato in un incompetente rubasoldi che non si ricordava mai di me ad ogni seduta) e provo a riprendere in mano la mia vita (o per lo meno quel briciolo che me ne restava). Dopo un mese, mentre ero nello studio del mio psicologo mi arriva una sua chiamata, non rispondo, ma quando esco mi richiama più volte ed io non riesco più a controllarmi (avevo accumulato troppa rabbia). Mi scrive per volermi vedere perchè aveva capito di aver sbagliato. Provo a darle questa possibilità di capire se potessi fidarmi di lei e lei mi promette sulla sua vita di non vedere e sentire mai più quella persona, per mesi ho vissuto con lei con questa paura che potesse andarsene da un momento all'altro e ormai penavo più a questo piuttosto che alla relazione a tal punto da consumare anche quell'ultimo briciolo di energia rimasta. Morale della favola, dopo le sue promesse, nel giro di tre mesi ritorna con quel tizio bloccandomi ovunque, senza darmi spiegazioni, senza un confronto, nel modo più meschino possibile e facendo di tutto affinchè io potessi vederli di nuovo insieme, mano nella mano.
Non ho più nessuna energia, mi sento vuoto, completamente morto dentro e non riesco più ad alzarmi dal letto. Non so che percorso intraprendere, non so cosa fare. Vi ringrazio per l'attenzione.